L’Italia dei Valori difende Striscia la notizia, contro le donne e Barbie Nadeau. E adesso, miei cari, che i nodi vengano al pettine. Qui.
di Loredana Lipperini
L’Italia dei Valori difende Striscia la notizia, contro le donne e Barbie Nadeau. E adesso, miei cari, che i nodi vengano al pettine. Qui.
Non so se abbiano un esercito, ma indubbiamente passano il tempo a scrivere mail, a mandare “smentite” a organi di informazione di tutto il mondo ogni volta che si parla di media e questione femminile in Italia, a monitorare blog e naturalmente a telefonare a coloro che pubblicamente si pronunciano sull’argomento, oltre a sbeffeggiarli da tutte le tribune che hanno a disposizione. Chiamasi intimidazione.
(certo, sono in moderazione permanente, visto che in altri post hanno trolleggiato con svariati nick)
Posso dire che a me, di quel che pensa Franca Rame di “Striscia” (o che pensava nel 2007, o che penserà nel 2021) non frega un lembo di buccia di fava? Da mesi Ricci, per difendersi, non sa andare oltre questi patetici “ipse (ipsa) dixit”: ma Tizio ha detto che sono bravo! Ma Caio ha detto che sono intelligente!
E’ incredibile: siamo di fronte a uno degli uomini più potenti del mondo mediatico italiano, che da decenni è ai massimi vertici della produzione televisiva, è multimilionario, ha amici potenti quanto lui nella politica e nello spettacolo, ogni sera ha a disposizione una tribuna colossale per fare il bello e il cattivo tempo, può fare e disfare carriere… Ma da un annetto a questa parte sembra in preda all’ansia, muove enormi risorse per monitorare quel che pensano e dicono di lui soggetti molto, molto, molto più deboli e meno ascoltati: blogger, intellettuali, gente come me, il cui bacino d’utenza, al confronto del suo, dovrebbe far sorridere di compassione.
A me Ricci sembra in preda a una terribile ansia da reputazione postuma. Mi spiego: Ricci, che non è certo stupido e forse ha anche letto le Tuscolane di Cicerone, sa che alla fine dei giochi, e dopo che i grandi obici hanno sparato, l’esito della guerra culturale di lungo corso dipende principalmente da un fattore: chi storicizza chi?
Chi sarà a raccontare la storia di Ricci in un futuro in cui quest’epoca verrà vista con distacco critico?
Per quanto strano possa sembrare, Ricci sembra pensare che, su questo, “noi” (noi chi? ma noi tutti, cioè… i suoi “nemici”!) abbiamo qualche voce in capitolo. E reagisce in modo forsennato.
Che la sua cattiva coscienza abbia in fondo un po’ di ragione?
E se ci fossimo sottovalutati? 😀
Ma certo che Strisci e Il Fatto sono amiconi, nella puntata di sabato i due siciliani hanno fatto la pubblicità al Misfatto
@Wu Ming 1
Ricci si sta ingrassando con queste polemiche, penso che la strategia migliore sia non filarselo per niente
Ma cos’è questa follia? Davvero in Senato si parla di queste cose? In questi termini? L’interrogazione sembra redatta dall’uff stampa di Striscia!
Ha ragione WM1, siamo in pieno panico da “che diranno di me i posteri?”
Un “esticazzi”, forse?
@domenico
ciò che scrivi è ciò che fino a poco tempo fa pensavo anche io: lo spettacolo (in senso debordiano) non fa differenze e si ciba di tutto, calci e schiaffi inclusi, è inutile dargli contro in maniera diretta, ogni attacco non ha altro effetto che quello di ingrassarlo.
Ma il nostro disinteresse per lui/esso (lo spettacolo/Ricci) non ne diminuisce il potere, lo può solo rendere più sfacciato, arrogante e impunito.
Credo che sia opportuno invece che ognuno, in armonia con i propri mezzi e le proprie capacità, si impegni nella guerriglia culturale. Si tratta di una guerra d’ampio respiro e dai tempi lunghi, attualmente è impossibile, credo, combatterla in campo aperto, anche perché il campo, leggi media di massa, è praticamente tutto in mano loro, ma ci sono tante piccole azioni che possono fargli male e fargli paura. Non sono ottimista, ma ci credo.
Ricci “muove enormi risorse” per monitorare quello che dicono di lui? Ma non basta uno stagista che fa una rassegna stampa tutte le mattine, (di solito gratis), per monitorare?
non trovo patetico l’ipse-dixit, perché penso che venga usato per fare emergere eventuali contraddizioni negli argomenti e nelle posizioni dei detrattori. In questo senso, mi sembra una strategia come un’altra, per vincere o perdere una… “guerra”?
Sapere che lorsignori passano il loro tempo a sorvegliare questo blog, stimola i miei più beceri istinti di troll….
Pertanto sappiano questi signori che mi contengo solo per puro rispetto verso Loredana.
@ Domenico
io da tempo considero quest’argomentazione irricevibile, l’ho spiegato ai tempi del #rogodilibri, non ho voglia di ripetermi e nemmeno di ripescare il già-scritto. Riassumo e basta: a forza di “fare i superiori” e dire cose come questa (non bisogna cagarli, facciamo loro un favore etc.), si è abbandonato ogni terreno di critica e lotta, e si è permesso al nemico di estendere il proprio potere incontrastato. I pochi che hanno continuato a fare resistenza, da anni si sentono dire: “Uff, ma non vi rendete conto che non serve? Bisogna ignorare, bisogna essere indifferenti, bisogna alzare le spalle”…
Qualcuno parlava di Zelig beh ci sarà anche la cortellesi ma zelig è un programma sempre machista poi sbaglio o quest’anno sono aumentate le ballerine?
In questi anni in cui ci avete messo sotto attacco, guardate in quanti hanno deciso di premiarci:
2009
12 NOVEMBRE – Palermo, “Premio Colapesce”, ritirato dall’inviata Stefania Petyx. Il Centro Studi Tradizionali Popolari “Canterini Peloritani” di Messina assegna il riconoscimento a Striscia la Notizia e all’inviata del Tg satirico per le interviste incisive e graffianti che hanno reso veritiera, a livello nazionale, l’informazione sull’alluvione che ha portato morte e distruzione a Messina.
