VAMPIRI

Su Carmilla, si torna sui giochi di ruolo con un intervento di Jari Lanzoni, giocatore di ruolo da 15 anni e catechista da 10, che si aggiunge alla discussione svoltasi qui a proposito delle accuse rivolte ai gdr medesimi da Carlo Climati e riprese sul Corriere della Sera.

Ci torno anch’io, per riferire una conversazione privata e recentissima con un interlocutore che chiameremo, come nelle migliori tradizioni, X. Il quale, pur non arrivando a demonizzare, mostra la sua diffidenza verso l’immaginario proposto dai Gdr. Soprattutto quello propagato da uno di essi:  Vampires:The Masquerade, nato all’inizio degli anni Novanta, diffusissimo al punto di ispirare o addirittura generare romanzi, giochi di carte, videogiochi e serie tv. Mi è  capitato di occuparmene per il giornale circa un anno fa. Riprendo la spiegazione data allora:

“ è un gioco dove gothic e horror sono lo sfondo, il sottinteso, la condizione. Il mondo dei vampiri è organizzato in due grandi sette, Camarilla e Sabbat, antagoniste come Atene e Sparta: sofisticata, politica, adusa a sotterfugi e complotti la prima, più feroce, guerresca e gran spregiatrice di ogni rapporto con gli umani, la seconda. Le lotte millenarie fra i due schieramenti, fra i clan che le compongono e quelli che ne restano fuori, hanno potentemente influenzato la storia degli uomini (di nascosto: perché la regola numero uno, la Masquerade, è non rivelarsi ai mortali). Nessun vampiro, però, può essere certo di non essere manovrato da un vampiro più potente, su fino ai temibili Antidiluviani: e si comporta di conseguenza. A farla breve, è un gioco interamente politico, dove si tessono alleanze e si eliminano avversari”.

Cosa ha il mio stimato amico X contro The Masquerade? Sul gioco ha in realtà poco da dire: non lo conosce se non per sommi capi e non gli interessa. Trova però che di vampiri, oggi, ci si occupi troppo. Troppi film, troppi libri per raccontare vicende che lui,  testualmente, definisce “passatiste”  e “antimoderne” come la maggior parte, sostiene, dei Gdr. E, aggiunge, come i mondi raccontati da Tolkien, o nel ciclo di Harry Potter. Dice X, che per lavoro si occupa di letteratura: non è di questo che abbiamo bisogno. Queste narrazioni ci incatenano al passato: dobbiamo essere capaci di immaginare altro.

Non gradirebbe il regalo, ma mi piacerebbe che leggesse Le vampire, il saggio di Arianna Conti e Franco Pezzini uscito presso Castelvecchi, che parte dalla creatura creata da Joseph Sheridan Le Fanu nel 1871, di cui si sono nutriti, successivamente, libri e film, e attraverso cui il mito si è rigenerato. Antimoderno o meno.

20 pensieri su “VAMPIRI

  1. cara loredana, mi sembra la solita storiella. tolkien fascista e antimoderno. a parte il fatto che non capisco l’inconciliabilità di antimoderno e sinistra, a parte questo – dico – con ‘sta storiella ci siamo fatti ridere dietro dal mondo.
    tolkien fascista, pfui!
    e adesso di nuovo con Vampiri gdr e harry potter? che palle, cara loredana.
    prova un pò a dire alla rowling che il suo harry potter è reazionario (con la stampa che racconta palle ed un ministro della magia che sembra il cavalier banana, i cattivi ossessionati dalla purezza del sangue, i weasley senza una lira ma non per questo senza dignità… vado avanti?)…
    e poi, il gdr, per sua intrinseca costituzione NON può essere reazionario e yari lanzoni l’ha sottolineato benissimo!!! tra l’altro ha anche sottolineato come certe chiacchiere tipo queste qui che noi (mi ci metto pure io eh?) stiamo facendo siano un tantino… puzzolenti:-))) okay, vado a sacrificare un capro nero.
    hail & kill!

  2. Beh il fantasy anche di qualità come quello di tolkien io lo trovo in qualche misura reazionario per davvero, in quanto sempre teleologico ma con una teleologia imperscrutabile, fideistica. Il contrario dell’illuminismo, dell’autodeterminazione, della consapevolezza, tranne che del proprio essere incatenati a un ruolo deciso altrove da sé.
    Ciononostante, mi diverte, chiedendomi però “perché”.

  3. mi sembra il tipico commento dell’elitario realista a tutti i costi.
    fantasy e horror non van bene perchè ci fan allontanare dalla realtà.
    Lo rassicuro subito: ci pensano già i media a farlo.
    questi commenti denotano un’apertura mentale stretta come non dico cosa….

