GIA', I FESTIVAL

E’ che la connessione volante svolazza un po’ troppo, e poi c’è stata una prevedibile influenza estiva: comunque, ci sono anche se non ancora a pieno regime. Ma giustamente Gianpaolo Serino mi manda un intervento (uscito su L’Avvenire) a proposito della querelle sui festival letterari. Non ci rinuncio, eccolo qui.

Mentre il mondo editoriale è in fibrillazione per l’epifania di Mantova c’è un premio, il Pen Club, che nello stesso periodo ha come unici riflettori puntati quelli dei lettori. Un premio che ha avuto promotori illustri -da Filippo Tommaso Marinetti a Ignazio Silone, da Maria Bellonci a Mario Soldati- e che consigliamo a tutti coloro che vogliano passare dei giorni a contatto con la natura della creatività. La differenza tra i due eventi non è da poco: a Compiano, suggestivo paesino abbarbicato sulle colline dell’Appennino parmense, l’atmosfera del Pen Club è totalmente diversa rispetto ad un Festival di Mantova ormai ridotto a show business che fa fatturati (non solo) sulla carta. L’idea alla base di Mantova, sia chiaro, era buona: portare i libri incontro ai lettori. Ora, però, quella logica si è snaturata. Non siamo ancora giunti al voyeurismo da Fiera dell’eros, ma poco ci manca. Il Festival è stato ridotto (“ingrandito”, dicono gli organizzatori) a fiera delle vanità (e delle atrocità) di scrittori ed editori. Sotto l’occhio mediatico di giornali e televisioni le star del circo mantovano si esibiscono, in tutta l’essenza della loro apparenza, in piroette acrobatiche pur di presenziare. E i lettori? A Mantova sono spettatori che vagano, contenti ed inebetiti, da una gabbia all’altra (gli organizzatori le chiamano “location”) pur di vedere i loro beniamini di carta. Già: perché a Mantova ormai i lettori non vanno per ascoltare, ma per “vedere”; gli addetti ai lavori, invece, per farsi vedere. Ormai è tutto uno spettacolo: tra inchiostro e paillettes. E se anni fa poteva anche valere la pena macinare chilometri e chilometri per incontrare scrittori che da anni sognavi di ascoltare adesso anche questo miraggio è svanito. Perché le star presenti, a festival terminato, sono subito pronti a partire per tour promozionali che toccano le librerie di tutta Italia. Le solite, naturalmente: i megastore delle città più importanti.. Ma vederli davvero a contatto con il popolo (dei lettori)? Sarebbe grandioso se qualche illuminato, si spera non catodico, decidesse di trasferire l’idea originale ( format) in qualche altro luogo (location). Sarebbe bello ascoltare Antonio Moresco, autoemarginato della letteratura più salottiera, filosofeggiare nei quartieri spagnoli di Napoli; sarebbe interessante assistere alle dissertazioni di Paul Ginsborg sul “bene comune” a Le Vallette di Torino o catapultare Chuck Pahalaniuk, cantore degli orrori moderni, allo Zen di Palermo. Siamo sicuri che il pubblico, se non con più interesse, ascolterebbe con maggiore partecipazione. Nell’attesa (ri)scopriamo Compiano, Premio Pen Club. L’appuntamento è per la sera di sabato 3 settembre nella piazza del paese. Accanto a nomi noti come Maggiani, Piperno, Affinati, Arslan e Ongaro ad essere protagonista sarà proprio questo piccolo borgo antico dove più che vedere si “respirerà” cultura. Potrà apparire uno spot, ma non lo è. E’ solo un consiglio che invita a scoprire un mondo a parte. Un mondo appartato, fatto di strade e uomini, prima che di telecamere e starlette della penna.    

77 pensieri su “GIA', I FESTIVAL

  1. Bentornata, cara. Avevo già letto il pezzo da Crespicapelli (Ktauspenhaar), credo. Io, invece, sto seguendo la Festa Nazionale della Cultura di Liberazione qui a Venezia (vedi mio blog). Un bacione. Lucio

  2. è vero, sembra uno spot – excusatio non petita – e probailmente lo è (non è detto che uno spot dica il falso).
    ma riguardo a mantova, non c’è dubbio che sia un grande passerella-show; però è anche uno spot per la lettura, anche se promuove la lettura dei soliti noti. del resto qualcuno addetto ai lavori mi disse anni fa, amareggiato, che a mantova ci vanno sempre gli stessi, o per lo meno gli stessi editori. sarebbe quindi interessante sapere cosa (soldi?) ci sta dietro, come si decide il programma, chi esclude chi, e così via.