2010
6 GENNAIO – Milano, XV manifestazione “Befana delle Forze di Polizia”. L’Associazione Poliziotti italiani consegna al Gabibbo il riconoscimento per l’impegno a favore della sicurezza, “quale simbolo di un programma televisivo impegnato con successo nell’informazione al servizio della giustizia e della sicurezza sociale”.
20 GENNAIO – Sassari. “Premio giornalistico intitolato alla memoria di Pino Careddu”, istituito dalla Confindustria del Nord Sardegna, viene assegnato all’inviata speciale di Striscia la Notizia, Stefania Petyx “per il lavoro che svolge con passione, professionalità e coraggio. Sempre in prima linea nella denuncia di abusi e scandali spesso clamorosi, sempre difficili da documentare, ovunque nel nostro paese e ancor di più in una regione come la Sicilia”.
27 FEBBRAIO – Ancona. Premio “I have a dream” dal CAARM, Coordinamento Associazione Animaliste Regione Marche, assegnato a Striscia la Notizia con la seguente motivazione: “Da sempre schierato con intelligenza ed ironia, dalla parte di chi è vittima di sopraffazioni ed ingiustizie, sta richiamando, da anni, l’attenzione dell’opinione pubblica sui soprusi e sulle condizioni pessime riservate agli animali”.
17 MARZO 2009 – Premio regia televisiva
22 LUGLIO – Benevento. Premio ‘Il Gladiatore d’oro’, istituito dalla Provincia di Benevento e intitolato ai gladiatori perché ricordano il coraggio e la fierezza con cui il popolo sannita ha saputo lottare per la libertà e il diritto di cittadinanza. Il riconoscimento viene assegnato a quanti hanno raggiunto livelli di eccellenza nel mondo partendo dai nostri territori e dalle nostre storie. In particolare viene riconosciuto ad Antonio Ricci il ruolo di innovatore del linguaggio televisivo nazionale e delle forme dell’intrattenimento nazional-popolare.
20 SETTEMBRE – Milano. Riconoscimento “Chi è chi Award 2010” assegnato ad Antonio Ricci quale miglior testimonial, per la sua professionalità e in particolare per l’inchiesta “Fornelli polemici”, con la seguente motivazione: “Per aver dato gusto alla televisione italiana, coniando neologismi che fanno parte del nostro vissuto quotidiano”.
3 OTTOBRE – Roma. Premio “Handicap Day” promosso dal Comune, dalla Provincia di Roma e dalla Regione Lazio “per la costante denuncia della seguitissima trasmissione Striscia la Notizia a tutti quegli ostacoli fisici e culturali che costringono gli invalidi a una vita separata. Grazie alle numerose segnalazioni da tutta la penisola gli inviati di Striscia sono corsi in aiuto di chi aveva bisogno, denunciando i problemi che amministrazioni poco attente hanno ignorato, aiutando così a mantenere i riflettori sempre accesi su queste problematiche”.
2010
18 MARZO 2010 – Premio regia televisiva
30 OTTOBRE – Roseto degli Abruzzi (Teramo). L’inviata di Striscia la notizia Stefania Petyx riceve il ‘Premio Paolo Borsellino’, istituito dall’associazione culturale ‘Società Civile’ o.n.l.u.s. per diffondere la cultura della legalità. Istituito nel dicembre del 1992, il premio nazionale ‘Paolo Borsellino’ rappresenta un ringraziamento per quelle personalità della politica, della cultura e dello spettacolo che hanno dato testimonianza di impegno e coraggio a favore della legalità e della giustizia.
12 NOVEMBRE – Savona. “Premio Salvatore Catellani” istituito dall’Ordine dei Medici di Savona. Il consiglio direttivo dell’Ordine ha assegnato il riconoscimento a Striscia la Notizia perchè attraverso la sua arguta satira ed ironia “ha sensibilizzato la popolazione al grave problema dei truffatori in ambito sanitario. Nella motivazione, inoltre, si sottolinea il costante impegno nel denunciare l’abuso dell’esercizio della professione medica”.
26 NOVEMBRE – Casal di Principe. Caserta. Striscia la Notizia riceve il “Premio alla Legalità” per il suo impegno a favore della legalità in Italia ed in Campania. L’inviato Luca Abete ha ritirirato il riconoscimento istituito della società pubblica Agrorinasce che opera nei Comuni della Provincia di Caserta.
29 NOVEMBRE – Sesto San Giovanni. Milano. Antonio Ricci riceve il Premio Nazionale “La Torretta” per “aver rivoluzionato il modo di fare giornalismo televisivo e aver dato, attraverso la satira, un’impronta unica ed originale all’informazione e alla notizia, rimanendo sempre equidistante da posizioni ideologiche di parte”.
4 DICEMBRE – Assisi. “Premio Rosa dell’Umbria 2010” assegnato ad Antonio Ricci “per la capacità con la quale ha ideato programmi televisivi nei quali l’informazione e la satira si coniugano in modo perfetto”. Nella motivazione si legge inoltre che Striscia “affronta un’ampia gamma di tematiche per la difesa di valori umani e sociali e per la tutela dei cittadini”.
2011
21 GENNAIO – Milano. Premio “Basco Azzurro del SAPPE honoris causa”, istituito dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, per il programma Striscia la Notizia “che in oltre vent’anni si è distinto concretamente per servizi di forte impegno morale, sociale ed educativo e per il sostegno alla giustizia pubblica e al rispetto della legalità, occupandosi anche delle criticità penitenziarie e dei Baschi Azzurri del Corpo di Polizia”. Nella motivazione si legge inoltre che “Striscia la notizia ha assicurato il difficile compito di informare con obiettività e imparzialità l’opinione pubblica su sprechi, abusi ed incompiute arrivando ad essere essa stessa valida promotrice nella formazione della cultura della legalità”.