  4. …e per esempio – a proposito di libri – un maestro delle “strutturazioni” è Wilkie Collins, grande amico di Dickens, e della Braddon, a sua volta abile “ricamatrice” di trame.

  5. Tutte queste suggestioni, che hanno un interessante rappresentante onomastico (i Punitori, la Masquerade, gli Antidiluviani), sono la letteratura. La letteratura è fuori della letteratura. Se non si capisce ciò, non si capisce niente, e non si può fare letteratura, non si può essere scrittori. Cinema, tv, gdr, videogiochi et similia hanno mutuato dall’immaginario letterario i suoi nuclei e le sue retoriche. Francamente, tra leggermi Tondelli e sentire una spiegazione su D&D o su WOLFE 3D, preferisco la seconda. Cazzi di quella che una volta era la letteratura e oggi (da un bel po’, in realtà) è la “letteratura” o la Letteratura. Mi interessano solo OPERE, letterarie o non, che mi muovano inquietudini, terrori, gioie e incanti – cioè la materia prima della letteratura di cui, fortunatamente, non solo io sono cristallizzazione cerebro-corporea.

  6. Ah, vi dico – e lo dico pure ai commentatori dei gdr e dei videogiochi come “pericolosi” – che pur avendo l’aria – spero – di una compassata lettrice, mi sento a volte talmente “angosciosamente istoriata” da certi libri, da poterne uscire, solo dicendomi, appena lo chiudo “Va bene. Marnie è finito. Usciamo adesso”. Che facciamo, mettiamo fuori legge il libro di Winston Graham, – “Marnie” – che Mondadori regalava negli anni ’80 con Grazia? “Certo”, qualcuno dirà “se uno è spostato”. Appunto. Che facciamo, mettiamo fuori legge tutti “gli spostati”? Da chi si comincia?

  7. a me il fantasy (inteso come nani elfi etc) non piace.
    ciò non toglie che NESSUN mezzo sia di per sè reazionario.
    ci sono autori reazionari, non generi.
    hail & kill!

  8. Fatico ad ammetterlo, ma sono d’accordo con Genna. Non lo so, perchè Tondelli mi è comunque simpatico, è comunque lui una trama. Però anche io voglio “le storie”, voglio i “personaggi” voglio vedere come uno scrittore è capace di organizzare “un mondo” – che può essere pure una casetta di Barbie.

  9. Vi lascio giocare, con rispetto, ma vi lascio giocare. Io c’ho altri gusti, mi dispiace. Qualcuno ha la figurina n. 85 dell’Albo XXX edito da Panini, anno 1987? Se sì, fatemi “una squillo”. O tiratemi una biglia in testa. Vi sentirò comunque e in ogni caso, dopo dovuta profilassi anticocezionale. ;-D
    ‘Notte
    Iannox

