Adattarono mantici potenti all’estremità del congegno..e incominciarono a insufflarvi aria. Il soffio, violentemente compresso nel braciere che ardeva di carboni, zolfe e pece, sprigionava una grande fiammata, incenerendo il muro. Sicchè nessuno poteva resistervi.
(Tucidide, La guerra del Peloponneso)
La macchina da guerra usata dagli Spartani contro i difensori di Delio diventa spesso un’altra cosa: per l’esattezza, si trasforma nei “fumi d’arsenico” che costituiscono gli antenati della guerra chimica e diventa il simbolo del terrore cieco di cui si circonda la medesima. Insieme alla segale cornuta gettata dagli Assiri nei pozzi dei nemici. O ai cadaveri dei morti di peste lanciati dai tartari oltre le mura di Kaffa.
Quel che voglio dire è che, in molti casi, ha inciso più la paura del veleno che il veleno stesso. Lo sostennero, per esempio, Simon Wessely, Kenneth Craig Hyams e Robert Bartholomew poche settimane dopo l’attacco alle Twin Towers, in piena psicosi da antrace, nell’articolo Psychological implications of chemical and biological weapons, apparso sul BMJ: “i danni provocati sulla psiche di intere popolazioni dal timore delle conseguenze di un attacco biologico o chimico, possono essere molto peggiori delle conseguenze stesse”.
Pensandoci bene, mi sto convincendo che Giuliano Ferrara sta agendo allo stesso modo, con la sua lista pro-vita e l’ormai lunghissima, martellante campagna che, in apparenza, mira ad una sola cosa: un bel salto nel tempo (all’indietro, ovviamente) in materia di diritti civili.
Via il diritto ad una maternità consapevole, via il diritto di scelta delle donne, anzi, via anche la contraccezione, magari (dixit Ferrara: “L’amore contraccettivo è la sanzione dell’irresponsabilità personale, il fallimento della compiutezza e significatività dell’amore, un cedimento irrazionale a un’identità umana amputata del suo senso del bene”), riconsegna finale ad un destino puramente biologico (“La salute della donna risiede nella sua capacità di generare”).
In realtà, Ferrara sta invece spostando il fuoco dalle vere emergenze, che non a caso espunge con aria esasperata da ogni discussione . Violenza sulle donne, per esempio: quella sì in aumento, esattamente come il numero degli aborti è in diminuzione (ma per il nostro son tutte fisime: “Poi si lamentano degli stupri, della solitudine, dell’indifferenza queste donne sull’orlo di una crisi di coscienza “). Calo del lavoro femminile (drasticamente: gli ultimi dati ci vedono penultimi in Europa, davanti alla sola Malta: dove, non casualmente, divorzio e aborto sono negati). Assenza delle reti di cura, con conseguente accumulo sulle spalle femminili dell’accudimento di casa, famiglia, figli, anziani (purtroppo, gli uomini non se ne fanno carico: la legge sul congedo parentale è stata utilizzata da quattro padri su cento).
Che si fa, dunque, per non cadere vittime di quella mass sociogenic illness denunciata dai tre ricercatori? Come si fa ad evitare il terrore dell’avvelenamento dei pozzi da parte di Ferrara e dei suoi seguaci?
Si rilegge, e si impara a memoria, George Lakoff. “Provate a non pensare a un elefante”, diceva il professore ai suoi allievi. Provate, proviamo, a non cadere nel frame altrui. A non entrare nel territorio creato dall’avversario. A non accettare gli scenari che delinea ad arte. Il che non significa non ribattere, ma ribaltare. In parole poverissime: sfilare ai ferraristi la discussione sulla vita portandola sul terreno della qualità della medesima, tanto per dirne una.
Qualcuno faccia avere l’opera omnia di Lakoff a chi di dovere: e il prima possibile, grazie.
Vedo molta confusione, purtroppo. C’è un’enorme differenza tra “non accettare i termini del dibattito così come li definisce e propone l’avversario” e “ignorare/sottovalutare il problema”. Direi anzi che il primo comportamento è il contrario dell’altro: saremo in grado di rispondere ad attacchi e carognate soltanto se saremo bravi a evitare trabocchetti e ri-definire il contesto a nostro vantaggio.
[In piccolo, è quello che succede quando, in un’intervista capziosa, si risponde a una domanda-trabocchetto in modo da renderla evidente in quanto tale.
Tempo fa Lakoff faceva l’esempio di Barack Obama che, a una domanda stronza di un intervistatore di destra (di quelle domande che partono da premesse concettuali di destra e comunque rispondi in pratica le accetti), reagì prontamente dicendo: “Questo è il genere di domanda che…” e, dopo averla catalogata, disse: “La vera domanda che dobbiamo porre a noi stessi è…” e, senza svicolare in alcun modo dalla questione sollevata (senza alcun benaltrismo riguardo alla sostanza), riportò la discussione sul proprio terreno e sul modo progressista di definire i valori. Io non condivido l’iper-entusiasmo per Obama, per motivi che non ha senso esporre qui, però è indubbio che comunica meglio degli altri.]
Combattere la guerriglia non significa evitare il conflitto, anzi. E la guerriglia nasce proprio per togliere al nemico la possibilità di definire a proprio vantaggio modi e terreni dello scontro.
