LA MORTE DI PASOLINI: UNA RICOSTRUZIONE

La vostra eccetera boccheggia: prometto un post lungo e approfondito sull’esperienza torinese e sul rapporto fra musica classica e pubblico (e media) alla fine di questa avventura, che al momento non mi lascia davvero tempo (ed è comunque un piacere concedersi una full immersion di questo tipo).
Per ora, vi rimando velocemente a tutt’altra vicenda. La ricostruzione della morte di Pasolini fatta da Gianni Borgna e Carlo Lucarelli su Micromega: qui.
State bene, come sempre.

2 pensieri su “LA MORTE DI PASOLINI: UNA RICOSTRUZIONE

  1. Molto interessante.
    Non ce lo vedo molto Pasolini come “possessore di segreti di stato” da non rivelare, ma pare evidente che la normale ricostruzione dei fatti puzzi un tantinello.
    Comunque sarebbe già un fattore interessante capire se quella retromarcia fatale sia stata casuale o meno. E da quanto ho capito questo determinerebbe la volontarietà dell’omicidio.
    Come metodo di killeraggio quello della macchina mi pare un fatto molto spregevole. Voleva essere un segnale o no?
    Se sì, perché allora Pelosi ha dichiarato involontariamente di averlo calpestato con la macchina?
    Se non era un segnale, allora io credo che non fosse la causa della morte voluta dai sicari…
    Probabilmente un qualsiasi attore di CSI all’epoca avrebbe risolto il caso in due giorni.
    Il che ci spiega quanto volessero le autorità lasciare una cortina di “gomma” sulla tragedia…
    Eppure se si trattava di una messinscena perché Pelosi ha accettato il ruolo dell’assassino?

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