QUATTRO PROGETTI DI SCRITTURA COLLETTIVA

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64 pensieri su “QUATTRO PROGETTI DI SCRITTURA COLLETTIVA

  1. Questo post è intrigante, non poco.
    Sono curioso di vedere il risultato finale.
    Aggiungo io qualche domanda “faziosa”?
    Raccontate dei vostri genitori, nonni, zii, parenti che si dichiaravano antifascisti e poi un giorno rovistando tra le loro cose avete trovato la tessera del partito fascista.
    Quello di Mussolini(nonno) mica quello di Almirante, della bocciofila di Rauti o della DC di Fini.
    Raccontate dei vostri genitori che negli anni settanta e ottanta si riempivano la bocca di antifascismo e che ora sono al governo con Berlusckaiser.
    Capisco che guardare indietro è comodo, è un operazione “neutra” che non “colpisce” nessuno. Non si affrontano i potenti di oggi e quindi non scontenta alcuno.
    Avanti con gli insulti, prego….

  2. No, caro Null, nessun insulto, ma una precisazione forse necessaria. Non ho nessuna intenzione di aprire discussioni infuocate, qui: ho semplicemente riportato la notizia di quattro iniziative che si svolgono in rete. Perchè? Perchè sono sinceramente stufa delle disquisizioni, spesso onanistiche, a volte in mala fede, sui complotti interplanetari che vedono coinvolti i soliti D’Orrico-Piperno-Dan Brown-Mondadori- giornalisti culturali servi del potere eccetera. Accadono cose che riguardano la scrittura: ve ne parlo, decidete cosa farne. Stop.
    Oggi, mi rendo conto, sono alquanto sgradevole. Perdonatemi.

  3. A me piace molto l’idea del “La prima volta che ho visto i fascisti”. Sui romanzi collettivi, non lo so. Domande: se a uno venisse in mente di cambiare il capitolo prima del suo? Non può. Va bene. Se a una venisse in mente di chiacchierare con quello che ha scritto il capitolo dopo, il suo? Non può. Se a una venisse in mente di chiacchierare con chi ha dato il via al progetto? Non può. Ma allora perchè uno non deve scrivere un racconto? Per me il lavoro in comune è anche e soprattutto chiacchiera e rapporti nuovi. No? Invece qui ciò che viene fuori è solo l’Opera. A me l’Opera Aperta mi faceva diffidenza pure negli 80 – inizi – perchè volevo leggere Dickens, e trovavo scritto che era uno scrittore “superato” dai fatti, dagli eventi, dalla storia.. forse sbaglio io, eh? Vorrei capire.

  4. Significa che se i racconti di Wu Ming venissero pubblicati da Mondadori e recensiti da D’Orrico e pubblicati da Canale 5 per te farebbe lo stesso?

  5. Voglio contribuir anch’io, ma giacché ho poco tempo – e poi meglio è già stato detto -, allora questa del Guccio.
    Baci abbracci, niente inchini. ;-D
    Io, nato Primo di nome e di cinque fratelli,
    uomo di bosco e di fiume, lavoro e di povertà,
    ma uomo sereno di dentro, come i pesci e gli uccelli
    che con me dividevano il cielo, l’ acqua e la libertà…
    Perchè sono in prigione per sempre, qui in questa pianura
    dove orizzonte rincorre da sempre un uguale orizzonte,
    dove un vento incessante mi soffia continua paura,
    dove è impossibile scorgere il profilo d’ un monte ?
    E se d’ inverno mi copre la neve gelata
    non è quella solita in cui affondava il mio passo
    forte e sicuro, braccando la lieve pestata
    che lascia la volpe, o l’ impronta più greve del tasso…
    Ho cancellato il ricordo e perchè son caduto,
    rammento stagioni in cui dietro ad un sole non chiaro
    veniva improvviso quel freddo totale, assoluto
    e infine lamenti, poi grida e bestemmie e uno sparo…
    Guarda la guerra che beffa, che scherzo puerile,
    io che non mi ero mai spinto in un lungo cammino
    ho visto quel poco di mondo da dietro a un fucile,
    ho visto altra gente soltanto da dietro a un mirino…
    E siamo in tanti coperti da neve gelata,
    non c’è più razza o divisa, ma solo l’ inverno
    e quest’ estate bastarda dal vento spazzata
    e solo noi, solo noi che siam morti in eterno…
    Io che guardavo la vita con calmo coraggio,
    cosa darei per guardare gli odori della mia montagna,
    vedere le foglie del cerro, gli intrichi del faggio,
    scoprire di nuovo dal riccio il miracolo della castagna…

  6. LoLi:
    >
    Hai fatto benissimo. Stop.
    LoLi:
    Non mi pare di aver letto niente di sgradevole.
    Siamo qui per confrontare, si spera civilmente, delle opinioni.