2 FEBBRAIO – Milano. Riconoscimento a Striscia la Notizia per l’impegno nella “Corsa per la legalità”, conferito dalle Fiamme Gialle, gruppo sportivo della Guardia di Finanza, in occasione della “Coppa dei Campioni per club di corsa campestre”.
19 MARZO – Premio regia televisiva
8 APRILE – Ferrara. L’Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi Civili premia Striscia la Notizia “per l’impegno profuso in numerosi suoi servizi giornalistici a favore di persone disabili, per i loro diritti e contro il loro isolamento”.
16 APRILE – Crotone. Premio ‘Albert Schweitzer Artisti per Caso 2011’ con la seguente motivazione: “A Striscia la Notizia, per aver difeso i diritti dei malati nei confronti di millantatori e di falsi operatori sanitari, smascherando più volte ignobili raggiri contro ignari pazienti attraverso coraggiosi servizi giornalistici ed avvalendosi di sagge interpretazioni da parte di veri medici esperti”.
Anche io, per qualche tempo, ho taciuto. In parte perché non volevo che i discorsi sul femminile fossero focalizzati unicamente su Striscia. In parte perché, come dice Barbie Nadeau – la giornalista di Newsweek denunciata da Striscia – c’è una forma di intimidazione che funziona. Sentirsi dare della “giornalista mistificatrice” da Greggio davanti a milioni di persone che non sanno di cosa si stia parlando, e nemmeno lo sapranno mai, o vedere il ghignetto della Hunzinker mentre mostra accortamente tutti gli spezzoni che dovrebbero darle ragione, è qualcosa che comunque, per quanto si scrollino le spalle, non è semplice affrontare.
Per non parlare dei video su You Tube “Lipperini e Zanardo veline bugiarde” e degli altri spernacchiamenti che sono stati suscitati al grido di “nocensuragnocca”.
Non è per le spalle mie o di Lorella.
E’ che la questione femminile non può e non deve diventare la questione Antonio Ricci. Che è quel che Ricci vorrebbe, per i motivi indicati da Wu Ming 1 e perché semplificare il conflitto significa banalizzarlo in “ma che vogliono queste dal nostro geniale autore satirico?”.
Però, c’è altro. E quest’altro può essere spiegato con un esempio.
Il solerte ufficio stampa di Striscia, che nelle comunicazioni via mail usa toni che farebbero impallidire un nazista fin dal primo contatto, ha riempito la mia casella di posta di precisazioni e controprecisazioni che, come quella qui sopra, sviano il discorso. Faccio un esempio perchè vi fa capire come lavorano.
Barbie Nadeau scrive
“Sono le 20.30, e tutti gli occhi sono puntati sul notiziario satirico più popolare d’Italia, Striscia la Notizia. Due uomini di mezza età stanno in piedi sotto i riflettori, uno di essi ha in mano una cintura da cui penzola una treccia d’aglio dalla forma vagamente fallica. Una donna scivola sul pavimento a pancia in giù, indossando un aderente costume di paillettes con tanga e una profonda scollatura a V che scende fin sotto l’ombelico. Appena si alza uno degli uomini fa dondolare la treccia d’aglio davanti alla bocca aperta della ragazza. Lei la prende in mano e la strofina sul lato del viso. “Dai, girati, fatti vedere”, dice l’altro uomo toccando il sedere della modella. Grazie, bambola.””
E i provvidi striscianti come rettificano?
“1)La ragazza di cui si parla nel pezzo, non striscia in alcun modo sul suo stomaco: entra ed esce dallo studio camminando e rimane in piedi per tutta la scena.
2)L’oggetto che tiene in mano uno dei conduttori è un guinzaglio, per fare un gioco di parole con il termine “aglio”. Quindi definire fallica la treccia d’aglio è a dir poco pretestuoso e fuorviante. La ragazza non mette in bocca e non strofina la treccia d’aglio sul suo viso, ma semplicemente si limita ad annusarne, per una frazione di secondo, il profumo. È solo una vostra perversa interpretazione il fatto che stia mimando un qualsiasi tipo di rapporto orale.
3)Nessuno dei due conduttori, da voi definiti di mezza età, tocca o ha mai toccato il sedere delle ragazze in studio. Striscia la Notizia non è il “Benny Hill Show”, ma è una trasmissione provocatoria, che da 23 anni diverte e fa satira sul mondo dell’informazione, al punto da essere, da tanti anni, oggetto di studio sia nelle Università italiane (Bocconi, Cattolica e Statale), sia in quelle europee (Sorbonne/Parigi).
4)Il costume indossato dalla ragazza non è di paillettes.”
Ma certo, il costume non è di paillettes e la mano del conduttore non plana sul sedere della ragazza. Ma il fatto che ci siano due uomini di mezza età vestiti e parlanti a fianco a una ragazza seminuda è cosa buona, provocatoria, satirica, divertente.
Posto i due brani per farvi capire come funziona il meccanismo di Striscia, sera dopo sera, su nove milioni di persone che MAI avranno la possibilità di ascoltare in quella sede l’altra campana.
Cos’altro è, questo, se non intimidazione e furia annichilente? Cos’è, se non lo specchio, perfetto, di come funziona oggi il meccanismo del potere nel nostro paese?
Messa così, vale la pena, eccome, riparlare di Striscia.
E per cos’altro bisognerebbe indignarsi, secondo voi?
Il Reichsministerium für Volksaufklärung und Propaganda di “Striscia” ha colpevolmente dimenticato il Premio “Cèr cme al paciùg” di Malalbergo (BO), il Premio “Spardè int i vìder” di Gardelletta (BO) e il Premio “Caubòi col muròid” di Cocomaro di Focomorto (FE).
Ma se e’ stato scritto che vengono toccati i sederi delle due veline e la cosa non e’ vera, avranno o no il diritto di difendersi?
Benvenuta cara. Leggi bene prima di scatenarti, ok?
