Avrei dovuto segnalarlo prima, ma sono giornate complicate (conosco già l’obiezione, accolta: quando mai non lo sono?): tra l’altro, approfitto per decantare le virtù di un luogo che proprio ieri sera, in occasione della presentazione-numero-cinquantacinque, ho scoperto. La libreria Tuba, nel cuore del Pigneto: è piccola e perfetta, piena di libri, di immagini, di giochi, di parole. La conversazione con le presenti, infatti, varrebbe da sola non un semplice post, ma un pamphlet.
Comunque, quel che avrei dovuto/voluto segnalare prima è l’ultimo numero di Nandropausa: densissimo. Sommario con link:
NUOVE EPICHE ITALIANE (E NON SOLO) – Pag. 1
01. Giovanni Maria Bellu, L’uomo che volle essere Perón [WM1]
02. Valerio Evangelisti – Antonio Moresco, Controinsurrezioni [WM1]
03. Luigi Guarnieri, I sentieri del cielo [WM1]
04. Giovanni De Rose, Negli occhi di chi guarda [WM4]
05. Carlo Lucarelli, L’ottava vibrazione [WM1]
06. Enrico Brizzi, L’inattesa piega degli eventi [WM2]
07. Luigi Balocchi, Il diavolo custode [WM1]
08. Massimo Carlotto, Cristiani di Allah [WM1]
09. Anilda Ibrahimi, Rosso come una sposa [WM5]
10. Duka & Marco Philopat, Roma K.O. [WM5]
11. Giuseppe Genna, Hitler [WM1]
12. Letizia Muratori, La casa madre [WM5]
13. Vanni Santoni, Gli interessi in comune [WM2]
14. Monica Viola, Tana per la bambina con i capelli a ombrellone [WM1]
15. Matteo De Simone, Tasca di pietra [WM2]
TRADOTTI DA ALTRE LINGUE – Pag. 2
16. Stef Penney, La tenerezza dei lupi [WM4]
17. Sebastian Barry, A Long, Long Way [WM4]
18. Stephen King , Duma Key [WM1]
19. Richard Mason, Le stanze illuminate [WM4]
20. Horace McCoy, Non si uccidono così anche i cavalli? [WM1]
21. Eileen Favorite, Il bosco delle storie perdute [WM4]
“Come
tanti altri film Il Padrino raccontava il male benissimo e, allo stesso
tempo, finiva per mitizzarlo, insomma conteneva un’estetica della
violenza. In questo Gomorra è diverso, è molto essenziale, non ha
enfasi, NON ha EPICA e quindi NON mitizza” Domenico Procacci
a Procacci, che non conosco, dico: attenzione a non confondere “enfasi” e “epica”. L’enfasi e’ una questione di tono mentre l’epica e’ un modo di raccontare. Si danno epiche espressivamente “scarne” eppure di ampio (molto ampio) respiro. L’epica di Bertold Brecht, per fare un esempio che molti conoscono, o un’epica molto asciutta e’ in Senofonte. non ho visto il film di Gomorra pero’, io faccio un discorso generale.
“I ragazzi di oggi apprezzano l’assenza di retorica, sono
abituati a
linguaggi diversi, è più diffusa l’idea che il pubblico debba
maturare
un suo giudizio in maniera autonoma. IN PASSATO, invece, ha funzionato
tantissimo il cinema basato proprio sulla spettacolarizzazione della
violenza, sui personaggi EPICI”. Matteo Garrone
mi piacerebbe capire che cosa c’è di epico nella casa madre, che è un racconto bellissimo, e la muratori è molto brava, ma di epico, e nel senso di NIE, non c’è davvero nulla.
ah, scusate, c’era un non solo fra parentesi!
a Garrone, che non conosco, dico: attenzione a non confondere “retorica”, “spettacolarizzazione”, e caratterizzazione epica dei personaggi. La “retorica” e’ questione di tono mentre l’epica e’ un modo di connotare. Si danno caratterizzazioni “scarne” eppure di ampio (molto ampio) respiro. I personaggi di Pasolini, per fare un esempio che molti conoscono, o personaggi molto asciutti sono in Ellroy. non ho visto il film di Gomorra pero’ io faccio un discorso generale.
@ Oreste, non ho capito bene se mi stai facendo il verso o se sei d’accordo.
La recensione al libro di Evangelisti – Moresco è davvero un bel lavoro. So che dire soltanto di quella recensione su tutto il lavoro di Nandropausa suona un po’ da custode dell’ortodossia moreschiana…
In realtà io sono molto peggio, mi considero addirittura: il custode dell’alfabeto. Quindi di tutti i libri e in particolare di quelli contemporanei italiani. Vedere amicizia e dialogo fecondo tra gli autori – proprio come lo vedo nel mondo del fumetto – mi dà un immenso piacere. Ecco volevo dire questo.