LA META’ OSCURA

Apri il giornale e ci trovi Naipaul, Nobel per la letteratura 2001, insultato da Jay McInerney a proposito di una tematica invero nuovissima come la morte del romanzo. Naipaul, in difesa del saggio giornalistico: «Se tu scrivi un romanzo ti siedi da solo e costruisci un po’ di narrativa. Va bene, ma è senza importanza». McInerney: il romanzo sta benissimo, conferma « le nostre sensazioni ed emozioni», Naipaul, come Tolstoj, sarebbe «l’eccentrico sclerotico polemista». Questo almeno, il riassunto del Corriere dagli articoli di «New York Times Review of Books» e «Guardian».

Apri la posta e trovi la cortesissima mail di un’editrice in cerca di autori. L’editrice è Marianna Martino, la mail è riportata, identica a quella ricevuta dalla sottoscritta, da Giulio Mozzi in Vibrisse. In bocca al lupo, Zandegu.

Un’altra mail mi conferma nella convizione di avere un doppio che fa e dice cose Fake3_1 incontrollabili. Il minisito che Bol dedica al Festivaletteratura di Mantova mi rivela di aver intervistato Sarah Dunant. La cosa singolare è che effettivamente avrei dovuto farlo, lo scorso 11 settembre, così come cortesemente richiestomi dagli organizzatori: ma poi, già a fine luglio, avevo declinato l’invito per la sovrapposizione di un altro e non rimandabile impegno. Eppure, leggo che a Mantova c’ero:

Intervistata dalla giornalista Loredana Lipperini, la Dunant spiega che il suo passato d’attrice è un vantaggio quando deve scrivere e deve gestire il ritmo delle parole e dei dialoghi. Inoltre può giocare con il suo istinto teatrale figurandosi ogni volta dentro i suoi personaggi. L’autrice di La nascita di Venere ha una personalità trascinante e parla volentieri dei temi presenti nel suo ultimo romanzo, diverso dai primi testi che appartengono al genere thriller.
Dall’importanza del periodo storico in cui è ambientata la vicenda, al ruolo marginale del lavoro delle donne nelle botteghe d’arte, si passa a parlare della libertà femminile nella società in un continuo confronto tra l’epoca rinascimentale e l’epoca attuale.
Si scopre così che l’amore dell’autrice per Firenze non deriva dalla lettura di E.M.Forster: la città di Savonarola e Botticelli affascina gli inglesi da moltissimi anni e l’atmosfera che vi regna fa sentire Sarah Dunant a suo agio, meno inibita di quanto la sua cultura non le imponga.

Qualcuno fermi il mio doppelganger  prima che combini qualche guaio.

30 pensieri su “LA META’ OSCURA

  1. A questo punto Titonco dovrebbe proprio aprire un blog tutto suo, come da me auspicato ieri, e “riempirlo di contenuti” (mica solo di forme come nel mio caso!).
    A proposito: ieri a Venezia ho scoperto un giovanotto di sicuro avvenire letterario… ne parlo di là:-)

  2. apro il giornale e leggo che è in uscita il nuovo romanzo di veronesi. una “sfida colossale” secondo di stefano paolo sul corsera di ieri. leggo, penso, le prime due pagine della sfida colossale che ne conta 450 e racconta la storia di un tizio, il direttore di una pay-tv, che dalla morte della moglie passa le mattinate chiuso in macchina davanti alla scuola della figlia senza che nessuno lo trovi un comportamento “sospetto”.
    E’ il tizio a insospettirsi, invece. “Forse – si dice -è perché vengo percepito come un pezzo grosso: mi sono reso conto all’improvviso che essere direttore di una pay-tv cui tutti sono abbonati o desiderebbero abbonarsi è una posizione di prestigio”. magari andava meglio “essere direttori di una pay tv… significa occupare una posizione di prestigio”, e comunque sai che scoperta! eppure veronesi conosce bene tutti segreti della lotta tra lupi che è la vita – sennò per come scrive non sarebbe così sopravvalutato – e dovrebbe quindi spiegarci come fa uno che arriva a diventare il direttore di una pay -tv,
    con tutto ciò che implica arrivare a sedersi su certe poltrone, a non sapere, non essere consapevole, che la sua è una posizione di prestigio. ma
    c’è una spiegazione a tutto. questo povero candido direttore di pay- tv e vedovo ha un passato eroico. Infatti eccolo che dopo la prima fatale scoperta rimane turbato al pensiero del diverso trattamento che mettiamo un manovale che si chiudesse in macchina davanti a una scuola al posto suo potrebbe avere. “Non è giusto – annota la mammola – e c’è stato un tempo in cui anch’io, come tanti, combattevo contro questo andazzo”. oddio, echhe avrà mai fatto? a fatto i scioperi a scola, a butato e molotovve, a menato li fasci, si congettura. e tutto questo, ormai con la triste consapevolezza di aver combattuto invano. popolo bue.
    ma com’è che ste cazzate non le trovi mai sui romanzi, mettiamo, inglesi o americani? non sarà che lì sanno veramente raccontare, come dice McInerney, “come ci sentiamo ora e come viviamo?”

