Non sapevo neanche di essere in concorso finchè non me l’ha detto una commentatrice su aNobii. E adesso un amico mi manda questa notizia. GRAZIE! Di tutto cuore, e davvero!
Roma, 17 giu. – (Adnkronos/Adnkronos Cultura) – Designati i finalisti del Premio Biblioteche di Roma per la Narrativa italiana: Valeria Parrella ”Lo spazio bianco”- Einaudi, Ermanno Rea ”Napoli ferrovia” -Rizzoli, Eraldo Affinati ”La citta’ dei ragazzi”- Mondadori. Per la Saggistica: Guido Crainz ”L’ombra della guerra” -Donzelli, Loredana Lipperini ”Ancora dalla parte delle bambine” – Feltrinelli, Giuliana Sgrena ”Il prezzo del velo ” – Feltrinelli. Per la letteratura straniera: Aurora Boreale di Jankar Drago (Slovenia), Mercedes Benz di Helle Pawel (Polonia) e La fortezza di Hasz Robert (Ungheria).
I sei finalisti italiani, votati presso la Biblioteca Rispoli dai coordinatori dei circoli, a partire da ottobre 2008 incontreranno i 450 lettori attraverso la rassegna ”Biblioincontri D’autore” alla quale parteciperanno giornalisti, critici letterari ed esperti di letteratura. Attraverso queste tappe si arrivera’ a dicembre alla serata finale per la proclamazione dei due vincitori italiani e la consegna del premio al vincitore straniero che verra’ votato ad Ottobre.
BRAVA!
Loredana, guarda che nel regolamento (che evidentemente non hai letto bene) c’è scritto che l’aperitivo ai 450 lettori + giornalisti, critici letterari ed esperti di letteratura devono pagarlo gli autori. I due vincitori, selezionati attraverso queste tappe emergeranno tra i sei come quelli con la maggiore capacità di reggere l’alcol, come Socrate nel Banchetto. Comincia ad allenarti 🙂
Giro, reggo l’alcol meglio di Karen Allen ne I predatori dell’arca perduta. 🙂
(per il pagamento dell’aperitivo mi preoccupo già di più…
complimenti
L’ho sempre saputo (e ora ho la conferma)… questo non è un blog letterario, questo è “il bar malfamato di quartiere” frequentato dalla teppa (leggasi:Biondillo&Girolamo) e con annessa proprietaria/barista che ascolta i clienti e ogni tanto alza il gomito!!
mmmh… però a pensarci bene, posti così sono spesso piacevoli…
L’anobiana citata sono io… spero di essermi guadagnata un paio di dediche e autografi per regalare il tuo libro a Natale! Intanto il mio voto per la fase finale del concorso te lo assicuro 🙂
ciao ciao
Braaaaaaavaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!
Sono felice come fosse capitato a me!!!
No, di più, visto che sono una ex-bambina e, come ben sappiamo, le bambine gioiscono più per gli altri che per loro stesse…
🙂
Sei tutte/tutti noi!!!
Baciooooooooooooo
Giò
sapevi tutto perfettamente, stai a fa’ la sciroccata come al solito
🙂
Vedo che gli editori dei libri sono sempre gli stessi: le ‘Grandi’ case editrici che si disputano i premi più pubblicizzati dalla ‘Grande’ stampa letteraria, questa che fa capo alle ‘Grandi’ case editrici. E’ il solito circolo dei ‘ceti abbienti’, dei ‘sempre gli stessi’, delle Plutocrazie dell’informazione e della cultura data in pasto alla gente insieme agli aperitivi.
L’uomo del Gambrinus
Signor Gambrinus, alt. Quello delle Biblioteche è un premio dei LETTORI. Le case editrici non c’entrano niente. Questo è il motivo per cui sono ONORATA di essere in finale.
Non so chi tu sia, non so se posti qui solo per invitare a visitare il tuo blog, ma sappi che questa affermazione, in particolare, mi fa desistere dal cliccare sulla tua firma.
Ero io, sopra.
No. Non lo faccio per questo. Non m’importa. Il mio blog è sufficientemente visitato. Sono capitato sulla sua pagina e ho letto. Tutto qui. IL premio dei LETTORI è solo un espediente. Ai lettori viene dato in pasto quasi solamente il titolo delle grandi case editrici, quelle che hanno i mezzi finanziari per poter divulgare e promuovere il libro. E farlo recensire dalle riviste e dalle pagine letterarie dei giornali. Ma lei di tutto questo sa già tutto… E nelle biblioteche, anche in quelle, si va a caccia del titolo ‘pubblicizzato’… e anche questo lei lo sa, signora Lipperini.
