Arriviamoci per gradi, partendo da molto lontano.
Il punto di arrivo è evidentemente la bassissima affluenza (fin qui) ai referendum, che darà il via a milioni di analisi politiche più o meno argute. Non essendo una politologa, ma una semplice osservatrice, riprendo il mio vecchio discorso sul disincanto e sullo scivolamento dei piani di realtà. Le mie amiche più giovani sono sconfortate (e pure io, naturalmente) perché ritenevano che un discorso sul lavoro e sulla cittadinanza riguardasse tutti: così sarebbe se moltissime persone non rimanessero chiuse nella propria bolla, convinte che sia meglio non muoversi da là per non farsi male. Omeostasi, direbbe il mio fisioterapista: una volta che ho trovato un mio punto di equilibrio, ci rimango aggrappato, anche se l’equilibrio, in questo caso, è sbagliato.
Dicevo, la prendo da lontano.
Come molte e molti, sono incuriosita dai reel che appaiono su Facebook e Instagram senza alcun motivo: in genere salto a piè pari quelli che riguardano parrucchieri che ti trasformano in modella, personal trainer che ti fanno passare da 100 chili a 53, famiglie intere che improvvisano sketch comici e le vicende lacrimevole di gatti umanizzati che litigano, si picchiano, muoiono lasciando gattini orfani. Ma sono incuriosita dall’inflazione di video su Gesù creati dall’intelligenza artificiale. Questo Gesù, che somiglia vagamente al cantante dei Bardomagno, non fa altro che fare miracoli: resuscita bambini e adulti e ragazzini e persino mucche e cani, anche se ridotti a scheletro, gioca con i bambini e sorride un sacco. Sono talmente perseguitata dai video che mi sono chiesta a chi si dovesse la pagina originale: un gruppo di fedeli esperti in AI? Un singolo devoto? Per farla corta, sono andata sulla pagina e ho cliccato sul link che porta al sito.
Sorpresa: gli ideatori dei video, che si autodefiniscono “un team di persone giovani, appassionate e visionarie”, vendono magliette. Certo, magliette con la scritta che Gesù ama tutti, a 18 dollari e cinquanta, e cappellini con la stessa scritta a 27. Nessun riferimento religioso, nel sito, ma solo l’assicurazione della loro fedeltà ai clienti, alla loro soddisfazione e al duro lavoro che svolgono.
Insomma, una forma più sofisticata del solito di clickbait.
E che c’entra con i referendum? C’entra eccome: perché quello che ci invade senza che noi opponiamo il nostro pensiero critico è arrivato a un punto tale che non riusciamo a sottrarci. Tutto è uguale a tutto, l’invito al voto come i cappellini di Gesù, tutto scorre e non sappiamo più distinguere una cosa dall’altra. Tanto, ci diciamo, non cambia nulla.
Invece sì.
Scusate se evoco di nuovo Mark Fisher, e in particolare l’incipit di Realismo capitalista:
“È più facile immaginare la fine del mondo che la fine del capitalismo. In una delle scene chiave de I figli degli uomini, il film di Alfonso Cuarón del 2006, il protagonista Theo (interpretato da Clive Owen) fa visita a un amico alla centrale elettrica di Battersea, ormai un incrocio tra un ufficio governativo e una collezione d’arte privata. Tesori come il David di Michelangelo, Guernica di Picasso o il maiale gonfiabile dei Pink Floyd, sono conservati in un edificio che è a sua volta uno stabile storico ristrutturato. Sarà il nostro unico sguardo sulla vita delle élite, rintanate lì dentro per proteggersi dagli effetti di una catastrofe che ha provocato la sterilità di massa: da generazioni, non nascono figli. Theo domanda all’amico che senso ha mettersi a collezionare tante opere d’arte, visto che nessuno potrà più vederle: il pretesto non possono essere le nuove generazioni, per il semplice motivo che non ce ne saranno. La risposta è nichilista ed edonista assieme: «Molto semplice: non ci penso».”
Essendo una persona fiduciosa, credo che prima o poi ricominceremo a pensarci e che svilupperemo una consapevolezza tale da riuscire a distinguere cosa è importante e cosa no, e anche a non scambiare venditori di cappellini per diffusori della buona novella e politici che non sono in grado di formulare un progetto per politici veri. Ci vorrà un sacco di tempo, probabilmente, ma accadrà.
Nel frattempo, potete votare fino alle 15, sappiatelo.