  3. LETTERA APERTA DI VINCENZO MARIA OSTUNI E BASILE PESARO BORGNA CONTRO I CALUNNIATORI, CON LISTA DI CHI CI PIACE (SEGUIRA’ LISTA DI CHI NON CI PIACE, MA MENO IMPORTANTE)
    Con preghiere di essere pubblicata!!!! Grazie!!!!
    E’ nell’atto una operazione vergognosa di calunnia a danno di noi VMO (iniziali di VINCENZO ma per estensione anche BASILE che in questo momento scrive) ad opera di diversi commentatori scatenati nei blog, anzi, ne sono in corso due, operazioni:
    PRIMA. la prima, VIOLENTISSIMA!, ad opera di calunniatori (Iannozzi, Barberi, Trespolo, Prakash che però è un nickname) diretta non solo contro noi ma anche contro LUCIO ANGELINI dei cazzeggi, è un attacco frontale con tutte le armi della calunnia, in direzione di un definirci trolls, teppisti, gente che spara la merda e fa un lavoro distruttivo e addirittura impedisce ad altri bloggher (come DAVIDE BREGOLA, ormai nostro amico carissimo dopo lo scambio privato in pubblico) di esprimersi buttando tutto in cacciara. Va avanti da giorni e giorni con inaudita vi(r)ulenza (la “o” al posto della “u” = Scuraglia = Scarpa) ed è arrivata addirittura a negare (calunniandoci!) che esistiamo, che il nostro contatore sia vero (è vero, perché non dovrebbe essere vero??) eccetera. In questo lavoro di calunnia si è distinto soprattutto IANNOZZI (ex-amicoper sempre Peppe I. come I-scariota, calunniatore attivo in rete con vari nicknames in spregio della limpida presa di posizione della ragazza (Brullo) CARLA BENEDETTI), che in una storica crisi isterica (da coda di paglia, tipico!) sulla signora Lipperini ha cominciato a offendere tutti a destra ammanca, chiunque parlava: “STRONZO!!”, “IDIOTA!!”, “TESTADICAZZO!!”, in una performans vergognosissima, indegna della gentilezza con cui la signora Lipperini ospita tutte le tonalità di opinione.
    SECONDA. la seconda, meno violenta e nell’apparenza più raffinata (ma invece no!), è nella direzione di uno sminuirci nel nostro lavoro (quello non pagato, non la web agency!) dicendo che noi in realtà facciamo satire, satire qualsiasi, operazioni a cuore aperto contro poveri scrittori ed editori che noi useremo come bersaglio immobile per scaricare rabbia idrofoba in quanto noi in realtà addetti ai lavori (in un certo senso sì perché abbiamo la web agency e adesso abbiamo commesse anche dal Canada!) all’opera in piccole vendette.
    Noi vorremo ricordare a tutti questi pezzenti che ci calunniano (soprattutto i primi, e soprattutto IANNOZZI!) che il nostro è lavoro COSTRUTTIVO!!!, in direzione di un segnalare autori ed editori che ci piacciono e sono coraggiosi, anzi curaggiosi (=Scarpa), abbiamo pubblicato interviste e recensioni (Scarpa=recensiuni, grande!!!), abbiamo lottato da tempi proprio non sospetti contro chi inquinava il dibattito sui blogs con finte recensioni, pseudonimi e nicknames e anonimati selvaggi, per sabotare e fare facile ironia = rogna e non voler affrontare i nodi di Gordon del dibattito culturale.
    A riprova di quanto abbiamo scritto su, giù ricordiamo una lista anti-calunniatori per fare vedere che il nostro lavoro è COSTRUTTIVO.
    In questi mesi non sospetti abbiamo parlato BENE!!!!! di (in ordine alfabetico di nome di battesimo):
    ANGLU FARRUGIA
    ANTON CARACCI
    ANTONIO MORESCO
    CARLA BENEDETTI
    CESARE SEGRE
    DAVIDE BREGOLA
    DAVIDE BRULLO
    DOM MINTOFF
    EMILIO SALGARI
    ERNEST BORGNINE
    EUGENIO BARBA
    FABIO CIOFI
    FERNANDA PIVANO
    FRANZ KRAUSPENHAAR (nonostante le incomprensioni)
    GIANNI BIONDILLO (quasi)
    GIULIOMOZZI
    LEON BLUM
    LUCIO ANGELINI
    SANDRONE DAZIERI
    SANDRO PENNA
    SERGIO FANUCCI
    TIZIANO SCARPA
    MASSIMILIANO PARENTE
    MASSIMO DEL PAPA
    PEPPE IANNOZZI (sbagliando, ma abbiamo il curaggio di ammetterlo)
    RENATO SORU
    ROBERTO PAZZI
    ROMANO LUPERINI
    WALTER SITI
    e sicuramente ci siamo dimenticati tante altre persone degnissime!
    Con rispetto (GRANDE!!!),
    VINCENZO MARIA OSTUNI e BASILE PESARO BORGNA

