SCOTT TUROW, L'EBOOK, GLI EDITORI

” Una confessione: sono il presidente della Authors Guild, la più grande organizzazione nazionale di scrittori professionisti. Sto cercando di proteggere la sopravvivenza economica degli scrittori americani non perché alcuni dei miei amici siano scrittori, ma perchè una forte cultura letteraria è una componente importante della nostra democrazia e di una vita degna di essere vissuta.
Non ho paura degli eBooks, sebbene riconosca i loro limiti. Gli eBooks non arredano una stanza, non offrono gli stessi ricordi delle esperienze di lettura passate – come la presenza di un libro cartaceo fa – o la stessa testimonianza di chi sei davvero che silenziosamente  viene da un libro che hai posato sui tuoi scaffali. Eppure molte delle mie letture di questi giorni avvengono su un iPad, sebbene preferisca ancora sfogliare con le mie mani il giornale del mattino, e compri di frequente copie dei libri che amo particolarmente.
Ma la crescente popolarità di eBooks e eReaders ha alcune conseguenze allarmanti. La più ovvia che è che i librai americani, già sotto pressione per gli sconti sui bestsellers e la distribuzione online, stanno arrivando al collasso. Parliamo dei centri intellettuali delle nostre comunità.
Il mio editore italiano (Mondadori, ndt) ha proposto un modello in cui le librerie diventeranno il luogo dove comprare una licenza universale per possedere un libro in tutti i formati – come oggetto fisico su carta, come eBook per il  lettore o computer, come audiolibro e qualunque altra soluzione dovesse arrivare. Ma a meno che lo slancio del momento non porti rapidamente a questa ipotesi, vedremo l’oscurità calare su molte, molte librerie.
Il secondo problema è convincere gli editori americani a mantenere un sistema di retribuzione ragionevole. Ultimamente gli editori intendono pagare una royalty sugli eBooks che è la metà di quanto tradizionalmente stanziano per i libri cartacei, e alcuni di loro promettono di aumentarla nel secondo anno di vita di un libro. Quello che gli editori stanno provando a creare è un modello che renderà loro possibile recuperare i costi rapidamente e pagare meno gli autori i cui libri non hanno una lunga vita.
Il problema è che lo scrittore medio americano guadagna circa novemila dollari l’anno dalla scrittura. Diminuire i compensi condurrà inevitabilmente molti di loro fuori della professione. E questo è enormemente sleale, perchè gli editori guadagneranno abbastanza bene con gli eBooks. Non hanno costì per la carta, la stampa, il magazzino e la distribuzione, e nessun rischio come con le rese dei libri cartacei”.
Un estratto dell’intervento di Scott Turow dal libro Shift & Reset: Strategies for Addressing Serious Issues in a Connected Society. L’intervento completo, in inglese, qui.

16 pensieri su “SCOTT TUROW, L'EBOOK, GLI EDITORI

  1. Mah, se il capitalismo finanziario riuscirà a superare la crisi attuale temo che le librerie spariranno e gli scrittori professionisti subiranno una grande “sfoltita”. E non vedo come si possa evitare.
    Io però credo che ci sarà una crisi globale che riguarderà le risorse alimentari e l’energia, una crisi che distruggerà l’attuale capitalismo. Allora la carta sarà nuovamente preziosa e insostituibile.
    Nell’immediato credo che dobbiamo agire per difendere il più possibile le librerie e gli autori professionisti.
    Io mi impegno ad acquistare almeno due libri al mese in una libreria indipendente e ad evitare l’editoria pagamento.
    Poi quando la radiosa giornata del capitalismo finirà ci organizzeremo per leggere nel buio che verrà.

  2. Ma della proposta di Mondadori di poter comprare libro cartaceo ed ebook in un’unica soluzione si ha qualche traccia?
    Solo a me sembra sensatissimo spingere verso la possibilità di acquistare libro cartaceo ed ebook insieme, a prezzo leggermente maggiorato? (Es. un libro nuovo di narrativa costa attualmente dai 17 ai 20 euro, si paga 25 e si ha entrambi).

  3. Abbassare i compensi di chi lavora per mantenere il più possibile inalterato il margine di chi mette il capitale e le strutture. Ho come l’impressione di averla già sentita.
    Comunque, se vogliamo rallegrare la giornata a Mr. Turow (nel senso che si fa una risata, non nel senso che è una buona notizia), raccontiamogli quanto guadagna lo scrittore medio italiano.