  3. Ben ritrovata.
    Attenzione all’influenza.
    Quest’estate ha preso l’influenza. Chissà come mai, così tanti. Repentini cambiamenti di temperatura.
    Festival? No, io sono solo per il Festivalbar. ^_____^ E Sanremo, ma solo per il dietro le quinte. ^____^”’
    Baci et Abbracci
    Giuseppe

  4. Ben vengano festival piccoli, medi e grandi, in ogni caso. Mantova (dicono) è diventato un supermarket, Modena (filosofia) invece no, dipende certamente da come gli organizzatori si lasciano prendere la mano, ma anche – parliamone – dallo spirito con cui ci si va, alla fin fine. Se i grandi festival rischiano di essere luoghi tristi è anche perché individui tristi mettono in comune le proprie solitudini e le proprie tristezze, non sapendo che la moltitudine amplifica e non lenisce il loro essere soli. Ma questo succede anche nei centri commerciali, negli stadi, nelle vie del cntro al sabato pomeriggio. E nel web, sui blog letterari…

  5. Forse si tratta d’incontinenza dello scrivere. Criticare alcuni festival o alcuni aspetti di queste manifestazioni è lecito e fa bene, però evitiamo di farlo diventare uno sport nazionale, come la lapidazione dei premi letterari. Un fatto è incontestabile, da quando ci sono i festival la cultura e la letteratura in particolare si è diffusa fin dove non era mai arrivata.
    Ho letto il tuo articolo su La Repubblica di presentazione del libro “allegato al giornale” Gli assassini del Graal che ho acquistato. E’ scritto molto bene e narra di una storia intrigante.

  6. Scusate, ma che fine ha fatto il mio commento? Non conteneva offese, volgarità…era solo colpevole di aver espresso, argomentandola, un’opinione opposta a quella di Loredana. E’ bello constatare come la censura colpisca in silenzio ma con effetti devastanti, perfino in un blog del democratico gruppo “l’espresso”.
    Con delusione.Giovanni

  7. Giovanni, nessuna censura. E’ che prima di spirare (credo il 3 settembre) la piattaforma Kw continua a papparsi commenti. Se vuoi mandarmelo (all’indirizzo che si legge sotto la firma, gmail è inagibile con questa connessione) lo riposto io.
    Abbracci

  8. Secondo me gli scrittori non ci vanno in strada, non più. E’ un’idea un po’ troppo beat, inadatta al nostro tempo, anche se il nostro tempo è quello dei poveri – nel senso che si è tutti un po’ più poveri, tranne i ricchi. Poi Palahniuk… mamma mia!… speriamo di no, l’ultima volta che è stato a Torino era patetico. Vabbe’. A volte, meglio esser avari di parole. 😉

  9. Ti ringrazio, in effetti credo che questi apocrifi, questi omaggi, siano “più iannozziani di iannozzi”. Ciascun componimento distilla la totalità della tua poetica, è un vero e proprio microcosmo, risultato di lunghe e ponderate letture della tua opera, mentre poche delle tue poesie hanno una simile coerenza interna, al loro meglio offrono solo scampoli della tua visione, le più compiute contengono al massimo un 60% di quel che sai offrire. Una poesia come quella qui sopra tocca il 90% dello iannozzismo in versi e tocca quasi tutti i punti-chiave del tuo immaginario. Non lascerai che l’allievo superi il maestro, spero. OSA, cala il piede sull’acceleratore e spingi!

  10. Ma vedi, io credo che nella bravura che dimostri nell’imitarmi, ancora non ci sei riuscito bene. E questo perché hai concentrata la tua attenzione su quelle mie poesie che sono espressamente d’amore, tralasciando invece quelle che definiscono filosofia, politica e contenuti sociali. Però ti puoi ancora rifare e dimostrarmi così quanto sei bravo; infatti, se vai sul mio blog – che rosicone che sono ^___^ – troverai un post antologico, dove ci sono anche delle poesie politiche/sociali.
    Poi, ti svelerò un segreto della mia poesia: il mio stile cambia da poesia a poesia, quindi devi anche studiare i valori posizionali delle parole, delle virgole, delle pause, perché la mia poetica non si riduce a dei soli giochi di parole per il gusto d’affascinare con la parola il sentimento. Be’, non ti posso mica svelare tutto: allievo, datti da fare. ^____^ Attendo un altro tuo apocrifo.
    Nell’intanto io finisco di scrivere l’html dell’Intervista a Massimiliano Parente; e ovviamente ci sarà anche la mia recensione. Quindi per un po’ mi tocca di sparire: c’ho da lavorare. Voglio mettere il tutto on line entro questa sera.
    E dimmi tu se questa non è UN’ANTICIPAZIONE GRANDE, UNO SCOOP VERAMENTE. *
    Abbracci
    Giuseppe
    * Mannaggia a Te, Giulio: l’avverbio veramente non mi riesce di togliermelo dalla testa. Lo uso come il prezzemolo. 😉

