Due cose, oggi.
Primo. Per quel che riguarda il disegno di legge: come sapete, c’è stata una marcia indietro. Qui le dichiarazioni di Paolo Gentiloni. Viva. La vostra eccetera condivide però in toto i timori di Vittorio Zambardino su altre leggi prossime venture. Laddove Vittorio scrive:
“E ho paura che siamo solo agli inizi: ci aspettano le norme sul codice per i minori, con un effetto collaterale di controlli e vincoli pazzeschi, effetti collaterali che potrebbero essere da stratosfera della censura se il governo dovesse orientarsi a recepire “lo spirito” dele norme che Franco Frattini sta proponendo a livello UE contro il “terrorismo on line”.”
Dal momento che mi sono svegliata male, ho freddo e ho un bel po’ di rogne da affrontare, ho strane visioni. Tipo, dispositivi di parental control chiamati a limitare la navigazione consentendo accesso solo ad alcuni siti. O anche: liste di black words inserite obbligatoriamente dai gestori di chat, blog, instant messaging . Oppure: restrizioni pesanti, e parecchio, sui videogiochi on line. Deliri personali, sicuramente. Magari prendo un’aspirina e svaniscono.
Secondo. Sì, fra una settimana esatta esce il famigerato libro, come potete vedere dall’immagine in alto a destra su questo blog. Per l’occasione, il sito Feltrinelli lancia un invito, che riporto anche qui. Partecipate, sì?
“In occasione dell’uscita di Ancora dalla parte delle bambine, il sito Feltrinelli Editore vi invita a inviare contributi multimediali su ciò che pensate voglia dire essere bambine e ragazze oggi, e donne domani. In regalo libri.
Chi sono le nuove bambine e ragazze?
Quali sono i modelli delle nuove “bambine” e “ragazze”, oggi? Che cosa sognano di essere? Madri? Ballerine? Estetiste? Mogli di calciatori? Persone indipendenti? Quanto è cambiato il mondo delle immagini in cui le bambine diventano donne? Se sei una ragazza, una donna, una figlia o una madre partecipa inviando un testo di massimo 20 righe, fotografie, un disegno, un collage o un video di massimo 3 minuti.
Per inviare i materiali e eventuali chiarimenti sull’invio dei video scrivete a scrivimi@feltrinelli.it”
che bella idea! è stata tua?
ti leggo presto
avete letto l’articolo di oggi su Repubblica, “il paese senza disoccupati”? nel nordest non si trova gente da impiegare nelle aziende. dice il proprietaro della nice (riporto fedelmente): “la criticità non è solo nelle figure basse […]. spesso si presnetano neolaureati che tra master, specializzazioni, erasmus arrivano da noi a trent’anni come primo impiego. ma noi abbiamo bisogno di persone giovani da formare”. che significa?? non puoi formare un trentenne? oppure vuol dire che ha superato la soglia di età per fargli un contratto di formazione che alla tua azienda costa di meno? quindi non manca la forza lavoro, manca quella che tu vuoi sottopagare…
ah, l’erasmus NON fa perdere tempo all’università, perhé rientra perfettamente nell’anno accademico, semplicemente lo svolgi altrove rispetto al tuo ateneo di immatricolazione.
scusate, l’articolo è interessantissimo. ma questo signore della nice mi ha irritata.
In bocca al lupo per l’imminente uscita, Loredana.
E complimenti per la bellissima idea dei contributi multimediali.
Ciao.
Mi dispiace, se lo trovo lo mando via mail.
Ma se avete per le mani un Corriere cartaceo di ieri, vi segnalo negli spettacoli la foto delle protagoniste del film “Winx” incarnazioni del fumetto.
Ovvero: come trasformare un prodotto per bambine in un orrore. E forse, come evidenziare che quell’orrore era, probabilamente, in nuce nel prodotto “innocente” medesimo”.
viste così, sembravano una sfilata di disgraziatissime ragazze rumene sulla Salaria in attesa di cliente.
Ecco…le fatine saranno piuttosto presenti nel libro, Mario. Grazie per averci pensato, comunque! 🙂
Grazie Loredana per questo libro necessario che comprerò immediatamente. Ho perso il gusto di vedere un programma, un film, di sfogliare una rivista o un’antologia scolastica perchè non faccio che notare discriminazioni contro la donna, messaggi fuorvianti per le nostre figlie, mistificazioni su improbabili parità raggiunte, offese per la dignità delle donne…tutto ciò mi innervosisce e ancor più mi innervosisce il fatto che non sembra farci caso nessuno!(e soprattutto nessuna).
La pubblicità dell’abbigliamento per le bambine spesso confina con l’ammiccamento alla pedofilia. Nelle antologie per la scuola le percentuali dei brani inseriti sono ancora 90% per gli uomini e 10% per le donne.
La pubblicità dà per scontato che i destinatari dei prodotti domestici siano le donne (tranne qualche caso di uomo che “con spirito” si sobbarca…), mentre sulle auto stazionano in pose plastiche belle ragazze nude. Qualcuno faccia qualcosa… a cominciare da noi:)
DUBBIO
Se la donna è ormai pari all’uomo
con tutti i risvolti conseguenti,
com’è che il campioncino
di cera per pavimenti
lo trovo, sorpresa imprevista,
accluso ad una rivista
dedicata “al gentil sesso”
e non su “Panorama” o “L’Espresso”?