  7. x Franz e Null: è interessante la vostra proposta, non vi resta che avviare il progetto, o aspettate che le vostre idee vengano a *noi* e le mettiamo pure in pratica? A noi è venuta questa e la portiamo avanti, che cento fiori sboccino.
    Franz no, ma Null lo vedo sempre e solo lamentarsi, guarda che l’homo è faber, quindi: fare, fai, cosa aspetti a fare?
    Sempre x Franz e Null: forse vi manca il prius logico, che era il mio raccontino “I fascisti”. Lo trovate qui:
    http://www.wumingfoundation.com/italiano/Giap/Giap6_VIa.htm#fascisti
    Il tono è quello, insomma.
    x Franz. Dove sarebbero tutti questi racconti sui fascisti? Lo hanno fatto notare in diversi e lo faccio notare anch’io: c’è stata una rimozione. Non si possono più chiamare i fascisti col loro nome. Gli unici crimini di cui si parla nello spazio pubblico sono quelli presuntamente compiuti da partigiani e antifascisti (sangue dei vinti, foibe, libro nero di questo e di quello etc.).
    Consiglio il prezioso pamphlet di Sergio Luzzatto uscito per Einaudi l’anno scorso, “La crisi dell’antifascismo”. Davvero importante.

  8. Senza polemica: ma a mio avviso la proposta di Null non è male. Si potrebbe raccontare (gli scrittori sui 30 anni) dei loro padri che volevano cambiare il mondo attorno al 68 e ora… E ora?! Un bel romanzo collettivo dal titolo enzobiaggico: “Ti disonoro, padre”. Un romanzo collettivo scritto da trentenni incazzati fradici con i loro padri divenuti – se non per appartenenza politica perlomeno per modus vivendi – di destra. Non della destra delle bocciofile di Rauti e di Almirante di cui parlava Null: no: della destra attualmente al governo. Io troverei un simile romanzo molto più interessante delle storie sui fascisti che, perdonatemi, mi hanno veramente strizzato il velupendulo mal temperato.

  9. Null, a volte mi sembra che spari giudizi a casaccio, non importa chi hai davanti, per te gli interlocutori sono tutti uguali. Davvero ti sembra che i Wu Ming non attacchino “i potenti di oggi” e mirino a “non scontentare nessuno”? Nello stesso numero di Giap c’è un attacco pesantissimo a tre ministri dell’attuale governo, uno altrettanto duro a un noto prete-coraggio legato al ministro delle comunicazioni, e forse faresti meglio a dare un’occhiata approfondita al loro sito… Il tuo mi sembra, come dicono i WM stessi, “benaltrismo”, come nei vecchi collettivi universitari. Facevi un’assemblea contro la riforma ministeriale e saltava fuori uno che diceva: “Tutti qui a fare chiacchiere inutili e intanto non si fa niente in appoggio all’Intifada!”. Poi facevi un’assemblea sulla Palestina ed eccone un altro: “Troppo comodo parlare di cose lontane, e intanto passa la ristrutturazione dell’università!”. Quelli come te, Null, non capiscono che si possono (e si devono) fare tante cose e non una sola, e io aggiungo che questo governo si legittima anche e soprattutto imponendo un’artificiale “memoria condivisa”, dentro la quale passa un’offensiva contro i fondamenti stessi della Repubblica (nata dalla Resistenza). Senza delegittimare l’antifascismo, non possono far passare la loro riforma istituzionale, il premierato forte, l’indebolimento del parlamento… quindi c’è una controffensiva culturale da organizzare, se si vuole fare un’efficace opposizione politica. Da questo punto di vista il tuo benaltrismo non è solo inutile, è anche dannoso.

  10. Non è per salvare “capra e cavoli”. solo che anche a me come a Franco la polemica di Null pare inutile. come si fa a fare una critica agli esponenti del governo – secondo me uno scrittore più che insultare, dovrebbe descrivere – se non difendendo una “visione del mondo” che non parte da “oggi”, ma va molto più indietro? Come fai a parlare dell’oggi senza parlare di quel ieri che erano la resistenza e il fascismo? Certe forme di lotta degli anni ’70 a quelle si sono ispirate, che piaccia o no. Peraltro il “fascismo” passa anche per la “difesa dei ceti più abbienti a scapito di quelli meno privilegiati”. Per il “taglio delle tasse ai ricchi”. Passa per una esaltazione della “classe abbiente”. perchè senza di lei, il fascismo non ci sarebbe stato, non ci sarebbe. Il fascismo passa anche e soprattutto per i salotti e le anticamere, quando non per i tinelli, secondo me.