  4. ammetto che i vmo fanno ridere e molti altri no; parlo del mio personale gusto.
    e fan ridere in quanto macchietta. però accomunarmi a persone che non fan altro che presenziare in ogni dove, mi sembra davvero esagerato.
    prakash non è un nick: anche perchè è preceduto da cristiano, e succeduto da dorigo, che sono, rispettivamente: nome indiano – storia lunga -, nome e cognome. abito a marghera e sono un blogger conosciuto al massimo da una ventina di altri.
    per quanto riguarda il mio precedente intervento, intendevo scrivere dell’esagerata onnipresenza, in funzione allo sputtanamento reciproco, di alcuni. che poi mi sia sfuggita la sagace ironia della questione, lo ritengo possibile, quand’anche probabile. così come mi son persa la sottigliezza del signor zelig-watch.
    ma questi sono problemi personali di comprensione che non mi impediscono di scrivere, raramente per altro, la mia opinione.
    forse dovrei concludere con un bell’aforisma ma, rischiando l’impopolarità, in questo momento non mi viene.
    cristiano prakash dorigo

  5. Signor PRAKASH, le chiediamo scusa!!!!!!! Ci hanno tirati in inganno la K e la S, pensavamo facesse parte anche lei della congrega indiana (milanese, ma indiana per finta) “Krauspenhaar, Uffenwanken, Raos, Reister & Janeczek” (da noi ribattezzata “Iannozzek” in quanto palesemente un nickname), che non è uno studio legale in Ungheria ma semmai uno studio illegale di angherie in quanto usurpanti (senza uso capione) un blog fondato da ben altri, per giunta tutti provenienti dalla mittel-europa, come se fosse tornato Cecco Beppe (IL KAISER!) e resistere sul Piave non è servito a niente (e noi tutti ricordiamo il sacrificio della Brigata Sassari, non può essere stato invano!). Noi abbiamo il curaggio (=Scarpa) di ammettere i nostri errori, da tempi non sospetti, perché l’auto-critica fa parte della nostra storia (vedi PdUP di LUCIO MAGRI), quindi ammettiamo di avere sbagliato nell’accomunarla con soggetti onnipresenti come BARBERI (bambino coi capelli = Campolmi) e IANNOZZI/JANECZKY (fa rima con Radetsky, quello della marcia e delle cinque giornate di Milano (ma non la Milano di Biondillo, nell’Ottocento Quarto Oggiaro era tutta campagna fino a Brescia!). D’ora in poi lei sarà nostro amico carissimo e linkeremo il suo blog non appena risolti problemi di piattaforma Splinder (restauratori occulti!), linkeremo il suo blog e quello del nostro amico fraterno DAVIDE BREGOLA. Grande!!!!!!

