APPUNTI SENZA PRETESE

Fa uno strano, stranissimo effetto rileggere Petrolio in una domenica di luglio, avendo sul tavolo un importante saggio come quello di Roberto Contu, Anni di piombo, penne di latta (leggetelo).
Effetto straniante, venendo da due giorni dove le polemiche letterarie sono state soprattutto sulla visibilità degli scrittori, sul “trucco” dello Strega, sul fatto che gli autori devono essere anche performer, ora (ma chi, Albinati? Tutto tranne che performer, e chissà quanti fra i polemizzanti hanno letto davvero “La scuola cattolica” invece di soppesarlo).
Effetto terribile, perché alla fine ti viene voglia di rileggere la strafamosa ultima intervista di Pasolini a Colombo, e ti trovi a scandire di nuovo quelle parole:
“Qual è la tragedia? La tragedia è che non ci sono più esseri umani, ci sono strane macchine che sbattono l’una contro l’altra. E noi, gli intellettuali, prendiamo l’orario ferroviario dell’anno scorso o di dieci anni prima, e poi diciamo: ma strano che questi due treni non passano di lì, e come mai sono andati a fracassarsi in quel modo? O il macchinista è impazzito, o è un criminale isolato, o c’è un complotto. Soprattutto il complotto ci fa delirare. Ci libera da tutto il peso di confrontarci da soli con la verità. Che bello se mentre siamo qui a parlare qualcuno in cantina sta facendo i piani per farci fuori. È facile, è semplice, è la resistenza. Noi perderemo alcuni compagni e poi ci organizzeremo e faremo fuori loro, o uno per uno, ti pare? Eh lo so che quando trasmettono in televisione “Parigi brucia” tutti sono lì con le lacrime agli occhi ed una voglia matta che la storia si ripeta, bella, pulita, (un frutto del tempo è che lava le cose come le facciate delle case). Semplice, io di qua, tu di là. Non scherziamo sul sangue, il dolore, la fatica che anche allora la gente ha pagato per scegliere. Quando stai con la faccia schiacciata contro quell’ora, quel minuto della storia, scegliere è sempre una tragedia. Però ammettiamolo, era più semplice. Il fascista di Salò, il nazista delle SS, l’uomo normale, con l’aiuto del coraggio e della coscienza, riesce a respingerlo anche dalla sua vita interiore (dove la rivoluzione sempre comincia). Ma adesso no. Uno ti viene incontro vestito da amico, è gentile, garbato, e collabora (mettiamo alla televisione)
Sia per campare, sia perché non è mica un delitto. L’altro, o gli altri, i gruppi, ti vengono incontro o addosso con i loro ricatti ideologici, con le loro ammonizioni, le loro prediche, i loro anatemi, e tu senti che sono anche minacce. Sfilano con bandiere e slogan, ma che cosa li separa dal “potere”? ”
Così, per pensarci su, in un lunedì di caldo e lentezza.

Un pensiero su “APPUNTI SENZA PRETESE

  1. Pasolini sempre premonitore. Il complotto, si il complotto è forse la chiave di lettura di questi nostri sciagurati tempi: ma come sono stati spesi i soldi per dare sepoltura ai naufraghi? , ma la versione raccontata dalla moglie di Emma nuel e quella vera o… La legge del sospetto. Storicamente sappiamo che è stata infausta.

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