ENDRIGO STRIKES AGAIN

Mi pareva doveroso: dopo due post (miei) e svariati interventi sul web, il caso Endrigo (e il possibile caso Lauzi) è trasvolato sulla carta, nelle pagine culturali de La Repubblica di oggi. Ho raccontato, in sintesi estrema, alcune delle cose che si sono dette qui. Vediamo cosa succede.
Ah, per prevenire la probabile reazione di Sifossifoco: disponibilissima a fare altrettanto con Lando Buzzanca, qualora in possesso dell’opera letteraria del medesimo (e, sì, anche con Drupi).

19 pensieri su “ENDRIGO STRIKES AGAIN

  1. Certo che tra libri di genere con ammazzamenti e complotti, libri di cantanti italiani, telefilm di casalingue americane, tra un po’ mi esprimerò così:
    Ehi raga a vobis come vanno le squittinzie nèh che io la Betty se non me la da mi smandrugo la Francy che stava col Gigi ma me ne impippo me che il Gigi mi fa una pippazza ostrega, io il Gigi ci rutto in faccia se mi dice quakosa ke mentre erevam seduti sul pulmino della settimana bianca del grancavolazzo del mio liceo del diluvio universale lui con la Mary ci ha slinguato tutto il tragit. Oh a me mi è venuta fame raga mi vado a schiodare due spaghi e mi guardo un filmazzo di futbàl amerikano che mi voglio sentire le ossa di quei smandrugati che skrikkiolano benebene mentre ruminizzo i miei spaghetti. Ciaociao
    (si intende che qualsiasi diritto sul pezzo esemplificativo sopra riportato fa capo a me, pertanto in nessun caso esso potrà essere antologizzato da Einaudi o Mondadori né in raccolte di narratori esordienti né in raccolte di poeti esordienti né in raccolte di saggisti esordienti. E nemmeno potrà l’autore, cioè io, essere definito l’erede di Faletti o di altri simili autori di prodotti librari destinati alla vette delle classifiche)

  2. Andrea, non brontolare: si parla di Frasca un paio di post sotto, e di un drappello di autori che, sono certa, hanno la tua stima ancora più sotto. E sulla scrivania ho un Pequod appena giunto (di Sciltian Gastaldi) ma non ancora aperto.
    E poi raga non lo sento più dire da molti anni 🙂

  3. Il “pompelmo” di Lauzi lo lessi a Sestri Levante in manoscritto :-). Era speciale. Conoscevo già le sue poesie, splendide. Ma scoprirlo anche narratore è stata una gioia.

  4. Oggi il piatto internettiano destinato ai lettori informati (o che si vogliono informare) è ricchissimo:
    1) Su Nazione indiana trovate un articolo cruciale di Carla Benedetti sull’editoria. Se il nome a qualcuno non dice molto sappia che essendo una studiosa rigorosa che affronta questioni di oggi, andando molto in profondità, non ha l’onore di essere presente massicciamente sui mezzi di informazione.
    2) su I miserabili si può leggere l’intera recensione di Dario Voltolini a La Fortezza della Solitudine di Lethem (apparsa su TTL). Leggendola scoprirete un modo rigoroso e meravigliosamente umano di parlare di un libro. Ero d’accordo che non avrei elogiato Voltolini nel 2005 ma la promessa non può essere mantenuta.
    i link precisi sono:
    http://www.nazioneindiana.com/archives/000948.html#more
    http://www.miserabili.com/archives/2005/01/lethem_la_forte.html
    Buona lettura.

  5. dopo aver frequentato per un pò questo blog devo dire di essere contento. finalmente ho capito perchè non si trova mai un cazzo di decente in libreria. che schifo. una mafia piccola piccola.

  6. Oddio! Ho già detto e troppo intorno al caso Endrigo, che non è un caso, è uno che ha scritto un libro, e tanto fa. Madonna mia!
    Adesso mi rifugio nel silenzio: basta con Endrigo e i casi fatti e strafatti. Come avevo previsto, la grande mobilitazione ha prodotto i suoi effetti. Scusate. Sono un po’ imbarazzato di stomaco: vado per il Maloox. E una puntata rigorosamente in Vhs di Hazzard, che almeno quelli facevano ridere nonostante americani con tutti i loro inutili cliché.
    Saludos.
    Iannox

  7. Carissima, ti ringrazio moltissimo per l’opera di prevenzione. L’opera omnia di Lando Buzzanca volge ormai al suo termine (saranno necessarie modifiche, visti gli ultimi megasuccessi della fiction), prometto formalmente che te ne invierò copia autografa soon as possible!