  6. La sequela prodotta di commenti merdosetti protrattasi, quousque tandem Catilina abutere etc, porta la mente ad intorpidirsi vieppiù in un sonno quasi letale, in depressione apparente ma pesante. Per cui il gioco dubbio, dapprima esilerante di Vincenzo und Vasile fa cascar le tartacule a terra, annoia, castra, inbufaliscemi e alla fin fine mi lascia l’animo amareggiato come da ferneth avariato.
    Per cui, laonde, o le onde, se volete, a che gioco giochiamo?
    Ove e quando casca l’asino?
    O è cascato o ha cacato da tempo?
    Sembrami turpe ciò.
    Giova a Fanucci a Ginucci a Fantozzi a Gigliuzzi a Caccuzzi a Jannuzzi?
    O no!?
    Purché se ne parli, nehhh!
    Mario

  7. Io non so quanto i VMO sono veri o falsi: mi sembra secondario rispetto al loro successo.
    Anche ammettendo menti raffinatissime e scrittura per palati fini resta il fatto che per far passare le loro idee si sono dovuti vestire da clown, con tanto di colori forti, vestiti sgargianti e fuori misura. Forse sono i nuovi Voltaire, ma io di candido ci trovo ben poco.
    Tra le tante possibli interpretazioni sul fenomeno VMO quella che trovo più ignobile e questa: un tentativo di mettere in berlina Moresco & C. Non ho apprezzato tutta la querelle sui nick e sulla restaurazione, per me hanno torto. Ritengo, per certi aspetti, le loro idee conformiste e ipocrite. Ma hanno una loro dignità, una loro intelligenza.
    Approfitto dell’occasione per ringraziare l’ignoto estensore di questa bella recensione. http://www.internetbookshop.it/ser/serdsp.asp?shop=1&c=GFV3YXQ5WDWXB
    Ho riso, e sembra che da un po a questa parte ciò giustifichi tutto.

  8. Sì, lasciate pure commenti falsi su IBS – poi quelli, i gestori si inalbereranno sul serio, mica come me, e faranno loro. Non so quale sia la prassi in questi casi e come si regolano quelli di IBS, ma credo non siano molto dolci con chi gl’infanga i commenti.
    E a dirla tutta, è un gioco da bambini, da bambini stupidi – e con qualche serio problema – lasciare commenti così su IBS.
    Sono pesante? No. Giusto. Pensate a quegli autori che infangate coi vostri commenti ignobili.
    Di questo passo mi passa propria la voglia di commentare sui blog, sui siti letterari, critici, sempre più addestrati a lasciarsi andare alla deriva per colpa di pochi ma furbi sciocchi.
    Giuseppe Iannozzi

  9. Non direi che è un “mettere alla berlina”. A questo punto ripropongo un commento che avevo fatto su Nazione Indiana qualche tempo fa:
    A me non sembra che vmo si limiti a distruggere. C’è poesia, nell’operazione “Basile e Vincenzo”. Una poesia malata, intenzionalmente brutta, però va detto che c’è. E c’è affetto per la letteratura e chi se ne occupa con passione. Se Basile e Vincenzo non esistono, comunque chi li ha chiamati al mondo vuole loro un po’ di bene, si vede, si legge. E perché uno possa leggere una cosa del genere, bisogna saper scrivere. Riguardo al pezzo su Iannox, la cosa bella è che quest’ultimo viene trasformato in un eroe del web, e a pensarci è un po’ vero, hanno colto e restituito a tutti noi l’enorme massa di lavoro di quel personaggio, e le caratteristiche quasi sovrannaturali come l’ubiquità e la trinità – ha tre blog e sicuramente ne sta per aprire un quarto -. Ad ogni modo non mi frega di fare l’avvocato d’ufficio, il mio punto è un altro, ossia le reazioni. Reagire a vmo in modo infastidito o supponente è un autogol, poiché mi sembra quel genere di scherzo che non si può criticare dall’esterno senza sembrare rigidi o un poco duri di comprendonio. E’ uno scherzo che invita a parteciparvi. Franz, per fare un esempio, ha deciso di giocare il ruolo del censore un po’ ottuso e quasi-nazista. Gianni Biondillo (su cui all’inizio cadevano i miei sospetti) invece è il fan colmo d’ammirazione. Io, giunto a questo punto, faccio il critico illuminato. E tu?
    Ho scritto anche altre cose, per approfondire segnalo che l’intera discussione è qui:
    http://www.nazioneindiana.com/2005/07/13/akusma/

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