Ma guarda, i bagni chimici. Ieri sera, alla mia fermata della metropolitana, ne ho visti sette. Una rarità, per uno dei luoghi maggiormente dissestati della dissestata linea B. Ho pensato che fossero stati installati in vista del 31 dicembre (una festa di quartiere, che cosa buona). Ho pensato che fosse un gesto di riparazione per i sofferenti della metropolitana di Roma, vessati da guasti e presunti sabotaggi e attese di dieci minuti almeno e catastrofi che non avvengono solo grazie alla protezione dello spettro di Argan, che evidentemente è assai vigile.
No. Erano per i giovani di Taizè.
I quali non hanno neppure pagato il biglietto, come mi ha spiegato un rappresentate del servizio clienti Atac, materializzatosi dal nulla per accoglierli. Perchè? Per concessione del comune di Roma.
Ora, comune di Roma. Massimo rispetto per ogni confessione religiosa. Che i giovani di Taizé compiano in pace il loro pellegrinaggio, giacché non credo che da loro verranno parole che non vogliamo sentire sulle leggi di questo Stato e sulle vicende politiche che questo Stato attraversa (come da altre, e assai sante, sedi, invece accade). Ma i giovani laici, atei e magari pure satanisti (naturalmente si esagera, si plachino gli ultras) di questa città, e anche i meno giovani, dovrebbero avere la priorità nell’offerta di servizi che, invece, sono quasi totalmente assenti.
E che il commentarium mi perdoni il piccolo sfogo di fine 2012: a volte ci si esaspera.
Lo sfogo ci sta tutto Loredana.
Tra i tanti misteri che avvolgono questo paese uno mi tormenta in questi giorni, ma vista la quantità abnorme di tasse che paghiamo: comunale. provinciale, regionale, scolastiche, su gas,luce e acqua, sulla monnezza, sulla sanità, sulla benzina e i trasporti, sulla casa ecc. Mi domando ma com’è possibile che abbiamo questo livello di servizi?
I trasporti poi a Roma sono una vera tragedia quotidiana!
Corruzione? Incompetenza? Entrambe?
Fatto sta che noi la paghiamo in tutti i sensi!
Anche. Ma credo che la corsia privilegiata che il comune di Roma offre ai movimenti religiosi vada motivata, una volta per tutte. Non dimentichiamoci del patrocinio alla marcia “per la vita” di maggio.
Beh, perché ti stupisci per così poco? Non sottovalutare il nostro sindaco, sa fare anche di molto, ma molto peggio. Tipo regalare uno stabile da 11 milioni di euro ai neofascisti di Casapound (di cui, guarda caso, suo figlio è uno dei capetti). Se non ricordo male, la delibera dovrebbe andare in aula poroprio oggi.
http://www.ilmessaggero.it/roma/campidoglio/il_campidoglio_acquista_sede_casapound_il_pd_insorge_una_vergogna/notizie/192603.shtml
Per non parlare di quanto riporta l’Herald Tribune sul Salaam Palace. Giustamente:
http://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/salaam_palace_tor_vergata_profughi_herald_tribune/notizie/240670.shtml
Tutte queste concessioni ai “movimenti per la vita”, a Casapound ecc in cambio di che cosa? E’ questo che mi domando.
E poi l’assunzione di parenti e amici degli amici nelle municipalizzate e tutti questi scambi di favori dal vago profumo mafioso, quanti soldi sottraggono alla qualità e alla quantità dei nostri servizi?
Non voglio dire che la rete dei trasporti milanese sia un paradiso ma come si è insediato Pisapia ha chiesto ai dirigenti ATM che avevano incarichi anche in altre società di scegliere un unico ruolo o di andarsene (senza gli imponenti trattamenti di fine rapporto che in Italia diamo agli AD che lasciano le società nel fango) ha ridotto gli stipendi, cercando di fare cassa per comprare nuovi mezzi.
Il piano dell’ Atac quale sarebbe? Qualcuno lo sa?
