SCACCHI E ASCIUGACAPELLI

Due segnalazioni, in attesa che la sottoscritta mantenga le sue promesse (almeno due: il romanzo di Piperno – e a questo punto i famigerati Schwartz, che sto leggendo in bozze – e il saggio di Filippo La Porta, L’autoreverse dell’esperienza):

Dici Fanucci ed ecco che il medesimo pubblica Ombre senza nome di Ignacio Padilla. Gli scacchi hanno un ruolo di primo piano: perchè durante la prima guerra mondiale Viktor e Thadeus giocano una partita fatale in treno. Se vincerà Thadeus, recluta dell’esercito, scambierà il suo ruolo con Viktor, impiegato delle ferrovie, sfuggendo alla guerra…
Si è parlato anche di librerie, in questi giorni. Bene. Giulio Mozzi su Vibrisse lancia addirittura un concorso. Eccolo:
"1. Si partecipa spedendo a vibrisse, via email, un testo riguardante un negozio di libri bello, interessante, ben gestito, che frequentiamo volentieri.
2. Il "testo" in questione può essere: un articolo, un’intervista al libraio, un racconto parzialmente o totalmente d’invenzione (ma la libreria deve esistere davvero), una poesia, una canzone, una pièce teatrale: quello che volete. Basta che la lunghezza sia inferiore alle 312 pagine.
3. Il testo può essere accompagnato da fotografie. Importante: le fotografie non devono avere un "peso" superiore ai 100K. E, per piacere, mandatemene una o due: non venticinque. Non voglio che la casella postale di vibrisse collassi.
4. Testo ed eventuali foto devono arrivarmi entro il 15 marzo 2005. I testi che arriveranno dopo il 15 marzo non saranno presi in considerazione.
5. Tutti i testi saranno pubblicati in vibrisse dopo il 15 marzo, al ritmo di uno al giorno (salvo incidenti informatici, miei viaggi in lande selvagge ecc.).
6. Al termine della pubblicazione di tutti i testi, si farà una votazione. Attenti: non si voterà il testo più bello, ma la libreria più bella. Comunque spiegherò tutto a suo tempo. Alla libreria più bella sarà assegnato un premio; l’autore del testo che parla di quella libreria sarà incaricato di consegnarlo. Il premio potrebbe consistere in un mazzo di fiori o in un salume tipico (si accettano suggerimenti).
7. Tra tutti coloro che avranno inviati i loro testi sarà scelto, con metodo casuale, un vincitore del concorso. Il vincitore del concorso riceverà in dono un asciugacapelli da viaggio di ottima marca".
Non ditelo a Ferroni, però.

12 pensieri su “SCACCHI E ASCIUGACAPELLI

  1. Visto che si torna a parlare de GLI SCHWARTZ, annuncio che sono dedito a un piccolo saggio di imminente pubblicazione sui Miserabili. Ho a disposizione l’indirizzo di Matthew Sharpe, gli inoltro domande…

  2. ah…ho un problema….mi hanno segnalato lei come psicanalista dei blog. Io ne ho messo sù uno in seguito ad un rapporto occasionale con una tipa che vive nella mia testa: mi sono abbandonato al piacere della scrittura senza alcuna protezione….ed è nato. Ho provato a crescerlo tra mille difficoltà…frequentava cattive amicizie…siti porno, altri dalla grafica lisergica che ti fa sballare….poi è scappato…voleva sapere chi è sua madre…è andato a cercarla…ora è tornato….non so come fare, è in piena crisi: me lo psicanalizzi lei…la prego
    http://mcguffin.splinder.com