  8. Se non sono indiscreta, Andrea: perchè non volevi elogiare Dario Voltolini nel 2005 (che il medesimo è elogiabile sempre, a mio parere)?
    Iannox: e prima di dedicarti ad Hazzard, non vogliamo partecipare al quesito del giorno, ovvero Domenico Starnone e Elena Ferrante sono la stessa persona (vedi Corriere e Stampa)?

  9. Sarà un onore, sifossifoco.
    Signor Effe, non faccia così: da domani, anche per far sì che gl non si rivolga all’antimafia, parliamo solo ed esclusivamente degli autori con almeno un Meridiano alle spalle. 🙂

  10. La parola scritta è mafia. Rispondo, se la titolare permette, con la classifica dei libri più venduti pubblicata sabato scorso dall’almanacco dei libri: Oriana Fallaci, Dan Brown (angeli e demoni), Luciana Littizzetto, Dan Brown (Il codice da Vinci), Giorgio Faletti, Antonella Clerici con Anna Moroni (oggi cucini tu), Andrea Camilleri, Federico Moccia, Bruno Vespa, Marco Travaglio.
    Qualcuno dei simpatici commentatori che viene qui storcendo la bocca e dicendo che gli autori nominati da LaLipperini in questo e altri post sono una mafia, dovrebbe, ammesso che sia in buona fede e non venga solo per alzare polvere, riflettere su questo. Se invece si accusano Genna, Mozzi, Wu Ming, Evangelisti, Nove, Scarpa, Pincio di essere più visibili di altri “ingiustamente” pubblicati da piccole case editrici e non dalle corazzate dell’editoria, è legittimo domandarsi se questa rivendicazione è dettata a) dal desiderio di vederli pubblicati dalle corazzate stesse, nel quale caso si ritroverebbero con la stessa accusa nel giro di poco tempo b) qualunquistica opposizione a tutto quanto è apprezzato dai più.
    Prima di parlare di mafia, mafia editoriale compresa, siete pregati di azionare il cervello. Grazie.

  11. Lippa, m’hai rubato il primato 😮 Il mio pezzo è uscito *prima* della classifica su I Miserabili… Comunque, tutti gli Assurancetourix della Storia e del Mito ti ringraziano tramite me e – immagino proprio – tramite Endrigo. Chissà che non gli passi qualche (legittimo) livore – le sue interviste sono sempre di un blu livido 🙂

  12. Disse Oscar Wilde: “Non esistono libri morali o immorali, esistono solo libri scritti bene o scritti male.” Dunque, non m’importa chi l’editore, o almeno relativamente: a me interessa se il libro vale e quanto vale; poi che sia stampato da Mondadori o Einaudi o Sironi, se il libro è bello e tale lo ritengo, bello lo dico. Se invece ravviso che è una cagata, lo dico senza mezze misure. Ora intorno a Dan Brown, come per Melissa P. e J.T. Leroy, si sta facendo un baccano colossale: intanto Dan Brown se lo prendono tutti, fosse anche solo per curiosità, e vende, e come se vende. Ma la colpa non è sua se vende: è colpa di chi alza troppo la voce per parlarne o bene o male. Per lui è comunque pubblicità. La stessa cosa con la Fallaci: gliene sono state dette tante contro e a favore, così tante, che adesso c’è il COFANETTO della trilogia fallaciana. La leggono pure nei centri sociali e tutti a dire che “Sì”, che c’ha ragione pure la Fallaci. ‘Azzo! Io sono inorridito. Come diavolo si fa a farsi incantare così dalla pubblicità? dalla critica? Ecco perché non parlo della Fallaci né di Dan Brawn: non voglio essere colpevole del loro successo, perché i loro libri mi fanno un po’ tanto schifo, ma più schifo mi fa la Fallaci, perché, se non altro, Dan si limita a fare della fiction come Ken Follett, e se adesso ha i suoi 15 minuti di gloria, che se li goda, domani non ce li avrà più al pari di tanti altri azzeccagarbugli. Così mi pare d’aver espresso bene il mio punto di vista. Le classifiche non mi piacciono, non le faccio, ed innorridisco quando le trovo su qualche sito, su qualche blog. Le classifiche servono solo a chi…? Boh, a chi le fa. Amen. Ora mi butto nella lettura del nuovo di Avoledo e chi s’è visto s’è visto.
    Cari saluti,
    Iannox