Spiegare il perchè della priorità che dovrebbe essere concessa ai giovani laici (in che senso, tra l’altro?) atei e satanisti (io ho una figlia satanista che è tutto il mio orgoglio).
E anche il concetto di laicità.
E anche se udirà, signora, parole che non vuol sentire, che problema c’è mi chiedo? Non ha argomenti validi da contrapporre? Non ha quel sincero spirito democratico che spinge le persone civili a confrontarsi?
Post orribile, da far accapponare la pelle, le festività, si sa, sono spesso fonte di stress.
Taizè, un nome che viene da ere dimenticate, quando in parrocchia eravamo tutti incazzati con questi gruppi integralisti che sorgevano come funghi in tutto il mondo e, grazie agli appoggi “alti”, riuscivano a minare il lavoro di apertura che pensavamo di stare facendo nella chiesa degli anni ’70…
Oggi Via dei Cerchi chiusa per permettere l’arrivo dei rifornimenti per la mega tensostruttura allestita da Taizè nel catino del Circo Massimo. Solo a guardarla trasuda soldi e organizzazione. Poi 30mila “pellegrini” che viaggiano aggratis per continuare a fare di Roma quello che non è mai stata. Quello che non è.
Mi chiedo come mai … i giovani laici, atei e magari pure satanisti (naturalmente si esagera, si plachino gli ultras) di questa città, e anche i meno giovani, dovrebbero avere la priorità rispetto ai ragazzi di Taizé.
Credo sia una questione di ospitalità. Roma appartiene all’umanità mica solo ai romani, é il centro della cristianità e interpreta questo ruolo fondamentale favorendo le visite dei fedeli. In questo caso si tratta di giovani di fede, la nostra speranza per il futuro, dunque non ci vedo nulla di male.
Datemi dell’ingenua ma a me piacerebbe vedere una città ospitale anche con i giovani che la abitano tutti i giorni e non solo con i giovani pellegrini di passaggio.
Una città per cui valga la pena di essere speranzosi, di impegnarsi, di sognare un futuro al di là della propria fede.
Mi piacerebbe vedere una città che non ti costringe ad aspettare un autobus (che forse mai arriverà) per 30 minuti buttando via il tuo tempo e le tue energie.
Mi piacerebbe vedere una città che punti sulle periferie, sulle zone degradate per dare a tutti le stesse possibilità, gli stessi mezzi e strumenti.
Non per una questione di fede o laicità o satanismo i giovani, o meno giovani, romani dovrebbero avere la priorità sui pellegrini, ma per dare loro un livello di qualità di vita quotidiana che non li scoraggi e sia loro da stimolo.
Mah, se i giovani di fede sono la nostra speranza per il futuro, a me viene anche da pensare ai giovani kamikaze islamici che si immolano per il paradiso, le urì e la fede, a Casapund che è appena stata citata qui sopra. Se vogliamo generalizzare, allora facciamolo, ma posso dire che a me molti giovani di fede fanno solo paura e minacciano il futuro laico che io vorrei per i miei figli? E andiamo, la fede potrebbe pure diventare un fatto privato e autofinanziato, invece di farle pagare con le tasse di tutti (mi riferisco qui ai finanziamenti pubblici a scuole cattoliche.)
Che i giovani di fede possano essere una speranza per il futuro, cara Giorgia, è un’idea tutta sua. La mia, di speranza per il futuro, è fatta di persone che una fede la possono anche avere, ma senza voler imporre a nessuno le proprie prescrizioni e che quando manifestano usando spazi pubblici parlino e facciano cose di interesse per tutti, e non solo per chi si riconosce nella loro fede. Questa è la laicità, e questo è il senso che io attribuisco (e condivido) alla priorità invocata nel post. Che poi, se legge bene, non è priorità nell’uso delle risorse pubbliche: è “priorità nell’offerta di servizi “, il che vuol dire semplicemente che prima di offrire il viaggio gratis sui mezzi ai ragazzi di Taizè bisognerebbe garantire un servizio decente a tutti gli altri. Che – particolare non trascurabile – lo pagano pure.