L’uff stampa di SLN è in pieno delirio da “io ce l’ho più grosso di te!”
C’è un disperato bisogno d’amore che quasi commuove: perché non mi capite? Mi premiano dappertutto, dalla sagra della cozza d’oro di Cantù, alla polentata Tranese, tutti mi amano, mi esaltano, mi mettono l’alloro sul capo, perché voi bifolchi non lo capite?
Guardate, guardate chi parla bene di me, leggete quali luminari, quali cervelloni…
Il principio d’autorità è la più esplicita caratteristica del conservatore dello statu quo. (perché ha capito che the time they are a-changin’)
@ diana
se si trattasse solo di una rassegna stampa mattutina, avresti ragione, ma il quadro è un po’ diverso: da oltre un anno Ricci sembra aver trascinato la sua trasmissione ammiraglia e tutto quel che le ruota intorno in un vortice di aggressiva autoreferenzialità e isterico presidio della sua reputazione: redattori, conduttori, grandi firme di giornali amici, senatori che interpellano ministri, carabinieri che vanno a casa dei giornalisti… “Monitorare”, nel mio commento, era inteso nell’accezione più letterale/orwelliana: chiunque osi dire che SLN è tutto fuorché scomoda per il potere, finisce nei monitor, sugli schermi. Prima nei monitor di questa videosorveglianza perenne, poi (quando scatta la character assassination) sullo schermo di Canale 5, schernito/a per giorni e giorni, o settimane, o addirittura mesi. Ora, se secondo te quelle messe in moto non sono “enormi risorse”, io non so per cos’altro possa valere quest’espressione.
Quanto all’ipse dixit: nel momento in cui io ti critico per il motivo X, e tu mi rispondi che il celebre Ipse nel 1996 ti ha lodato per il motivo Y, beh, questa non è una contro-argomentazione ma un tentativo di sviare con una supercazzola come se fosse antani con scappellamento deferente di fonte al Nome Importante. Nel momento in cui un interlocutore mi critica, *io* devo rispondere a *lui* (o lei), non andarmi a nascondere dietro un’autorità vera o presunta.
Non so, a me non è mai capitato, le volte in cui un detrattore mi spiega i motivi per cui non apprezza i miei libri, di rispondere: “Fredric Jameson, uno dei più grandi studiosi di letteratura a livello planetario, è un estimatore di Q e Manituana”. Se ricorressi a un simile espediente sarei un poveraccio, anche se il contenuto dell’affermazione è del tutto veritiero.
E comunque vedere i poliziotti che consegnano un premio al Gabibbo dev’essere stata una scena MEMORABILE 😀
Ma vi rendete conto? Uomini in divisa che fanno una pantomima con un pupazzo plagiato dalla mascotte di una squadra minore del basket americano! Ma manco Bunuel avrebbe concepito una cosa simile!
Avviso ai frequentatori del blog.
Avendo vinto la medaglia di bronzo ai provinciali dei giochi della gioventù di corsa nei sacchi nel 1978, anch’io godo della piena immunità. Dunque d’ora in avanti nessuno si permetta di criticare un mio qualsivoglia intervento qui o altrove.
In caso contrario ci vedremo in tribunale. O sotto casa vostra.
L.
Ma quanti premi si vincono in questo paese? 😀
Peraltro, a conferma di tutto quanto scritto sopra, il messaggio del senatore Lannutti è: “Informazione malata.Ha ragione Antonio Ricci di Striscia: meglio veline che giornalisti (e) a libro paga del potere”. Questo, dunque, il gioco in atto.
Dire che è pericoloso è poco.
xwuming1
se tu mi rispondessi (come hai fatto) che a Jameson piaci, io penserei: “Jameson, europeo di formazione, marxista, new left, new-italian-epic ci può stare”. Non ti considererei un poveraccio, però.
Bombardandovi di dichiarazioni di Franca Rame o altri intellettuali e/o personaggi dello spettacolo di sinistra (che per anni l’hanno osannata), forse SLN vuole fare emergere quella “catena della fiducia” che per anni non è mai stata messa in discussione. (E secondo me ci riesce…)
Concordo con te, però, che di quello che dice Franca Rame di SLN non dovrebbe importartene niente. Solo che fino a poco tempo fa non funzionava così. Oggi tutte le carte si stanno rimescolando, e per me è un bene. Siamo continuamente costretti a uscire da steccati fittizzi e un po’ ammuffiti, in cui ci siamo autoreclusi.
Non ho mai visto SLN, nessuno in famiglia l’hai mai vista perché non ci fa ridere e non ci ha mai appassionato. Per me possono vincere tutti i premi che vogliono: sono felice per loro, ma ho un potere assoluto sul mio telecomando. Come tutti, credo.
Ma soprattutto, è ammissibile che un senatore in parlamento si occupi di queste cose?
Ma quanto è grottesco e svilente che venga fatta un’interrogazione parlamentare per difendere una trasmissione televisiva?
Ma, scusate il qualunquismo, non ci sono altri problemi un filino più urgenti per il paese?
Quanto è patetico, quanto ignorante, quanto arrogante un senatore che risponde così:
“Si informi meglio prima di sputare sentenze sul sottoscritto,un senatore indipendente non iscritto ad alcun partito che ha fatto i capelli bianchi nella difesa dei diritti dei cittadini.” ???
Ma crede che siamo tutti stupidi?
O pensa che basti dire una cosa con sufficiente spocchia perché automaticamente diventi vera?
Questi dovrebbero essere quelli che si oppongono a Berlusconi?
Sarò ingenua ma non posso fare a meno di avvilirmi.
@ diana
l’esempio di Jameson era per dire: se io rispondo a una critica con un ipse dixit, non sto rispondendo alla critica, sto solo dicendo al mio interlocutore: “Il tuo parere non conta nulla, perché altre persone ben più importanti e famose di te la pensano in un altro modo”. E’ un espediente di corto respiro, la critica che mi è stata fatta rimane, e tornerà a mettermi alla prova.