Caterina, punto quattro: il fatto che Ferrara sia contro la contraccezione, o che la consideri un capriccetto da donne vogliose, è argomento strettamente connesso alla questione aborto, non ti sembra?
Per quanto riguarda le lettere di persone costrette alla semiclandestinità, sono molto interessata: quale straordinario e tremendo regime, tale che neanche la fantasia di un Ray Bradbury al massimo della creatività avrebbe potuto prefigurarlo, avrebbe schiacciato gli /le scriventi sotto la propria “ideologia”?
A quali atroci conseguenze avrebbe mai portato, questo “diritto delle donne” che continua a vedere centinaia di morte ammazzate tutti gli anni, di disoccupate, di massacrate da doppi e tripli lavori?
Attendo risposte.
Poi, temo che l’accusa di demagogia e di ideologia debba essere restituita al mittente: laddove il medesimo usa la parola “vita” a sproposito, come viene fatto in queste settimane, anche per esaltare il “raggio di paradiso” di un prematuro cieco, sordo, tetraplegico ma “salvato” dall’aborto terapeutico.
Ps. Infine, terrei a precisare che la sottoscritta, non essendo candidata in alcuna lista e non mirando a rappresentare elettori di sorta, non intende tutelare proprio nessuno. Tutelarsi, questo sì. Sperando che altri facciano, secondo coscienza, altrettanto.
Visto? Sono la dimostrazione vivente di quanto sia facile cadere nei trabocchetti. Usatemi come case-history. 🙂
Non ne faranno oggetto di campagna elettorale. Potrebbe rivelarsi un autogol e difatti, Berlusconi, ha preso le distanze dalla lista e da Ferrara. Continueranno a intimidire con episodi come quelli di Napoli e a colpevolizzare. Quanto al frame, forse, tutto è iniziato quando abbiamo costretto le donne a “giustificare” l’aborto, con frasi del genere “le donne non sono contente” “per loro è un dramma”. Ho cinquant’anni e ho conosciuto l’aborto clandestino, le donne che lo subivano e quelli che lo praticavano. Esisteva disperazione e paura, nessun senso di colpa. Quella legge che sancì il diritto, per “chi ne avesse avuto necessità” liberava le donne anche dal marchio di colpa gettata loro addosso dalla chiesa.
In effetti vogliono una moratoria (come per la pena di morte), perchè ci indicano come assassine. Non cadiamo in questa trappola. L’aborto è un diritto acquisito da parte delle donne, guai a percuotersi il petto.
angela
Angela, è un gioco delle parti. E’ chiaro che il “lavoro sporco” non lo può fare direttamente il PdL, ma va dato in “outsourcing” a una ditta esterna. Dato che su questo tema sono divisi pure loro, se i toni e gli argomenti di Ferrara li usasse un esponente di FI, subito un suo collega di partito interverrebbe a precisare, rettificare etc. E in campagna elettorale questo non va bene, la polifonia (o cacofonia) confonde l’elettorato del PdL e disturba la ricezione della voce del capo (e degli yes-men). Però la battaglia sull’aborto alla destra serve, serve eccome, perché crea scompiglio nel PD, per i motivi che ho cercato di spiegare sopra. Quindi la “lista esterna”, o qualunque altra diavoleria si inventeranno.
Wu Ming1 togliti di dosso quella divisa da guerigliero, spari all’impazzata cazzate preconfezionate che neppure lambiscono l’importanza della discussione. Quanta aridità nel tuo frasario fitto di usurate e scontate parole d’ordine. Può esserci “sostanza” in espressioni come: “benaltrismo”, “modo progressista di definire i valori”, “ri-definire il contesto a nostro vantaggio”, “domanda stronza di uno di destra” eccetera eccetera.
Dinosauro, modera i termini, grazie. Troppa irruenza porta all’estinzione prematura.
Gentile Loredana, come diceva quello “sono completamente d’accordo a metà…”. Detti tutti i se e tutti i ma (totalmente condivisibili), non è che si riesca una volta a parlare del cuore delle questioni senza sfoggiare ognuno la propria retorica abortista/antiabortista, femminista/antifemminista, cattolica/laica? Le strategia di attacco e di difesa – pensa all’elefante/non pensare all’elefante – sono per molti versi simili. E se smettessimo di fare la guerra e ascoltassimo davvero – dico davvero – l’altro?
Ma Dinosauro non era quello che diceva di non abboccare all’amo?
Ticchettòcche… e quindi? “né di qua né di là” e poi? anche quella dell’ascolto è una retorica vuota.
“Wu Ming1 togliti di dosso quella divisa da guerigliero”
Ma se sono in accappatoio!
1) Nella campagna elettorale 2006 nè in quelle precedenti Berlusconi (Di Ferrara m’importa nulla) non ha mai accennato nemmeno per sbaglio all’aborto: sapeva che le elezioni si sarebbero decise con minimi scarti e che allarmando l’elettorato femminile rischiava la debàcle.
2) Nel 2008 invece con il centrosinistra spaccato la vittoria è già in tasca. Però c’è un nemico insidioso, il PD, un po’ per le dimensioni, un po’ perchè può attrarre elettori di centro. Allora si può rischiare di perdere una parte di voto femminile (tanto si vince lo stesso) per l’obiettivo strategico di scompaginare un partito che sarà votato da molti cattolici. Nel contempo s’impedisce a Casini, ove mai fosse tentato, d’allearsi con l’anticristo.