@Maurizio, guarda, la faccio breve,
se a qualcuno venisse in mente di supportare l’agenda Gesù invece dell’agenda Monti risolveremmo rapidamente la maggior parte dei problemi del nostro paese. Ci vuole fede nella parola di gesù, ci sono tutte le risposte per un futuro radioso. I giovani di fede sono la sola speranza che abbiamo
@Giorgia: ripeto, idee tue. Apodittiche.
@Giorgia buttarla sull’agenda Gesù mi sembra inutile e ridicolo (Senza offesa per il contenuto per carità).
E’ sotto gli occhi di tutti che parte della Chiesa, nei suoi vari apparati e a differenti livelli, promuova idee e valori che difficilmente si possono definire di tolleranza, bontà, uguaglianza e generosità.
Ne hai la prova in questi giorni con le dichiarazioni del Papa sugli omosessuali come pericolo per la pace.
Con gli articoli di Pontifex esplicitamente misogini e pericolosi.
Quanti di questi giovani che sono la nostra unica speranza, porteranno avanti questo tipo di convinzioni?
Quanti si ritroveranno davanti agli ospedali per insultare le donne che abortiscono?
Quanti andranno in scuole private religiose che non pagheranno l’IMU? Ti sembra uguaglianza sociale?
Forse sarebbe il caso di proporre l’agenda San Francesco.
@Laura vedo che non noti la differenza tra agenda di Gesù e la voce del Vaticano… che infatti sostiene un’altra agenda. La differenza non è sottile
Concordo però sull’ultima frase: se apri una lista vengo a firmare, San Francesco é un grande!
Sfogo comprensibile. Quello che non è comprensibile è come i romani possano tollerare questa gestione della cosa pubblica, di cui i milioni per Casapound (gli stessi che poi organizzano i pestaggi davanti alle scuole – non negli anni ’70, ora) sono solo l’ultimo capitolo.
Sfogo comprensibilissimo.
Roma mi ha acquisito come cittadino da pochi anni, e la adoro, ma ci sono giorni in cui vorrei davvero piangere per il modo in cui i mezzi di trasporto della città mi trattano. A volte ha dell’incredibile – e lo sappiamo tutti.
Basta guardare i volti di alcuni stranieri: basiti. E io mi vergogno da matti.
Comunque ho appena letto questo: http://roma.corriere.it/roma/notizie/politica/12_dicembre_27/casapound-sede-consiglio-comunale-roma-2113319570227.shtml
@Giorgia proprio perché noto le differenze non sopporto che un comune o uno stato che si definiscono laici elargiscano soldi o favori a strutture o associazioni religiose! O razziste come nel caso di Casapound.
Quelli che il comune di Roma spende in libertà e senza giustificazione alcuna sono i nostri soldi e vorrei vederli spesi al meglio per garantire servizi, scuole, ospedali e strutture degni di una città come Roma.
L’agenda San Francesco io la vivo già sulla mia pelle tutti i giorni, chi non la applica è il Vaticano. Forse dovrebbero essere i credenti per primi a chiedere un cambio di rotta.
@laura
San Francesco e’ venuto a ricostruire la Sua chiesa, adesso tocca a chi la pensa come Francesco e prova a vivere i valori della sua fede. Concordo con te. Se poi una istituzione laica come un comune favorisce il raduno di giovani di fede io non pretesto, tutto qui.
@Giorgia io invece protesto eccome se quello stesso comune poi mi dice che non ha i soldi per garantire ai miei figli degli asili e delle scuole decenti, se lascia le strade buie e crivellate di buchi e barriere architettoniche, se taglia la qualità e gli orari degli uffici pubblici, se toglie i servizi agli anziani o a chi ha problemi di salute.
Accettare privilegi e agevolazioni significa fare gli ipocriti e predicare una solidarietà e una povertà che con i fatti si smentiscono.