  11. Caro Wu Ming1, sono contento che la mia proposta tu la trovi sensata, davvero. Sui fascisti: ne ho sentito parlare a suo tempo soprattutto sotto forma di reiterate accuse. Bastava poco, quasi nulla, qualche anno fa, per essere tacciati di fascismo. Ecco perchè sarebbe ora, a mio avviso, di metterci una bella pietra sopra. Solo il fascismo di Mussolini, lo sai bene, era il vero fascismo. Quello del M.S.I. era parecchio edulcorato; e in sostanza quello era un partito d’opposizione con tutti i suoi enormi difetti; non ultimo quello di essere guidato da personaggi che del fascismo di Mussolini avevano fatto parte. Il fascismo oggi non esiste più. A mio parere è improprio parlare di fascismo per quanto riguarda la nuova destra, che io, personalmente, disprezzo. Insomma, Wu, non vedo tutta questa necessità di ricordare chi erano i fascisti. Lo sanno tutti, chi erano. Tutti sanno che cosa hanno combinato a questo paese.Mi rendo conto che l’attuale governo sta mandando avanti una macchina propagandistica (soprattutto in televisione) per portare avanti un processo di revisionismo. Ed è bene ricordare quello che il nazifascismo operò. Ma, ripeto, troverei più stimolante un racconto sui figli dei famosi sessantottini traditi dai loro padri, ora padroni del vapore perfettamente omologati alle logiche del potere. Lo troverei più forte, più giusto, più coraggioso. Il passato è già stato rivangato a sufficienza, credimi. Io ho 44 anni e da ragazzino mi hanno fatto una testa così: e ora, se permetti, ne ho strapiene le palle.
    Leggerò con vero interesse il tuo racconto sul sito Wumingfoundation.

  12. …e anche lì, spettatrice, i costituenti. Come hanno trattato il Partito d’Azione i costituenti? come hanno trattato la resistenza e chi vi faceva parte? Che rapporto hanno viceversa portato avanti con i “liberatori”? Spettatrice, la guerra alla resistenza non è da oggi. Se non ce l’abbiamo sempre presente, come possiamo difenderla serenamente? il vero dramma oggi, è che persino “questa” costituzione sia diventata per certi ambienti “eversiva”…

  13. Mi prendo il racconto, “I fascisti”, caro Wu Ming 1. Credo non ti dispiacerà.
    Un forte abbraccio d’amicizia e stima.
    Giuseppe

  14. Cara Posto sono d’accordo, ma non segue solo quelle vie e basta andare a vedere ciò che chiamano devolution e che sarà, se non agiamo in tempo, l’istituzionalizzazione di un nuovo fascismo. Avremo un nuovo duce (eletto ‘democraticamente’) con poteri assolutistici tra cui quello di non dover rispondere alla camera che può essere da Lui tranquillamente sciolta.
    da:
    http://www.megachip.info/modules.php?name=Content&pa=showpage&pid=36
    La riforma proposta sovverte gli stessi cardini dello Stato di diritto.
    Essa attenta all’unità nazionale, compromette l’universalità e l’eguaglianza dei diritti istituzionalizzando il divario tra regioni e comuni poveri e regioni e comuni ricchi, istituisce, con un Premier dotato di tutti i poteri compreso quello di sciogliere a suo piacimento la Camera, un governo personale, un re elettivo, estraneo ai principi del costituzionalismo moderno, delegittima e disarma il Parlamento, spoglia delle sue responsabilità di garanzia il Presidente della Repubblica, e infirma le funzioni degli altri organi dello Stato, a cominciare dalla Corte Costituzionale.
    Se la riforma dovesse passare, il frutto della Resistenza sarebbe cancellato ed il suo patrimonio disperso per sempre. Lo scontro politico che si articolerà attraverso il Referendum è l’ultima occasione per salvare i beni pubblici che i costituenti hanno donato al popolo italiano, facendo tesoro delle dure lezioni della storia.
    Come tale esso è cruciale per il destino del nostro Paese, com’è stata la Resistenza.

  15. Capisco il fastidio di Franz (che è dovuto essenzialmente a ragioni anagrafiche) ma WM1 ha ragionissima. Qui si sta deformando la Storia ad uso e consumo. Tutto si sta riducendo all’indigesta pappa dell’ “italiani brava gente”.
    Non ostante io sia compassionevole di natura non casco in questo facilume.
    Pasolini diceva che attaccarsi al fascismo storico, quello col fez intesta, è un modo per non vedere il nuovo trionfante fascismo (molto più pericoloso del primo). Ma lui lo diceva in un epoca dove le distinzioni erano chiare.
    Quindi dò ragione sia a Franz (parliamo del “nuovo fascismo” che possiamo chiamare “Pippo”, “cazzinculo”, come volete) che a WM1 (non dimentichiamo però cos’era esattamente il “fascismo storico”).

  16. il fascismo passa per il non-taglio delle tasse ai ricchi. e anche per l’arroganza di tanti ambienti di sinistra, di ieri e di oggi.

  17. No, scusa Wu forse non mi sono spiegata. Mi riferisco non a Fenoglio, che amo molto, ma ai sottoprodotti di Fenoglio, che c’erano nella letteratura e nel cinema. A come fu snobbato a causa di questa visione “unilaterale” – non sbagliata, unilaterale – un’opera assai pregevole come “Dalla parte di lei” di Alba De Cespedes – una fra le tante – che fu un successo, ma non parlava di resistenza.

