WEBRADIOCRONACHE

Della discussione che si è svolta ieri pomeriggio a Fahrenheit, RadioTre (con Edoardo Sanguineti, Giuseppe Genna, Benedetta Centovalli), Gianni Biondillo ha già fornito un resoconto in pillole (con la partecipazione straordinaria di Luminamenti) nei commenti al post sotto. Azioneparallela ha scritto sul suo blog una vera e propria webradiocronaca (nelle parentesi quadre, i suoi commenti). Non resisto e ve la ripropongo:


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131 pensieri su “WEBRADIOCRONACHE

  1. va bene chi vivrà vedrà, aspetteremo le cifre, le ristampe ecc…
    sei vuoi diventare autore da grande distribuzione c’è un’angolino rimasto libero tra novella 3000 e bondi; in bocca al lupo

  2. Ragazzi, sono entusiasta dell’idea. Mi raccomando, non tenetemi fuori dai giochi. Non sembra, ma sono giovane anche io, ho la stessa età di Oscar Giannino, mica si scherza.

  3. Io e Michele scriviamo di letteratura in maniera pazzesca via sms. Credo che il dibattito sulla supposta monocultura sia stato innescato così: via sms.

  4. Cari coniugi (o fratelli) Franzoi, mi rivolgo soprattutto a voi:
    che c’è di male nello scrivere su di un blog? E’ uno strumento nuovo, questo, un nuovo mezzo di comunicazione. Io ne ho uno da qualche mese ma non so sinceramente cosa possa portare di concreto. Un po’ di pubblicità non fa mai male, non c’è niente di male nel farsi pubblicità. Ma non c’è solo questo. C’è anche che lo scrittore è fondamentalmente un pazzo. Lo dico con cognizione di causa. Se così non fosse, non scriverebbe in un blog a sconosciuti o perlomeno anonimi, non si misurerebbe intervenendo a volte fino ad estenuarsi, fino (spesso, ma ovviamente non sempre) a perdere del tempo magari prezioso. Che poi tempo perso a ben guardare non è, anche perchè di modi di perdere tempo ce ne sono innumerevoli, per esempio lavorando… Dite che gli scrittori non dovrebbero intrattenersi con delle persone nickautonominate? Ma vaffanculo vivissimi alle caste, alle vecchie aristocrazie del mengele. Nei blog gli scrittori ci stanno attaccati (almeno per ora) come il nascituro alla tetta allattante della mamma. Qua si scrive. In queste settimane di dibattito io personalmente ho imparato delle cose che non sapevo. Le cadute di stile, se ce ne sono state, fanno parte del gioco molto serio della vita. E poi, come faceva rilevare Achab Mon Capitain, in questi ultimi anni la produzione con conseguente distribuzione di libri di tutti i generi è aumentata. Sono aumentati anche gli scrittori pubblicati. Con l’aumento del numero degli scrittori pubblicati in generale sono aumentati anche quelli di qualità, per la legge dei grandi numeri. L’editoria è un’industria, e come tale va alimentata. Un’industria tutta particolare. Chi ci lavora dentro, o a latere, o di sguincio, fa un lavoro estremamente difficile. Mettere in relazione alcuni esponenti della “Banda Libri” attraverso i blog mi sembra una cosa nuova che potrebbe (e uso il condizionale) portare dei buoni frutti. Siamo ancora in fase sperimentale. E il blog, tra l’altro, viene anche usato per comunicare da gente del cosiddetto ambiente che, in questo dibattito palleggiato tra blog e giornali, spesso ha manifestato posizioni nettamente contrapposte. A unificare il tutto è il blog. E tutto è partito da Carla Benedetti. Sarebbe interessante sapere se il fuoco alle polveri, diciamo così, è stato dato dal suo pezzo su NI ripreso dal suo articolo su L’Espresso o se è stato dato dall’articolo nella sua prima versione cartacea. Andiamo alle origini. Io penso che sia stato il blog, quindi la rete a far muovere di conseguenza la carta stampata. Non mi sembra poco.