Non si può essere “i rappresentanti degli ultimi e dei bisognosi” e poi accettare i favori di quello stesso comune che sgombera a forza rom e clandestini.
i favori si accettano sempre, è provvidenza. Buon per i ragazzi, dai.
Ci sarà sempre uno iato insanabile tra un laico e la maggior parte dei credenti. Che un favore possa essere accettato benché sia con ogni evidenza un abuso e che un abuso possa essere inventariato sotto la voce “dono della provvidenza” sono cose che la mia coscienza di laico non potrà mai digerire. E sono parole dette da una persona che, per sua stessa dichiarazione, non è supina ai diktat della gerarchia ed è anzi critica nei confronti delle manifestazioni temporali del potere della chiesa di cui fa parte. Figuriamoci di cosa possono essere capaci i clericali. Anzi no, non figuriamocelo: basta leggere le cronache: l’endorsement per Monti e quello ultradecennale per Berlusconi, di cui andavano “contestualizzate” anche le bestemmie; l’estorsione ai danni della scuola pubblica e l’imposizione nella stessa di insegnanti scelti dal vescovo ma pagati con i soldi di tutti; le leggi contro la persona qui in Italia e l’opposizione alla petizione ONU di abolire la pena di morte per l’omosessualità; il riciclaggio di denaro dello IOR e gli appalti miliardari della Compagnia delle Opere. Basta, sennò vomito.
@Maurizio va beh cosa possiamo dire, si vede che noi peccatori ‘sta provvidenza non la meritiamo.
Peccato perché visto che è così disponibile io una mano per le tasse e le spese l’avrei accettata volentieri, mica mi offendevo!
@Laura Atena: :-)… e non mi si venga a dire, come sempre succede dopo ogni mia intemerata, che sono privo di sendo dell’umorismo.
provvidenza e merito non sono legate tra loro, poi, Laura, visto che sei discepola di San Francesco, sai bene che siamo tutti peccatori, non ci salviamo per merito, ma per misericordia.
Maurizio fa della troppo facile ironia confondendo la fede in Gesù, con le istituzioni clericali. Però é divertente.
Infine, l’endorsement a Monti é un tragico errore visto che un’agenda già esiste, consta di soli due tavole e dieci punti, e a prima vista risulta fortemente in contrasto con le 24 pagine del professore, pur combattendo lo spread con pari energia.
Io non sono peccatrice ma pago le tasse, e quella non è mica provvidenza: sono soldi anche miei. Quasi quasi vomito anch’io.
Meno male che almeno mi trovi divertente, di solito i miei interlocutori se ne vanno con l’orticaria… però, Giorgia, come puoi pensare sul serio che si possa governare un paese basandosi su precetti religiosi? Lo vogliono fare molti paesi musulmani, si chiama Shar’ia e non è una bella cosa. Con tutta l’avversione per Monti e l’ammirazione che un ateo può comunque nutrire per gente come Gesù e San Francesco, che per me sono tanto più grandi in quanto uomini e basta, se proprio devo scegliere uno che mi governi scelgo Monti. Anche perché il precetto cristiano è di “dare a Cesare quel che è di Cesare”, il che mi dice che Gesù per primo non avrebbe mai avallato il progetto di qualcuno che volesse governare in suo nome. A cominciare, quindi, da certi vescovi troppo intrusivi. Di Alemanno non so, secondo me è troppo cretino pure per uno che i poveri di spirito li voleva portare nel regno dei cieli. Poi, per un eventuale candidato a governare secondo l’agenda Gesù, ci sarebbe da considerare la radicalità del messaggio cristiano: Gesù mica diceva di far viaggiare i suoi apostoli in autobus a scrocco, anzi. Li invitava al distacco dai beni materiali e all’accettazione della sofferenza, non dei biglietti gratuiti. Del resto, questi ragazzi mi paiono un po’ confusi e incapaci sul versante dell’ottimizzazione: invece di indossare il cilicio per autoflagellazione potrebbero semplicemente traversare Roma a piedi, no? Come supplizio vale lo stesso, l’ATAC non ci rimette nemmeno un euro e io e Laura Atena siamo contenti, di modo che hanno pure fatto una buona azione nei nostri confronti che vieppiù li avvicinerà alla Città Celeste.