Sul fatto che ciascuno ha potere assoluto sul proprio telecomando, in teoria è vero, nella pratica molto meno. I meccanismi di pressione a conformarsi e di condizionamento delle scelte sono all’opera tutt’intorno, tutti i giorni. Ma anche tralasciando questo: se non vedi quel programma io posso pure essere contento per te, per la tua igiene estetica e mentale. Ma chiunque voglia occuparsi di quel che avviene nella società, delle relazioni di potere, della cultura che riproduce gli schemi che influiscono sulle vite di tutti, non può accontentarsi di dire: “io ho fatto la mia scelta e del resto non mi importa”. Se da 23 anni ogni sera viene propinato a milioni di persone un certo modo di incorniciare la realtà, e se persone vengono messe alla gogna, se modelli vengono proposti/imposti in modo martellante, beh, è una cosa di cui vale la pena occuparsi.
@wuming1
sì, viviamo in un mondo in cui i condizionamenti esistono, grosso modo ce ne rendiamo conto tutti. Pensa alla famiglia! (Vedi il nostro Juuls) Eppure il potere assoluto sul telecomando ce l’ho in pratica, non in teoria (a differenza che in famiglia…). Non solo: la televisione generalista è semimoribonda, credo. Presto sarà abbandonata del tutto. E’ una questione di tecnologie (web, youtube, canali a pagamento, offerta, scelta…), di cambiamenti sempre più rapidi nel modo in cui le persone organizzano il loro tempo, il modo di informarsi, l’intrattenimento e via dicendo. Forse per questo l’ufficio stampa di SLN si dà tanto da fare qui e altrove, con i suoi elenchi di premi (alcuni un po’ comici!) e ipsedixit.
Ti chiedevi, qualche commento fa: “E se ci fossimo sottovalutati?”
No, forse state sopravvalutando loro, imbarcandovi in una “guerra” (di attacco o difesa) inutile – e controproducente (per voi). Greggio e la Hunziker come perfidi incantatori delle masse incolte che abbiamo il nobile compito di liberare? Mah. E se questa cornice non mi convince, significa che “del resto non mi importa”? Non so.
Sarà Wu Ming a rispondere per suo conto. Sottolineo però che le ultime righe di Diana sono francamente odiose. Non mi sembra che si sia mai parlato di intellettuali superiori che devono liberare o educare le masse: questo è il tipico discorso di SLN e dei suoi difensori (Nicoletti lo ha detto esplicitamente a Matrix) e anche un ottimo modo per non sentirsi coinvolti. Nessuno può dichiararsi immune dall’immaginario, neanche quando spegne il telecomando o decide di ignorare allegramente quel che gli avviene intorno. Ma il fatto di sentirsi immuni, e di avere sempre qualcosa di più interessante, o divertente, di cui occuparsi è sempre una buona ragione per lavarsene le mani: anche se, in nome di questa buona ragione, siamo dove siamo oggi e siamo stati dove siamo stati qualche decina di anni fa. Non nel mio cortile, vero?
@Frà
Quello dei media e della comunicazione è una questione centrale in questa fase del capitalismo mondiale. Il controllo dei mezzi di informazione vale quanto il controllo dell’esercito e delle forze di polizia.
Non è strano affatto che chi difende lo status quo si adoperi in tutti i modi e in ogni sede per farlo.
@Wu Ming 1 e Diana
Mi sento chiamato in causa dal vostro scambio.
Mi tocca fare un piccolo excursus biografico: sono fra quelli che si è liberato dell’elettrodomestico. Io e la mia compagna viviamo da 4 anni senza TV. La scelta è stata dettata da motivi di ordine caratteriale: le modalità retoriche dei programmi italiani non solo non ci divertono, ma ci pongono in uno stato di collera perenne, ci è parso opportuno tutelare la pace famigliare e informarci e divertirci attraverso altri canali.
Ma nonostante l’ascolto della radio, la lettura dei quotidiani, l’abbonamento a un settimanale e la navigazione in rete, ogni tanto mi sento come i protagonisti de “L’ombra dello scorpione” di Stephen King, che prendono il Veronal per placare gli incubi, ma si rendono conto che placare gli incubi significa perdere il contatto con quanto sta avvenendo intorno a loro.
E’ stato un boomerang. Un maledetto boomerang.
Aver sbandierato i miei trionfi sportivi ha aperto il fianco a sordidi e velenosi attacchi da parte di menti raffinatissime che imperversano maligne su questo blog.
Per sminuire la reale portata dei miei successi, loschi personaggi, come girolamo sull’altro post, hanno messo in campo una medaglia d’argento di basket (!), e addirittura claudio, il malvagio claudio, ha spiattellato quelli di Lannuti, mettendomi per sempre al tappeto.
E allora tanto vale procedere all’outing definitivo.
Da dati sicuri in mio possesso, diana ha vinto la medaglia d’oro di banalità e qualunquismo (il potere assoluto sul telecomando…, la morte della tv generalista…, le masse da educare…, più tanti, tanti altri…) ai Campionati Galattici all time. La partita è chiusa.
Non esistono più le mezze stagioni.
Besos,
L.
Vi allego una lettera pubblicata oggi dal quotidiano Libero, inviata da uno dei lettori, dal titolo La comicità schierata di “Striscia la Notizia”:
Il patron di “Striscia la Notizia” Ricci non fa niente per nascondere e sue idee di sinistra. Ballantini viena usato solo per sbeffeggiare il Pdl. Quello che fa la parodia di Vespa non perde occasione per prendere in giro il centrodestra. Non parliamo poi dei due conduttori, tutte le sere battute bischere sul governo e Silvio. Ma perché non fanno un po` ridere suBersani o su Di Pietro che comici lo sono davvero?.
Fare polemica è il modo per tenerli in vita. Loro si attaccano anche alle più infime polemiche. Colpire e fare la vittima è la loro specialità. Da qualche parte ho letto che dicono che voi siete pagati da Endemol perchè non attaccate mai la trasmissione dei pacchi che è su Raiuno e che secondo loro condiziona gran parte del popolo italiano.
