BEAUTY

Come sempre avviene, mi sono persa in una Venezia gelata, con risvolti imprevedibili e piacevolissimi che per ora tengo per me.
Come spesso avviene, ho ricevuto non pochi spunti di riflessione dal convegno sulla bellezza organizzato dalla Biennale Danza. Specie da Germaine Greer. Ora, Greer è ovviamente uno dei miei miti personali: e credo che la cosa non le piaccia affatto. Essere un’icona, intendo. Essere prevedibile, incasellabile.
Ed è molte cose, questa bellissima signora settantenne: brusca nel respingere il tentativo di parlare inglese, divertita dagli invernali dodici gradi e dalla bufera di pioggia, affabile quando la vostra eccetera si è accasciata sulla sedia (lo so, sono plateale: ma quando la coreografa sul palco ha esordito dicendo “la donna è un pavimento, l’uomo ci costruisce sopra”, non sono riuscita a mantenere il contegno dovuto al luogo e all’occasione).
E, sì, è spiazzante. Specie quando, nel corso del suo intervento dedicato alla bellezza dei giovani e degli adolescenti, ha condannato senza alcuna pietà il mondo dei vecchi. Che avrebbero un disperato bisogno di essere difesi, invece (ma di questo ci sarà modo di parlare). E ha dichiarato di fuggire come la peste gli specchi e i filmati e le fotografie, perchè non vuole vedere la persona che vi è ritratta.
Fa un po’ male, sentirlo dire da lei.

3 pensieri su “BEAUTY

  1. Mi ha fatto venire in mente mia suocera che alla bella età di 80 anni si lamentava di annoiarsi in casa da sola…. Le fu detto di andare in qualche centro anziani, in Parrocchia, da qualche parte dove trovare persone con cui passare un po’ di tempo… e lei – visibilmente scocciata – rispose… “Là? tra tutti quei vecchi? Nooooo”….

  2. E poverilla, capìmola:) Ci vuole un po’ per digerire questa faccenda del tempo, che non ha mica solo significati storico sociali. C’è pure il fatto oggettivo di sapere che certe cose non le puoi fare, di dover vedere che le cose gli altri le fanno in un certo modo, che il tempo si accorcia, e per quanto tu sia potente e iconografica il tempo ti mette sotto scacco, bene che vada ti sfida, e la puaretta dice: uno specchio? vado a giocare a tre sette.
    Invece, se una ballerina foss’anche retrograda e antica e avente studiato dalle suore, sentiva quella li che cianciava di femmine e pavimenti, io credo che codesta ballerina saliva e la strozzava immantinente. Se te sei accasciata sei stata diplomatica:))

  3. A proposito di donne, di bellezza e di vecchiaia ti segnalo un documentario presentato ieri al Biografilm Festival di Bologna. Si intitola Hats Off ed è dedicato a uno straordinario personaggio: Mimi Weddell, attrice 93enne (che hai iniziato la sua carriera a 65). Dal punto di vista stilistico il film non è granché, ma la forza di Mimi e la sua tenacia, la sua caparbietà nell’alzarsi dal letto ogni mattina per andare ai provini o la civetteria di andare ancora, come da ragazza, tre volte a settimana da Elizabeth Arden per trucco e parrucco sono, per me, strepitose. E, come diceva ieri la regista, in America si tende a dimenticare la vecchiaia, ad ometterla e a tacerne, mentre ci sarebbe proprio tanto da dire. Credo che questo film lo dimostri.

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