Che poi lo spread possa essere battuto con i dieci comandamenti, penso sia un effetto collaterale virtuoso, ma non so quanto voluto al momento della produzione del venerando manufatto. Tipo quelle medicine come l’aspirina, che dopo aver millitato decenni nella onorevolissima attività di curare il raffreddore si è scoperto essere utile anche per prevenire gli infarti.
A me Gesù è sempre stato simpatico, anche se preferisco confrontarmi col pensiero di Hillel (che, tra l’altro, ha la paternità della frase: “Se non ora quando?”). Comunque in Matteo 22,21 mi pare che il nazareno chiarifichi la sua posizione riguardo ai soldi.
Detto questo mi pare ovvio che quando si parla di priorità ai satanisti si intenda abbiano la stessa priorità accordata ai giovani di Taizè, essi infatti paiono aver prioritariamente diritto a risorse negate ad altri.
Perchè una setta satanica debba avere diritto si evince dall’art. 20 della costituzione.
@ Maurizio, ti trovo irresistibile, ma se continuiamo qui Loredana ci caccia per eccesso di commenti. Permettimi solo una cosuccia: i dieci comandamenti non sono la Shar’ia, sono convinta che tu possa apprezzarne la differenza in quindici secondi di lettura.
@ Valberici, il significato di quel passo é più ampio di quanto comunemente si intenda. Vedi per esempio Rm 13,7 “Rendete a ciascuno ciò che gli è dovuto: a chi il tributo, il tributo; a chi le tasse le tasse; a chi il timore il timore; a chi il rispetto il rispetto.” Non si discute se sia giusto o meno pagare le tasse, le agende Monti e Gesù divergono su come andrebbero utilizzati i soldi raccolti. Per esempio “salvare le banche” non avrebbe la stessa priorità di “salvare gli ospedali”
Poi Giorgia, non capisci proprio ecco. A voja a dire che sei in formazione. Sei una fondamentalista cattolica, che cerca di dissimularsi con la buona educazione – operazione che riesce ma non convince.
La questione qui è: i cittadini hanno diritto ad avere un cesso pubblico. A prescindere dal fatto che abbiano avuto il battesimo o meno. I cittadini sono oggetto di diritto, e i cessi non si fanno per la speranza ma per il diritto. Quindi il problema del nostro sindaco, è che non rispetta il diritto della cittadinanza, in relazione al quale democrazia vuole che la vicinanza a Gesù sia un fatto irrilevante.
Mentre capisci, per il nostro sindaco è rilevante.
E sorvoliamo sul fatto un po’ raccapricciante, che per te i giovani cattolici sono più degni di speranza di vell’altri. A voja a edulcorare le opinioni, sei un’integralista.
Definirmi discepola di San Francesco è piuttosto dura, in quanto sono completamente atea, direi più studiosa. Interessata alle vite di quegli uomini e quelle donne che all’interno della struttura della Chiesa hanno provato a creare modelli diversi. Lontani da posizioni retrograde o estremiste.
E a scanso di equivoci credo anche che non pagare l’IMU sulle attività religiose commerciali sia rubare e quindi contravvenga chiaramente a uno dei “decreti” dell’agenda, se però voi credenti che dovreste, più degli altri, vigilare su chi vi rappresenta giustificate certe ingiustizie sociali con “la provvidenza” non se ne esce più!