  18. Ci vado anch’io e volentieri, ma in questo caso non bastano: manca l’informazione e parlo di informazione di base. Ti racconto cosa accade a una mia amica insegnante che cerca di spiegare a colleghi informati e apparentemente aperti.
    Lei ha due petizioni: una contro la guerra, l’altra contro le modifiche alla costituzione. Tutti firmano contro la guerra, Tutti dichiarano che per quanto riguarda la costituzione si devono informare. Lei cerca di spiegare e, quasi all’unanimità, si sente rispondere che si tratta di leggi vecchie e che forse qualche aggiornamento non guasta. Sembra che per loro un aggiornamento valga l’altro. Ripeto: si tratta di insegnanti di scuola media superiore e neanche stupidi, disinformati o particolarmente retrivi. Non so a voi, ma a me la cosa fa paura.
    abbracci

  19. Caro Franz, quando lo leggi fai ben caso all’incipit, e vedrai che il discorso su fascismo/fascisti ce l’abbiamo ben chiaro 🙂
    Comunque, rendiamoci conto che è in corso una riabilitazione del fascismo (vetero- e neo-): la RAi manda in onda le cerimonie di consegna del premio Almirante; il governo taglia i fondi all’ANPI e riconosce la pensione di guerra ai reduci italiani delle SS; è opinione diffusa che le leggi razziali del ’38 furono un “incidente di percorso” e in realtà il regime mussoliniano non fu razzista; si dice che in Africa la nostra missione fu “civilizzatrice”; si processa la Resistenza e si mandano in onda fiction in cui il nazifascismo scompare del tutto e lascia il posto a generici “italiani”; in diverse città e paesi si intitolano vie a gerarchi e podestà; Trieste (città che amo e in cui mi reco spesso) è in preda come non mai all’isteria neo-nazionalista, con AN che chiede di togliere la cittadinanza italiana a uno storico inviso alla destra, Giacomo Scotti…
    Insomma, qui siamo molto oltre il revisionismo storico, c’è un’operazione ideologica a vasto raggio, un vero e proprio “rastrellamento del pensiero”. Se non ce ne rendiamo conto, e non contrattacchiamo (e non un contrattacco qualsiasi, ma un’operazione dal respiro altrettanto ampio) siamo fottuti.
    E siamo ugualmente fottuti se non ci rendiamo conto che questo “rastrellamento” non è un aspetto secondario della politica di questo governo, ma è la premessa culturale, la base di tutto il resto, è il reale presupposto di tutta la sua propaganda. Nella loro ricostruzione storica, i partigiani erano tutti comunisti ed erano tutti assassini, nel ’45 hanno preso il potere e lo hanno mantenuto fino alla rivoluzione democratica del 2001, quando B******** ha vinto le elezioni e presto cambierà la Costituzione (dal medesimo Unto definita “bolscevica”).
    E’ chiaro che, perché questo delirio possa essere spacciato, è imprescindibile rivalutare l’assetto politico precedente al 1945. Da qui l’offensiva in corso, e mi fa specie che Null, con tutto il suo inveire contro il “Berluskaiser” e contro chi “si occupa del passato”, non si renda conto di quanto le due cose siano collegate, anzi, sono la stessa identica cosa.

  20. Posto, scusami ma non sono d’accordo. La migliore letteratura sulla resistenza del dopoguerra e degli anni ’50 era anti-retorica, tanto che suscitò polemiche a non finire, a sinistra. Parlo de “Il sentiero dei nidi di ragno” di Calvino, de “I ventitre giorni della città di Alba” di Fenoglio etc. Anche noi, nel nostro piccolo, abbiamo sempre evitato di scrivere romanzi coi buoni-buoni e i cattivi-cattivi, abbiamo sempre mostrato luci e ombre anche della resistenza e non abbiamo mai disumanizzato nessuno, né per farne un eroe a tutto tondo né per farne un’incarnazione del male assoluto. AdG e 54 sono così.
    P.S. Pequod: non ho ancora ricevuto niente.

  21. Scusa, Wu ma scrivere una storia in cui c’è un fascista che va a ballare, o che prova tenerezza nei confronti dei propri figli, lo rende meno fascista o può essere accettata? la dimensione umana è chiaro, rende tutto più accettabile. e però secondo me la letteratura questo è. un bravo scrittore secondo me è quello che con un giudizio “implacabile”, e senza diminuire la sua capacità di giudizio, è capace di rendere l”umanità” anche di un fascista. perchè di fascisti che sparano ai partigiani ne abbiamo visti tanti. ed è stato un bene. così tanti però che “tutta” la letteratura italiana degli anni 50 è questo. tutta. addirittura, o era questo, o non era letteratura. e spiace dirlo, con l’arroganza tipica di certi ambienti di sinistra che bene alla sinistra non hanno fatto, e continuano a non fare.