  11. Balliamo sul mondo ch’è immondo,
    topina che mi hai lasciato
    mentre il grammofono esplodeva
    e scagliava pezzi che facevano a brandelli
    il cuore del mio angelo custode, topina,
    panteganina che mi hai lasciato
    mentre il fonografo si squagliava
    e i suoni perdevano il loro spessore
    e torturavano le orecchie
    di me che non volevo perderti,
    zoccoletta, che mi hai lasciato
    mentre il mangianastri diveniva rovente
    e scottava le unghie
    di me che t’imploravo, e m’adopravo,
    e peroravo
    la mia causa persa, perché tu l’avevi vinta,
    scarafaggina che mi hai lasciato
    mentre il lettore cd dava i numeri
    del mio IP
    per giocarli al lotto, e ancora lotto
    contro l’otto
    che non esce mai sulla ruota di Napoli,
    a Napoli dove andammo quel mese di luglio,
    ciucciacazzina che mi hai lasciato
    mentre l’i-pod mi s’infilava nel culo
    e suonava “Strangers in the night”
    per noi che tali diventavamo,
    puttana!
    Il fan di Iannozzi

  12. Ma ci vuole un plauso…
    Ma grazie, un altro apocrifo: adesso ne ho ben tre.
    Di questo passo la silloge la faccio veramente. ^_____^”’
    Come sono felice, come un bambino ino ino ino col pistolino ino ino ino nella manina ina ina…
    Smack, fan di Iannozzi. Un bacione con lo SMACK te lo meriti veramente. ^_____^
    Giuseppe

  13. Non sono d’accordo: questa poesia riproduce ALLA PERFEZIONE l’atmosfera da pateracchio tipica di tutti i testi iannozzeschi.

  14. Ho visto tuo padre, nel sogno, schiacciato dal peso
    di svastiche di cemento armato.
    Ho visto tuo padre, per la strada, mordere
    il freno, anni prima ch’io nascessi,
    anni prima ch’io nascessi ho visto violenza
    con gli occhi che non possedevo,
    ho visto le troie
    sui marciapiedi, & la paura
    d’appropinquarmi per chiedere il prezzo,
    & ho visto Himmler, con gli occhiali,
    l’ho visto attraverso gli occhiali, ma tu
    non dirlo a nessuno, t’imploro mentre il sole muore, non dirlo,
    ma ho visto Himmler nella mia città,
    alla manifestazione,
    visibilio di croci uncinate
    nascoste dietro a cerchiate
    l’anarchia,
    la nerchia.
    E ho visto te, là in mezzo, e fa male,
    ma non lo dirò a nessuno, nessuno, nessuno.
    Nessuno, nessuno.
    E’ l’ora dei suicidi e il cielo è ferito
    piove sanguinaccio, piove grandine
    di caldarroste
    fredde come la morte.
    Hot-dog nazionalsocialisti
    cadono a terra e rimbalzano,
    rimbalzano, rimbalzano, rimbalzano,
    rimbalzano, rimbalzano, rimbalzano,
    mi rimbalzano nel culo con tanto di senape,
    & io odio la senape, poiché è violenta, sapore di fuoco,
    & l’inferno è un lago di senape
    ribollente.
    Anche i tuoi tacchi a spillo son lordi di senape,
    verde come la bile,
    la bile di me che ti vedo incedere
    sul marciapiede, ti vedo eccedere,
    & riaffiora la paura,
    & sogno mio padre e quelle svastiche,
    perché è una cittade di merda, indarno,
    e dal mio occhio cadono stille di fuoco
    che mi bruciano il naso,
    & bestemmio sottovoce,
    sussurro: porco dio,
    m’adombro col mondo
    ch’è immondo
    & tutti morimmo a stento, io per primo,
    sotto il peso di quelle svastiche,
    poiché la città è di merda,
    ma io rinascerò,
    cervo a primavera,
    e insieme sfideremo Himmler,
    patatina.
    Il fan di Iannozzi

  15. @ IL FAN DI IANNOZZI
    Simpatica, ma solo simpatica: c’è troppo gusto bukowskiano fine a sé stesso. Quando io faccio poesia politica/sociale, il sesso non è, ma è solo per definire la sporcizia che è nell’intorno, in pratica una scusa. Poi c’è troppo citazionismo à la De André, che non è un mio tratto essenziale – per il semplice fatto che De André non si può imitare così su due piedi, e neanche studiando abbastanza.
    Mancano le pause, quasi assenti, del tutto. Sei invece riuscito a riprodurre un certo ritmo sincopato, ma senza tutto il resto vale poco. ^____^
    Accidenti, però: ti sei letto per davvero le mie cose. Direi che adesso siamo a livello di un cut-up. Non mi sarai mica come il Duca Bianco degli anni Settanta? ^____^ Troppo cut-up, troppo. Però apprezzo, perché hai letto, e l’apocrifo è giusto che rimango di qualità specificatamente apocrifa.
    Studia, studia ancora. 😉
    Abbracci
    Giuseppe