Peccato che senza salvare le banche non potremmo salvare gli ospedali. Ma qui stiamo parlando di economia monetaria, materia ostica quant’altre mai e della quale io pure non capivo una emerita ceppa, prima di cominciare a lavorare dove lavoro. Comunque vedila così: in un’economia le banche sono il sistema arterioso e i soldi sono il sangue. Ora, se qualcosa non va, non è detto che sia una buona strategia sminuzzare le vene e le arterie, perché poi i soldi agli ospedali e alle opere pie non si possono spedire con la forza del pensiero. Riguardo alla differenza tra i dieci comandamenti e la Shar’ia, la differenza è meno evidente di quanto tu credi. Tanto per dirne una, “Non desiderare la donna d’altri” è un precetto morale che non si può imporre per legge, tanto più se quella legge contempla anche la pena di morte (la chiesa cattolica non l’ha mai ripudiata e la ritiene legittima, in circostanze nemmeno troppo ben definite); e riguardo a “non fornicare”, beh, mi permetto di segnalare quanto meno un difetto comunicativo: me l’avessero spiegato per tempo, cosa voleva dire, può anche darsi che l’avrei osservato; ma quando finalmente il prete si è deciso a non cacciarmi a scapaccioni ogni volta che timidamente approcciavo il tema, purtroppo era troppo tardi. O per fortuna, più probabilmente…
@Laura, perdonami, mi ha ingannata il tuo
“L’agenda San Francesco io la vivo già sulla mia pelle tutti i giorni”. Senza il sostegno di fede e preghiera é dura vivere lo stile Francescano, non posso che farti i complimenti. Per il resto non sono l’avvocato difensore delle strutture ecclesiali, le mie idee si discostano da quelle della Cei non solo a proposito di quali siano le migliori agende per il nostro paese.
@Zuab, onestamente di quello che combina il vostro sindaco mi preoccupo poco. Ve lo siete votato. Sono solo contenta dell’ospitalità che ricevono i giovani pellegrini nella città santa. Se ti fa piacere chiamarmi integralista così a capocchia, fallo pure, io non mi offendo.
@Maurizio
Non desiderare la donna d’altri è un modernismo fuorviante. Il decalogo originale dice:
“Non desiderare la casa del tuo prossimo. Non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo”. Es 20
I cristiani hanno diviso questo comandamento in due perché fondendo insieme il primo e il secondo alla fine gliene rimanevano nove, e non sta bene un decalogo composto di nove comandamenti, giusto?
Ma dal testo é evidente si tratti di un comandamento solo e che l’accento sia posto sul verbo “non desiderare” e non sull’oggetto del desiderio, che é solo un elenco di esempi fruibili a quel tempo. Il punto é non desiderare: vivi il tuo presente ciò che vivi e che hai senza desiderare continuamente di essere altro da ciò che sei. Vivere desiderando continuamente é in effetti un pò alienante.
anche “non fornicare” non esiste. Il comandamento dice “non commettere adulterio” e significa non usare male il tuo corpo, non condurlo altrove, al di fuori della missione d’amore per cui ti é stato donato.
Mi piacerebbe scrivere di più ma per rispetto verso Loredana e all’argomento del post devo limitarmi a risponderti.
Perdoniamo anche gli sfoghi di fine anno. Certo. Ma a mettersi a vedere quello che è venuto fuori nel blog in questi due giorni viene anche un po’ di sconcerto ( sconcerto di fine anno). Si perché dopo aver esortato a parlare con attenzione di femminicidio, a trovare le parole, a non semplificare, etc.etc.etc., Ecco qua, che abbiamo tutta una serie di vaneggiamenti, sfoghi e semplificazioni che credo abbiano poco o nulla a che vedere con le tragedie qui denunciate; Imu, viabilità, atac, atm, buche nelle strade, bagni chimici, kamikaze e satanisti,. la bella Adrianna che ci ricorda come i cattolici siano ( per metà) terrificante gentaglia che odia le donne, e “che sputerebbe in faccia al Papa” se non fosse sotto ricatto. . Insomma tutto un insieme di insensate associazioni (Vespasiani e femminicidi) e volgari idiozie che se la gioca alla pari con il famoso volantino del parroco di Lerici.
