Ogni cosa, puoi dirlo, è assai più buia
di quanto avevi immaginato, in questa
casa dove ti han detto di aspettare
che tornino gli amici tumultuosi.
Vai da una stanza all’altra e dunque aspetti.
I muri sono stanchi, oscuri gli angoli.
Torneranno gli amici appassionati.
Non è dolore, non è ira o noia
ma un rancore nel fondo della testa
che ora sembra noia ora dolore.
Fuori dei vetri vedi ancora i tetti.
Dentro, dove tu sei, non vedi più.
Se non, contro il soffitto, dai cortili
qualche filo di lume o dalla bruma
il chiaro della città verso cena.
Puoi, quando vuoi, accendere la luce,
leggere un libro, fumare, pensare
ad altro, intanto che il tuo tempo passa.
Venticinque anni fa moriva Franco Fortini. Oh, cosa vuoi che sia, la morte di un letterato, “dunque un niente”, che rotola nei nostri giorni densi di rancore, dove ci si mostra i denti l’un l’altro, e si va avanti, se si va avanti, per inerzia?
Invece va ricordata, quella morte e soprattutto quella vita. Qui lo si fa in questo modo: invitandovi a visitare questa pagina. Lorenzo Pallini è il regista del documentario: per cinque anni ha lavorato sugli archivi fortiniani. Così spiega le sue intenzioni:
“Franco Fortini è una delle più importanti voci del nostro tempo, al pari di altri grandi intellettuali come Sartre, Brecht, Pasolini e Barthes. Una voce indipendente , uno spirito fortemente critico e animato da una grande passione, da un rigore etico e morale con pochi precedenti, sempre proteso alla ricerca delle “verità”.
Poeta, saggista, critico letterario, traduttore e insegnante, ha avuto una grande influenza sulle generazioni e i movimenti del ’68, specialmente tra i giovani. Oggi il suo nome è pressoché dimenticato , così come appaiono tramontati molti degli ideali per cui egli lottò e visse.
In un simile momento di disillusione, perdita di identità e memoria storica, in cui valori e diritti civili vengono sistematicamente calpestati, la figura di Fortini risulta simile a quella di un alieno. O di un fantasma. Eppure io ritengo debba essere recuperata , non solo in ambito accademico e in contesti intellettuali, ma nella vita di tutti i giorni e nelle nostre esistenze, come “nutrimento necessario”. Come un modello di pensiero critico, che costantemente verifica se stesso e si mette in discussione, senza mai rassegnarsi a una visione semplificata o unilaterale del mondo.
Questo documentario tenta di ricostruire la formazione della visione poetica e politica di Fortini, recuperando tra le “macerie del passato” ciò che ancora può essere prezioso per il nostro presente e utile per il nostro futuro”.
Il crowdfunding serve per coprire il prezzo, alto, per l’utilizzo dei filmati storici e delle registrazioni, che ha un costo legato ai diritti di distribuzione. Siateci.