WEBRADIOCRONACHE

Della discussione che si è svolta ieri pomeriggio a Fahrenheit, RadioTre (con Edoardo Sanguineti, Giuseppe Genna, Benedetta Centovalli), Gianni Biondillo ha già fornito un resoconto in pillole (con la partecipazione straordinaria di Luminamenti) nei commenti al post sotto. Azioneparallela ha scritto sul suo blog una vera e propria webradiocronaca (nelle parentesi quadre, i suoi commenti). Non resisto e ve la ripropongo:


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131 pensieri su “WEBRADIOCRONACHE

  1. Dado, mi ripeto (e quindi mi giovo), non mi interessa se vuoi leggere i miei libri. Questo interessa, semmai, al mio editore. Non volevo assolutamente ricattarti, prendo atto che agisci in base a dei pregiudizi. Come tutti? Come tutti, nessun problema. Come sia nato Costantino, se vieni a una nostra presentazione, lo scoprirai. O anche solo se leggi il libro. Tu neanche te lo devi comprare, del resto ;.)
    Solo una domanda: cos’è, se scriverò un libro sui quelli a un passo dal diventare famosi non dovrei pormi la questione del pubblico che lo leggerà (stando al tuo ragionamento, è così che lo scrittore moderno dovrebbe agire), presumibilmente qualche centinaio di persone, mentre se scrivo un libro su un divetto della TV sì?
    Ultima, che poi vado a mangiare, qui agisci ancora una volta mettendo i tuoi pensiere nella testa degli altri, come hai fatto in vibrisse con Giulio. Io non ti ho detto che i miei libri precedenti sono furbetti, te lo chiedevo. Del resto, avrai pregiudizi su tutti i libri che ti capitano in libreria, suppongo.
    Non mettere in bocca a me quello che pensi tu, plis
    abbracci
    Michele

  2. Uno dei tanti commenti a poche sillabe insorte mi aveva fatto sorridere più che gli altri. La persona che lo ha scritto si firma Carlo: ovviamente non so chi sia nè conoscerne il cognome mi cambierebbe la vita.
    Il commento alludeva alla possibilità che Valchiria usasse più pseudonimi per monopolizzare il discorso mi pare. Certo che di tempo da perdere Carlo ne deve avere fin troppo per arrivare a pensare una cosa del genere; si, perchè dicono che quando il tuo cervello elabora cose strambe, fuori dalla norma e quasi inverosimili, in realtà riflette un desiderio intrinseco di vivere quella realtà che si tende ad appioppare ad un altro. Troppo complicato? Non più di scrivere in un blog con più di uno pseudonimo.
    Se la cosa farebbe stare meglio in salute qualcuno posso dirvi nome e cognome e fornirvi perfino un recapito che mi identifichi come “essere vivente – persona pensante distinta a sè e non confusa con il suo pseudonimo”. Ma esorto la dignità (non la mia è ovvio) a preservare se stessa da eccessive cadute di stile.
    Non sono stata io a monopolizzare la discussione; ammetto di aver matematicamente previsto qualche reazione mentre assolutamente non riuscivo neanche a pensarne tante altre. Siete stati tutti voi però a fare in modo che la discussione ruotasse intorno a Valchiria e l’avete fatto con il chiaro intento di estrometterla in qualche modo dalla discussione stessa. Qualcuno si è acceso d’ira per le espressioni poco gratificanti che ho usato riferendomi a persone che godono della stima generale (e sinceramente anche della mia), ma lo stesso qualcuno non ha fatto a meno di insultarmi, di indicarmi coll’indice rigido, di propormi per una sorta di pubblica lapidazione.
    Mi sembra incoerente.
    Solo una cosa terrei a precisare (una cosa che si può facilmente verificare con l’IP); la preciso perchè mi spiacerebbe che fossero confuse le mie intenzioni. L’Anonimo che ha proposto un blog pro-Valchiria non sono di certo io nè tantomeno sono in cerca di notorietà. Sono qui perchè il Blog della Lipperini consente finalmente un confronto ed un avvicinamento umano tra il lettore e lo scrittore.
    Ma se vogliamo dirla tutta, in un blog realmente democratico non avrei nemmeno avuto il bisogno di dare tante spiegazioni.