3) Da ciò si capisce bene come il nemico n° 1 di Berlusconi, come sempre, siano i moderati di csx, da colpire a tutti i costi. E come sempre della sinistra radicale non gliene potrebbe fregà de meno anzi, più voti pigliano meglio è per lui: l’ideale sarebbe il campo avverso diviso in due metà pressochè uguali e inconciliabili.
…
Come può rispondere il PD a questa manovra? Cedendo su qualche punto di applicazione della 194 per venire incontro ai cattolici della sua compagine ma restando fermi senza tentennamenti e voci discordi sullo spirito della legge e chiamando le donne alla lotta per salvare la loro conquista di civiltà.
Almeno, io politicamente spiego così una mossa che altrimenti sarebbe autolesionista, perchè voti ne perderà eccome.
PS
CONQUISTA DI CIVILTA’ cara Caterina che non è quella di abortire , ma di farlo in un ospedale pubblico e non in mano ai cucchiai d’oro o alle mammane.
Ticchettocche.
A me non sembra sia retorico riferirsi alle questioni che citavo nel post: violenza, occupazione, rete sociale. Sono questioni reali, supportate da cifre fredde e incontrovertibili.
La questione aborto deve essere materia di riflessione, certo: fermo restando che trattasi di decisione personale, fondata sulle proprie convinzioni individuali. Non va consegnata all’arena elettorale. Punto.
Di questo, mi pare, si stava discutendo.
“restando fermi senza tentennamenti e voci discordi sullo spirito della legge e chiamando le donne alla lotta per salvare la loro conquista di civiltà.”
…”Fermi”?
“Senza tentennamenti e voci discordi”?
Chiamare qualcuno… a una lotta?
Il… PD?
Va bene Wu, allora chiamiamo alla lotta la sx radicale come hanno fatto negli ultimi due anni…
Visti i risultati meravigliosi (la modifica della 194 sarà il primo, poi verranno i condoni il ponte, lo scalone ripristinato ecc ecc) “preferirei di no..” (Bartleby)
WM1: «Adesso che siamo in pre-campagna elettorale, forse la vera offensiva le donne (e non solo loro, ovvio) dovrebbero sferrarla contro il PD, per il suo evidente deficit di laicità (nonché di senso, ma questo allargherebbe troppo il campo) e la sua mancanza di reazione decisa a questi attacchi. La minaccia di perdere i voti laici e femminili dovrebbe essere espressa in modo da compensare il timore di perdere i voti beghini e democristi… e poi vedere come va.»
Direi meglio (ma credo che il senso sia lo stesso): sarebbe ora che si ripensasse a lanciare parole d’ordine (troppo guerrigliero? enunciazioni performative, stimoli psicofisici) totalmente libere da preoccupazioni, anche indirette, sul possibile fall out elettorale o partitico. Che abbiano come criterio quello di essere parole d’ordine per battaglie che siamo in grado di governare, e possibilmente di vincere. Con le nostre sole forze, o con le forze che siamo in grado di aggregare sulla base dei nostri fini, senza preoccuparci di quelli altrui, che tanto l’eterogenesi dei fini… Poi, certo, occorre lo sguardo dell’entomologo per osservare le reazioni a largo raggio, i cerchi concentrici che si allargano, possibilmente lo sparigliamento delle posizioni: in altre parole, «togliere al nemico la possibilità di definire a proprio vantaggio modi e terreni dello scontro».
ehm:
“ripensasse a”=”ripensasse la possibilità di”
Nautilus, guarda che non hai capito. Non hai capito due volte.
Nel senso che:
1) non hai capito che tipo di perplessità ho espresso: “PD” e “lotta” sono due concetti mutualmente esclusivi (o, per dirla con un noto comico, “il PD è come l’annegamento: una sensazione meravigliosa, una volta che hai smesso di lottare”). Attendersi che il PD chiami qualcuno a una qualsivoglia lotta, per giunta su queste tematiche, per ri-giunta “senza tentennamenti” né “voci discordi”, beh, mi sembra fantapolitica del wishful thinking.
2) non hai nemmeno capito un’acca del tuo interlocutore se pensi che io riponga fiducia e/o esprima sostegno e/o mi senta vicino alla presunta “sx radicale”.
C’è Paolo più sopra che aveva deciso di non votare stavolta, poi con l’uscita sull’aborto confessa che potrebbe ripensarci (grazie a nome delle donne) ma non sa per chi votare.
Paolo, e quando l’uscita sarà sull’articolo 18 da abolire ? O sulla scuola e la sanità da privatizzare ?
Cioè, anche queste cose ti avrebbero fatto cambiare idea ?
SE SI’, e spero bene, ma come t’era venuto in mente di non votare ? Pensavi continuasse tutto più o meno come con Prodi ?
Vorrei saperlo per capire cosa pensa, legittimamente per carità, uno che torna Berlusconi (BERLUSCONIII!!) e non va a votare.
