A SCANSO DI EQUIVOCI

Della serie: come le buone, anzi ottime iniziative che nascono dal basso possono incorrere negli stessi vezzi di quelle, meno buone, che calano dall’alto. Mi spiego.
Alberto Giorgi ha avuto una gran bella idea, culminata nel Manifesto a supporto delle piccole case editrici di qualità.
Sintetizzo i punti, li leggerete in dettaglio nel link. La finalità è "fornire ai lettori le informazioni necessarie per orientarsi tra gli scrittori esordienti e tra le case editrici di piccole dimensioni allo scopo di favorirne la crescita e la diffusione". La metodologia quella, in sostanza, del passaparola "organizzato". Un progetto serio. Ce ne sono stati altri, altri ancora ne nasceranno: giustissimo, auspicabile, importante. Aderite, aderiamo.
Però: oggi Alberto inveisce contro la freddezza con cui i lit-blog, e in particolare la sottoscritta, Vibrisse e Nazione Indiana hanno salutato il progetto. La mia risposta è molto semplice: è vero, ha ragione, non è stato dato abbastanza spazio all’iniziativa, rimedio subito.
Però: sarebbe bello che le sollecitazioni all’attenzione facessero, per una volta, a meno di certa retorica vittimista (non si occupano di noi perchè sono snob, vengono pagati dagli editori-che barba che noia che barba-parlano solo degli amici, temono il nuovo che avanza). In questi termini, perdonate, ad avanzare è una cosa molto vecchia: il lamento.

25 pensieri su “A SCANSO DI EQUIVOCI

  1. Non c’entra la letteratura, c’entra il narcisismo che è la piaga numero uno dei blogger: mammina se non ti accorgi di me ti dico tante parolacce.

  2. ecco, cominciamo: siamo al narcisismo e chissà dove arriveremo verso sera. ma è mai possibile che in questo paese, quando qualcuno vuole fare qualcosa di concreto, venga sempre bersagliato da vuote critiche. TheWatcher, ma hai mai visto il mio blog? ti sembra narcisistico?
    mah!

  3. Mi sembra narcistico accusare Nazione Indiana e gli altri di non averti filato. Ti ha risposto bene Biondillo: NI, laLippa e Mozzi mettono già in pratica da tempo quello che tu teorizzi, e tu in cambio li accusi di prendere i soldi dagli editori. Hai ragione: questo non è narcisismo è infantilismo.

  4. Propongo, mi si filano! non è un assioma. Spesso accade il contrario, serve a poco lamentarsi. Non è male analizzare la propria proposta per cercare di capire cosa non ha funzionato e correggere il tiro. Da Aristotele in poi ci è noto che la verità è nel mezzo. Questo appello a me pare cosa buona, come tutto ciò che aiuta la diffusione del libro, che già lo facciano altri poco importa.

  5. scusami, The Watcher, ma il tuo nick non ti fa onore. Dove li avrei accusati di prendere soldi dagli editori? guarda bene.
    io non accuso nessuno. io chiedo e mi sembra sia lecito, sempre che qualcuno non abbia cambiato i proverbi. Certo, sono stato provocatorio, ma non credo si debba farla tanto lunga per due frasi buttate la per attrarre l’attenzione.
    entriamo nel merito, piuttosto.

  6. Nel merito, nei commenti gl dice:”o che le piccole case editrici non possono pagare gli “operatori culturali”??? – ehi alberto!” e tu rispondi
    “ehi gl, è un’ipotesi interessante, dici che qualcuno risponderà?”

  7. Basta far notare che, e subito si viene tacciati di infantilismo se non di peggio: di questo vizio sì che nutro tema, per quella poca intelligenzia che è rimasta in circolo, ma non si sa bene dove né a favore di chi. 🙁 Comunque, siamo tutti vittime e carnefici. Però sono in maggior numero i secondi. 🙁
    g.i.