  3. Ma perchè devo io, sentirmi sempre una caratteriale in preda ai sensi di colpa. Una merda. Perchè? Esempio: il concorso di Mozzi. Sono io odiosa, o è mal posta la domanda? “Dove cazzo stanno tutte queste librerie ‘carine’ di cui parla Mozzi?” mi dico. Ma dove vivo, io? E come vivo. Perchè non sono Anselma Dall’Olio?
    “Votate per la libreria più bella”, è il titolo del concorso, no? Se non vi va, cambiate post, e se no prima che io mi azzardi a pensare di partecipare, in amicizia, analizzate la mia materia prima, e ditemi se la colpa è mia, o se davero non ce n’è. Ieri, proprio ieri, in preda a curiosità caratteriale, con tutti voi che continuate e parlare di Schwarz e di Piperno come se fossero vostri parenti, corro in quella più vicina a casa che è anche quella dove fanno gli sfornati. A uno alto alto, non giovane, ma con dei moschettoni ai pantaloni, che gli danno un’aria sicura chiedo, “Scusi, c’è Piperno?”
    “Chi?”
    “Piperno? Mai sentito…”
    “Be’, e invece l’hanno già tanto recensito…”, dico, acida. Interviene quella degli sfornati. “Ah, sì, cos’è Proust?”
    “No, ha scritto anche un libro su Proust.”
    Intanto il non più giovane moschettonato ha guardato sul computer. “Noi quello c’abbiamo”. No, c’avete anche la torta di carote e il souffle di formaggio, e l’orzo a un euro e mezzo e i manuali su come diventare fotografi, gli direi se non avessi già litigato altre due volte, qua, la prima perchè mi hanno fregato dei soldi per Internet, e un’altra perchè fanno pagare davvero un orzo 1 euro e 50. Sto zitta, me ne vado, ma mi sento una merda perchè non ho avuto il coraggio di dirgli quello che penso.
    Un quarto d’ora dopo. Libreria medigrande, un po’ più in centro. Commessi simpatici, di quelli che se non c’è il padrone se la scialano, c’è confidenza.
    A uno, “Ah, ciao come va?”, io.
    “Ciao, bene, e tu?”
    “Bene. Avete gli Scvarz?”
    “Chi?”
    ” Sccvvarz…”. Sospetto su una pronuncia di merda.
    “Gli Schwarz – insisto – non me lo ricordo l’autore – un po’ rossa -. Comunque è Einaudi. L’hanno già tanto recensito…”.
    Intanto un altro commesso, molto gentile. “Ma che jai fatto la tinta al cane? Ce l’avevi bianco mo’ ce l’hai nero.”
    “..gli Schwarz, eh? E? Einaudi…” Insiste il primo, come se avessi chiesto una cinquecentina. Aria meditabonda.
    “Aho? ma l’altro cane non era bianco?”
    “L’altro cane è morto! Non fa niente guarda…”, dico, odiosa.
    “Torna lunedì”, fa il primo. E non capisco se è imbarazzato per il collega o se è perchè spera di vedermi più tranquilla. “Lunedì arrivano le novità…”, mi grida, perchè sto correndo via per non mandarli a cagare. Provo da Feltrinelli. La signorina che conosco di vista, “Ah, è tanto che non no ti vedo. Come va?”
    “Bene, grazie…”, e mi aggiro cercando una parvenza di Piperno o degli Schwarz.
    “Non vieni più qui da noi?”
    “Non fate una lira di sconto…”, dico ridendo, ma mica tanto.
    “Be’ però puoi fare la tessera. Se compri 100 euro di libri ti si fa lo sconto del 5%”
    “Ah, grazie, ma dei commessi miei amici me lo fanno del 10%. Ciao.” Delle teste ci cazzo, penso fra me e me, ma non lo dico. E odiosa, me ne vado.
    Gli Schwarz non l’ho trovato, Piperno neanche. Ho litigato col mio compagno perchè mi fa sentire una merda che non vede altro che il computer, e quindi a casa non ci torno, a quelli del blog facendo l’amicona ho chiesto notizie e di Schwarz e di Piperno, ma nessuno mi ha risposto. Meno male che Milù ha imparato a tornare quando la chiamo, almeno anche se mi sento una merda in questa piazza di Roma c’è qualcuno che se urlo mi risponde. Avete idea di librerie ‘carine’? Pur di vincere, sono disposta a copiare, o anche a rubare l’idea.

  4. Ilposto, sei grande. Però, a discolpa dei commessi, va detto che gli Schwarz esce, credo, a fine mese: infatti io l’ho avuto ieri sera in bozze. Quanto al miserabile scrittore, non so in quale tana telematica lo abbia scovato.
    Piperno, se non è già in libreria, lo sarà davvero a giorni. In effetti chi scrivi di libri gode del privilegio di riceverli un po’ prima dell’uscita, per poterli recensire. Metto subito le mani avanti dicendo che c’è il risvolto della medaglia: abitare in case polverosissime causa accumulo dei medesimi.

  5. Lippa, ti ringrazio del complimento. Ma i librai i giornali li leggono o no? Se sì: e allora come mai qua a Roma non conoscono mai le novità? E soprattutto io come faccio a vincere il concorso di Mozzi?
    Se no (se non li leggono): come fanno a venderli i libri? E, comunque, io come faccio a vincere il concorso di Mozzi (una libreria i cui commessi non leggono, come fa a essere ‘carina’?) Possono essere simpatici loro, e infatti lo sono.

  6. senti a me sembra una pessima idea dato che: se partecipo vinco e quindi il suggerimento è di cambiare l’asciuga capelli con il salume tipico anche per lo scrittore, e poi non è che ci voglia tanto sforzo a scrivere meno di 312 pagine, sai com’è gli scrittori vivono di blocchi, se ti va bene il tutto consegnato nel 2030 a me va bene anche un salume bello stagionato.

  7. Ho una buona quantità di salame da regalare senza per forza aver un premio da corrispondere.
    Mi sa che è meglio non rischiare.
    Carneade…chi è costui?

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