Avevo capito benissimo il primo punto Wu, ma siccome come ultima esperienza di “partiti di lotta” abbiamo la sx di questi due anni infernali, preferisco un partito “non di lotta”. Era infine una battuta.
Non avevo invece capito un’ acca del secondo, ne prendo atto, con un certo piacere.
“Partiti di lotta”… negli ultimi due anni? Vabbe’, lascio perdere, viviamo in due universi paralleli.
Hai ragione caro Wu, li ho chiamati così impropriamente, diciamo di “rottura di coglioni senza costrutto”.
Quanto agli universi paralleli, penso tu abbia capito il mio tanto è elementare, ammetto che il tuo mi rimane misterioso, con tutto il rispetto e facendo mea culpa.
Mah, diciamo che nel mio universo parallelo io non mi sento rappresentato da nessuna forza politica – ivi inclusa la sinistra presuntamente “radicale” – e di nessuna mi fido perché le ho già viste all’opera tutte.
Nel mio universo parallelo, fino a qualche tempo fa, credevo sinceramente nella possibilità che certi movimenti sociali costruissero o quantomeno prefigurassero una politica (nell’accezione migliore del termine) alternativa a quella che vediamo tutti i giorni. Poi questi movimenti li ho visti suicidarsi come lemming. Solo che quella dei lemming è una leggenda, non si comportano affatto come si dice. I movimenti, invece, lo fanno sovente 🙂
Nel mio universo parallelo il pianeta (e in subordine il paese) è al tracollo ecologico, di biodiversità, di risorse, di energia, di futuro, eppure, in virtù della “mentalità del ghetto” di cui parlavo di recente, questa cosa non è nei discorsi né tantomeno nei programmi di nessun soggetto politico italiano. Beato te che vivi in un universo dove questo non accade.
Nel mio universo parallelo il centrosinistra (tutto quanto) ha fatto quanto era umanamente possibile per riconsegnare l’Italia a Berlusconi, e al momento pare ci stia riuscendo. Pochi giorni fa, Veltroni ha detto che bisogna “smetterla con l’antiberlusconismo”, ma nel tuo universo evidentemente non l’ha detto e quindi non siete in disaccordo e puoi continuare a credere nel PD come argine contro Berlusconi e biasimare chi, come Paolo, non ci crede più 🙂
Nel mio universo parallelo nel PD ci sono piduisti e membri dell’Opus Dei ed è determinante la presenza di personaggi come la Binetti. Per questo, nel mio universo parallelo, mi suona irrealistico il tuo auspicio che il PD chiami alla lotta in difesa dell’aborto (e di qualunque realtà civile invisa al Vaticano). Non dubito che nel tuo universo questo possa capitare. Nel mio, sono sicuro di no.
Stavo riflettendo…
– PD e PDL (libertà di non pagare le tasse?) mi “puzzano” vagamente di inciucio tra l’Uomo Prefazione e l’Editore.
– Pdl è il tentativo dell’Editore di confondere gli elettori più distratti o meno informati, oppure quelli anziani, o, ancora, quelli che da vicino, senza occhiali, non ci vedono benebenebene…
Spero che non cadremo dalla padella alla brace.
@zohaira (1^commento): vabbè, dai, mi citi franceschini! 😀
Lui ogni volta mi fa venire in mente quella vecchia battuta di fortebraccio, debitamente aggiornata:
Si fermò un macchina. Si aprì la portiera, non scese nessuno. Era Franceschini.
Da oggi Lupanator è ufficialmente il mio mito.
(inizio a pararmi il culo, non si sa mai. Ancora un paio di colpi così ed è capace che mi fanno sottosegretario alla cultura.)
😉
Non era Fortebraccio, era Churchill. Si riferiva ad Atlee. Che pur non essendo nessuno, vinse le elezioni (prima o poi bisognerà sfatare, ad aver tempo da perdere, il mito di Churchill grande statista)
Attlee (Clement)
domani cmq si….. rilancia, oltre che a napoli anche a milano bologna brescia e roma
Comunicato stampa
14 febbraio 2008 ore 17:00
sit-in davanti al Ministero della Salute
Lungotevere Ripa, 1 Roma
L’Assemblea delle femministe e delle lesbiche romane, tenutasi oggi,
13 febbraio 2008, presso la Casa internazionale delle donne, ha visto
la partecipazione di numerose donne di tutte le età, che si sono
espresse in modo fermo e determinato contro l’azione violenta e
ingiustificata perpetrata l’11 febbraio scorso presso il Policlinico
Federico II di Napoli.
Le donne presenti ritengono che quanto avvenuto è una vera e propria
dichiarazione di guerra. Una violenza contro il corpo delle donne,
istigata dalla crociata per la moratoria sull’aborto. Una
dichiarazione
di guerra annunciata, preparata, provocata e istituzionale, da
quando
lo Stato e la politica hanno abdicato alla loro responsabilità e
alla
scelta di laicità .
Il tema dell’autodeterminazione delle donne è una scelta di ogni
singola donna. A Napoli una donna ha subito violenza, è stata violata
la sua privacy, è stato impedito e ostacolato il suo diritto alle
cure
necessarie (per il tempo occorso ad interrogarla), è stata umiliata e
le è stato imposto di «dare conto» – ad estranei in divisa – della
sua
personalissima scelta. Un magistrato e sette poliziotti hanno violato
la legge agendo in abuso di poteri ai danni di una donna e di tutte
le
donne.