  22. Spettatrice sono d’accordo. facciamo un corteo? Io non ne organizzo ma a quelli che fanno ci vado. Pur dovendo rinunciare a tre ore di blog, ci vado.

  23. Scusa, Wu ma scrivere una storia in cui c’è un fascista che va a ballare, o che prova tenerezza nei confronti dei propri figli, lo rende meno fascista o può essere accettata? la dimensione umana è chiaro, rende tutto più accettabile. e però secondo me la letteratura questo è. un bravo scrittore secondo me è quello che con un giudizio “implacabile”, e senza diminuire la sua capacità di giudizio, è capace di rendere l”umanità” anche di un fascista. perchè di fascisti che sparano ai partigiani ne abbiamo visti tanti. ed è stato un bene. così tanti però che “tutta” la letteratura italiana degli anni 50 è questo. tutta. addirittura, o era questo, o non era letteratura. e spiace dirlo, con l’arroganza tipica di certi ambienti di sinistra che bene alla sinistra non hanno fatto, e continuano a non fare.

  24. Già che sono in tema, aggiungo questa notizia che mi è appena arrivata:
    Concorso letterario: L’inchiostro del g8
    il G8 di Genova scritto, parlato, raccontato
    Genova, luglio 2001. 300mila persone scendono in piazza contro il G8. Per
    tre giorni la capitale ligure è il teatro di un sogno collettivo: un altro
    mondo è possibile, è lo slogan che mette insieme percorsi individuali anche
    molto lontani. L’assassinio di Carlo Giuliani e le violenze nelle caserme,
    negli ospedali e nelle strade mettono in scena l’altra faccia di Genova: un
    incubo collettivo – difficile da digerire.
    Tre anni dopo, Indymedia Italia – network per la comunicazione indipendente
    – lancia un progetto per raccogliere segni, tracce e memoria del G8 di
    Genova. Uno spazio per recuperare e valorizzare quanto prodotto durante e
    dopo il luglio 2001. Una scusa per raccontare quello che abbiamo visto,
    pensato e sentito.
    Letteratura e arte che passano per una penna, una tastiera, un pennarello.
    Radio e giornali, siti web e video, canzoni e fumetti. Diari e novelle,
    romanzi e deliri. Racconti in prima persona. Pezzi di vita e di movimento.
    Immagini personali. Frammenti di ricordo dal sogno o dall’incubo del G8 di
    Genova.
    La memoria è un ingranaggio collettivo: mettiamolo al lavoro.
    I materiali multimediali raccolti con il progetto Inchiostro G8 saranno
    organizzati, pubblicati e valorizzati come materiale di documentazione e
    testimonianza artistica e politica.
    Scegliete voi come spedire i vostri contributi:
    :: via posta elettronica
    mail a info@supportolegale.org
    :: via posta normale
    inchiostro g8
    c/o genoa legal forum
    via san luca 15/7
    16124 genova

  25. “Io volevo dire questa cosa, no? Il problema non è tanto “il Fascismo”: il problema sono i fascisti, proprio loro, le persone.”
    Ciao Wm1, come vedi ho letto e anche subito! Posso dire una cosa? Ma si, la dico. Il tuo racconto mi è piaciuto perchè sprizza rabbia; e non mi è piaciuto (non parlo da un punto di vista letterario, questo è pacifico) per lo stesso, identico motivo. A un certo punto il narratore invoca la presenza di un vecchio partigiano che faccia fuoco sul gruppo dei fascistacci col cotone nel “pacco”. Beh, evviva la pace nel mondo!Guarda, Wu, io però ti capisco: sono incazzoso pure io di natura. E questa movimentazione della retorica, questa melliflua riabilitazione degli assassini, sta sulle sfere pure a me, e parecchio; che vengo (te lo posso dire?, ma si, te lo dico) dalla destra. Cose di quand’ero piccolo, per precisare. Domani, a proposito, metto sul mio blog un pezzo che parte dalla pagliacciata A.Mussolini/Storace per andare a parare sulla mia gioventù di votante missino. E allo schifo che attualmente mi provoca l’andamento per nulla lento della politica di revisionismo del nostro governo. Dunque intendiamoci: io sono d’accordo sul fatto che questa gente sta facendo della propaganda a tutta birra, a effetto metastasi. E in tutta Europa la destra radicale prende punti. Ai tempi di Almirante la situazione però era ben diversa. A quei tempi, come ha ricordato qualcuno su queste colonne, il messaggio era univoco, e veniva dritto dritto sul primo binario da sinistra: era una litania che non si fermava mai, un vero strazio. Ora è peggio, certo: perchè il “nuovo fascismo” (chiamiamolo pure così)s’è presa la Rai Tv come voleva fare più di 30 anni fa il principe del golpe. Non c’è voluto un golpe militare, i mezzi di comunicazione i nuovi fascisti se li sono presi per acclamazione popolare. Perchè questo è un popolo di coglioni, e scusa se ti posso parere qualunquista; ma è l’osservazione impietosa di anni che mi fa usare certi brutti termini.
    Qual’è, in poche battute, la differenza tra il fascismo con il fez e questa poltiglia odierna? Che oggi siamo incastrati, volenti o nolenti, in Europa. Che esiste una coalizione di sinistra (per quanto brutta e disunita) che DEVE mostrare i denti e combattere per questa nostra Italia, in nome della Democrazia. Bisogna convincere con tutti i mezzi la gente (e io, nel mio piccolissimo, questo lo faccio da molto tempo) ad andare in cabina elettorale e votare per il meno peggio, per il meno orribile. E’ finito il voto propositivo, è venuto il momento di turarsi il naso e votare per chi è più democratico e meno mafioso. La scelta da fare è insomma facilissima.

