INDIPENDENTEMENTE DALL'ETA' CHE HANNO

Veramente, ma veramente, basta. Parlo della contrapposizione vecchi-giovani. Parlo di tutti coloro che continuano a dire che essendo questo un virus che colpisce i vecchi stiamo sacrificando i ragazzi per una generazione di cui, grazie, possiamo fare a meno. Salvo poi usarla, quella generazione, nelle persone di padri madri suoceri per trovare lavori, favori, agio, con la comodità di aver avuto studi pagati, master, trasferimenti in altre città, eccetera. Non è così per tutti, ovvio. Anzi, è così per pochi. E non disconosco affatto le differenze, gravi, gravissime, fra una generazione e l’altra, non disconosco affatto le mutazioni e le privazioni nel mondo del lavoro che alle giovani persone spettano. Ma  è grave, gravissimo, che si torni a fomentare divisioni per il prolungarsi (sfinente, terribile: ognuno di noi ha l’anima disseccata, a questo punto) di una pandemia. Una pandemia, non un accidente qualsiasi, ripeto. Chi ha responsabilità della parola scritta dovrebbe farsi due domande nell’auspicare, fra le righe, quella che sembra la soluzione del problema. Liberi tutti, crepino i vecchi, ovvero. Detto in modo più o meno elegante, a seconda di chi scrive.
Ho sempre pensato che la contrapposizione fra generazioni fosse indispensabile, ma che si fondasse su una contrapposizione di valori e idee. Il nuovo che sostituisce il vecchio. Ho avuto il sospetto che le cose non fossero più così nel corso degli ultimi dieci anni, e ne ho la conferma, da un anno a questa parte. Fuori, punto. Rubate spazio, aria, vita. Va bene, ci sta, è già avvenuto, in forme leggermente diverse.
Ma almeno parlassero davvero i giovani, i ragazzi e le ragazze, quelli in nome dei quali sono i trenta-quaranta-cinquantenni a prendere parola, ogni volta tessendo le lodi della propria giovinezza perduta per sempre, faccenda che tocca a tutti, sapete com’è. Nei ragazzi e nelle ragazze ho fiducia. Nei loro genitori, nella gran parte dei casi, molto meno. E scusate se per una volta sono brusca. Come diceva José Saramago,  “più si diventa vecchi più si diventa liberi, e più si diventa liberi più si diventa radicali”. E aggiungeva: “Se io penso che è un errore fare della gioventù un valore, neanche vorrei che si pensasse che sto dicendo che la vecchiaia è un valore, perché non lo è. Valori lo sono, quando lo sono, gli esseri umani, indipendentemente dall’età che hanno”.

2 pensieri su “INDIPENDENTEMENTE DALL'ETA' CHE HANNO

  1. Sono una quasi trentottenne e non sono madre, né lo sarò.
    Mi sento di dire che le contrapposizioni generazionali non piacciono neanche a me. Sono precaria, sospesa, dondolante, dopo anni trascorsi a lavorare sottopagata e ipersfruttata. Quando finirà questa pandemia sarò un rottame sotto tutti i punti di vista.
    Nondimeno, io vorrei che si salvassero tutti, anche se è una bella frase senza senso.
    Soffro per mio padre, classe ’41, che non c’è più, e con il quale avrei voluto tanto parlare ancora e ancora e confrontarmi.
    Soffro per una madre colpita più e più volte nella salute fisica e mentale, che ha solo me e si sarebbe meritata un filo di serenità in più.
    Soffro quando sento di adolescenti costretti in casa, magari in una situazione familiare ostile, o di ventenni che sentono di non avere futuro.
    Non condivido quell’atteggiamento polveroso di molti miei coetanei, o poco più grandi o poco più giovani, che criticano a priori le nuove generazioni e che passano il tempo a morire di nostalgia per un’infanzia finita.
    Non mi sento, però, neanche parte di una sorta di collettivo della generazione di “genitori”, cui addossare chissà quali colpe.
    Se devo sentirmi in colpa, lo faccio per non aver preso coscienza da subito che, anche se non tutt* hanno la stoffa dell’attivista, si può comunque dal fare qualcosa nel proprio, meschino, piccolo. A goccia a goccia.
    Non etichetto e non voglio etichettare, vorrei solo ascoltare, se potesse essere di aiuto, e uscire da questo impasse, in qualche modo.
    Mi scuso se ho occupato il suo spazio con questo noioso monologo, amo molto le sue riflessioni e a volte mi fanno sentire meno sola.

  2. Vale la pena ricordare che gli esseri umani sono Sempre un valore. anche se i suocial sembrano convincerci del contrario. Che siano salvini boldrini o assassini gli esseri umani sono sempre un valore lo dicono anche a radio Maria. (e anche a radio Radicale)
    ciao,k.

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