Invitiamo tutte a partecipare
giovedì 14 febbraio 2008 ore 17
al sit – in davanti al Ministero della Salute
Lungotevere Ripa, 1 Roma
Ciao Wu, ero fuori a vedere il mio magico Livorno prendere 3 o 4 magiche pappine dal Milan e invece per poco non si vince !
Se avessimo vinto avrei pensato ch’era possibile anche farlo con Berlusconi.
Estrapolo una tua considerazione (sulle altre ci può essere differenza di vedute ma sono ragionevoli):
“Pochi giorni fa, Veltroni ha detto che bisogna “smetterla con l’antiberlusconismo”, ma nel tuo universo evidentemente non l’ha detto e quindi non siete in disaccordo e puoi continuare a credere nel PD come argine contro Berlusconi e biasimare chi, come Paolo, non ci crede più”
A me di Veltroni importa poco o nulla, son convinto che lui sia lì perchè abbiamo esaurito tutti i nostri leader e lui è l’ultimo su piazza.
Sono invece arciconvinto che il csx sia alternativo a Berlusconi e pericoli d’inciucio non vi siano, son convinto che il csx NON avrebbe toccato la 194 (Binetti o no), NON avrebbe fatto il ponte, NON avrebbe abolito l’art.18, NON avrebbe privatizzato scuola, sanità e acquedotti, NON avrebbe fatto condoni, NON sarebbe stato complice degli evasori, NON avrebbe fatto una repubblica presidenziale, NON avrebbe rimesso lo scalone, NON avrebbe abbassato le tasse a chi non ne ha bisogno, NON avrebbe fatto leggi ad personam ecc ecc.
Cosa avrebbe fatto in positivo non so, tutto grasso che avrebbe colato, a me bastavano queste non cose.
Veltroni può dire “basta con l’antiB.” ma noi elettori rimaniamo antiberlusconiani perchè non è la persona che conta ma quel che impersona, e cioè tutte le peggiori pulsioni d’una destra populista e televisiva, l’opposto del paese serio e normale che vorremmo.
Come vedi penso l’opposto di V.,rimango “contro” piuttosto che “per”, nel mio universo c’è molto scetticismo e sfiducia, questo sì e mi sarei accontentato di poco. Non avrò nemmeno quel poco.
Ricordo quel che ha scritto Mario più sopra:
“Io mi chiedo solo quando è successo, quando è stato che ci siamo distratti e ci siamo risvegliati in un Paese in cui i diritti acquisiti vengono messi in discussione (mentre si pensava, poveri illusi, di conquistarne altri, per tutti)”
Quel POVERI ILLUSI m’è piaciuto molto, chiaramente perchè non appartengo alla schiera, un po’ di realismo in più e illusione in meno forse avrebbero impedito quest’amaro risveglio.
Caro Perplesso,
“anche quella dell’ascolto è una retorica vuota”. Verissimo. Lo scrisse anche Ferrara, qualche tempo fa, polemizzando con quelli che vogliono sempre ascoltare e accogliere l’altro, in quel caso immigrato e musulmano. Ma la retorica dell’ascolto diventa un po’ meno vuota, forse, quando si prova a dire la verità, e cioè che l’ascolto costa. Costa mettere a tacere le proprie argomentazioni almeno per un istante (Dio sa quanto è difficile) per lasciarsi interrogare dall’altro. L’ascolto è il rischio di fare spazio all’altro, facendolo entrare nel tuo campo, provando a fidarti di lui, rinunciando ad attuare le tue consuete strategie difensive/offensive, lasciandoti ferire dalle sue domande. Che nel caso della vita e dell’aborto possono essere particolarmente dolorose.
Tutto questo, cara Loredana, non si può fare in campagna elettorale, lo condivido. Per dirla in maniera qualunquista, la vita è una questione troppo seria perché si possa lasciarla alla politica. E forse è troppo seria persino per lasciarla agli intellettuali e ai giornalisti, visto che anche un dibattito pubblico su questi temi appare ancora oggi impossibile, che assume subito i caratteri della banalizzazione e della contrapposizione scontata e prevedibile.
Allora dove? quando? Esiste un luogo e un tempo per l’ascolto profondo? Io credo e so che fatichiamo a trovare questo luogo e questo tempo persino dentro di noi, per ascoltare davvero noi stessi, figuriamoci gli altri…
Ho letto questo interessantissimo post e ne ho preso uno stralcio per inserirlo nel mio blog (citandoti)
se ti va passa a trovarmi e se ci sono problemi per il copia/incolla fammelo sapere ed io provvederò a cancellarlo!
P.S. Complimenti per il blog,ti leggo spessissimo!
Antonella*
Nautilus, l’importante è avere certezze. Io non sono affatto “arciconvinto” di quel che dici, su nessun punto.
Ad esempio, vorrei farti notare che la privatizzazione degli acquedotti, che nomini tra le “impossibilità”, il centrosinistra l’ha già realizzata in alcune regioni e tantissimi comuni, tanto che ci sono mobilitazioni di cittadini per la ri-municipalizzazione dei servizi idrici. Poco più di un anno fa il consiglio regionale della Toscana ha rigettato la proposta di legge popolare per la ri-pubblicizzazione dell’acqua (per la quale erano state raccolte 42.000 firme).