  5. Quanto mi piacciono i blog (anzi, per solidarietà femminile) quanto mi piace il blog della Lipperini con il sottofondo di Hood: Chi conosce Hood? Della serie: “hanno liberato la cacacazzi…”. Ah. bravo Franz Kaspenauser…conosci i Ferdinand Franz? ottimi.

  6. …oddio, scusa, ho sbagliato il nome!! scusami, scusami. genna monina e dado, avete avuto da fare oggi pomeriggio? giornata movimentata, eh? loredana, come padrone di casa, mi scuserai, volevo, a questa tavolata introdurre un altro argomento…chi ha visto che Luperini insulta Arbasino – scusate mi viene da ridere da sola, un attimo…un po’ di Radiohead, così mi deprimo – insomma, lo insulta perchè dice che ad Arbasino non gliene frega un cazzo di Verga, “Che lui tutto ciò che non è New York!”, ma questo non è vero. In “Certi Romanzi”, invece Arbasino dimostradi conoscere e amare la letertura italiana. Ho capito è di cent’anni fa, mi pare di sentire Monina e Genna in coro che me lo ricordano. però ogni tanto Arbasino dalla Reppublica parla degli italiani. No, di quelli recenti, no, è vero. Avete ragione. Però ne parla…ogni tanto…degli italiani. Solo ogni tanto, d’accordo. però fra Arbasino e Luperini io preferisco il primo. Almeno da lui è nato Tondelli. Da Luperini che proverbio è nato, che non me lo ricordo?

  7. …sì, li conosci davvero, perchsè si chiamano come hai detto. ma hai qualche cd? comprato nuovo? adesso sto ascoltando prince billy. mi piace abbastanza. conosci? ti piace? giornata movimentata per tutti, eh? ma più di tutto a me piacciono i Quasi, che non sono italiani. “our happiness is guaranteed” il loro pezzo più bello. titolo che altro che letteratura. vero?

  8. Mi sento come quelli che attaccano bottone con tutti alla fermata dell’autobus. e effettivamente sto aspettando di uscire, e parlerei anche con un sorcio, gli chiederei, “Ma tu tra i radiohead e arbasino che preferisci? e fra Luperini e Vassalli? e fra la Benedetti e la Lipperini?”. mi dispiace uscire perchè perchè vorrei sapere che cosa vi direte. ciao. vado a rompere fuori. sto agitata. sto troppo agitata. il blog mi agita.

  9. franz ferdinand si diceva… si meglio di un martellata sui denti ma già sentiti in meglio [the strokes *is this it* (1° album) che il secondo potevano anche risparmiarcelo).
    ti do io un nome da appuntare *cat power* (più 3° white strippes) + ambulance
    michele, guarda ho deciso da stasera basta punzecchiature. la pensiamo in modo diverso e … devo rispettarlo; voi ci credete, ci avete lavorato e non è giusto sminuire così. basta! il tempo dirà la sua.
    genna io cmq avrei pubblicato l’invasione ultracorpi (anzi perchè ti sei fermato al terzo capitolo?)
    http://blogdado.splinder.com/post/3654359
    [per dire che non sono prevenuto]

  10. dado, se tutti i super-iper-mercati sono come quelli che frequento io, tu stai in una botte di ferro.
    Venerdì sera Ipermercato GS centro Italia.
    Un tavolo o poco più con dei ripiani. Libri buttati alla meno peggio. La disposizione dei volumi è la stessa del periodo natalizio.
    Lo noti perchè è il primo reparto che incontri nel punto vendita. Provo a chiedere, all’unico addetto nei paraggi, un libro uscito in questi giorni ma lui che sa tutto di TV, PC, telefonini, “di libri non ne mastica”. (parole sue) “Non è il mio settore”. Chiedo se c’è un addetto/a. Mi dice che c’è una ragazza che si occupa di libri ma in questo momento è nel reparto profumeria a sistemare le creme, i dentifrici e udite …. le saponette. Cavolo, oggi è proprio giornata.
    P.S.
    Per quel che vale vi garantisco che la storiella è vera.

