ELEFANTI

Com’è la faccenda? Qui non si leggono più libri? Sì, invece, nonostante tutto. Per esempio, fra un treno e un dibattito sono riuscita a finire questo, questo, questo. E mi hanno fatto buona compagnia.
Ma, soprattutto, consiglio con tutto il cuore un libretto strepitoso: si chiama Non pensare all’elefante!, lo ha scritto un linguista americano, George Lakoff,  e dovrebbe diventare il punto di riferimento di tutti coloro che si muovono nel mondo della comunicazione, rete inclusa. Per me è stato preziosissimo.
A proposito di web e di cultura: su Carmilla Wu Ming 2 parla, anche, di Jenkins, in una lezione tutta da ascoltare.
Mi rituffo nel vortice.

12 pensieri su “ELEFANTI

  1. A proposito, mi è capitato tre le mani il tuo ‘ancora dalla parte delle bambine’. Terribile lettura. Lo regalerò per Natale alla mia ex moglie con la quale condivido l’affidamento di due bambine. Lei templare dello stereotipo di genere, io cavaliere errante in una battaglia (durissima) per la loro dignità. Ma come accadono queste inversioni? Grazie per il tuo lavoro!

  2. carissima e invisibile loredana,
    credo che una mia collega abbia fatto al tuo libro il più bel complimento che si possa fare. “non è per te”, mi ha detto. E con ciò voleva significare che è profondo, pregno di sentimenti, di introspezione sociologica, insomma intelligente.
    Eppure l’ho letto e mi è piaciuto molto. Evidentemente durante la lettura non ero io, ma una sorta di ologramma evaso dai “bassifondi” che solitamente frequento.
    Ma, se non bleffasti, anche a te piacque leggere me. E’ proprio vero: le brave ragazze e i pessimi soggetti sono un mix devastante.
    🙂

  3. Seguirò con piacere il consiglio.
    Sono un’insegnante di storia e filosofia.
    Oggi, a ventinove anni, ho un impegno importante nei confronti dei miei ragazzi: offrire loro buone ragioni per addentrarsi nel meraviglioso e complesso universo della comunicazione.
    Comunicazione e realtà sono le chiavi della conoscenza.
    Difficile ma appassionante sfida.
    da Hefedra

  4. Lo dice pro domo sua perché è un saggista. Se fosse stato uno smerigliatore di testicoli, avrebbe scritto che gli smerigliatori di testicoli sono meglio dei narratori.

  5. se posso esprimere una mia opinione…il saggista e lo smerigliatore di testicoli potrebbero anche coesistere in un’unica entità. ci sono dei saggi, in realtà che di saggio hanno ben poco. si limitano a una sorta di ricerca bibliografica (anche via internet) su un detrminato argomento e buonanotte al secchio. ritengo che un autore debba metterci del suo, della sua sensibilità, anche scrivendo un trattato sugli effetti degli ordigni nucleari sulla menopausa delle cavallette. atrimenti è carta per il cesso

  6. ho sempre coltivato il sogno di poter studiare su testi di algebra superiore (o riviste di giardinaggio)romanzati da qualcuno capace di prendersi cura delle parole
    p.s. si leggono meno libri perchè ci siamo accorciati il tempo,nel mentre che eravamo troppo occupati a ristabilire un nuovo ordine demografico

  7. Non so se sia vero o meno che si leggono meno libri ma, se qualcuno ha avuto modo di essere al Palazzo dei Congressi di Roma lo scorso fine settimana, potrà almeno nutrire buone speranze per il futuro…

  8. Mi permetto di dubitare della semplicistica equazione:
    maggior numero di lettori=buone speranze per il futuro
    Osservare il mondo da una posizione librocentrica può essere un errore (in buona fede…)

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