  16. @ MELLONI
    Uhm, dovresti leggermi meglio ed esser maggiormente critico. E’ un cut-up, tirato su discretamente, ma essenzialmente un cut-up.
    Lo so, non consideri i cantautori dei poeti; però, e qui lo dico anche per aiutare chi scrive gli apocrifi, non poche volte il mio stile, in lingua italiana “stravolta”, cerca di riprodurre la lirica che è di Michael Stipe. Hai mai provato a leggerti i testi di Stipe? Sopra tutto quelli degli anni 80 fino a metà dei 90? Leggili, c’è molto da imparare.
    Giuseppe

  17. E cosa più IMPORTANTE, stile a parte: manca la rabbia, che in me è EVIDENTE, che è SALENTE fino a toccare punte di nichilismo provocatorio.
    Giuseppe
    P.S.: Mannaggia a Voi… lasciatemi lavorare…

  18. ma chi è il ‘popolo dei lettori’?
    esiste? e se sì, perchè dovrebbe essere meno stupido di tanti altri popoli (tipo il popolo italiano, o quello americano)? perchè non dovrebbe venire fuori estasiato dalla location contenente, anzi, connotante di un giovane scrittore o di un vecchio saggio?

  19. Avete notato che da quando ho pubblicato la loro foto nel mio blog Vincenzo e Basile non mi vogliono più bene?:-)

  20. @ MELLONI
    Franco, allora, il post è da me: se hai voglia di TIRARE SU INUTILI CALUNNIE, qui o altrove, te l’ho già detto, lo fai alla schiena, vigliaccamente.
    Hai voglia di polemizzare? Bene, venga anche la polemica. Ma che ci sia il coraggio di venire a dire a casa mia, dove ti posso trattare coi guanti bianchi o con quelli di ferro. Dipenderà molto dalla tua educazione e dal tuo spirito critico che, ultimamente, è assente, in vacanza totalmente.
    Pertanto, se ti ostinerai con le calunnie qui, VIGLIACCO TI PRENDO E IMMEDIATAMENTE TALE TI LASCIO. Spero d’esser stato chiaro. Purtroppo c’hai gli orecchi duri, e bisogna pure urlare con te, ma solo con te.
    Chiedo venia a Loredana, fin troppo buona e tollerante, anche con me.
    Giuseppe

  21. E vogliamo scommettere che questa recensione/intervista non piacerà granché a Vincenzo e Basile? “Peppe”, i sardi ti avranno sgamato, a quest’ora… ^_^

  22. E ti pareva che Carente non ne approfittava per polemizzare coi wuminghi, la sua ossessione (nominati migliaia di volte negli ultimi anni, con toni inveleniti, addirittura pubblicando un loro falso articolo). Ribadisco: è il loro fan più accanito, alla fine è tutta pubblicità gratuita. Mi sorprende, però, che Iannozzi si faccia trascinare su questo terreno di piccole vendette e bassi rancori, boh, si vede che pur di compiacere l’interlocutore… Peccato che ci sia più letteratura in un post-it lasciato da un wuming che in tutta l’opera di Massimiliano Carente (passata, presente e finché campa).

  23. Almeno con noi non la fare, la messinscena, dai, hai fatto la recensione-scherzo, come che si trovano su internetbookshop e VMO segnala sempre come esempio di abominio e mobbing contro un autore etc., e poi nel finale hai ripreso Genna che il libro lo ha sepolto con una risata sconquassante, scrivendo una parodia allucinata della recensione di Carla Benedetti… E’ molto divertente continuare a paragonare “La macinatrice” a libri e autori che a Parente fanno vomitare, tipo Evangelisti, la fantascienza etc. però il giochino comincia a stancare… Direi che si può voltare pagina, ormai Parente è acqua passata sotto i ponti, sono altri i bersagli possibili di una satira letteraria.

  24. @ giovanni bokassa
    Quello che ho appena detto a Franco Melloni vale nella stessa misura pure per te.
    Qui non avrete altre risposte. Chiaro?
    COME CALUNNIATORI VI PRENDO E COME TALI VI LASCIO A FAR ROVELLO DEL VOSTRO BUDELLO.
    Amen
    Giuseppe Iannozzi

  25. Guardate che la recensione di Iannozzi è ironica, satirica, ha demolito “La macinatrice” e lo fa anche capire, alla fine, citando positivamente la recensione-beffa che ne fece Genna. Secondo me Parente è furibondo.