  11. *non è polemica*
    fa solo ridere…
    questo l’ho trovato tra i commenti di x§onalità confusa
    che ti dicevo non ci sono più le feltrinelli di una volta…
    a proposito mondadori si è ciuciata anche tartarughe e piemme….

  12. Dado, ma non mi dirai che della letteratura gliene frega niente a qualcuno! Perciò la letteratura la faccio sul Web. Solo, devo avere tempo. Quest’anno mi escono tre libri, non riesco a concludere l’INVASIONE, e ho evitato, per ora, di pubblicare gli altri tre capitoli, dove protagonista è Gilberto Squizzato insieme a me, perché quei capitoli sono diventati realtà e ne parlo quando mi occupo di SUOR JO. Però, dado, giuro: appena ho tempo, metto tutto su Web. Mi ero fermato a sei capitoli, ne ho pubblicati tre, giuro che ora faccio il resto. Grazie della stima, cmq!
    L’unica cosa che censuro preventivamente: non chiedermi un noir o un thriller, sono pronto a tagliarmi le vene. Tra l’altro ho scoperto stasera che l’argomento del nuovo romanzo è cronaca: era una roba improbabilissima, e uno stasera mi ha detto che è accaduta realmente – anzi, sta inquietantemente accadendo ora…

  13. Sono sbigottito dalla smisurata quantità di scempiaggini che si possono leggere in questo post; azioneparallela non mi stupisce, la sua debolezza intellettuale non sorprende nessuno. Giacché leggo l’iscrizione “dici quello che pensi” mi trovo in difficoltà: è come se avessi la sensazione che “voi” (un “voi” generico ma non universale) non siate capaci di pensare: e che vi aspettate che altri lo facciano al posto vostro.
    Sia come sia: penso che siate un po’ patetici, certi giorni, in certi casi. Per altri giorni e altri casi avrei delle opinioni più articolate, naturalmente (ma non c’è fretta, si deve prima capire cosa stiate dicendo: cosa dica questo “voi” confuso e quasi sempre irritante)

  14. roquentin, sorridi. :-)))
    Questa è internet.
    La rete è per definizione una discarica a cielo aperto dove all’occorrenza trovi anche un diamante.
    P.S.
    roquentin, in ogni caso siamo tutti riconoscenti per il tuo post di altissimo valore che ha contribuito, non poco, ad elevare il livello della discussione.
    firmato: il bidello abusivo.

  15. dado, io non cercavo punzecchiature, come ti ho scritto la mia era una domanda seria, e cercavo una risposta seria, mettendo momentaneamente da parte le polemiche (solo momentaneamente, ;.). Io da anni mi muovo tra editoria e agone letterario, anzi nell’ordine inverso, tra agone letterario ed editoria, e ho sempre cercato di farmi un mio percorso. Oltre che scrivere libri sono reporter per Genteviaggi e critico musicale per un po’ di riviste di musica (un tempo lo ero per TuttoMusica, che ora ha chiuso per lasciar posto a Star+Tv, pensa te). Questo, come puoi ben immaginare ha fatto sì che fossi guardato con sospetto ovunque fossi. Se ti occupi di musica leggera sei un giornalista, non uno scrittore, dicono gli scrittori. Se di occupi di musica leggera sei uno scribacchino, pensano i giornalisti. Se scrivi libri non sei un giornalista, ma uno scrittore pieno di sé, pensano i critici musicali e i giornalisti. E se poi, nello scrivere i libri, e nello scrivere articoli e reportage, mescoli le carte in regola non si capisce proprio cosa sei. A me, chiaramente, non mi fotte nulla di far capire cosa sono. Scrivo. Punto. E nello scrivere, libri e articoli, ho in mente un progetto ben preciso, un filo da seguire. Filo che, altrettanto chiaramente, si modifica col tempo, con lo studio, con l’invecchiamento, con le esperienze che la vita di pone di fronte. Per questo ci tengo a sapere in che cosa ho un pochino perso la credibilità, credibilità rispetto cosa? Lo ripeto, senza polemiche, ma in un discorso che guarda lontano. Grazie. Michele