Quanto alla scuola, il centrosinistra, con la legge Bassanini del ’97 e la legge di parità scolastica (legge Berlinguer) del 2000 ha dato due belle spinte verso la aziendalizzazione dell’istruzione pubblica e lo spostamento di sempre più risorse verso le scuole private.
Sul lavoro: è vero, il centrosinistra non ha abolito l’articolo 18, ma in compenso col Pacchetto Treu ha abolito il collocamento nazionale, creato le agenzie di lavoro interinale, introdotto in Italia i famigerati co.co.co. Tornato al governo dopo cinque anni di opposizione, ha finto di mettere mano alla legge 30 (che aveva peggiorato il Pacchetto Treu), lasciandola in sostanza com’era. E secondo me se il PD andasse al governo non avrebbe grossi problemi a trattare con Confindustria per abolire, pur con molta vaselina, la contrattazione nazionale.
Inciuci e letamai bipartisan ne abbiamo visti eccome, sotto i governi di centrosinistra: sulla politica estera, in primis, ma vorrei anche ricordare che se la famosa “bicamerale” non ha portato a termine la sua missione non è stato certo perché ci ha ripensato il centrosinistra, il quale, anzi, tutte le volte che Berlusconi sembrava mezzo morto gli ha fatto la respirazione bocca-a-bocca, pure con un certo entusiasmo.
Infine, mi duole informarti che il presidenzialismo Veltroni l’ha proposto poche settimane fa.
Però, ora che ci penso, tutto questo è successo nel *mio* universo. Forse nel tuo le cose sono andate diversamente. Buon per te. Sapessi che incazzatura, qui da noi…
Questa crociata antiabortista è strumentale, il partitonzolo elefantesco nasce per essere un cuneo da ficcare nella principale crepa del PD, quella fra clericali ipocriti, e clericali fanatici.
Non è all’ elefante in se quindi che dobbiamo pensare, ma piuttosto al fatto inquietante che oggi certi fanatici possano regolarmente dire e fare cose considerate fino a qualche anno fa oscurantismo inaccettabile, e che gli arrivino addirittura aperture di credito da quelle parti
dalle quali allora sarebbero giustamente piovute uova marce.
Questo è l’ ennesimo segnale della grottesca involuzione politico-culturale che ha colpito l’Italia, e che dobbiamo combattere
Ticchettocche: ovviamente procedere per slogan è la cosa più facile: ma sei tu a farlo, quando scrivi:
“Per dirla in maniera qualunquista, la vita è una questione troppo seria perché si possa lasciarla alla politica. E forse è troppo seria persino per lasciarla agli intellettuali e ai giornalisti, visto che anche un dibattito pubblico su questi temi appare ancora oggi impossibile, che assume subito i caratteri della banalizzazione e della contrapposizione scontata e prevedibile”.
Ribadisco quanto ho scritto: a fronte di un calo vistosissimo e continuo delle interruzioni di gravidanza, a fronte di un’emergenza reale che riguarda proprio la vita di cui è così facile riempirsi la bocca senza però mai chiarire di quale vita si parli (e intendo, come dovrebbe essere chiaro: gli assassinii delle donne, i tentativi di espulsione dal mondo del lavoro, il carico sociale sulle loro spalle), la discussione viene, ad arte, spostata sull’ “emergenza aborto”.
Se tu trovi questo banale, non so cosa farci.
Se, invece, intendi invitarmi alla famigerata discussione sul quando è possibile cominciare a parlare di vita, e se il feto debba essere considerato individuo, consentimi di ricordarti che, negli ultimi anni, non si sta discutendo di altro. Ovunque. Peccato che dietro questa discussione non ci sia l’amore per la vita, ma un’eventualità mai accettata: per banale che sia, la libertà della donna di decidere su qualcosa che riguarda il proprio corpo.
Nautilus, scusa se sparo sulla croce rossa, ma: che il centro-sinistra non abbia abolito lo scalone è, in punta di diritto formale, vero. Per quelli che oggi lo avrebbero avuto di fronte. per tutti gli altri, altro che scalone: grazie alla riforma Damiani (uno che mi ha fatto scioperare contro la riforma Maroni, e sono 80 euro a sciopero in meno in busta paga) io andrò in pensione un anno dopo, cioè a 67 anni. Poi, se vuoi, puoi dire che non è uno scalone di 2 anni, ma 3 scalini di un anno l’uno, o 36 predellini di un mese ciascuno, o il cazzo che ti pare: francamente credo che Cristiano 99 Lucarelli la pensi come me, e come me i fratelli delle BAL e del CUBA.
Livorno è bella perché è varia, evidentemente.
(Se poi vogliamo parlare dell’ultimo contratto-scuola, dove per la prima volta è stato cancellato un anno di arretrato con la motivazione che se non l’ha pagato Berlusconi con la sua finanziaria non si capisce perché doveva Padoa Schioppa (e sono 1.300 euro, nella mia busta paga), e gli altri arretrati sono stati aggiunti in busta paga come fossero straordinari e quindi tassati con l’aliquota massima, a disposizione).