  26. Giogio Bocca su RaiTre ha detto:
    Non riesco a capire ma davvevvero non mi capacito come nel ’43 l’Italia riuscì ad essere unita nella resistenza ai nazisti ricordo gli scioperi a Milano ed invece oggi non riesca a trovare quello spirito per resistere a Barlusconi.

  27. Giogio Bocca su RaiTre ha detto:
    Non riesco a capire ma davvevvero non mi capacito come nel ’43 l’Italia riuscì ad essere unita nella resistenza ai nazisti ricordo gli scioperi a Milano ed invece oggi non riesca a trovare quello spirito per resistere a Barlusconi.

  28. Credo di capire quel che dice Franz. La ‘retorica’ dell’antifascismo è nociva come ogni retorica, che è sempre incombente: la stessa memoria della Shoah rischia di essere controproducente. (Anche a sinistra – sinistra tra virgolette-: ‘guarda un po’ Sharon, altro che vittime…). Ma questo sentimento, che condivido, mi pare stia su un altro piano rispetto a quanto dice WuMing. Del quale sottoscrivo tutto. Un’operazione sui ‘fascisti’, però, ha più senso, io credo, non tanto rievocando episodi su cui il rischio di retorica è sempre in agguato, quanto mostrando il fascismo oggi. Il fascismo vivente, non la sua maschera funeraria. Il fascismo non come invasione degli Hyksos ma come attualità. Per quanto mi riguarda, proprio stamani, ho spiegato ai ragazzi del liceo i ‘campi’ nella loro genealogia: dai campi coloniali ai CPT. I migranti come i nuovi ebrei. Se si rimane alla storia monumentale, e non si attualizza la memoria, è facile dichiararsi antifascisti a parole e fascisti in pratica.

  29. Wu Ming 1 ha scritto:
    Caro Wu Ming 1,
    io sto facendo quello che sono capace di fare.
    Nulla di più e nulla di meno.
    Espongo, quando ne ho l’occasione, delle opinioni, mie, che spesso non ritrovo nei dibattiti e nelle discussioni pubbliche.
    Io non sono un uomo di lettere.
    Non sono uno scrittore.
    Non sono un giornalista.
    Non sono un politico.
    Io sono…. Null
    Per l’appunto.
    Lo ripeto, io non ho nulla contro di te e/o contro il collettivo.
    Condivido molto, ma non tutto, di quello che fate.
    P.S.
    A proposito del sito
    http://www.wumingfoundation.com
    Perchè non vi sforzate di renderlo veramente navigabile?
    ATTENZIONE PREGO.
    Non è una critica ma una richiesta pressante.
    Sono sicuro che anche per il sito siete capaci di fare di meglio.
    Perchè non farlo?

  30. Con calma, pregherei gli ultimi o l’ultimo commentatore di attenersi ai toni degli interventi precedenti. qualora non gradisse/ro gli argomenti che qui si stanno discutendo, sono certa che altrove troverà accoglienza calorosissima. Grazie.

  31. A proposito di certo antifascismo vi posto questa perla:
    “Oriana Fallaci nacque a Firenze il 29 giugno 1929, negli anni del potere mussoliniano.
    Durante la giovinezza, lo stato politico e sociale dell’Italia ebbe un notevole influsso sulla sua vita, così come la figura del padre, un liberale contrario alla corsa al potere di Mussolini, il quale continuò l’opposizione per tutto il periodo fascista. Quando l’Italia decise di entrare attivamente nella Seconda Guerra Mondiale, Oriana Fallaci aveva poco più di dieci anni. Unendosi al padre nel movimento clandestino di resistenza, divenne membro del corpo dei volontari per la libertà contro il Nazismo. Nell’occupazione di Firenze da parte delle truppe naziste, il padre fu catturato, imprigionato e torturato, prima di essere rilasciato vivo. A quattordici anni, ricevette un riconoscimento d’onore dall’Esercito Italiano per il suo attivismo durante la guerra. Il conflitto finì nel 1945 e di lì a poco, Oriana avrebbe deciso di diventare una scrittrice”
    Capito?
    La “piccola” a dieci anni era già una “partigiana”.
    Ma di chè?
    Del Mulino Bianco?
    E quante Oriane e Oriani hanno cavalcato l’antifascismo dei giorni nostri?
    E guardatela oggi, la partigiana Oriana.
    Questo voleva essere il mio intervento; anche nei post dei giorni scorsi.
    Onore ai Partigiani?
    Si! Ma a quelli veri.