  16. null: io ho una domanda. perchè cerchi libri al gs? perchè? perchè? perchè?ma non vedi come li trattano? io ogni volta che li vedo in quel frastuono, abbandonati, mercificati in maniera così dozzinale mi viene un groppo in gola che non va nè su nè giù… (anche prima molto prima di aprire la libreria).
    michele, devo essere sincero? e sia…
    non ho mai letto una riga di ciò che hai scritto (tranne il racconto su i miserabili).
    capisco la sensazione di essere guardato storto (mi capita continuamente perchè ho la cattiva abitudine di dire prima le cose che mi separano da qualcuno/qualcosa di quelle che ci uniscono)
    il mio modello di critico musicale? scaruffi. scaruffi dice ciò che pensa senza badare a ciò che gli altri si aspettano che dica…
    ti fa capire i musicisti sopravvalutati (beatles, elvis, bowie su tutti) che devono tutto al mktg.
    non ha paura di sovvertire “verità assodate”
    atteggiamento che mi piace sul palco: jimmy hendrix a woodstock entra violenta la chitarra, poi violenta l’inno, poi parte per la tangente e si perde in assoli non-curante delle 100.000 e passa persone presenti.
    bob dylan che davanti al suo pubblico con la bava alla bocca che aspetta da una vita solo di poter cantare a squarcia gola “blowin’ in the wind” o tamburine man, la fa ogni volta in una maniera tale che nessuno all’inizio le riconosce e poi cambia tutto l’arrangiamento (le vuole cantare da solo sono sue, vuole che ascoltiamo perchè se la gente le ripete come un papagallo il testo va perso…)
    in piccolo: strokes. entrano “how ya doing milano?” suonano 50 minuti e prima dell’ultima “this is the last song” bye bye…
    cazzo c’è da dire d’altro? la musica era questa!!!
    in piccolissimo: morgan che ad un tizio nelle prime file che gliela sukava per un pezzo al piano di classica gli ha urlato in faccia:”hai rotto i coglioni!!!”
    in miniatura: mio amico al filmore (cortemaggiore) che ad un fan sardo che testuale “devvi tiràr fùori i cogliòni perche stai facendo pietà” ha risposto “quella è la porta tamburino… ” [e il tizio di rimando: ohhhh così mi piaccciii]
    ecco io non mi addentrerò nel dibattito cultura di massa – cultura popolare. però so cosa mi piace e cosa no e voglio deciderlo con la mia testa.
    io ho sospetto, molto sospetto, delle folle plaudenti, siano esse per gli u2 o per vasco o per britney spears e j.lo.
    e i tentativi di voler descrivere ciò mi sembrano solo una leggittimazione ex-post.
    ecco, io credo michele che tu faccia bene a mescolare le carte però ci noto malizia e furbizia a prendere ad oggetto osservato *quei personaggi*.
    [scritto senza verificare nomi e ortografia, sarà pieno di refusi, l’importante che si capisca]
    [colonna sonora: robert Wyatt, rock bottom]
    il mainstream è ciò che hanno deciso che va bene… (dado)
    quindi primo diffidare!!