Sonia, purtroppo esistono anche senza la polemica. Però questa cosa dei pacchi è meravigliosa. Puoi rintracciare il link? 😀
“La TV generalista è morta” lo sento dire dai primi anni Novanta, e lo dicevano da prima, George Gilder lo scrive da un trentennio. A parte che bisogna intendersi su cosa significhi “generalista”, perché mi sa che da un po’ di anni tutte le parole sono state ri-connotate, ad ogni modo: il problema è che si scambia una tendenza per la realtà già esistente ovunque. Si pensa che le tendenze vadano avanti senza contrasti o rallentamenti, che si affermino dappertutto simultaneamente, che scendano su piani inclinati come quelli del manuale di geometria. Al fondo c’è la vecchia idea del tempo positivistica: il tempo è lineare e va avanti e avanti e avanti, e il suo incedere è determinato, e dunque prevedibile. “La TV è morta”, scriveva Gilder nel 1987. Il problema è che oggi, anno di grazia 2011, oltre il 70% degli italiani ha la TV come esclusiva fonte di informazione. Andiamoglielo a spiegare, che sono *loro* quelli fuori dalla realtà, perché la tendenza preconizzata era un’altra. Possiamo anche liberarci dell’elettrodomestico, ma l’elettrodomestico c’è ancora e ha la sua influenza.
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Per quanto riguarda la “guerra” in cui “noi” (noi chi?) ci saremmo imbarcati, mah. A me sembra che questo conflitto lo stia combattendo Ricci contro immagini di se stesso che non gli piacciono. Ricci è allo stesso tempo il giapponese nella giungla e l’Imperatore che non riesce a mandargli l’ordine di smobilitare. Per quel che mi riguarda, io studio, scrivo, porto avanti blog, faccio presentazioni e conferenze, e su Ricci scrivo qualche riga ogni sei mesi. Ricci invece passa molto del suo tempo a giustificarsi, ad auto-incensarsi, a cercare di storicizzarsi, a sgranellare ipse dixit, e parla tutte le sere di Loredana, di Lorella Zanardo, di Lerner, e in generale dei “nemici”. E’ palesemente nervoso, e come faceva notare Lerner, ha anche cancellato programmi che erano suoi fiori all’occhiello ma che avrebbero dato argomenti agli avversari. Solo qualche anno fa, non l’avrebbe mai fatto. E anche il pietire un’interrogazione parlamentare è un segnale di difficoltà. Non se ne accorge solo chi non sa leggere i conflitti. Ed è sempre chi non sa leggere i conflitti a permettere al potere di uscire dall’angolo in cui una resistenza lo aveva temporaneamente fatto recedere.
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Per quanto riguarda invece il solito, tristissimo discorso del “così [ma poi, ‘così’ come?] si fa il loro gioco”, questo è il mantra della desistenza, e spesso anche di chi si crede al centro del mondo, e pensa che la sua attenzione sia un bene preziosissimo, ricercatissimo, quindi non concederla a qualcosa o qualcuno sarebbe giù lotta radicalissima. E’ la strana guerriglia dell’alzata di spalle.
In realtà, molto spesso l’attenzione del desistente non è cercata proprio da nessuno, e il non concederla non fa dispetto ad alcuno.
Ricci passa anche molto tempo a scrivere su Lipperatura firmandosi con nick femminili.
@wm1
non so che dire, ci penserò. Rileggerò. Grazie comunque di non avermi insultata. Il tempo va avanti e avanti, sì. Prima avevo tre televisioni, quasi una in ogni stanza. Poi due. Oggi una, che non accendo mai. E sono vecchia. Figurati i giovani.
Signora Lipperini, visto che utilizza la parola “nazista” per definire i nostri toni, le faccio presente che io trovo quel termine molto più adatto a descrivere chi calunnia le persone.
Sara Testori
Buona domenica mattina, cara Striscia. Ha ragione. E’ adattissima a chi definisce davanti a milioni di persone “mistificatrice” et similia, senza possibilità di replica, le donne che si sono occupate di media e questione femminile. Grazie per la chiosa. 😀
@diana
e perché mai avrei dovuto insultarti?
Solo qualche ultimo appunto: non solo non dobbiamo confondere la tendenza con la realtà già affermatasi ovunque e per chiunque (“Striscia” continua a essere vista da sette-nove milioni di persone a seconda della serata e di chi conduce, e il “Grande Fratello 11” ha superato gli undici milioni di telespettatori);
non solo non dobbiamo proiettare la nostra situazione specifica su quella generale (la maggior parte della gente ha in casa il televisore);
altre due cose che non dobbiamo confondere l’una con l’altra sono il *televisore* e la *televisione*.
Nemmeno io ho il televisore. Questo non mi impedisce di vedere la televisione, dato che buona parte dei canali nazionali trasmettono anche in streaming, la maggior parte delle trasmissioni di punta mette le puntate immediatamente disponibili sul web, e gli “highlights” di qualunque cosa (i tormentoni, le gaffes, gli scandaletti effimeri, le tele-risse etc.) li trovi su YouTube.
Quando si dice che “i giovani guardano meno tv”, si confondono televisore e televisione. Di certo i giovani stanno meno davanti al televisore, ma può darsi che stiano consumando addirittura *più televisione* di un tempo, cioè che vedano più immagini prodotte nel contesto televisivo, conoscano più personaggi del mondo televisivo, inglobino nel loro linguaggio quotidiano più tormentoni televisivi, importino nelle loro relazioni dinamiche tipiche di format televisivi (dei reality, ad esempio), dedichino più tempo a gadget e prodotti derivati da programmi televisivi (chessò, le canzoni dei vincitori di “Amici” etc.)
