SULLA DEMOCRAZIA

Luciano Gallino, su Repubblica di oggi. Può darsi che qualche anima bella consideri vintage anche questo argomento, ma tant’è.
“Qui c´è un problema serio di rapporto tra il capitale e la democrazia”. Non lo ha detto uno dei soliti sindacalisti che, a quanto si legge, ostacolano la modernizzazione produttiva.Ma il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, in un´assemblea con i lavoratori della Eaton di Massa svoltasi poco prima di Natale. Trecento persone che dopo due anni di cassa integrazione hanno ricevuto a metà ottobre 2010 altrettante lettere di licenziamento. Forse perché l´azienda era invecchiata, le sue tecnologie superate, i prodotti rifiutati dal mercato? Niente affatto. La Eaton produceva componenti avanzati per motori d´auto, venduti ai maggiori costruttori europei, con buoni margini di utile.
Ma è successo che nell´Ohio, sede dell´azienda madre, qualcuno ha fatto due calcoli e ha scoperto che in Polonia si possono produrre gli stessi componenti a un costo inferiore. Si sa, laggiù costa tutto meno: il lavoro, i terreni, i servizi. Quindi il management ha deciso di chiudere lo stabilimento di Massa e spostare la produzione in quel paese. Gli azionisti apprezzeranno.
È un´azione di chiara razionalità economica, si dirà. Che c´entra la democrazia? La risposta sta in quelle centinaia di lavoratori che occupano la loro fabbrica senza macchine perché sono state spedite all´estero, che fanno lo sciopero della fame, bloccano per qualche ora l´autostrada. Democrazia è la possibilità di avere voce nelle decisioni che toccano la propria vita, partecipare in qualche misura ad esse, poter discutere del proprio destino; magari per accettarlo, alla fine, anche se ingrato.
A modo loro, quei lavoratori ripropongono un detto che ebbe peso agli esordi stessi della democrazia: siamo tanti, non contiamo niente, vorremmo contare qualcosa. Ci ricordano pure che c´è qualcosa di profondamente distorto in un sistema economico e politico che separa il lavoro dalla persona. Il primo è considerato una merce che un´impresa ha pieno diritto di comprare al prezzo che le conviene, o buttare da parte perché non serve più. La seconda è un essere umano che ha una storia, sentimenti, rapporti familiari, desideri, amicizie, un senso di dignità. È possibile, dobbiamo chiederci, che dinanzi al rischio di restare senza lavoro, che significa anche perdere gran parte dell´identità di persona perché la società intera è stata costruita attorno all´idea di lavoro retribuito, nessuno in pratica abbia il diritto riconosciuto di discutere se ci sono soluzioni possibili, altre strade meno impervie, di affermare che una razionalità economica che non lascia nessuna voce agli interessati al di fuori degli azionisti è una forma di irrazionalità che sta minando alle radici la democrazia?
Bisogna dire che nel caso particolare della Eaton il comune e la regione, insieme con i sindacalisti e un certo numero di politici, sono stati ad ascoltare la voce dei lavoratori. Hanno formulato controproposte alla casa madre, hanno messo sul tavolo capitali per mantenere anche in altre forme la produzione industriale nell´area. Finora le risposte della società dell´Ohio, per la quale lo stabilimento di Massa, Italia, è forse solo un paio di pixel sullo schermo dei computer centrali, sono state in prevalenza negative. Si può sperare vi sia ancora qualche margine per ottenere ulteriori sostegni al reddito, e recuperare un´attività produttiva che ridia prospettive di occupazione stabile agli ex dipendenti. Ma l´occupazione da parte degli operai della fabbrica svuotata delle sue macchine pone la politica, e tutti noi, dinanzi a una questione che il prosieguo della Grande Crisi farà diventare sempre più impellente. C´è un problema generale di rapporto tra capitale e democrazia, che non si risolverà anche se qui e là si porrà rimedio a problemi locali.

16 pensieri su “SULLA DEMOCRAZIA

  1. Non so chi siano le anime belle cui si riferisce, ma no quest’argomento non lo considero vintage anzi è quantomai attuale.

  2. L’attualità riporta anche:
    “In Arkansas continua la moria inspiegabile di animali. Nella cittadina di Beebe, la fine del 2010 e l’inizio del 2011 sono stati segnati da una strage di merli: circa 5000 esemplari, i cui cadaveri hanno ricoperto la città e le cui cause del decesso sono ad oggi ignote … Ora è il turno dei pesci: circa 100.000 pesci tamburo, una specie locale. Il fenomeno è concentrato nei pressi di Ozark, nel nord-ovest dello Stato a 200 km da Beebe: i primi cadaveri sono affiorati giovedì nel fiume Arkansas, e da quel giorno i ritrovamenti sono continuati.”
    Insomma la sola parola SINISTRA non basta. Occorre, come dice Nichi, aggiungerne altre due: ECOLOGIA e LIBERTA’.

  3. I sindacalisti dicono che ostacolano la modernizzazione produttiva. Gli industriali impoveriscono e affamano la popolazione: è il dato di fatto. Gli imprenditori non possono fare tutto quello che gli pare: non sono intoccabili.

  4. Segnalo questo appello in sostegno dello sciopero generale della FIOM. Dato il momento mi sembra importante, al di là di tutto.
    la-societa-civile-con-la-fiom-si-ai-diritti-no-ai-ricatti-firma-lappello-di-andrea-camilleri-paolo-flores-darcais-e-margherita-hack

  5. ..sacrosanto il commento precedente, in questo paese le poche persone lucide hanno almeno settantanni.
    Non me la prenderei con i giovani in ogni caso, gli studenti almeno sono in movimento.
    Il vero problema sta in mezzo …e non è un problema da poco.

  6. Il problema non solo sta in mezzo, ma è generale, salvo sacche di resistenza che vi si oppongono. E’ come essere sul Titanic: si continua a ballare mentre si affonda.

  7. La delega sempre più radicale ad altri del proprio diritto a decidere, l’orientamento liberista che sostiene che chi riesce a fare qualcosa (esclusi i reati) può farlo anche se le conseguenze sono terribili (per qualcun altro, di solito) ha trasformato in quasi tutti i paesi la democrazia nella tutela di chi ha già potere economico.
    Se qualcun altro decide e tu non conti, non sei di fatto rappresentato, qual’è lo stimolo a collaborare alla riuscita di un paese? E’ il tuo paese o sei di fatto senza il tuo paese, visto che chi decide in esso non sa cosa farsene di te? Questo dicevano i futuri capitalisti americani quando decisero di opporsi all’Inghilterra e fondarono un nuovo paese tutto per loro (e a dire il vero, senza per questo dire che imitarli sia lecito, la prima cosa che fecero è smettere di domandare rappresentanza ai politici lontani e finire di sostenerli colle tasse). A me di paese basterebbe questo, se solo noi giovani ci sentissimo realmente convinti. E non dite di andare all’estero dicendo che si è cosmopoliti. Se il tuo paese non fa nulla per dimostrarti che è tuo, tu ti senti un apolide, non cittadino del mondo…

  8. I soldi sono strumenti, l’economia è il presupposto della vita, non il fine. Chi inverte questo ordine è strumento, persino il più ricco è strumento (anche se di sè stesso) cioè si è sacrificato ad un’idea in modo monomaniaco ignorando ogni altro aspetto di sè, è un estremista laico.
    Verga l’aveva capito: ecco perchè tutti i suoi personaggi si distruggono o pagano il prezzo della serenità personale o della vita per il loro desiderio di successo.

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