  3. va bene, allora come con giulio (che non ha risposto!!) te lo chiedo DIRETTAMENTE
    sono i libri su vasco e costantino furbi nella scelta dell’oggetto?
    ossia avevi urgenza di dire al mondo delle cose su di essi?
    strizzano l’occhio al mainstream?

  4. Dado, se posso dire la mia, Genna e Monina più che di furbizia hanno sbagliato – ammesso che sbaglio dal loro punto di vista ci sia stato. L’ infanzia di Calvairate di Genna, che suscita in me curiosità e “letteraria” – scrivila alla Lethem dici tu – e sentimentale – perchè già raccontata da autori come Testori che amo particolarmente rispetto alla notorietà – negativa per certi, positiva per altri – di Costantino, scompare. La scommessa è di fare diventare “centrale” l’infanzia di un amico di Costantino che oggi fa lo scrittore. Bella idea. E perchè invece questo non arriva? Questa è la domanda. Oltre al fatto che vado di fretta, non so che rispondere. Azzardo: non esiste una critica curiosa? I mezzi di comunicazione di massa sono troppo potenti nell’imporre solo quello che voglio, o viceversa sono troppo distratti? Non lo so. Dado, quanti anni hai tu? Parli con il tono – non scherzo, in positivo e in negativo dico – di un sessantenne, e mi ricordi i librai di quando ero piccola.

  5. cioè secondo te io dovrei leggere 10.000 libri l’anno per poter esprimere un giudizio sullo stato dell’arte?
    fammi capire.
    tu quanto compri un cd che tipo di cernita fai? e quando scegli un libro? e le scarpe?
    perchè queste e non quelle?
    [mi ripeto anche io…io rivendico il diritto a non esssere interessato a chi è vasco. posso?
    e tanto meno a chi è “il divetto”. è una scelta, bisogna pur scegliere…]

  6. Io quando compro le scarpe, le scelgo per la forma(lì, credo, anche l’occhio vuole la sua parte), poi le provo e se mi stanno bene le compro. Chiaramente non vado in giro a dire che scarpe che non ho provato sono scomode. E anche di quelle che trovo scomode non parlo: Mi limito a parlar male di quelle che ho comperate e dopo due giorni si sono rotte, perché voglio far sapere a chi conosco che sono una sòla. In genere parlo di quello che conosco. Ilposto mi ha chiedo di due album che non conosco, non esprimo giudizi in base alle copertine dei medesimi(che in rete posso trovare), o in base ai commenti che trovo su qualche blog. Se voglio esprimere un giudizio li ascolto e poi lo esprimo. Se non voglio spendere i soldi perché non mi interessano, non ne parlo, per non fare la figura di quello che parla per dar fiato alla bocca. I pregiudizi, se li ho come tutti, me li tengo per me. Tu ritieni giusto esprimere i tuoi pregiudizi, farci la morale, ci dici che siamo parte del circo, del carrozzone, libero di farlo. Non ti interessa quello che facciamo ma ne vuoi parlar male, avanti c’è posto. Non sai, perché non puoi sapere, come nascono i nostri progetti ma vuoi ugualmente raccontarceli in base alle tue congetture, fai pure, la fiction è lì che ti aspetta. Inizialmente ti immaginavo, visto che quando ti ho proposto di incontrarci hai glissato mi limito ad immaginarti, come un personaggio naif, uno che cura i libri del proprio negozietto (tu mi hai detto che è piccolo) come fossero fiori. Ora nella mia mente (qui mi lascio andare anche io alla mia fantasia, preparati…) ti immagino come l’uomo ragno, lì che si arrampica sugli specchi…

  7. …”hanno sbagliato per ingenuità”. manca la frase. un mio amico mi dice giustamente che sono “il titano dei rewfusi”. scusate.