Cari Striscianti, (dell’ufficio stampa e dell’ufficio direttore),
ma com’è che con tutte ste milionate di spettatori e premi che c’avete vi intignate così tanto per quattro intellettuali smandrappati e due tre femministe bigotte che non contano una mazza ? No, guardate, perchè sta cosa proprio si fa fatica a capirla, e voi spendete tante energie, ma proprio tante eh, e ormai pure una bella fettina dello show. E sai com’è, tutti i giorni… Non è che rischiate poi di rompere anche un po’ i coglioni proprio a tutte quelle milionate lì? Non so, provate a parlarne col capo, fateci due chiacchiere. Non sarà mica stressato? Sembra un po’ monomaniaco.
No, perchè se io c’ho il più grande centro commerciale d’europa, e un negozietto di tre metri quadri a dieci miglia di distanza dice che la mia carne non è granchè, certo a me può pure dare fastidio, e mi può pure scappare detto una volta o due. Ma se io tappezzo tutto il centro commerciale più grande e più bello e più premiato d’europa, ma che dico della galassia, con le foto del proprietario del negozietto e sotto scrivo quanto è stronzo e quanto è infame e quanto è ladro, a un certo punto la cosa fa strana, no? No?
Ve la dico sta cosa, perchè siccome voi siete dei geni, questo lo sanno tutti, della lingua e della comunicazione, dei geni assoluti, indiscutibili, può darsi che a furia di intignarvi finisce che sembrate dei geni un po’ stanchi, un po’ logorati, un po’ a corto di genialità. E questo non va bene, no, perchè voi il posto nell’olimpo, nell’empireo, nella hall of fame, lo dovete avere, e nessuno ve lo può togliere.
A meno che….
No, davvero, parlateci col vostro capo, può darsi che gli fa bene.
C’avete l’80, il 90, il 98% del gradimento e dei consensi, non va bene?
Volete il 110%? Volete il nobel per la pace (o della pace) al gabibbo?
Il pulitzer alle veline?
E va bene, dài, il comitato per il nobel al pupazzo lo formo io, e da domani comincio a raccogliere le firme.
Però rilassatevi. Fateci divertire. Che ce n’è tanto bisogno. Che so’ tempi tristi.
Un vostro devoto fan, con qualche piccolo dubbio.
L.
Forse comincia a diventare sempre più chiaro – troppo chiaro – che oltre ai quattro intellettuali e alle due femministe c’è anche qualche osteopata, fornaia e segretaria di dentista, oltre al dentista e all’igienista, che Striscia non la guardano perché gli fa schifo e mi dicono: ma chi se la beve? E’ così chiaro che quelle di Striscia sono “denunce” funzionali al sistema, che non lo toccano anzi semmai lo rafforzano (confesso, ho tradotto in termini sistemici, ma il succo dei commenti che sento è questo). Quanto al resto, proprio non piace. Nanni Moretti di recente ha citato il grande mistero delle famiglie Auditel, già, chissà com’è che resta uno dei segreti meglio conservati…
Allora forse tutto questo portare esempi di autorità più o meno di sinistra a cui piace Striscia forse vorrebbe demoralizzare, e un po’ ci riesce, dimostrando lo scarso spirito critico che circola un po’ troppo copiosamente, ma la base di dissenso è più ampia di quel che si vorrebbe far credere, basta parlare con la gente che non legge o scrive qui. Provare per credere, ce n’è davvero tanta.
@Wu MIng 1 Trovo preziosa la tua distinzione tra televisore e televisione.
@diana
scusatemi, io sono assolutamente un signor ‘nessuno’ (e ne vado fiero) ma per quale motivo se una persona che stimo (quale franca rame) ha detto in un determinato spazio-tempo cose positive su una cosa io dovrei acquietarmi? la logica dell’assimilazione al leader e la delega di opinioni personali ad una qualsivoglia guida non rientra in alcun modo nella mia cultura.
tra l’altro, considerato il panel dei premi elargiti, non potremmo forse ipotizzare che il premiato serve a conferire visibilità al premio?
sul sopravvalutare SLN e le attigue macchine del consenso… ma, se io vedo un pericolo dovrò pur dirlo, no? il minimizzare gli altri è sempre stato strumentale e non ha mai portato risultati (prego chiunque sia in grado di citare esempi che mi contraddicano di farlo)
OT (ma neanche più di tanto) ritengo che sia in atto una sorta di guerra di posizione (di cui una delle fazioni coinvolte è tristemente incosapevole) in cui il confine è rappresentato dalla ‘coscienza collettiva’ che, a mio giudizio, viene quotidianamente spostata verso nuovi lidi di ‘voyerismo del “guarda a dove siamo arrivati”‘
p.s. in diversi commenti si diche che SLN fa satira mentre in realtà fa primariamente sfottò… che è sempre reazionario
pps in molti definiscono Ricci come ‘di sinistra’… ma che vuol dire? cos’è, serve un autocertificazione? o sono le nostre stesse azioni a definirci? in ogni caso segnalo, a coloro che avranno avuto la forza di leggere fino a questo punto un intepretazione di cornel west… http://www.youtube.com/watch?v=9ywBLEUoqok mi ci riconosco e credo fermamente che, in base alle sue azioni ricci non possa dire lo stesso
Sottoscrivo al 1000% il commento di Luca delle 11:19 am. Carissime dell’ufficio stampa, dato che a scrivere siete soprattutto donne – mi figuro un contratto cococo com’è di moda adesso, a fare il lavoro dei lavoratori di ruolo, ma senza garanzie, con tanti sogni in cantiere – la vostra coerenza con la causa dell’azienda, personalmente, come si suol dire, “fa pellagra”, ma continuate pure: date perfettamente il senso del fatto che Lipperini e Zanardo con la loro analisi hanno fatto centro.
Sono davvero stanco delle intromissioni di Striscia la Notizia, non perchè non abbia diritto di replicare in questa sede ma perchè si attacca a pretesti, a singole parole, ecc., in generale aumenta il livello dello scontro in modo tale che non è possibile rispondere ai suoi toni che in modo speculare, un gioco infantile di accuse reciproche che non è discussione ma polemica che motiva sè stessa. Gli interventi dell’ufficio stampa non solo non argomentano nè esprimono posizioni ma si limitano a provocare ma innescano, volutamente o meno non si sa, le stesse dinamiche provocate da quella figura di commentatore intrusivo, molesto e portatore di divagazione noto a tutta internet sotto la definizione di “troll”.