  32. un certo stronzo istinto mi fa dire che siete un’Italia per fortuna in estinzione. anche Bertinotti per voi è un reazionario cazzo.ma come siete cresciuti dentro il baule di mamma e papa’? fuori il mondo è cambiato dieci volte nel frattempo.svegli grullotti becerotti. il fucile il nonno partigiano ve lo sbatterebbe sulla capoccia dura che avete, come vi permettete di giocare con le sue cose, bimbini.

  33. Franz, “i nuovo fascisti i mezzi di comunicazione se li sono presi per acclamazione popolare”, dici. No. I nuovi fascisti i messi di comunicazione se li sono presi perchè – con il voto maggioritario, voluto da chi? – sono diventati “maggioranza” direbbe lo Schifani- parodia. Che “chi elegge sia meglio di chi viene eletto” è cosa che io voglio continuare a pensare. Perchè l’ignoranza non è paragonabile alla “corruzione, al fatto di governare mettendo avanti gli interessi personali invece che quelli collettivi”. Cominciamo da qui a ridimensionare le colpe. E a dare a ogni “colpa” il suo giusto valore. Se uno/a non si accorge di essere governata/o da lestofanti non è assimilabile al lestofante. Scusa, eh? E a proposito della demolizione del “proporzionale”. Solo Rifondazione e pochi altri si è battuta perchè rimamesse quel sistema di voto. Non si poteva immaginare che una maggioranza di fascisti ed exoscialisti e “il peggio” dei democristiani, fosse diversa da una maggioranza di democristiani, o di socialisti?

  34. Il posto: evidentemente, perdonami, viviamo in due paesi diversi. Io non credo negli “italiani brava gente”: nè in Abissinia nè in cabina elettorale. Chi lo ha votato Berlusconi, mia zia? E per quale ragione lo hanno votato? Per spirito civico?

  35. ORFANI E VEDOVE
    parole di G.L. Ferretti
    io sto, per quel poco che posso e che so, coi più deboli
    ORFANI e VEDOVE, che sto per me, per mia madre
    e i miei nonni li ho in gloria.
    Lorica è preghiera Dio corazza di forti.
    fui monaco, guerriero, eretico albigese
    bandito, campai d’abigeato
    per secoli scomparso dalla storia
    ne conservo amorosa memoria
    a tratti ricompaio, come tribù dispersa. Napoleonico
    Aria nuova.
    “libertà fratellanza uguaglianza”
    orfani vedove monaci guerrieri
    “libertà fratellanza uguaglianza”
    repubblicano, anticlericale che, da secoli e secoli,
    sono cristiano
    antifascista per indole, di fatto e partigiano
    so che ci ha liberato l’esercito anglo-americano
    l’esercito anglo-americano
    orfani vedove monaci guerrieri
    ci ha liberato l’esercito anglo-americano
    anglo-americano
    ero comunista del PCI emiliano,
    il miglior buon governo cittadino
    è per me un dovere amare il popolo ebraico, lo stato di Israele
    è per me un dovere amare il popolo ebraico
    kibbutz kibbutz mossad: kibbutzim mossadim
    orfani vedove monaci guerrieri
    libertà fratellanza
    io sto, per quel poco che posso e che so, coi più deboli
    ORFANI e VEDOVE che sto per me, per mia madre
    sono una casa, una famiglia, una stalla
    so che la geografia è destino
    la storia non si fa, signorile, a tavolino
    la libertà, un doveroso pericolo, in verità
    Oggi, mi butta così. A citazioni di canzoni.
    Saludos.
    Iannox

  36. Oh, Wu nella foga della discussione, mi era sfuggito: rinnovo l’invito a Pequod e ti ringrazio per l’attenzione.

  37. @Bo:
    ” ma di ce ca… parli Null !”
    Accetto la provocazione e ti rispondo.
    Parlo di questo:
    >
    Se non lo capisci non posso farci nulla.