  26. Solidarietà a Iannozzi. Gli dedico questo suo inedito.
    Se sei brutto ti tirano le pietre
    e ogni tua riga è tutto il diario di Anna Frank,
    bastardi!
    Guardali, la loro vita
    è solo incisione di pustole
    per vedere sprigionarsi la sofferenza
    è solo baccano e baccanale
    sarcofagia fottuta,
    essi sono i nuovi FASCISTI
    e mi costringono ad urlare.
    Sì, mi piace la figa,
    ma questo non c’entra, adesso,
    perché sto lottando per vivere
    perché sto piantando le unghie nel muro
    che arrampico indarno.
    Eziandìo, sono vivo! Sono vivo! Sono vivo!
    Non sono morto.
    Il mio grido è fine del mondo
    per questo mi cucio le labbra
    perché per quanto schifoso
    questo mondo è anche te,
    zuzzurellina.
    E io amo e ti amo e li odio,
    e io rido e ti sorrido e li derido,
    loro e i loro filosofi, le loro canzoni:
    “Derrida, Derrida, Derrida,
    tu falla ridere perché
    Derrida, Derrida, Derrida,
    ha pianto troppo insieme a me.”
    E io piango e mi pungo e li compiango,
    e io singhiozzo, Iannozzo,
    singhiozzo
    perché scivola via quel che facemmo
    il 6 marzo 1988
    sotto quel sole violento
    al parco di Villa Pamphili
    in una Roma fino allora solo immaginata.
    Pestai una merda, quel giorno,
    ma non m’importava,
    le svastiche ancora non c’erano,
    benché non fossero che dietro l’angolo.
    Lo psichiatra gentile evitava di guardarmi,
    gli infermieri si davano di gomito
    quando, nei corridoi,
    fornivo loro sorrisi tristi
    di thorazina mai ingollata.
    Quando cambiarono direttore
    e nominarono Gianni Marucci
    lui fece una piccola rivoluzione.
    I nuovi dottori mi consigliarono
    di aprire un blog dopo l’altro.
    Non sarei guarito,
    non sarebbero scomparse le svastiche,
    ma mi sarei tenuto occupato.
    Accadeva non troppo tempo fa
    e ho tenuto fede all’impegno.
    A volte ti sogno, bricconcina,
    sogno di quando me la davi,
    o almeno la promettevi,
    o comunque alludevi.
    Io oggi rido, grido, strido,
    non più mi suicido
    e sono Potenza pura ed eterna
    Sposami, sarai regina
    del mondo.
    Sposami, mignotta!

  27. No, non si tratta di solidarietà. Ho spiegato tra i miei di commenti, fornendo spiegazioni chiare e non equivoche. Quando Splinder tornerà a dare la possibilità di commentare, si continuerà. Però, lo ribadisco, non qui.
    Mi spiace che ci sia la manutenzione su Splinder, ma non dipende da me.
    E apprezzo QUANTI sono venuti, anche a contestare, da me: lo aprezzo perché significa aver coraggio delle proprie idee e azioni. Questo per me conta molto.
    Uhm, la poesia, come ti ho già fatto notare, è priva assolutamente di rabbia. Non dico dello stile, che non è il mio, ma solo lo imita. Io non sono così low down trash. Chiaramente enfatizzi, porti all’estremo, ridicolizzi alcuni temi che espongo nelle mie poesie. Ma in fondo, essendo che trattasi di un apocrifo, non posso pretender di meglio. Però me la prendo la tua, di poesia. ^____^
    Giuseppe

  28. VINCENZO E BASILE
    Cari, cari, cari
    vabbe’, pensate pure quello che volete. Che vi devo dire?
    Torno a ballare
    per fare all’amore
    Solo un ballare
    infinito, un passo
    e un passo l’uno
    accanto all’altro
    ma quasi soltanto
    Abbracci
    Giuseppe

  29. ATTENZIONE, Signor (inesistente) Iannozzi alias Iannox alias Ienax alias Kinglear ex-Peppe I. (non più affettuosamente), non si sentirà privilegiato, lo garantiamo, dalla nostra sdegnata nota di commentario (pieno di amareggiamento sacrosanto) sulla sua intervista-beffa a MASSIMILIANO PARENTE. La avvertiamo che abbiamo avvertito SCARPA (il cui omaggio nostro ai Groppi, “FRANZA O SPAGNA”, scritto a Malta, verrà pubblicato nel giro di ore), la ragazza BENEDETTI (secondo Brullo, vedi nostro blog) e MORESCO (il cui libro “Lo zio di Demostene” è molto atteso da noi) di NON concedere interviste-trappola a questo misterioso collettivo di cinque persone che gestiscono tre blog, perché ricalcanti nell’espressione ADA KARKACH SU IBS e tutti gli altri CANZIAN/FINETTI ma soprattutto GENNA che hanno dileggiato PARENTE nel corso dei mesi.
    Rassicuriamo ANGELINI, lui non ci ha traditi!
    Il nostro sdegno è qui:
    http://vmo.splinder.com/post/5580405