La saluto.
Non le rispondo io (come potrei, o disinteressato, o generoso, o umile blogger che non desidera altre visite, dal momento che appartengo alla Casta di quelli che complottano ai danni degli autori il cui talento non è sufficientemente riconosciuto?). Mi auguro vivamente che le risponda, invece, chi lavora in una biblioteca, e chi la frequenta. E lo invito a non essere tenero.
ah che bella notizia:))))
mo speremo che vinci proprio così poi facciamo trangugiare il libro tuo in tutti i pargoli dell’urbe dal nido alla maturità.
ncrociemo le dita:)
Ma noi romani lipperinolettori possiamo votare d qualche parte per questa finale?
Per quanto riguarda l’omo der gambrinus, posso parlare lo stesso in quanto a. figlia di bibliotecaria b. fruitora della biblioteca Rispoli per tutti il liceo e oltre – dal momento che studiavo propio li attaccata?
Anche se mi viene meglio parlare da lettora, destra nelle faccende libresche.
Caro signor Gambrinus, è triste lo so, ma noi lettori leggiamo le cose ben scritte ben editate e ben diffuse. Se noi lettori dobbiamo votare un libro, spessissimo non possiamo votare un libro edito dalla casa editrice sgurgulina de sotto, perchè essa non riuscirà a essere distribuita fino a noi, e quandanche lo faccia no, non è che siccome è piccirilla garantisce per questo alta letteratura.
E parlando da fruitora di biblioteche e da discendente di bibliotecaria: alle biblioteche le gioie del mercato editoriale interessano meno di zero. Non perchè essendo un pubblico servizio non si appassionino di peccati più o meno veniali, ma perchè il potere si gioca in altre direzioni. Qui poi parliamo di biblioteche comunali, povere disgraziate, mi creda Feltrinelli nulla può per connotare i destini di una bilbioteca comunale. Le biblioteche hanno altri sentieri, altri tragitti, ambizioni che si srotolano negli angusti sentieri della pubblica amministrazione. Di converso, non credo proprio che il premio delle biblioteche comunali, giovi alla Feltrinelli un quarto di una bell’articolo su Repubblica. Insomma la sua obiezione oltre che fuori luogo – dato il contesto – è un po’ naif ecco.
per zauberai: il naif è colore. Non ho parlato di editrice ‘piccirilla’, uguale alta letteratura: coda di paglia?
per la lipperini: di talenti non riconosciuti e di non talenti riconsciuti è piena la storia, non solo della letteratura. Anima in pace, quindi.
ditemi: allora come mai (mi direte ‘un caso’) nel sudetto premio ‘solo per lettori’ vi sono solo case editrici plutocratiche, in finale, visto che alle biblioteche non interessa il mercato editoriale?
Ti chiamo Camillo, visto che non ho nessuna voglia di ripetere il tuo nick che coincide (ma guarda) col titolo del tuo romanzo (certo senza nessuna intenzione autopromozionale): ti avverto che intendo chiuderla qui.
Ma non senza aggiungere che fra i tuoi editori, certamente Prospettiva non ha mai dimostrato di svolgere una politica editoriale seria, limitandosi a pubblicare tutto quel che capitava loro sotto mano, e senza per giunta consigliare gli autori, lavorare con loro, svolgere il minimo di editing necessario. Almeno in alcuni dei casi che conosco. non ho certo letto tutti i loro libri, nè leggerò i tuoi, visto che la banalità del biglietto da visita (è tutta una combine) non mi invoglia a utilizzare una parte del mio scarso tempo per farlo.
Grazie delle visite,stai bene, adieu.
Cara Loredana, mi hai scagliato addosso il tuo molosso bibliotecario romanesco da battaglia prima, poi ti sei di nuovo scomodata Tu….caspita come è banale il mio biglietto da visita…
Dunque: Prospettiva è una picocla casa editrice e si vede: prende tutti.