  10. Scusate se mi intrufolo. Premetto, candidamente, che non so niente dei gdr a parte le brevi descrizioni che sono state date nel corso della discussione sul blog.
    Però mi diverte l’idea di dare degli spunti per una nuova ambientazione fantasy-orror. Come titolo ho scelto il banale: la Dittatura del Primo Ministro. Come locazione una landa triste, desolata y confusa che si allunga in forma di vago stivale o vago fungo atomico su un mare interno (interno a che? fate voi).
    Si tratta di ristrutturare l’obsoleto ordinamento costituzionale di codesto territorio. La popolazione giace supina sotto una legislazione cosiddetta democratica che ne fiacca lo spirito e ne offende la mente visto che pretende richiamarsi a principi egualitaristici, antifascisti (ah, ah, ah…) e, udite udite ripudia la guerra (ah,ah,ah..ecc.). Codesto loco ha un parlamento diviso in parti due, ed è governato da pisquani eletti a loro volta dalle due camere.
    Il gioco consiste nel lasciare apparentemente intatti i valori fondanti: quelli non si possono toccare (ah……mi fa male la pancia) e ridimensionare questa tetra gestione con una luminosa ditt…pardon, amministrazione forte che ponga fine allo scandalo. Si suggerisce di eleggere, dal basso, un Primo Ministro e una coalizione inamovibile, a seguire i due rami del parlamento avranno le semplici funzioni di:
    senato: amministrazione delle regioni
    camera: poco o niente a parte qualche dibattito in cui le opposizioni potranno dire quello che vogliono: tanto nessuno le ascolta.
    Visto che le opposizioni non le cagherà piu’nessuno: dove va a finire la rappresentanza in parlamento? Che domande fate? Non è che per caso siete comunisti, anarchici, ggo..bal.che? forse che questo gioco non fa per voi?
    No? Bene, continuiamo.
    Visto che il Parlamento non potrà piu’ eleggere il capo del governo gli sarà tolta anche la possibilità di revocare l’incarico del Primo Ministro e dei suoi ministri. Viceversa il Primo Ministro potrà sciogliere le camere nel caso in cui queste gli stiano sulle balle e non lo facciano governare con polso e determinazione (polso e determinazione su che? fate voi, come al solito).
    Solo elezioni da tenere dopo un tot di anni potranno rimuovere un potere tra l’assoluto e il Satan…scusate e il Sovrano. Se le cose vanno bene si potrà decidere di non infastidire piu’ gli elettori.
    Per condurre bene il gioco dovete essere in grado di coinvolgere, zittire o coglionare (spesso ci pensano da soli) l’opposizione. Ripetete queste ultime operazioni anche con i media.
    Avete poi davanti una serie di scadenze e di eventualità. Le scadenze sono elettorali. Le eventualità sono i risultati elettorali (dopo tutto il lavoro che avete fatto potreste perdere le cadreghe).
    Dovete fare in modo di ovviare agli inconvenienti. Sondaggi, disinformazione, prese per il culo a mezzo stampa sono permessi e ben accetti. Satanizzazione del nemico e viaggi a Lourdes pure. Chi riesce a superare tutti gli iter e a completare l’opera entro 8 mesi guadagna bamboline con le effigi dei membri del governo della landa desolata.
    Sono una dilettante di mezza tacca con scarse nozioni di diritto e poca informazione, non è che qualcuno di voi può dettagliare meglio?
    Se però pensate che in tutto ciò c’è qualcosa di satanico lasciate perdere, tanto le modifiche le approvano l’otto marzo. Noi viviamo in un paese in cui grazie al cielo il capo di governo ha i capelli, i calciatori trombano le veline e il cielo è veramente…sempre piu’ …azzurro, ma questo è un altro gioco di ruolo.
    Ho fatto il temino fuori dal vaso? Sorry, vi abbraccio e mi scuso

  11. Ricordo di Aldo Busi che non considerava letteratura Tolkien. Non sono d’accordo.
    Quindi mi farebbe male leggere un fumetto come Damphyr?

  12. piccola premessa: parla un diciottenne con esperienza più che quinquiennale per il gioc in questione, che al momento haa sul comodino la carne… di praz, e che ama tanto tolkien quanto borges.
    Vampiri, la mAsquerade, è forse il gioco di ruolo più interessante a cui abbia mai giocato. Forse non possiede la ofrza Mitopoietica di D&D, ma l’idea del mondo parallelo, del complotto, dei tipi politici, filosofici, letterari ed umani schematizzati nei vari clan, il dilemma post-umano del Vampiro in questione, che nel suo nuovo stato è al tempo stesso Ubermansch e cadavere nostalgico, alle prese con un istinto interno che lo spinge verso il Male assoluto che è la Bestia…
    e per chi, come la maggior parte dei gioctori, non è tanto interessato a dilettarsi in operazioni postmoderno come dissertare sul fatto che seneca fosse un ventrue, e tigellino un Lasombra, ma si vuole sentire un pò blade, un pò dampyr, ed invadere le varie expocartoon con i suoi cappottoni di pelle, ecco i vari shotgun, musica goth, spadoni e Marylin Manson.
    Sperando poi che questo rimanga, sia nel cervello dei suoi detrattori ch in quello degli appassionati, solamente un gioco. Interessante come pochi, ma un gioco.

  13. Se tutto é letteratura, e se soprattutto GDR e Videogames lo sono, perché non si parla mai di giochi di ruolo o di game studies su I Miserabili? 😀

  14. Franz, (e Gianni)…no, anzi, Franzgianni, scusa, secondo me non esistono – lo dico! – concetti complessi. Esistono linguaggi specialistici. Se nella storia che racconti vuoi “ususfruire” – Musil, che ne so – di questi linguaggi, “bisogni” (c’è bisogno che)- come dicono a Roma – che chi legge “se aggiorni”. Se no, secondo me uno scrittore/ice è uno/a che traduce – interpreta una – in “storia” un sistema “complesso”, ma solo perchè fatto di “tanta robba” – per via dei vari linguaggi, del corpo/mente, del sociale/ privato, dei generi – (horror, giallo, sentimentale, diario, autobiografia) – ecco, l’ho detto. E poi, naturally, si spara. se no, che scrittore/ice, è? E in quanto ai lettori: Si nun te leggono, ce smenano quelli che nun sanno che se perdono! (come dicono a Roma)

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