  17. White strippes celo. Cat Power celo. the kills, dado, fenomeno di massa o quasi di massa? e poi come la mettiamo che quando non sono di massa o non li trovi o li paghi 20 euro, e quando sono di massa che qualcuno ti sfotte perchè li insulti? L’ultimo degli Interpol costa 20 euro!!!!! I Quasi non li trovo, sotto casa, in negozio, dagli ambulanti non ne parliamo. meno male. faccio fatica (culo attaccato al computer 12 ore) ma me li scarico da me. però come vedi siamo alle solite. è inutile che tu continui a dire, “Non ti impressiona come trattano i libri al super?” a me no, perchè una volta che ce l’ho il libro è mio. io poi da sempre amo il tascabile, perchè mi piace “ditruggerlo” leggerlo piegato, se non lo butto, dopo, è solo perchè magari voglio rilegggerlo. odio le belle edizioni. non capisco cosa i scandalizzi del libro all’iper. con mia madre una delle mete quando ero piccola, era la passeggiata nella Standa. magari non si comprava niente. però, ripeto, della serie, io odio la campagna.

  18. Dado, ho sempre scritto quello che mi pareva, in fatto di musica. Sarà che non ho mai pensato, nella vita, di fare ilcritico musicale, per cui non ho mai reclinato il coppino alle logiche del settore. Conseguenze: le case discografiche mi hanno parzialmente messo al bando (mai fatto un viaggio premio, mai ricevuti regali particolari…); mi sono fatto un po’ di nome negli ambienti, in quanto voce fuori dal coro (mi si nota di più se non vengo, o se sto in un angolo?). Chiaramente c’è stato chi ha pensato che io dicessi quello che pensavo per diventare un personaggio, una cosa maliziosa e furbetta. Di fatto, scrivo di musica da sei anni e, nonostante TuttoMusica abbia chiuso i battenti, continuo a farlo.
    Riguardo il mainstream e il non mainstream, ho paura che siano concetti di cui non me ne fotte un cazzo. La critica musicale italiana è figlia della cosiddetta sindrome da Rockerilla: se un disco vende è una cagata. A me se un disco vende o no non interessa, lo ascolto e mi faccio una idea di conseguenza. E tieni conto che a me le case discografiche, di loro volontà, non mandano nulla, né mainstream né underground. A essere schietti ci si fa pochi amici…
    Per quel che riguarda la mia credibilità, invece, be’, è curioso che ne parli a scatola chiusa (come l’Arrigoni, tanto per parlare degli anni 70). Dici che le mie iniziative suonano maliziose e furbette, ma dici anche di non aver letto una riga di quello che ho scritto. Forse che sono troppo mainstream? Tieni conto che ho pubblicato per PeQuod e DeriveApprodi, roba da Rockerilla…
    Come ti ho già scritto, io ci metto la faccia, anche se immagino la gente mi giuidichi per quello che scrivo, non per il mio aspetto…

  19. Genna, se ti dico che mi è piaciuta mmolto la risposta di Piperno alla tua su I miserabili, per te è un complimento oti offendi? certo più politically correct di così non poteva essere, ma in un ambientino come quell italiano, così ipocrita e finto liberato, lui ci fa la figura dell’outsider! Parlo di tutto il pezzo che riguarda Roth. Sei d’accordo?

  20. Avete presente il fischio che i bulli fanno quando passa una bella ragazza?
    Beh io l’ho fatto leggendo…
    aspettatemi che arrivo. Bevo prima il mio buon caffè napoletano.
    A proposito, OVVIAMENTE la pizza migliore si mangia a Napoli.

  21. Volete che ve lo dica? e va bene, ve lo dica. la mia sorella maggiore si chiama Patti Smith. Anticaglia? Genio? Io la adoro. Monina, sti Quasi, tu che fai critico, che ne pensi? e i Four Tet?

  22. dado, io non cerco libri al GS.
    Io ho il mio libraio, piccolo, che mi conosce, sa cosa io cerco, sa consigliarmi e di solito non sbaglia mai.
    Quello del GS è stato un esperimento che ho voluto fare fino in fondo.
    Non si era capito?
    Mea culpa.