  8. Una domanda: citami una recensione una di Vasco chi?. Poi vatti a vedere i dati di vendita e parliamo del rapporto tra “il parlare di un libro” e le vendite. Ti ripeto quanto già detto da Genna, nella grande distribuzione le cose vanno bene, nonostante la jattura che continui simpaticamente a portarci (sarebbe curioso se cominciassi a compiacermi che nel tuo negozio, oggi che è sabato, c’è meno gente di quanta ce n’è negli Iper). Wallace non te l’ho citato a caso, ma poi, che te ne frega? Tu già sai quel che c’è da sapere. Sai dirmi anche come andrà il mio prossimo romanzo? Magari anche di cosa parlo, visto che ancora non l’ho ben capito neanche io…

  9. cmq se del vostro libro ne parlerà solo chi l’ha letto, finirà prersto nel dimenticatoio, poco male…
    [infatti non ne sta parlando proprio nessuno, facci caso]

  10. bene questa è la tua opinione, la rispetto.
    io invece credo che se l’oggetto è mainstream ci sia comunque della furbizia. [chiuso]
    se quella la vostra intenzione, troppo smaccata la copertina e il titolo e i lughi scelti per la presentazione perchè letteratura non si fa all’iper [IMHO]
    pensa volevo anch’io citarti david foster wallace e proprio quel libro (che in originale come saprai non sta da solo ma fa parte di un libro più vasto)
    quella era un reportage richiesto da una rivista e poi a lui è cresciuto tra le mani fino a volerlo pubblicare.
    mi è piaciuto molto e lo considero letteratura non furba.
    ma per esempio in quella raccolta di racconti che in italia è uscito da minimum con il titolo “ragazza dai capelli strani” secondo me il racconto su letterman (la mia apparizione) è il meno riuscito in assoluto. (cioè il tentativo di fare letteratura sullo show biz) mentre chenesò quello su lindon johnson è geniale…
    [pareri]

  11. dai michele non fare la vittima. io non ho parlato male del vostro libro ho solo detto non mi interessa. punto. [e ho parlato male degli iper e ho detto che non vende. ]
    e cmq vedo che anche tu svicoli e non rispondi a domande DIRETTE:
    è *furbo* o no l’oggetto da te scelto?
    (poi sono io che mi arrampico sulgi specchi, guarda te…)

  12. caro Peter Parker, no, non credo proprio che i temi dei nostri libri (cioé di un mio libro e di un libro mio e di Genna) siano furbi. Anche perché non credo che esistano libri furbi. Avessi voluto fare un libro furbo su Vasco Rossi lo avrei scritto insieme a lui, che poi è quello che mi era stato proposto (uscirà a marzo un progetto cui avrei dovuto collaborare). Idem per Costantino. Di libri su Vasco ne sono usciti circa una cinquantina, mi risulta. Di fatto il mio, al momento, è quello che è andato meglio. Forse c’entra il culo, forse il libro per come è, forse tutte e due. Costantino e l’impero non è un libro su Costantino. Così come il mio God less America non è un libro di viaggi sulle orme di Springsteen. Mi spiego. Se David Foster Wallace scrive un reportage su una crociera e dice che è un reportage su una crociera e poi tu lo compri, lo leggi e non trovi un reportage su una crociera cosa è successo, si tratta di libro furbetto (rivolto ai croceristi) e disonesto? O di letteratura? I libri, per parlarne, bisogna conoscerli, averli letti, il resto è retorica, gente che si arrampica sugli specchi. Punto.
    Detto questo, io proprio non mi piango addosso, tanto è vero che sono qui, con la mia faccia, la puoi vedere, e non ci sono lacrime di sorta. Tu ti arrampichi sugli specchi, è un dato di fatto o un mio pregiudizio, ai frequentatori di casa-lipperini la scelta.