  38. Franz: il tuo punto di vista sarebbe prezioso, per il progetto “La prima volta che ho visto i fascisti”. Sul racconto: e io che credevo di avere scritto una cosa leggiadra e ridanciana! 🙁 🙂
    Vorrei scansare un equivoco: è chiaro che “La prima volta che ho visto i fascisti” significa “La prima volta che ho visto i neofascisti”, a meno che al progetto non partecipino ultraottantenni (il che è comunque possibile). A noi interessa lo shock cognitivo provocato dalla scoperta che i fascisti sono una cosa *del presente*. A noi interessa quello “stupore anti-filosofico” di cui parlava Benjamin nelle tesi sul concetto di storia: lo stupore che certe cose siano possibili “ancora oggi”.
    Mai inneggiato alla “memoria monumentale” in vita mia, anzi, il LBP si basava proprio su una critica al feticismo della memoria e alla tendenza a chiudere le lotte del passato in un mausoleo dal cui interno non potevano influenzare quelle del presente.
    Null: accettiamo suggerimenti. Il sito è sicuramente *sui generis* e non somiglia a nessun altro (il che èdel tutto voluto), però da ogni sezione si arriva a qualunque altra in due click al massimo, la homepage dà la panoramica di tutto quel che c’è e di tutte le nuove aggiunte (che vengono annunciate pure via e-mail se ci si iscrive a Giap), i documenti sono tutti archiviati in ordine cronologico e il visitatore è aiutato da diversi indici tematici, per ogni sezione indichiamo in quali lingue sono disponibili i documenti e ci sono addirittura gli archivi divisi per lingue. Cosa c’è di tanto astruso e difficile da capire, scusa? Mi sembra che le “difficoltà” di navigazione siano dovute al fatto che c’è un sacco di roba, ma quello è un pro, mica un contro.

  39. In che senso “nemmeno fascisti”? Il nazionalsocialismo tedesco è una delle forme particolari che assume il fascismo come fenomeno europeo. C’è il fascismo italiano, c’è il nazismo, c’è il cattofascismo mistico rumeno, c’è il franchismo, c’è il salazarismo, ci sono i Cagoulards francesi etc. Da tempo la storiografia parla di “fascismi”.

  40. Leggiadra e ridanciana? Puo’ darsi che io non abbia capito. Però c’è un fatto, Wu: comprendo la tua posizione di antifascista viscerale, però se scrivi un racconto “ridanciano” e lo associ con l’immagine di 3 SS accanto a una bandiera tristemente nota, la cosa, a me personalmente, non fa ridere. Non volete monumentalizzare la memoria? E allora perchè allegare quella foto esprimente un monumentale orrore? Che non è nemmeno di tre fascisti, tra l’altro? Ma insomma, non sono qui per fare inutili polemiche. Il racconto è bello e forte, ma “ridancianamente” s’invita, nella fiction, a sparare su un gruppo di coglioni neri di oggi. Vogliamo metterci in testa che non è questo il modo di fare opposizione? Tra l’altro, per me la virata a sinistra è obbligata perchè proprio non c’è scelta. Nello sgabuzzino elettorale mi turerò il naso per l’ennesima volta, questo sarà un dato di fatto. Invidio le tue certezze, dico sul serio. Io penso, pacatamente, che è semplicemente saggio scegliere un orrore meno orrorifico di un altro.

  41. Franz, per questa volta lascio passare, ma per la prossima mi raccomando: maggiore attenzione alle “faccine”. Rileggi il mio ultimo post.
    Il racconto è illustrato con la foto di tre cazzoni non dissimili da quelli di cui si parla nel testo.
    Quanto al ridanciano, io non sono avvezzo alle sottili distinzioni filosofiche., preferisco attenermi ai fatti. Se un racconto mi fa ridere, vuol dire che c’è qualcosa di ridanciano. Io, scrivendolo, ci ho ficcato dentro cose che mi facevano ridere, ad esempio il ricordo di due giornate tragicomiche di velleitarissimo “antifascismo militante” in quel di Bologna.

  42. ” Il racconto è bello e forte, ma “ridancianamente” s’invita, nella fiction, a sparare su un gruppo di coglioni neri di oggi. ”
    mai stato picchiato dai fasci, vero franz?

  43. mah, a me il racconto ha fatto ridere parecchio, forse perchè per me i fascisti erano veramente i fantasmi che vivevano nella quinta dimensione. il primo libro che mi ha regalato ghiro, una specie di nonno adottivo, è stata una storia illustrata della resistenza, non sapevo nemmeno leggere, ma le figure mi sa che le capivo. la sera, dal piano di sopra del letto a castello vedevo il manifesto col che e quell’altro su cui erano scritte tante parole, cominciava così: Lo avrai
    camerata Kesselring
    il monumento che pretendi da noi italiani
    ma con che pietra si costruirà
    a deciderlo tocca a noi.
    quello me lo feci spiegare. mamma mi leggeva rodari e poi un libretto, pieno di vignette, che si chiamava “il chile non è una favola”. mi ricordo un autista dell’autobus che faceva capolinea proprio davanti casa mia, era simpatico, ma un giorno mamma disse, con quel dolore pacato, quella rassegnazione che solo le mamme hanno in dotazione, che quell’autista lì era fascista. lo disse così, come a dover spiegare a me, bambino, che quel ragazzo aveva una brutta malattia. a me non faceva paura, in fondo faceva il suo lavoro e basta, ma non mi piaceva affatto, per me era il male, era colpevole di cose atroci, e, soprattutto, era fascista, veniva dal passato eppure era lì.

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