  13. Dario Voltolini è un grande scrittore, il problema è che ogni volta che leggo un suo libro o articolo gli faccio i complimenti per quello che ha scritto. E siccome ne leggo in continuazione mi complimento in continuazione. Credo che per Dario essere trattato da scrittore iperuranico sia un po’ fastidioso (intendiamoci non lo tratto da iperuranico però mi viene naturale vedere come tante cose che produce hanno qualcosa di speciale e quindi stimarlo parecchio), insomma nel 2005 volevo essere meno elogiativo, fingere un po’ di senso critico, ecc. ecc. La cosa nel suo caso e in qualche altro mi risulta impossibile. Pensa solo a questo: io ritengo il fumetto (e specialmente quello rivoluzionario che si sta facendo ora) un mezzo espressivo importantissimo, e trovo pochi pochissimi scrittori capaci di parlare acutamente del fumetto. Lui lo fa dalle colonne di TTL e ha contribuito a premiare un’opera importante come “Berlin” di Lutes (ed Coconino press). Poi ha una capacità straordinaria di parlare di immagini. Queste sono cose diciamo secondarie rispetto al suo lavoro di narratore, eppure già queste sono importantissime.
    E poi se vogliamo continuare a parlare di grandi, qualcuno ha letto il pezzo di Scarpa per il catalogo di Stefano Arienti, qui: http://www.nazioneindiana.com/archives/000800.html
    Un lavoro straordinario.

  14. Caro QL, se l’Italia è un paese di analfabeti la responsabilità è ANCHE di chi sputa sui libri cosiddetti popolari o, se preferisci, di genere. Quello di Buzzanca e Drupi era, evidentemente, un gioco fra me e due blogger che, almeno nel secondo caso, avevano avuto la tua medesima reazione di disgusto.
    Ti chiedo soltanto: hai letto il libro?Se sì, rispetto la tua opinione. Se no, dal momento che Stampa Alternativa (che ha pubblicato Endrigo) di tutto può essere accusata tranne che di apparire ogni giorno sui grandi quotidiani, che risposta devo dare a quello che è evidentemente un mero pregiudizio?

  15. puntualizziamo, evangelisti è geniale, buzzanca no. non è questione di meridiani, cara loredana, è questione di cagate. tutto qui. la mafia è quella che impedisce ai lettori italiani di usufruire di libri decenti invece che porcherie. Repubblica è uno strumento, carissima, potentissimo in questo senso. sprecare carta e inchiostro per sergio endrigo, in un paese di ANALFABETI, per me, è immorale. ma che ci volete fare io sto ancora aspettando la traduzione di villa vortex di dantec… o forse ho ancora il cervello sotto carica.

  16. La madre di quelli che scrivono senza conoscere è sempre incinta. Lo sa l’amico gl che nel corso della sua carriera Sergio Endrigo ha tradotto e musicato le poesie di José Marti, ha collaborato con Pasolini, Vinicius de Moraes e Gianni Rodari, ha avuto un sodalizio artistico di undici anni con Bacalov? Gli è passato per la mente che chi ha scritto alcuni dei testi più toccanti e poetici della canzone italiana (su tutti: “La voce dell’uomo”), chissà, forse è pure in grado di scrivere un romanzo che non sia spazzatura?
    LA VOCE DELL�UOMO
    Ho sentito la voce del mare
    Di uccelli e sirene
    Le voci del bosco e del fiume
    Tamburi e chitarre di Spagna
    Le orchestre profane
    E l’organo in chiesa
    Ho sentito la voce dell’uomo
    Anche quando è bugiarda
    E tradisce il fratello
    La voce dell’uomo
    Quando parla gli rispondo
    Ho sentito l’urlo di belve
    In gabbia e in catena
    E il passero in cerca di pane
    Il silenzio della prigione
    E il grido degli ospedali
    Chi nasce e chi muore
    Ho sentito la voce dell’uomo
    Che canta per fame
    Per rabbia ed amore
    La voce dell’uomo
    Quando canta io l’ascolto
    Ho sentito fanfare di guerra
    E passi in cadenza
    Per le strade imbandierate
    Le canzoni dei soldati
    Di trionfo di dolore
    Chi vince e chi perde
    Ho sentito la voce dell’uomo
    Anche quando è violenta
    E uccide il fratello
    La voce dell’uomo
    Quando parlo mi risponde
    E’ più forte della tortura
    E dell’ingiustizia
    Delle fabbriche e dei tribunali
    Più forte del mare e del tuono
    Più forte del terrore
    Più forte del male
    E’ più forte la voce dell’uomo
    Più forte del vento
    Della vita e del tempo
    La voce dell’uomo
    Quando chiama gli rispondo

  17. E vogliamo parlare di uno dei più bei dischi per bambini di tutti i tempi? Bosse e Samba èer raccontare un mondo piccino.
    (L’arca – Musiche De Moraes, Toquinho, orchestrazione Bacalov – Voci: Loro due, più Sannia, New Trolls e franco dei ricchi e poveri. 1972)

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