  30. @ FAN DI IANNOZZI
    Ti ho risposto sul blog, quello che hai appena aperto. ;-D
    Certo che questa è una sorpresa: ieri c’erano i cloni di Mozzi, oggi quelli di Iannozzi. ^____^
    Mi devo ritener privilegiato, onorato? Non so bene, è la prima volta che mi capita una cosa così, d’esser clonato in apocrifo. ^____^
    Giuseppe

  31. INESISTENTE IANNOZZI STRATEGIA NEURESTAURATIVA (ma non per questo meno Videla/Stroessner/Mengele nemmeno tanto raffinato), noi NON SAPPIAMO ASSOLUTAMENTE se l’Amen è definitivo come nella messa per dire che adesso possono andare a casa perchè nella chiesa non ci mettiamo piede da anni. COMUNQUE E’ TUTTO VERO e nella buonafede tradita impietosamente da voi, gruppo IANNOZZI/BANDABASSOTTI/NAR ex PEPPE I, avevamo fornito la mail veridica e verificabile di Massimiliano Parente, nell’illusionismo di un enorme speciale per Massimiliano Parente e LA MACINATRICE, libro fondamentale in questi anni di formiche addosso a nani sulle spalle di giganti dove svettano solo pochi giganti come il LIBRI DI MORESCO (abbiamo già in preparazione LO ZIO DI DEMOSTENE che dovrebbe addivenire un ulteriore capolavoro veracemente anti-Restaurazione da parte di ANTONIO MORESCO, anche se al solito non ne parlerà nessuno nel disinteresse per i libri e interesse solo per gli hard rock discount).
    Tu, entità palesemente composta i pixel di un computer (crediamo un Mac), hai preteso inzaccherare di Marilyn Manson inizialmente per arrivare al vero colpo bassissimo GENNA (ma anche altri, sotto e sopra le righe, occultati a dovere) PERCHE’ SAPPIAMO BENISSIMO CHI SIETE e la vostra politica di finta commozione iniziale ci ha tratti in inganno nell’innocenza, sottoponendoci a una vera e propria propaganda stile Himmler, per cui ci siamo cascati fornendovi la vera autentica mail di Parente e adesso venite a screditarci perché vi abbiamo scoperto, siete da Karkach, Maya Finetti e gli altri insultatori, Scatenicompresa, che dileggiano in una satira diffamatoria fatta di sottili rimandi angolari Parente e il suo libro!
    Ma ormai è la patente, nella chiarezza della manovra diversiva dei finti 3 blog, come 3 enormi inauditi nickname esplosi in forma di blog, che IANNOZZI non esiste e le sono inaffidabili anche le sue poesie, che, tratteci in inganno, adesso andiamo a rileggere e abbiamo già incominciato a capire in fili grana che sono zeppe di falsità e composte nel giro di un minuto ciascheduna, moltissime e quindi o uno sta tutti i minuti sull’internet o sta tutti i minuti a scrivere poesie il che dimostra che NON ESISTE UN UNICO IANNOZZI, ma molti diffamatori che ce l’hanno con Moresco/Scarpa7Parente/Carla Benedetti, basti pensare che CI HA FATTO CREDERE DI ESSERE INTIMO AMICO DI FREDDY MERCURY alludendo quindi all’internazionale omosessuale per cogliere in maniera IN FIDA la nostra credulità solidale, ma noi abbiamo scoperto tutto e denunciatolo, con la controprova che appena il gruppo IANNOZZI/Banda Koch ha letto la nostra denuncia, SUBITO HA TOLTO IL PEZZO DIFFAMATORIO DI GENNA ONDE MANTENERE LA CREDIBILITA’ PER ATTACCARE CON INTERVISTE TRAPPOLA-PER-TOPI ANCHE SCARPA MORESCO E CARLA BENEDETTI!!!!
    Non ci incanti più, IANNOZZI, cui avevamo fornito fiducia a chili, questa tua mestruazione di nazismo mediatico via internet ai danni di Parente ti ha tolto la maschera del TUO VOLTO FALSO CREATO APPOSITAMENTE AL COMPUTER CON UNA COPIA ILLEGALE DI PHOTOSHOP e sappiamo benissimo sotto quella maschera pelata (come Ciofi, a imitazione di Scarpa, segno tipico di una strategia di predileggiamento) col pizzetto quali nomi si nascondono e siamo pronti a farlo in uno scooop su VMO in denuncia delle forze oscure antirestaurative!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    Hai fatto credere a tutti di esserci da sempre MEDIANTE LA PROLIFERAZIONE INDEBITA di non uno ma 3 blogs! Indegno, Spectre nazista, Nazispettro, movimento fascista messo in piedi al plauso del duce Restaurativo che a questo punto abbiamo capito PERFETTAMENTE chi è, ma avanti così, per oggi ANNUNCIAMO PUBBLICAMENTE LA COMPARSA A ORE DEL NOSTRO OMAGGIO NEOLINGUISTICO ANTI-RESTAURATIVO AI GROPPI DI SCARPA GIA’ FAMOSO SUL WEB “FRANZA O SPAGNA” composto a in questo di Malta per AMORE VERACE di SCARPA!
    Avanti così, siamo indignati, la tua è una Notte dei Cristalli dove si fa il Rogo dei Libri, anzi di Uno Solo, cioè di Parente, ma abbiamo smascherato il giuoco!
    VINCENZO e BASILE delusamente indignati
    su VMO http://vmo.splindercom

