PICCOLO MANUALE DI SOPRAVVIVENZA

Visto quanto è stato facile? Sono passate poche settimane dal voto e già di questione femminile non si parla più (non è prioritaria, conta molto di più fare il calcolo di quanto si sarebbe risparmiato usando il voto elettronico: abituatevi), salvo qualche rigurgito sessista e razzista (o, semplicemente, imbecille) seguito all’elezione di Laura Boldrini alla presidenza della Camera.
Nel frattempo, i fatti. E uno dei fatti, di qualche giorno fa, riguarda l’impossibilità di interrompere la gravidanza negli ospedali pubblici di Bari: “Al San Paolo, l’ultimo presidio della Asl che garantiva con molte difficoltà questo servizio sancito dalla legge, tutti i ginecologi e le ostetriche sono diventati obiettori di coscienza. Si tratta di almeno sei professionisti che hanno deciso di non praticare più le Ivg, interruzioni volontarie di gravidanza”, si legge qui.
Dunque, questo post non è altro che un piccolo e parziale manuale di sopravvivenza mentale, che vi consiglia tre libri e un film imminente per non entrare nel loop checosafannooggiicinquestelleeberlusconi. Facciamo qualcosa per noi, intanto.
Il primo libro è di Chiara Lalli, si chiama A. La verità, vi prego, sull’aborto e lo ha pubblicato Fandango. Parla di un tabù, per infrangerlo. Parla della paura e del silenzio intorno all’aborto, della colpa che schiaccia le donne, del dolore che riceve persino la nobilitazione (o lo stigma) di Sindrome. Leggerlo vi farà bene.
Il secondo libro è di Giorgia Serughetti. Si chiama Uomini che pagano le donne, è uscito per Ediesse, e racconta una folla maschile che esiste ma non viene mai narrata: quella dei clienti delle prostitute. Leggerlo vi farà capire.
Il terzo libro è un graphic novel di Assia Petricelli e Sergio Riccardi. Si chiama Cattive ragazze, lo pubblica Sinnos e racconta le vite di Olympe De Gouges, Nellie Bly, Elvira Coda Notari, Nawal El Saadawi, Antonia Masanello, Marie Curie, Aleksandra Kollontaj, Alfonsina Morini Strada, Angela Davis,  Claude Cahun, Domitila Barrios De Chungara, Franca Viola, Miriam Makeba,Hedy Lamarr, Onorina Brambilla. Leggerlo vi metterà di buonumore.
Infine, il film. Lo firma una regista straordinaria come Alina Marazzi, cui si devono già Un’ora sola ti vorrei e Vogliamo anche le rose. Si chiama Tutto parla di te, è interpretato da Charlotte Rampling e racconta le ombre della maternità. Esce l’11 aprile, ma è già attivo un progetto web sulla maternità medesima, visibile a questa pagina.
Come vedete, c’è tanto da leggere. E molto di più da fare: le priorità non vanno delegate, giusto?

3 pensieri su “PICCOLO MANUALE DI SOPRAVVIVENZA

  1. Di recente ho simpaticamente discusso su Twitter con una Nunzia Penelope fermamente convinta che 1) In Italia l’ingerenza del Vaticano è un fatto trascurabile; 2) che “dalla 194 e da altre leggi di civiltà non si torna indietro”. Tutto questo anche di fronte alla cartina dell’obiezione pubblicata dal Fatto e dalla semplice osservazione di fatti alla portata di qualunque giornalista (vedi referendum su L.40)
    Vedere Timeline per credere 🙁

  2. @Robi: Si chiama dissonanza cognitiva, credo. Intendo la cocciuta riproposizione pregiudiziale di una lettura della realtà che non tiene in alcun conto i fatti. Ed è di dissonanza cognitiva che stiamo morendo: convinti contro ogni evidenza di essere un grande popolo ma anche no perché siamo “povera gente”, che la soluzione ai nostri problemi di arretratezza economica e culturale sia la caccia alle streghe, che sono tutti ladri ma non noi che ci limitiamo a evadere le tasse “per sopravvivere”, che il welfare sia un diritto inalienabile anche se non si capisce chi dovrebbe mantenerlo se le tasse non le vogliamo pagare, e che in fondo si stava meglio quando eravamo italietta e quindi viva gli anni ’60, e pure gli ’80 e i ’90, usciamo dall’euro e torniamo lì. L’euro come macchina del tempo, uno spunto eccellente per un racconto di fantascienza stralunata.

  3. forse,come genere,siamo morti e non ce l’hanno ancora raccontato bene.E The Zombie Survival Guide di Max Brooks(da noi da einaudi) dovrebbe essere distribuito nei consultori come presidio medico chirurgico(con i migliori auguri di pronta conversione alla partogenesi,se vi va)

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