  13. Sì, dado ci porta sfiga. Inoltre ha la tendenza a fare dei dati di vendita della sua libreria una generalizzazione indebita sulle vendite ovunque. Speriamo non apra un ipermercato. Inoltre non accetto di sentirmi dare del furbetto da uno che nemmeno ha letto il libro: non è un libro furbetto, non lo è più di quanto fossero I DEMONI o ASSALTO. [punto]

  14. Frasi che mi colpiscono qua e là: quella di dado “io ho sospetto, molto sospetto, delle folle plaudenti, siano esse per gli u2 o per vasco o per britney spears e j.lo”.
    Io arrivo persino a dirti che le folle mi spaventano, e forse per questo sono la persona meno mondana della capitale, come sa chi mi conosce. Però: legittimo il sospetto, importante guardare e capire, tanto per ribadire un concetto pluriespresso.
    La frase di Valchiria: “sicuramente essendo io soltanto una sconosciuta o uno pseudonimo e non Monina o Genna (ai quali non intendo togliere assolutamente nulla: sono i miei preferiti), pochi leggono attentamente quanto scrivo”.
    Beh, secondo me non è così: è che a volte, e questo sorprende anche me, le posizioni reciproche sembrano o vengono interpretate come più nette rispetto a come si vorrebbe. In questo ha ragione Tiziano Scarpa, quando sostiene che la rete amplifica e radicalizza. Non è necessariamente un male, basta saperlo.
    E poi. L’arrivo di Roquentin, qui: che, e sono sincera, mi fa piacere. Preferisco discutere più o meno direttamente piuttosto che venire a leggere anatemi a distanza da te, o da Babsi.

  15. oh finalmente sia arrivati al punto.
    genna scrive poco sopra:
    >
    tu pensi che io non ti legga, ma ti sbagli io ti leggo con attenzione…
    da i miserabili (di genna) parlando di se stesso ed in particolare dei demoni:
    carta canta….

  16. Lippa, allora se faccio una festa è inutile che ti inviti perchè non vieni? L’invito vale per tutti, naturalmente. io sto a Roma. Giusto per sentire assieme un po’ di Franz Ferdinand, come adesso. Monina, vanno bene?

  17. genna solo questo, ci sono opinioni (tutte lecite) e poi dati. si possono interpretare ma tali rimangono.
    io ti chiedo di fare un’operazione trasparenza come i wu ming e tra qualche mese mettere i dati di vendita di costantino. ok? è lecito?
    [vai a vederti tutte le classifiche di tutti i siti, di tutti i giornali e non c’è da nessuna parte, al momento eh… magari più avanti sfonda]
    [ma ti dirò di più se mi mostrassi anche una sola mail di una fan di costantino che in seguito al libro ha cambiato idea, sarei contento che tu l’abbia scritto]

  18. dado: 1) le classifiche non rilevano la grande distribuzione; 2) che c’entra che I DEMONI sono la mia più grande delusione intellettuale? C’entra col fatto che il libro non è furbo? Carta canterà, ma non per le orecchie suonate. Ah, dimenticavo: lunedì io e Michele siamo a Fahrenheit a parlare di COSTANTINO E L’IMPERO (l’impero, dado, l’impero…).

  19. ti ascolterò con piacere… come tutti i pomeriggi ascolto marino (e sono curioso di sapere il suo parere)
    e magari io e gianni faremo la webcronaca 🙂
    [io prevedo un’insurreezione come c’è stata da condor]
    [questo tuo matrimonio con la grande distribzione darà cattivi frutti…]

  20. dado, quanto a CONDOR, dieci mail non fanno un’insurrezione. E poi: quale matrimonio con la grande distribuzione? Matrimonio? Lo dico per l’ultima volta, poi non lo dico più perché mi esaspera ripetere: sei più contento della piccola distribuzione Feltrinelli?

  21. Ilposto, i Franz Ferdiand mi sembrano buoni, ma non mi esaltano particolarmente. Devo dire che questo, il non esaltarmi particolarmente, mi capita spesso con le band cosiddette “derivative” britanniche, tipo i Libertines. Cioé, mi piacciono, le ascolto, ma poi, a ben vedere, mi lasciano abbastanza come mi trovano. Spero e credo che ciò non accadrà con due album di uscita imminente, quello nuovo di Beck e quello nuovo dei Nine Inch Nails. Li aspetto con brama, poi ti farò sapere.

  22. Ilposto, non scarico musica, quindi no, non ho potuto ancora ascoltarmi i Quasi. Provvederò nei prossimi giorni, poi ti faccio sapere.

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