  23. Genna & Monina,
    voi non siete il problema, a mio avviso, voi siete le vittime di questo sistema.
    Dovete accettare il fatto che alcuni personaggi, divetti (?), usciti dal piccolo schermo sono detestati da una parte di questo “miserabile” (mi consenta) paese.
    E’ una reazione viscerale e non razionale.
    E’ lo stesso discorso che facciamo quando si parla di divi del pallone.
    Non sanno fare nulla, neanche parlare, e guadagnano cifre spropositate e fuori da ogni logica (mia).
    Voi meritate ben altre fortune che scrivere di Costantino.
    Parlo sul serio.
    firmato: il bidello abusivo.

  24. L’idea di dado, dei dimenticati mi sembra bella. molto bella. poi, se uno si pone il probelma di quante copie vende, mgari non lo scrive più. sì, Michele ci vado alla manifestazione. di corsa, ma ci vado

  25. – allora costantino da dove viene fuori?
    – non a me in quanto dado ma a me in quanto lettore dovrebbe interessarti se ho intenzione o no di leggerti in base a quale *oggetto* scegli
    – non cado nel ricatto se non leggi non puoi giudicare (c’è un pre-giudizio che ognuno affronta quando sceglie COSA leggere giacchè ne converrai il tempo non tende ad infinito per noi mortali….)
    quindi io non dico ne bello ne brutto ma NON interessante!! (per me, che però non sono solo nell’universo ho degli omologhi…:-)
    – il fatto che tu dica *furbetto* ANCHE quello, mi fa intendere che un po’ lo pensi anche tu che vasco e divo tv lo siano in qualche modo ……

  26. …scusate, alla manifestazione a Roma, ci va qualcuno? così, tanto per sapere che ne pensate, anche quella è letteratura, no?.

  27. Dado, la tua ricostruzione non ha nulla a che vedere con come le cose sono andate, davvero. Devi considerare COSTANTINO una performance e, per quanto riguarda il mio giudizio privato sulla mia scrittura, il libro che, insieme ad ASSALTO e a GRANDE MADRE ROSSA, mi soddisfa di più. Non comprendo, però, di cosa parliamo se nemmeno hai dato un’occhiata al libro. Quanto agli iper, dovresti essere grato a due scrittori che vanno a fare una performance all’iper, scavalcando di netto le librerie Feltrinelli diventate supermarket multimedia.

  28. [cmq sentire un autore dire: non mi frega un cazzo che in libreria non si venda il mio libro tanto ci sono gli iper; fa male al cuore!!! MA TANTO. e bisognerebbe anche ricordare che una delle ultime armi dei non-potenti è il boicottaggio…]

  29. Jesto si fa ascoltare, ma visto che c’è mia figlia che ogni due minuti mi chiede qualcosa mi riservo di esprimere un giudizio compiuto più avanti. Mi ricorda Mondo Marcio, altro giovane di talento che, a mio avviso, rimarrà nel tempo. Per quel che riguarda la manifestazione ci sarò col cuore, ma non come Rutelli. Io vivo a Milano.
    Tu ci vai?