  8. va bene The Watcher, stiamo entrando in un clima da processo e non ho voglia di cavillare sulle parole.
    chi ha capito le mie buone intenzioni ha capito bene e lo ringrazio se vorrà supportare la mia iniziativa (e se lo sta già facendo nei fatti tanto meglio), chi si è sentito offeso ha le mie scuse, non era mia intenzione.
    chi invece non vuole capire, beh, fa niente, siamo ancora in democrazia.
    ti saluto,
    Alberto

  9. bene, grazie Gianni.
    io partirei dall’affermazione di Paolo Beneforti che evidenzia una debolezza del manifesto.
    Naturalmente mi rendo conto che ci vuole tempo per leggerlo e ragionarci sopra, quindi chi vuole scrivermi in privato, con comodo, lo faccia pure, io raccoglierò le proposte/critiche e le posterò sul mio blog o su quello di chi vorrà dare ospitalità alla discussione.
    grazie a tutti.
    Alberto

  10. credo che beneforti abbia colto il succo dell’indifferenza riservata all’iniziativa.
    Idea ottima, ma vecchia come il cucco e già messa in atto da molti con grandi insormontabili difficoltà ed è strano che alberto non se ne sia mai accorto;-).
    Manifesto non difficile da leggere perchè richiederebbe maggior tempo, ma banalissimo perchè è la scrittura e stesura che avrebbe richiesto maggior tempo, ma internet serve anche a questo quindi forse migliorerà;-).
    Però l’unica idea geniale l’ha avuta tiziano scarpa quando propose di veicolare in rete l’url di una piccola casa editrice, anche se farlo alle volte potrebbe far equivocare sul fatto che la persona che veicola sia appartenente alla stessa casa editrice.
    Io proporrei di poter mettere fra le cose che appaiono di noi nei commenti oltre all’indirizzo dei nostri blog anche la piccola casa editrice preferita.
    Sarebbe una cosa carina e utile.

  11. georgia, quello che dici è verò. ma perchè le cose cambino ci vuole tempo e ci deve sempre essere qualcuno che tenga il ferro caldo per permettere ad altri di batterlo. questa volta sono stato io, tra un anno ci sarà qualcun altro e così via.
    l’importante è non arrendersi, mai.

  12. Credo che il modo migliore sia cominciare a parlare di buoni libri editi da piccoli editori.
    Mozzi permettendo, vorrei tentare di farlo su vibrisse (nel mio modo consueto) a partire dalla primavera prossima, esauriti alcuni impegni, e sempre che la salute mi sorregga.
    Bart

  13. Aggiungo al commento precedente, perchè mi sembra corretto, che questo blog, vale a dire la sua tenutaria fa parziale eccezione (non è captatio benevolentiae!!), e non è casuale che certe cose possano essere discusse qui, e non altrove, in toni tutto sommato distesi e sereni.

  14. Oops…ma il commento precedente non era apparso! Sintetizzando, intendevo sottolineare, con affettuosa provocazione, il fatto che se il post di Alberto Giorgi vi ha pizzicato, probabilmente non ha proprio tutti i torti…soprattutto rispetto a una certa autoreferenzialità (leggasi anche e spesso “snobismo”, di qui la parziale eccezione di Lipperatura) che gli operatori culturali italiani a vari livelli dimostrano, sempre o quasi. Un circuito che si pretende aperto ed è invece molto provinciale, e attenzione, non per il fatto di avere un blog si è meno provinciali. Un circuito in cui spesso gli amici, anche se scrivono ca*ga*te, trovano spazio, mentre per gli sconosciuti è tutto più difficile. Ma paradossalmente un circuito che attrae, e nel quale molti vorrebbero entrare, e non è escluso che anche chi propone certe iniziative (ma non credo proprio che sia il caso di A.Giorgi) in fondo lo faccia per questa ragione.

  15. ciao georgia, a proposito di idee vecchie come il cucco, no? ;-)))
    scherzo, approvo e sottoscrivo. tieni anche tu il ferro caldo!!
    ciao!

  16. Letto il dibattito su chiaroscuro. Mi è venuta da scrivere una poesiola.
    Come addomestica i troll
    Wu Ming 1
    non li addomestica
    nessuno.

  17. >Durante gli agguati e violenza di stato gestita dai miei persecutori per distruggermi fisicamente e moralmente un agente mi ha detto: se il (“magistrato”) che coordinava le indagini ti ha messo sotto sorveglianza, non avesse scontrato qualcosa sul tuo conto, la polizia non ti controllerebbe! L’affermazione dell’agente era nella questura dove sono stato portato per spaventarmi e chiedermi il permesso di soggiorno che mi è stato sequestrato in giustamente come si faceva nei rigurdi degli stranieri in desiderati?
    > >
    > >L’agente mi ha risposto in questo modo dopo avermi presentato nel suo ufficio in qualità del sorvegliato speciale per farlo capire che unitele tentare di terrorizzarmi e mettermi sotto pressione come volevano coloro che mi hanno portato alla questura come facevano quando perdevano la testa causa della loro crisi personale che proseguiva da molti anni!

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