Non credo che per i lettori di lipperatura sia una notizia bomba, ma nei paesi scandinavi, che il Papa non sanno neanche chi sia, i casi di femminicidio sono numerosi quanto e forse più che in Italia. La stupida semplificazione anticlericale cui qui si da sfogo rischia di essere ed è solo fumo negli occhi. magari qualcuno potrebbe pensare che si utilizzano queste tragedie per sostenere le solite istanze necrofore e dissolutorie .. Perdonate lo sfogo ma come dice l’anonimo hommequeride , le feste sono uno stress
Ciao,k.
@Giorgia per me vivere “l’agenda San Francesco” significa non chiudere gli occhi davanti a quelle che sento come ingiustizie, significa non dire “non mi preoccupo, ve lo siete votato” perché tanto non mi riguarda o non sono io a pagarne le conseguenze.
Significa pretendere rispetto per le leggi di uno stato laico che deve essere libero di tutelare i propri cittadini indipendentemente dalla religione, dall’orientamento sessuale ecc. ed evolversi senza interferenze alcune.
Vabbè, comunque le chiacchiere stanno a zero. Giorgia può dire quello che vuole, ma che far transitare gratis i ragazzi cattolici sui bus di Roma e tentare di vietare i cortei a quelli di sinistra siano cose che con la divina provvidenza non c’entrano una mazza è sotto gli occhi di tutti quelli che vogliono vedere. E’ però istruttiva, la chiacchierata con Giorgia, perché mi conferma per l’ennesima volta quello che so da decenni, e cioè che con gran parte del mondo cattolico non è possibile alcuna soluzione condivisa ai problemi del vivere comune. I cattolici hanno delle certezze e in nome di quelle ritengono loro preciso dovere strutturare la vita comune anche per chi in quelle certezze non crede, in modo che non possa essere indotto in peccato. Io, che del peccato me ne infischio e ai fini della convivenza civile ritengo semmai rilevante il concetto di reato, definito dall’uomo e non dal Grande Cocomero, con costoro non posso che avere un’interazione conflittuale. Perdente ahimè, dato il numero sbalorditivo di quelli che, pur non avendo la più pallida idea di cosa voglia dire essere cattolici e rispettare sul serio il precetto di obbedienza (fatto che sfugge anche a Giorgia, vedo), si comunica si cresima e si sposa in chiesa, battezzando poi la figliatura. E perpetuando così, con la forza inerte di un numero assolutamente vuoto di convinzioni, il potere della gerarchia. Gente che Cristo, oltre tutto, lo trova talmente scomodo da tenerlo ben riposto e tirarlo fuori solo alla bisogna, in virtù del look assolutamente impareggiabile a fini di marketing confessionale. Un po’ come Che Guevara a Cuba, che si affaccia da tutte le magliette senza che nessuno si ponga più il problema di indagare cosa ha detto davvero, cosa ha fatto, chi era. Perché, se uno che si dice cristiano dovesse davvero praticare quanto Cristo proponeva, finirebbe non a servire i poveri, ma ad essere povero tra i poveri, clochard tra i clochard. “Date ai poveri TUTTO quanto avete”, non “il più possibile”. Cristo non voleva alleviare la povertà dei poveri, nella quale vedeva anzi la condizione per l’accesso al regno dei cieli; voleva anzi che quella condizione di grazia toccasse anche il ricco, che per poterne godere doveva però farsi povero. Cristo voleva salvare il ricco, non migliorare le condizioni materiali dei poveri, che a suo avviso stavano invece benissimo in quanto in pole position per il decollo celeste. Certo, Cristo con ogni evidenza non si intendeva molto di economia monetaria e forse non se ne curava, altrimenti si sarebbe posto il problema dell’iperinflazione che in quel modo avrebbe generato, nonché quello del calo dei consumi… posto che in Galilea l’ufficio statistico nazionale A.C. fosse capace di strutturare un adeguato paniere per la rilevazione di queste grandezze. Ma – ordine, torniamo seri! – di fronte a questo messaggio che definire radicale è poco, quali sono i cristiani, clericali o anche critici, disposti a buttare per davvero alle ortiche ogni loro bene materiale? A cominciare, magari, dai soldi per il biglietto dell’ATAC… che povera lo è di certo, dopo essere stata imbottita dal nostro ineffabile sindaco di qualche migliaio di fancazzisti patentati, anzi no, che se fossero patentati almeno guiderebbero gli autobus, e invece non sanno fare manco quello.