  30. Certo che un altro lettore-commentatore giunto non si sa se per dialogare o autoaffermarsi (ma che importa, non fa tanto la differenza) si sarebbe autoflagellato alla Jacopone da Todi. Ma abbiamo superato da molto tempo la fase degli effetti speciali e non ci facciamo stupire più di tanto (stammattina con sfacciataggine adopero perfino il plurale majestatis).
    Sono volate moltitudini di frasi e sinceramente faccio fatica ad individuare il punto da cui dovrei iniziare.
    Due cosa in primis.
    Sig.ra Lipperini:
    Ci sono due modi di dissentire dalle opinioni altrui; il suo di certo possiede una classe impareggiabile (e preciso che nono sono ironica). Grazie per aver assicurato non a Valchiria, chiunque essa sia, ma al suo Blog, il diritto di rimanere tale e cioè un posto nato per esprimere libero pensiero.
    Vorrei far notare a qualche ameba parlante che sotto i post ci sono due diciture:
    “Commenti”
    “Scrivi quel che pensi”.
    Franzoi somiglia troppo a Franzoni per i miei gusti: esprimo il mio legittimo dubbio che siano anche loro degli psicopatici.
    A proposito, non ci si può rivolgere alla classe degli scrittori sventolando una nobiltà di scrittura che non si possiede: il termine “cazzata” fa parte del linguaggio basso e plebeo. Finita la mia attenzione per i Franzoni.
    Per ciò che riguarda la firma sotto i commenti, cosa vi devo dire: io “davvero” sono una emerita sconosciuta. Potrei sicuramente apporre i miei ignotissimi nome e cognome, ma non significherebbero nulla per nessuno: a questo punto sarebbe come apporre nome e cognome falsi.
    Ma mi sovviene un altro dei miei legittimissimi dubbi: se fossi uno scrittore famoso, nessuno si lamenterebbe per il fatto che uso uno pseudonimo (razzismo???)….qui sono ovviamente ironica.
    Un GRAZIE di sincero cuore al PostodiogniCosa che, devo dire con non poco coraggio, è stata anche IlPostodiValchiria; mi dispiace soltanto per lo “scema” che ha usato riferendosi a se stessa: non lo è affatto.
    Per quanto riguarda Sanguineti, Lui sarebbe stato sicuramente più dissacratorio, risarebbe fatto una bella risata da chirurgo che usa il comico per bisturi (almeno spero).
    Mai affermato che Sanguineti è un idiota: lungi da me. Ho usato una espressione “prepotente” è vero, ma citando anche specificamente il motivo: “Per vedere il mondo devo per forza guardare la TV”
    Era questo il motivo, ma sicuramente essendo io soltanto una sconosciuta o uno pseudonimo e non Monina o Genna (ai quali non intendo togliere assolutamente nulla: sono i miei preferiti), pochi leggono attentamente quanto scrivo.
    Inoltre volevo precisare che, pur essendo “prepotente” nelle mie espressioni linguistiche al punto da poter sembrare “scema” o istintiva, penso attentamente a quanto scrivo prima di farlo e perciò me ne assumo doppiamente la responsabilità.
    Qualcuno che scrive da arcano incantatore da qualche parte ha scritto che si deve pur perdere la faccia in certi casi. Diciamo pure che ho perso la mia facendo in modo che sempre ma proprio sempre venga fuori un certo tipo di problema: si può essere mille volte di sinistra ed essere al contempo razzisti.
    Esiste un razzismo subdolo intellettualoide che limita la cultura italiana: è quello che penso.
    In quanto alla Serena che ha scritto “Valchiria andrebbe bannata”…chi sei, con quello pseudonimo banale che non ha cognome….Serena Grandi?

  31. michele, vedi è difficile parlarne, perchè il libro l’avete fatto in due (e genna io l’ho letto).
    tu hai fatto il libro su vasco, ha venduto bene e (nella mia ricostruzione) hai proposto a genna di farne uno su costantino (dato anche il fatto che eravate vicini di casa da piccoli o cose del genere).
    forse (forse!!!) avevate in mente la fenomenologia di mike bongiorno di eco o fenomenologia di vespa di fucillo ma quelli sono SAGGI critici, la vostra è una biografia (per quanto non autorizzata).
    ma io non ho nessuna intenzione di leggerla, non ho tempo ne voglia di sapere alcunchè sul “divetto”. e mi spiace perchè qualsiasi altra cosa aveste pubblicato l’avrei letta volentieri.
    su vasco invece (descorso moooolto delicato…. mai toccare i mostri sacri) ma mi sembrava un’apologia. se non fosse così mi scuso anticipatamente.
    [a me piacerebbe che qualcuno scrivesse dei musicisti che sono stati ad un passo, un’inezia dall’essere nell’olimpo e sono finiti nel dimenticatoi, ce n’è sono parecchi)

  32. Errata Corrige.
    STAMMATINA sta per STAMATTINA
    RISAREBBE sta per SI SAREBBE.
    Meglio esser precisi: potrebbero anche crocifiggermi per questo 🙂

  33. Ilposto, non conosco, quindi pazienta, recupero e ti faccio sapere. In questo momento sto ascoltando Jesto, primo artista dell’etichetta di Piotta, La Grande Onda. Poi tornerò a sentire Paradisiaque di Mc Solaar, magari passando per Emiliana Torrini.