Si dibatte tra i marosi del mondo editoriale con i mezzi che può… e sono davvero pochissimi, Tanto che nessuno dei suoi libri vengono letti, sia pure per un giudizio negativo, da nessuno dei santoni della critica letteraria nazionale. Ma questo è ovvio, tutti ‘hanno scarso tempo per farlo’
L’uomo del Gambrinus è il titolo di un mio libro sconosciuto come l’altro. Però il Gambrinus e’ di Serarcangeli: non hai dato alcun giudizio di questo editore… ma credo che rientri nella cerchia di quelli i cui libri sono da cestinare se arrivano a qualche santone che non ha tempo…
Inoltre, mi sono fatto l’idea su questo blog e su Loredana: no adulazione, no esisti.
adieu
Non hai capito niente. Ho letto i libri di Prospettiva, e l’ho scritto sopra. Non tutti, ma li ho letti. Per questo ho espresso un giudizio.
Dunque, se cercare di sfuggire all’altrui “marcio” significa pubblicare senza editing e scegliere senza giudizio, quanta differenza c’è fra la piccola Prospettiva e il colosso Mondadori che pubblica “Destinazione Tokio Hotel” senza praticamente toccare una virgola (come ha dichiarato l’autrice), tanto è il titolo che tira?
Nessuna. Sono entrambe della pessime pratiche, come vedi.
Quanto all’altro libro, non lo leggerò: ma non perchè sia di Serarcangeli, di cui non ho avuto modo di leggere nulla, invece. E non perchè voglio essere adulata: questa, caro Camillo, è una stronzata colossale. Semmai, perchè voglio interloquire con persone che ragionano su quello che dicono, invece di postare frasi fatte e rimasticamenti sinceramente esasperanti, tipo non mi leggono perchè non sono nel giro giusto.
Io leggo più che posso, senza fare distinzioni fra piccoli e grandi editori. Spesso mi fermo, certo: se a pagina cinque trovo una sgrammaticatura (succede) o una frase aberrante tipo occhi color petrolio ghiacciato , lascio perdere. Perchè significa che quel libro è stato mandato al macello, e non voglio sapere se dall’autore o dall’editore.
Semplicemente, non doveva uscire così.
Piantiamola con la vecchia equivalenza cui faceva giustamente riferimento Zauberei: piccolo editore non comporta necessariamente qualità alta.
Infine, due parole sull’educazione: Zauberei è una persona che commenta, non il mio molosso. Se intervengo di nuovo è per precisare che sei un maleducato.Non voglio essere adulata, e non sono così imbecille da non capire quando qualcuno cerca di lusingarmi per mendicare una recensione. Dissenti, ma sii cortese. Non lo sei, ho avuto modo di notare.
Bene.
Non sono obbligata a leggerti, neanche in forma commento.
Gli editori stranieri comprano libri di scrittori italiani
Casa Balboa di Mario Rocchi sarà pubblicato in Francia
“Casa Balboa” di Mario Rocchi, il romanzo beat ambientato a Lucca, sarà pubblicato in Francia dalla Derniére Goutte di Strasburgo (www.ladernieregoutte.fr/)
Prospettivaeditrice annuncia che Interrete agenzia letteraria di Piergiorgio Leaci ha ceduto i diritti di pubblicazione dell’autore on the road della Prospettiva editrice.
Così dopo Marco Milani che ha pubblicato con la Eloy Edictions in Germania (http://www.eloyed.com/marco-milani.htm), Bruno Reino che tradotto in polacco è stato pubblicato dalla Adam Publishing di Varsavia, Piero Buscemi edito negli Stati Uniti dalla Pulpbits e Sasha Perugini pubblicata in Serbia con la Kulturno-prosvetna zajenica Beograda ecco approdare all’estero un nuovo autore della casa editrice diretta da Andrea Giannasi.
Interrete con Prospettiva annunciano che agenti e case editrici straniere stanno trattando altri autori del catalogo (www.prospettivaeditrice.it).
Non sono obblgato a essere cortese…
o Cortigiano…
Ho parlato solo delle case Editrici plutocratiche e ho fatto inquietare….
Ho capito che avevi letto qualcosa di Prospettiva, ma ti sbagli se pensi che io voglia mendicarti una tua lettura.
E sbagli a giudicare in base a una frase un’intero libro: questo, secondo me…
Adieu
sono arrivati i mastini? My God, cosa non si fa per un po’ di pubblicità.
Mister Gambrinus, le frasi contengono spesso indizi significativi. E se lei non è un mendico, per quale motivo si firma col titolo del suo libro? Pensi se Sandro Veronesi si firmasse Caos Calmo o, My God, se Genna si firmasse Hitler!
Cambierò la firma, allora, ma non lo ‘stile’… elementare, Watson… (che banalità!)