  32. in effetti moresco si capisce che le sue cose ha iniziato a scriverle in un gabinetto. è lì che gli sarà venuta la meravigliosa idea del duetto tra marica callas e la tenia su l’ultimo fernadel. che delizia signori, sentitrla – la tenia – vibrare commossa nella merda della callas. ringrazio iddio, signori, d’essere un ignorante, che certe delizie le lascio ai colti come andrea b.

  33. Oh, passi vent’anni in un monolocale sfatto alla periferia di Milano e scrivi di notte nel gabinetto; dopo mille sacrifici arrivi ad avere uno studio tutto tuo: un piccolo abbaino; vivi semplicemente, accetti di scrivere (presumo gratis) per una piccola rivista come Fernandel (che è l’unica che te lo chiede); sei stroncato metodicamente da tutti quelli che sono comparsi malamente nelle Lettere a nessuno, e anche dai loro amici, e da quelli di passaggio che leggono, non capiscono ma lo stesso sentono il bisogno di sfogarsi. Nonostante tutto questo, ancora esiste un ignorante che da un giornale scrive di te:
    “Sarebbe bello ascoltare Antonio Moresco, autoemarginato della letteratura più salottiera, filosofeggiare nei quartieri spagnoli di Napoli […]”
    Forse un giorno potrebbe finire. O forse no. Se mi sono fatto l’idea giusta, i giornalisti rispettano solo chi vende. Se vendi stanno attenti a quello che scrivono. Ma faccio fatica a pensare a un grande pubblico per i Canti del caos. Quindi – immagino – gli ignoranti continueranno a picchiare gagliardamente fino alla fine, senza che nessuno dica bau.

  34. be’, il premio per uno che fa del nucleo centrale della proprio poetica il fatto di stare fra un gabinetto e un abbaino – una poetica archittetonica, la definirei – credo dovrebbe essere – che lui si aspetti – di passare a tutti i costi in salotto (buono). se no, non capisco il valore in sè di tale poetica. e quelli che stanno nelle case occupate. allora? e quelli che il cesso non ce l’hanno proprio? e manco l’abbaino? e il gattino, allora, lasciato morire senza che nessuno chimasse neanche i pompieri? quale dovrebbe essere la poetica del gattino? non sto scherzando.
    d’altra parte capisco che uno che parta dal gabinetto come premio pretenda di passare in salotto, questo mi pare coerente – io se la critica uficiale non mi considerasse darei capocciate contro il muro, cazzo! quiandi moresco nonostante quel che dice, da sempre idea di essere un uomo abbastanza equilibrato, coerente. e in buona fede. ben diverso dal maudit che in tanti vogliono farci crdere.

