LA TECNICA DEI CINQUE SORRISI: LA STORIA DI UN LAVORATORE DELLE FUMETTERIE

Già, e le fumetterie? O comunque i luoghi dove si vendono i fumetti? Fin qui abbiamo parlato di librerie, ma il meccanismo della centralizzazione non è prerogativa delle medesime.
Oggi mi ha scritto un lavoratore che chiamerò Qin, come uno dei protagonisti della bellissima serie a fumetti Strangers in Paradise di Terry Moore. Ed ecco qual è la situazione.

 

Buongiorno.

Lavoro in uno dei tanti negozi Funside dislocati in tutte le regioni d’Italia. È una catena di negozi che si trova per lo più all’interno dei centri commerciali, quindi ad alta rotazione di clienti. A una rapida e distratta occhiata potrebbe sembrare una fumetteria, ovvero una libreria specializzata nel fumetto. Ma col tempo, purtroppo, ai capi piace definirlo “negozio dedicato alla pop-culture”.

La frase che ripetono spesso e con piacere è “abbiamo introdotto la pop-culture nel mass market”

Cosa significa in realtà? In realtà significa mettere in piedi (o rilevare) una fumetteria e poi riempirla con ogni prodotto vendibile che sia “vicino” agli interessi dei clienti.

Quindi oltre ai fumetti, ci si ritrova a vendere action figures, statue, funko pop, portachiavi, giochi da tavolo, peluche, e qualunque cosa possa avere un logo o un brand uguale a quello dei fumetti. E naturalmente i manga,  i fumetti giapponesi (contro i quali non ho nulla, a me piace il fumetto in tutte le sue forme).

Se si trattasse solo di far scoprire ai clienti quante belle storie possono leggere, in quanti mondi differenti possono vivere diverse avventure, il lavoro sarebbe meraviglioso.

Ma.

Da qualche anno (e con orgoglio) è stata introdotta la “tecnica dei 5 sorrisi” ovvero 5 step di vendita che i commessi devono mettere in pratica con ogni cliente. Se utilizzata bene e con costanza, si potrà portare a termine la vendita riuscendo a fare un add-on sale e anche un upsale! Mi spiego: un add-on sale è la vendita di un oggetto che magari non si sta nemmeno cercando, ma inerente a quello che si compra. Entri per comprare un fumetto? Ti vendo le buste protettive per conservarlo. L’upsale è invece la vendita di un prodotto simile ma di livello superiore e quindi più costoso. Entri per comprare un fumetto? Puoi prendere questo con la copertina normale o lo stesso con la copertina variant a qualche euro in più.
Ma dopo aver fatto questo non devo “assolutamente fermarmi” (sto citando da documenti che ci sono stati mandati).  Hai preso il numero uno di un fumetto? Prendi gli altri 10 numeri, tanto ti piacerà e potrai continuare a leggere la storia tutto d’un fiato!

Per esempio:  abbiamo un cliente che è entrato per comprare un fumetto dal prezzo di 5,20 che, se sono stato bravo, ha comprato i primi 10 numeri di quel fumetto (52,00€) e mi sta lasciando un’altra decina di euro per sovrapprezzo della variant e buste protettive.

Ma (cito nuovamente) non devo sentirmi in colpa se faccio spendere tutti questi soldi a un cliente, perché gli sto dando dei consigli preziosi per divertirsi. E il tutto, se sono bravo, in venti minuti. Perché poi devo passare al prossimo.

Come si fa a controllare se i propri dipendenti effettuano con successo la tecnica dei 5 sorrisi? Avvalendosi di un’altra ditta che procura dei “mistery client”, ovvero finti clienti che di mese in mese vengono mandati nei punti vendita in tutta Italia allo scopo di creare varie situazioni di vendita e compilare poi un questionario di valutazione per il commesso che li ha serviti, con punteggio che va fino a 100. Per la catena, la sufficienza è il 95).

Chi può fare il mistery client? Tutti. Ci si iscrive gratis su vari siti, le visite vengono pagate intorno alla ventina d’euro. Sui mistery client ci sarebbe una serie di considerazioni da fare che potrebbe creare un’altra serie di articoli, ma magari ne parliamo poi).

Se il punteggio del mistery client è 100/100 il commesso ha anche un buono di 100€ come premio. È legale? Crea una disparità di compenso tra colleghi? Può creare attriti e contrasti tra lo staff? Quello che so è che adesso ci si precipita verso le facce nuove che entrano in negozio, guardandole con diffidenza ma pronti a sfoggiare i nostri migliori sorrisi e cercare di capire dalle loro domande e comportamenti se sono i nostri valutatori misteriosi o meno. Questa cosa toglie il gusto e la serenità di lavorare, ci è stato detto che non sono valutazioni che saranno prese in considerazione per punizioni o licenziamenti, ma lei si fiderebbe? Sarebbe serena al nostro posto?

Ogni mese abbiamo: il fumetto del mese, il manga del mese, il gioco da tavolo del mese, che sono decisi a priori dall’azienda. A ogni cliente devo consigliarli tutti e tre, e cercare di venderli. Il mese successivo, cambio! Ora, ipotizziamo lo scenario che un cliente venga da me il 31 del mese e io consigli questo trittico, ma lui è indeciso e va via senza comprare. Torna il giorno dopo, deciso a comprare qualcosa e dato che il mese è cambiato io devo piazzargli tre prodotti differenti! Ma che figura ci faccio come persona? Inoltre, dato che i fumetti del mese sono scelti in base ad accordi tra fornitori ed editori, non è detto che siano prodotti validi. Una parte fondamentale per le vendite è la fiducia che si crea tra acquirente e fumettaro che ti consiglia le letture. Un sistema del genere devasta questo meccanismo di fiducia, eliminando tutta la fidelizzazione dei clienti.

Ma tanto, a noi è stato detto espressamente che “non ce ne facciamo niente dei fuoriclasse del fumetto, preferiamo un ragazzo che non ne sa nulla di fumetti ma applica i 5 sorrisi per bene ad ogni cliente, perché con questa costanza farà scontrini costanti, mentre il fuoriclasse del fumetto farà 5 o 6 scontrini alti al mese e bassi col resto dei clienti (anche qui, non c’è una statistica, una casistica, prove inconfutabili, sono parole molto arbitrarie).”

Lo store manager ha anche aggiunto, ma in separata sede “non vi sta bene? Quella è la porta, tanto c’è la fila di ragazzi che vogliono lavorare nelle fumetterie” Peccato che in moti vanno via dopo qualche mese, disillusi e con la passione per il fumetto persa. Per quelli che restano, dopo la prova, c’è: determinato 6 mesi, determinato 6 mesi, addio (altrimenti dobbiamo assumerti)”.

Persone che lavorano nel fumetto, raccontate anche voi.

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