  34. Ma io sorrido, sorrido eccome. E rido da matti per quello che leggo. Non sono tenuto a giustificare un parere qui: in mille caratteri non c’è lo spazio (se qualcuno sia stato stato sfiorato dal sospetto, non lo so). E’ tutto vero, internet è anche letamaio, bla bla, ottimi motivi bla bla…

  35. Dado, la tua ricostruzione è, come tu stesso ammetti, la tua ricostruzione, non la realtà dei fatti.
    Io e Genna avevamo già scritto un libro assieme, e con noi c’era anche Ferruccio Parazzoli. Il libro uscì per PeQuod, che è un piccolo editore. Si intitolava I Demoni, anche quella una scelta furbetta? Ho scritto anche un libro con Cristina Donà, artista di culto. Furbetto anche quello? Sinceramente non mi interessava sapere se avevi o meno intenzione di leggere il libro Costantino e l’impero, ero curioso di sapere perché dicevi che mi ero giocato un po’ di credibilità (non ti rivolgevi a Genna, ma a Genna e me). Mi hai risposto più che esaurientemente. Lo ripeto, chi compra i libri a partire dalla copertina li compra presumibilmente all’ipermercato. Io, vado oltre. E in tutti i casi non giudico ciò che non conosco. Tu sei padronissimo di farlo, ci mancherebbe altro.

  36. ilposto: per me, il valore della risposta di Alessandro Piperno su Roth è altissimo. Io ritengo che LA MACCHIA UMANA di Roth sia uno dei testi più profondi apparsi nel presente che vivo, Alessandro osserva che si tratta di un libro di pura e scriteriata decadenza, inverisimile e ottusamente moralistico. Questo è il “no” che si manifesta tra due intellettuali che si stimano: quando accade, il discorso continua, è sempre continuato. Infatti, appena lo tolgo dallo scatolone del trasloco, prendo il libro di Roth e lo cito, delirandoci sopra, as usual. Ciò non significa che io non sia *anche* d’accordo con Piperno. La discussione sulla letteratura, che non è la letteratura, ha naturali modalità di sviluppo, che sono modalità della divaricazione, del dissenso in accordo, dell’esplorazione del sapere e del non sapere. Secondo me, in questo punto accade che esista una letteratura che è la comunità. Non tutta la comunità, ovviamente. E’ una zona di divenire, di flusso, di decristallizzazione in presenza di esposizione di cristallizzazioni (quelle che enuncio io, quelle che enuncia Alessandro, e quelle che denunciamo entrambi). Il che, ma soltanto per me, è il cuore del politico, cioè del comunitario. E’ il sogno che è vero e falso allo stesso tempo, il mondo che è reale e che sfuma nello stesso istante. Ecco perché sottolineavo, in apertura alla risposta di Piperno, che a mio parere questa – come altre ripetutamente accadute in questi anni – è davvero una discussione letteraria, senza alcuno snobismo, senza alcuna saccenza separatrice. Una zona piccolina che ti fa sognare il tutto che non esiste, l’Uno che si rovescia in Due e in Tre e in Quattro, assumendo su di sé la pura che si ha della morte implicita nel divenire, perché permette di sperimentare che a ogni morte c’è rinascita e per ogni “no” c’è un “sì”.
    Grazie dell’osservazione!!!

  37. tu genna, cazzo, la tua infanzia a calvairate me la devi descrivere come fa lethem x brooklyn e a costantino puoi dedicare 10 righe di cameo nada mas.
    guardati dentro non fuori.

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