@maurizio, sei un torrente in piena, ma certi argomenti li conosci poco, per esempio l’obbedienza non è un precetto, si chiama voto di obbedienza ed è prerogativa dei religiosi, non dei semplici fedeli come me. Ti ringrazio per lo scambio, buona serata.
Comunque hai voglia a dire che i laici, gli atei e i satanisti sono quelli che in nome della modernità contestano il diritto a viversi la fede di chi ce l’ ha, qui basta vedere come un commentario che si definisce a gran voce laico se non ateo, venga monopolizzato da una sola persona che continua a imporre la propria verità. E meno male che si parlava dei due pesi e delle due misure con cui il sindaco di Roma eroga e gestisce i servizi che ai contribuenti toccherebbero di diritto, ma così non è, ma oh che bella figura con il santo padre regalarli a non aventi diritto e non contribuenti per farsi belli.
Cioè, se questo post per esempio avesse messo in dubbio il mistero della transustanziazione o il fatto che per i mususlmani Gesù è solo uno dei profeti ma non il figlio di dio, dove saremmo andati a finire? 🙂
Buon anno a tutti, si può dire o diventa manifestazione di fede in (o contro) San Silvestro pure questa?
Mi limito a dire che a questo laicissimo commentarium la serafica schiettezza di Giorgia fa fare una perssima figura.
Tanto livore per nulla: fate finta di non sapere che a Roma se non aveste papa e pellegrini dovreste campare di ministeri e solo di quelli. Alemanno (che mi sta sui coglioni quanto basta), in questo caso garantisce popolo e borsa, niente di più.
Quanto ai cessi, anche io sono un ragazzo di sinistra e considero i cessi un diritto sacrosanto, infatti ho snobbato Renzi e Grillo e mi tengo le mummie che sfilano sotto l’egida di Bersani e del Gran Magistrato Antimafia In Aspettativa.
@valter, se vivessi a roma sapresti qual è’ il saldo economico e civile della presenza di certa gente. senza si starebbe meglio, credimi. anche perché’ non vedo cosa ci sia di male a vivere di ministeri. il circuito economico del Vaticano e’ chiuso, crea poco indotto anche grazie allo sfruttamento gratuito della manodopera soprattutto femminile (suore) che manda avanti le loro attivita’. Non è’ che basti essere seraficamente schietti per avere ragione, a casa mia una prevaricazione resta tale, e sarà un caso ma quando si argomenta contro un cattolico subito ne spunta un altro a prenderne le parti, indipendentemente dal fatto che abbia torto o ragione.
Quanto a questo, rileggiti il commentarium e vedrai che le solidarietà ideologiche non mancano mai.
Io sono abbastanza distante dalla gerarchia vaticana da mandarla spesso e volentieri a quel paese ma in questo caso non ci vedo tutta questa sollecitudine per la chiesa. Sbaglierò.
Eh sì, mi sa proprio che ti sbagli. Ma non è grave, non vivi a Roma e non hai modo di sperimentare giorno per giorno sollecitudini, come le hai definite tu, piccole e grandi che non è il caso di riportare qui per non far diventare il commentarium un saccente inventario di minuzie. Abitando (io) a 200 mt dalla dimora della sacra ciabatta, potrei raccontartene tante e di più, e veri e propri soprusi. Dice che dobbiamo abbozzare, è il prezzo da pagare per abitare in una zona privilegiata che proprio per la sua vicinanza al Vaticano sarà sempre meglio curata delle altre. Il che purtroppo è vero, e dimmi tu se già questo non è un sopruso. I cessi, per dirla con Zauberei, servono anche a Cinecittà, mica solo a noi.