Caro Wu te intanto sai troppe cose, così non c’è gusto a discutere, mi darai sempre sulla voce su tutto!
Scherzi a parte, le sapevo anch’io, e qui intervengono gli “universi paralleli”:
Acquedotti: su questo il csx deve ascoltare (inevitabilmente) i cittadini e non mi pare che in Toscana l’acqua sia dei privati, per ora. Però ammetto che su questa partita le cose son tutt’altro che definite, per questo mi sentirei più sicuro col PD ma certezze no, hai ragione.
Scuola: un conto è l’aziendalizzazione (comunque nefasta) e un altro la privatizzazione che vorrebbe Berlusconi, tipo voucher alle famiglie per scegliere dove mandare il figlio. La parità alle private non è uno scandalo e non sposta granchè: la scuola italiana è solidamente pubblica, la filosofia della destra è ben diversa.
Lavoro: anche qui un conto è l’art. 18, un altro le leggi che hanno precarizzato il lavoro e che bene o male hanno anche fatto scendere la disoccupazione dal 12% al 6%, immaginiamo che durante il governo Prodi si fosse abolita la famigerata legge Biagi e la disoccupazione si fosse impennata di nuovo, come molto probabile? Chi gli avrebbe detto bravo?
Bicamerale: per me niente inciucio, era una trovata di D’Alema ch’era disoccupato e un po’ per ambizione personale un po’ per fare queste famose riforme istituzionali che ancora ci trasciniamo dietro. Siccome a B. importava solo ottenere la salvaguardia dai giudici, fallì come doveva.
Presidenzialismo: quello che ci darà Berlusconi, col Capo eletto a furor di popolo sovrano e poi senza controlli e contrappesi non sarà come quello americano o francese, contro i quali non ho nulla.
…
Di nuovo sulla questione degli inciuci: quale ne sarebbe stata la logica? Che interesse aveva il csx a ossigenare di proposito Berlusconi? Sarò duro ma non lo capisco.
Come quello di cui si paventa ora, il Veltrusconi. Se B. vince come è pressochè certo, quale convenienza avrebbe a governare col PD? Mica è scemo.
In caso di effettivo pareggio forse sarebbe una deprecabile necessità, non un inciucio.
I rispettivi elettorati non sono compatibili, questo è un fatto di cui i due debbono tenere sommo conto.
E’ questo che mi fa avere fiducia nel csx, gli elettori, non Veltroni o chi per lui.
Girolamo spara pure, nell’universo parallelo i proiettili non arrivano.
Per me (per me) lo scandalo dello scalone non era l’aumento dell’età pensionabile, ma che uno nato il 31/12 andasse in pensione tre anni prima di quello nato 24 ore dopo.
So sulla pelle di alcuni miei compagni di lavoro, per un passaggio sbagliato dagli EE.LL. allo stato come è demoralizzante avere accanto uno con meno anzianità di te, che fa il tuo stesso esatto lavoro e prende 150 euro di più.
Sono le ingiustizie che pesano: si vuol risparmiare? Se si deve si faccia, ma si dividano i sacrifici con un minimo di equità.
Caro Girolamo cosa dici! Anche te mi tiri fuori Lucarelli? Guarda, lo stimo tantissimo come calciatore e per quel che ha dato al Livorno, mi sembra pure una brava persona, ma come pensatore politico se permetti non lo prenderei a mio mentore.
Non parliamo poi delle BAL, era il loro eroe fino a ieri poi perchè ha lasciato la squadra per farsi (legittimamente) i fatti suoi l’hanno eletto a traditore della patria.
Infatti così ragionano i faziosi, caro Girolamo.
“Di nuovo sulla questione degli inciuci: quale ne sarebbe stata la logica? Che interesse aveva il csx a ossigenare di proposito Berlusconi? Sarò duro ma non lo capisco.”
E se fosse pura e semplice coglioneria?
d’accordo al 150% con loredana.
http://www.menomalechesilvioce.it/Ascolta.html…
@ nautilus:
“così ragionano i faziosi, caro Girolamo”
Appunto. Infatti lo sono anch’io: fazioso.
Chiodo, in buona parte penso anch’io di sì.
Quella di D’Alema che, non contentandosi di star con le mani in mano, Lui! Il Duca della Vittoria del’ 96, si fece venire la brillante idea di dialogare con Berlusconi allo scopo di “normalizzarlo”, e con lui il cdx e il paese. Senza voler capire che a quello interessavano solo riforme delle giustizia che salvassero lui e i suoi scherani e resi innocui i magistrati forever.
E magari fosse stato per D’Alema gliele avrebbe concesse ma il resto del csx, a cominciare dagli elettori, non poteva starci.
Appena fu ben sicuro di questo Berlusconi mollò tutto, lasciandolo con un palmo di naso.
Ora tutto ciò era ampiamente prevedibile fin dall’inizio, quindi coglioneria ce ne fu.
Quanto al fatto che la bicamerale abbia costituito un favore fatto a Berlusconi..mah, per me è stata quasi ininfluente, il favore glielo fece Bertinotti mollando Prodi ma soprattutto Bossi alleandosi con lui, col che le elezioni del 2001 erano segnate, esattamente come quelle di ora.