  35. INSAPONAMI
    Tutti i cieli urlano il tuo nome
    attraverso la mia voce
    Sono lontano mille miglia
    dall’amore e dall’odio
    Ma è nell’aria il tuo sapone
    che non so dimenticare
    Che ci posso fare? Davvero non ricordi
    che sono semplicemente un uomo?
    Davvero non puoi capire
    che ogni respiro, che ogni sospiro
    che tiro a campare è solo per te?
    Tutti i cieli urlano il tuo nome
    Ci ricordano l’uno all’altra
    come eravamo belli abbracciati nel sole
    sotto la pioggia delle nostre lagrime
    Tutti i cieli urlano che non è giusto
    che l’amore si sia perso nella pioggia del tempo
    Lo sanno tutti, tutti lo sanno
    che se sono un uomo lo devo solo a te
    a te che hai dimenticato la bellezza
    delle domande senza risposta, senza pietà
    Tutti lo sanno che eravamo una preghiera in cielo
    Lo sanno tutti che eravamo vuoti a perdere, ma felici
    di nasconderci sotto le lenzuola della lana
    E’ per questo che i cieli urlano ancora il tuo nome
    E come sempre ogni mattina ha il tuo sapone
    che si spande al di là di ogni lontananza
    Siamo sotto i cieli del nostro amore
    Lo sanno tutti, tutti lo sanno che è così
    (Che l’amore si sia perso nella pioggia del tempo?)
    Siamo sotto i cieli della nostra assurda tenerezza
    Lo sanno tutti, tutti lo sanno che è così
    (Che l’amore si sia perso nella pioggia del tempo?)
    Siamo sotto i cieli del nostro amore
    Lo sanno tutti, tutti lo sanno che è così
    (Davvero non ricordi che sono semplicemente un uomo?)
    Siamo sotto i cieli della nostra assurda tenerezza
    Lo sanno quasi tutti, quasi tutti lo sanno che è così
    (Che l’amore si sia perso nella pioggia del tempo?)
    Sono lontano mille miglia… dall’amore e dall’odio
    Sono lontano mille miglia… dall’amore e dall’odio
    Sono lontano dall’amore e dall’odio… dall’amore
    Sono lontano dall’amore e dall’odio… dall’amore
    Sono lontano mille miglia… dall’amore e dall’odio
    Sono lontano mille miglia… dall’amore e dall’odio
    Sono lontano dall’amore e dall’odio… dall’amore
    Sono lontano dall’amore e dall’odio… dall’amore
    Sono lontano mille miglia… dall’amore e dall’odio
    Sono lontano mille miglia… dall’amore e dall’odio
    Sono lontano dall’amore e dall’odio… dall’amore
    Sono lontano dall’amore e dall’odio… dall’amore
    E’ nell’aria, è nell’aria il tuo sapore, il tuo sapore
    Siamo sotto i cieli del nostro amore
    Toccami – Accarezzami – Baciami – Insaponami
    (Tutti i cieli, tutti i cieli urlano il tuo nome)
    E’ nell’aria, è nell’aria il tuo amore, il tuo amore petomane
    Siamo sotto i cieli della nostra assurda tenerezza
    Toccami – Accarezzami – Baciami – Insaporami
    (Tutti i cieli, tutti i cieli urlano il tuo nome)
    Sono lontano mille miglia… (E’ nell’aria il tuo sapore)
    Toccami – Accarezzami – Baciami – Insaponami
    Sono lontano mille miglia… (E’ nell’aria il tuo amore)
    Toccami – Accarezzami – Baciami – Insaponami
    Dall’amore e dall’odio… (Lo sanno più o meno tutti che è così)
    Toccami – Accarezzami – Baciami – Insaporami
    Dall’amore e dall’odio… (Tutti lo sanno che è più o meno così)
    Toccami – Accarezzami – Baciami – Insaponami
    Siamo, siamo sotto i cieli del nostro amore…
    Siamo, siamo sotto i cieli del nostro amore…
    Siamo, siamo sotto i cieli del nostro amore…

  36. @ ANO NEMO
    La COMMONS LICENSE
    è in CAPO al mio blog, in bell’evidenza.
    @ ANGELA
    Non so che risponderti, giacché è una rimanipolazione non autorizzata – tra l’altro è anche detto per mezzo della Commons License. Leggetela, porca miseria.
    Io non ho autorizzato NESSUNO a prendere da me, così, impunemente, stravolgendo i contenuti, calunniando, ecc. ecc.
    In quanto a Splinder:
    http://splindernews.splinder.com/post/5168714
    Si stanno violando le più elementari e basilari regole civili.
    Cosa dire?
    Sono non schifato, ma di più.
    Giuseppe Iannozzi

  37. COMMON LICENSE
    Io a questo punto mi chiedo a che cosa dovrebbero servire le Common License. Me lo chiedo proprio. E se uno dei Wu Ming fosse in ascolto, se potesse rispiegarmelo, perché credo che non ho capito bene. O meglio ho capito bene che qui tutti fanno come diavolo pare e piace a loro, manipolando, alterando, copiando, diffondendo, calunniando, infangando, plagiando, ecc. ecc.
    Poi potete far finta di niente, far finta che non Vi riguarda. Far anche finta che non è grave. Convincervi che la coscienza di tutti è a posto. Oppure ignorare, oppure ignorare ‘sti vermi come faccio io.
    Grazie.
    Giuseppe Iannozzi

  38. Prendo le distanze dal fan di Iannozzi che posta falsi apocrifi, poesie vere spacciate per false. I miei sono veri apocrifi, poesie false più vere del vero, più Iannozzi di Iannozzi, mentre Iannozzi è meno Iannozzi di Iannozzi. Infatti sul blog “Apocrifi di Iannozzi” compare solo poesia certificata 100% Iannozzi (mentre Iannozzi arriva al massimo a un 60% di Iannozzi).

  39. @ MELLONI
    Ti ignoro. Però è manipolata.
    Chi l’ha postata ha fatto un grande sbaglio.
    Loredana, ti prego, cancella, quando puoi, se vorrai.
    Ringrazio sin d’ora
    Giuseppe

  40. Non vedo nessun riferimento alla creative commons nella bolgia dantesca della tua home page, mi indichi dov’è? In ogni caso, i contenuti apparsi su splinder non sono di proprietà di splinder?

  41. Giuseppe, ma cosa te ne frega? Tanto qui è tutto un tiro al bersaglio. Però me lo puoi dire che cosa sono le “lenzuola della lana”?

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