PS Avviso l’ Ufficio Stampa di Striscia la Notizia di aver commesso nel post, come usuale e insito nel carattere estemporaneo degli interventi in Internet, diversi errori sintattici e di battitura. Io stesso, in quanto essere umano non sono immune da contraddizioni, caratteristiche considerabili come difetti, limiti, ecc. Prego dunque lo stesso di non utilizzare tali errori o l’ineliminabile carattere di discutibilità di chi scrive per evitare di riconoscere o discutere le critiche come plausibili a prescindere da chi le porta
@luca Evita parole offensive, si attaccano a quelle senza considerare il contesto. Don’t feed the troll
Peraltro esso ti può facilmente indurre in linguaggio inappropriato e in seguito querelare grazie alla legge sulla diffamazione, oggi come sempre ambigua nel suo rapporto colla libertà di parola e facilmente utilizzabile come mezzo di contrasto alla critica. Senza divagare troppo ciò accade per via della perseguibilità su querela e in genere grazie ad un meccanismo di possibile ricorso selettivo ad essa per fini reali ben diversi dall’amor di legalità(dovuto alla vastità eccessiva del suo ambito d’applicazione teorica, in una parola al carattere esiguo delle condizioni perchè si configuri astrattamente il reato). In parole povere: non dare loro il bastone per picchiarti.
In ogni caso, il contenuto del tuo post, al di là della forma, è illuminante e più che condivisibile: replicare direttamente a noi qualifica il blog come interlocutore degno d’attenzione, dunque è una prova dell’influenza dei suoi contenuti. Da in qualche modo sostanza alla critica e all’operazione di messa in discussione qui portata avanti, perchè lo stesso interlocutore e bersaglio dichiarato di essa, in altri casi così distante e pieno di sufficienza (atteggiamento che apparentemente assume anche qui, a volte con toni fastidiosamente sarcastici: non credetegli, bluffa) riconosce il problema sollevato come reale, anzi come essenziale. L’ Ufficio Stampa dunque è latore, non volutamente nè scopertamente, di un segnale positivo: il difetto, magari non nei termini ingigantiti di alcuni, c’è e noi abbiamo visto giusto. Avanti così
(PPS Fossi io di quelli di Striscia tacerei: rischiano di darci credibilità. E poi si sa: i grandi, i re, gli indiscutibili sono distanti, non hanno bisogno di smentire, se ne stanno dietro il paravento o su nel cielo. A meno che non siano in crisi o non vogliano giustificarsi- la seconda cosa potrebbe essere ammirevole segnale di un rapporto franco col pubblico…se non fosse che io non ho trovato nelle loro repliche alcun ragionamento, alcuna motivazione, solo ostentazione e sottolineature delle nostre ingenue scorrettezze, in una parola autocelebrazione e delegittimazione che però finiscono per essere il loro opposto: messa in crisi di fronte ad una popolarità reale minacciata e legittimazione del blog stesso ai massimi livelli. D’altronde, qualunque cosa dica il re, se ti risponde lui è un po’ meno re e tu sei un po’ più qualcuno, persino, anzi soprattutto se ti manda a cagare)
E giusto per dar prova di quanto irritante ed evasivo possa essere smontare l’uomo anzichè il suo discorso (magari con critiche vere che però non sono pertinenti all’argomento trattato, come a sostene che chi ha detto una sciocchezza non può dire che altre sciocchezze, simmetrica della logica dell’approvazione, secondo cui se un personaggio che ha avuto idee condivisibili approva l’oggetto X, esso non può che essere ottimo) mostro quanto sia facile, anche per chi non ha i “cospicui mezzi” del programma televisivo, attuare questa strategia, non curandomi di abbassarmi per una volta a tale livello di discussione.
Che dire, ad esempio, di questo?
http://violapost.wordpress.com/2011/03/24/esclusivo-striscia-la-notizia-assolda-comparse-a-favore-del-nucleare-ecco-le-prove-foto/
“siamo varietà, non verità”
http://www.youtube.com/watch?v=x9I3FIy6a-8
@amicoFaralla Notiamo il tono beffardo, canzonatorio, come al solito indicativo di un senso di superiorità, di un consenso implicito evocato come delegittimante per l’avversario (del genere “tutti sono d’accordo con noi dunque tu sei un imbecille”). Parlano loro? Col testo di chi? I toni sono da bullismo catodico classico, non da onesta e spontanea autodifesa
E poi questo attaccarsi a singoli brani dei discorsi degli altri per criticarli (non ad un’analisi estesa ed organica) è pretestuoso, pesante, offensivo e volgare: è un altro espediente dell’oratoria da asilo nido assai in voga in Italia fra politici e non, quello di ritorcere contro il bersaglio le sue stesse parole. E’ sciocco, è facile, è demotivante e come tutti i colpi bassi riesce bene a tutti, solo che alcuni non scendono a livelli simili, di fatto avvantaggiando chi ha meno scrupoli. Nient’altro che una scorrettezza. Siete varietà? E allora piantatela di parlare di cose serie. Quest’idea di piacevolezza ha confuso troppo le carte: è ora di mettere un bel discrimine moralistico tra ciò che è importante e ciò che è uno scherzo. E’ un modo di fare vecchio e passatista? Pazienza: sarà una decrescita felice, perchè sempre avanti…ma a condizione che davanti non ci sia il burrone!
In Italia, la “TV generalista” é molto viva (e lotta insieme a loro).
http://nonleggerlo.tumblr.com/post/5334322295/quanto-conta-la-tv-in-italia-domanda-difficile
Continua la “strategia della tensione” da parte di Striscia. Segnalo questo post che ho visto poco fa tramite Facebook:
http://www.ilcorpodelledonne.net/?p=5822