Si, so cosa si vocifera a sx..: Berlusconi “sembrava” politicamente morto…respirazione bocca a bocca…Berlusconi morirà politicamente solo quando quel 20% di elettori, lo zoccolo duro, lo abbandonerà, il che non è avvenuto in 14 anni e non avverrà mai.
Girolamo dico, non penserai mica anche te che Lucarelli sia un infame traditore della patria livornese!
Gli scherzi a parte, m’ha incuriosito quel post dove asserisci che Churchill non sia stato poi questo grande statista.
Vai, che si litiga anche su questo!
Cioè per quel che ne so nei 5 anni di regno ha avuto due linee politiche precise: infondere negli inglesi la determinazione di resistere e poi sconfiggere Hitler e bloccare più a est possibile l’espansione dell’URSS.
La prima gli è riuscita la seconda poco, direi solo in Grecia e forse in Persia.
Per il resto era uno che si divertiva immensamente a guidare un paese in guerra, lo si evince dalla sue memorie, e appena tornata la pace non ha capito che gl’inglesi di grandeur imperiale non avevano più voglia.
Però quel che ha fatto nel ’40, quando l’Inghilterra era sola davanti all’Europa di Hitler e lui ne è stato l’anima e il simbolo della resistenza mi pare basti a qualificarlo fra gli uomini di stato di valore.
Se te sai altre cose che io non so sarò lieto d’ascoltarti, come sempre.
Nautilus, veramente a me risulta che in Toscana la privatizzazione dell’acqua, negli ultimi anni, sia avanzata con gli stivali delle sette leghe! Che io sappia, tra le compagnie private che gestiscono il servizio idrico ci siano la francese Suez-Lyonnaise des eaux, la romana Acea, la genovese Amga, il Gruppo Caltagirone etc. Una città che è considerata all’avanguardia nella privatizzazione dell’acqua è Arezzo, ma anche in altre mica si scherza. Ci sono lotte e comitati di cittadini in tutta la regione. E la controparte è il centrosinistra, mica Berlusconi.
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Sulla questione del lavoro, finché continueremo a piegarci alla logica “o lavoro di merda o niente”, cioè l’atteggiamento che secondo te il csx si attendeva dagli italiani (che pure lo avevano votato *anche* per abrogare la legge 30), non garantiremo mai a nessuno un lavoro con diritti, dignità, contributi, futuro. Con la precarietà del lavoro un paese sega il ramo su cui sta seduto, baratta il futuro con…? Cosa?
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Comunque, io non sto dicendo che in fondo il centrosinistra è *peggio* di Berlusconi. Sto dicendo che si è ampiamente dimostrato interno e subalterno alle stesse logiche e meccanismi che hanno prodotto Berlusconi, per questo non è un argine affidabile né tantomeno un’alternativa. E per questo “inciucia”, mica per chissà quale disegno machiavellico. Inciucia perché è programmato per inciuciare, perché quella logica e quella politica asfittica prima o poi producono inciuci (grandi e piccoli, brevi e duraturi, su questioni minime o su nodi di fondo). Nel mio universo parallelo, il PD è nato per raccogliere questa eredità, è la summa di questa logica.
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[Si parva licet, è come per la storiografia sulla Shoah, che per anni si è divisa tra “intenzionalisti” (sostenitori dell’idea che Hitler diede il preciso ordine di sterminare gli ebrei e i suoi uomini lo eseguirono) e “funzionalisti” (sostenitori dell’idea che, anche senza nessun preciso ordine, quella macchina ideologica e statale, una volta avviata, poteva solo seguire la propria logica e produrre lo sterminio). Ecco, io se esiste un’interpretazione “funzionalista” dell’inciucio, io la sposo senza indugi.]
Uh, nel primo capoverso è rimasto un congiuntivo che doveva diventare indicativo: dove c’è “siano” leggasi “sono”.
@ Nautilus
ti posso consigliare una buona storia divulgativa dell’India (ad esempio: Storia dell’India moderna di B.D. Metcalf e T.R. Metcalf, appena ristampata da Mondadori) per vedere come l’ossessione per l’Impero abbia impedito a Churchill di capire che la questione coloniale poteva essere chiusa, pacificamente e concordemente, tra le due guerre, evitando la tragedia della guerra civile, la formazione di uno stato basato su un’identità religiosa che nel 1930 nessuno sentiva e nessuno desiderava. Un’occhiata alle strategie militari britanniche ti mostrerà come Churchill abbia gravissime responsabilità personali in alcune inconsulte performance dell’esercito britannico (ad esempio la battaglia di Gallipoli). Una qualche ricostruzione del genocidio degli armeni (come quella di Marcello Flores) ti farà notare l’assoluta indifferenza dei politici britannici, che pure erano informati dai propri consoli, per quello che accadeva in Turchia nel 1915. Quanto alle scoperte simpatie per il regime fascista nella prima fase, credo sia cosa nota.
Se un nessuno come Attlee lo mandò in pensione, un motivo ci sarà stato.
PS: no, non la penso come parte delle BAL su Lucarelli: sono fazioso per conto mio, a prescindere. Ed ho una sciarpa amaranto con due Guevara che talvolta sfoggio a scuola (ma il mio idolo sportivo è Bettini, guarda caso).