  4. libro cartaceo o e-book?
    nel mondo ci sono milioni di lavatrici e, di conseguenza, vengono vendute tonnellate di detersivo per lavatrice. ma non mi risulta esserci mai stato un crollo delle vendite del sapone per il bucato a mano. perché alcune macchie si tolgono soltanto con quello.

  5. Non credo che il problema sia la paura che gli e-book soppianteranno i toto i libri. Sicuramente non succederà. Ma sicuramente l’aumento dellacquisto di e-book favorirà le vendite on-line a detrimento delle vendite in libreria, e tutto l’indotto che circola intorno al libro di carta (stampa, librerie, distribuzione) subirà un bel colpo. Come la scomparsa dei negozietti di quartiere a favore dei supermercati. Non credo nemmeno che associare l’e-book al libro servirà a salvare le librerie. Io sinceramente non spenderei di più per acquistare entrambi, magari per qualche libro che reputo fondamentale sì, ma certo se mi aumentassero il prezzo dei libri con la “scusa” che però posso scaricarmi gratuitamente anche l’e-book non ne sarei per niente contenta. Credo che se si vogliano davvero salvare le librerie bisognerà trovare un modo che non coinvolga il boicottaggio degli e-book. E vorrei sapere se anche in Italia gli editori pagano per gli e-book royalties inferiori al quelle per il libro di carta agli autori. Questo mi sembra grave e immotivato: per lo scrittore il lavoro è il medesimo.

  6. Sul discorso dei diritti per gli ebook, se gli editori tirano troppo la corda rischiano di essere l’anello che ci rimetterà di più, cedendo i loro autori a soggetti che, come Amazon, hanno già fatto un passo in avanti rispetto alla semplice autopubblicazione. In America di esempi ce ne sono già diversi. E alla fine il problema potrebbe non essere tanto convincere gli editori a mantenere un sistema di retribuzione ragionevole, quanto convincere gli autori a rimanere con editori tradizionali anziché affidarsi ad altre realtà adattate al web in modo più efficace.

  7. Domanda: ma rispetto alla situazione descritta dall’autocitazione linkata poco sopra (che risale a 16 mesi fa) non è cambiata nemmeno una virgola? Situazione di stallo? Perchè, per dire, continuo a non trovare titoli in ebook di Stephen King o di Lucarelli negli store.

  8. Rischi enormi, non solo per l’autore. Soprattutto la questione del formato chiuso rappresenta la grande incognita per tutto il mondo editoriale, quindi anche per il lettore che rischia di trovarsi chiuso in un circuito di monopolio: un pericolo molto più concreto di quanto sia, per esempio, la pirateria. La scelta verso formati aperti dovrebbe essere pretesa dagli editori, ma il problema è che la loro posizione sta diventando la più debole. Anche a causa dell’attendismo con il quale in questi anni molte realtà editoriali hanno creduto di poter arginare un processo, la digitalizzazione, che sta invece accelerando.

  9. 9000 euro pro capite è un dato troppo lasco per costruirci sopra un ragionamento.Se per esempio è relativo al frutto di un plagio legalizzato(e forse sto pensando a quelle tesi elaborate su commissione da un docente al laureando non del tutto ignaro del raggiro)mi sembra un compenso da rivedere al ribasso.Forse è la figura dello scrittore professionista da ritoccare,visto che è statisticamente probabile quanto quella di qualcuno che riesce a mantenersi con la vittoria in lotterie varie e similari

  10. Cioè gli editori continuano a non voler concedere percentuali maggiori sulle edizioni digitali agli autori e quindi questi ultimi non sono disponibili a firmare la rinegoziazione dei contratti.
    Aggiungiamo che al momento il prezzo medio (dico medio) dei titoli in ebook venduti on line è di 11 euro e spiccioli. Il che è ridicolo.

  11. No, aspetta, Massimiliano: in quell’articolo si parla degli autori italiani tutelati da Roberto Santachiara che hanno condiviso le sue perplessità e che tuttora le condividono. Giustamente, direi. Quanto al prezzo degli eBook, sono molto d’accordo con te.

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