MASSA, POTERE E TIFOSERIA

“È proprio questa volatilità dei comportamenti e delle opinioni, questa dispercezione delle contraddizioni che fa paura quando ci si affaccia sul Web 2.0. Il bullismo adolescenziale è feroce, e come ben sanno gli insegnanti quello femminile che ha aggredito Flora lo è anche più di quello maschile (i maschi picchiano con le mani, le femmine con le parole). Ma nelle dimensioni della chat universale, spersonalizzata, coperta dalla maschera vigliacchetta degli pseudonimi, il bullismo diventa un’altra faccenda, un fenomeno di massa, anzi una nuova versione del comportamento della Massa, come la descrisse Elias Canetti: un superindividuo dotato di volontà propria che s’impone su quelle dei singoli.
Andiamoci piano prima di considerare piccoli Torquemada questi ragazzini che digitano cose disgustose su una persona che neanche conoscono. Non serve neppure chiamarli “bimbiminkia” come fanno i solidali con Flora per rintuzzare gli aggressori nel loro stesso gergo. Sono piuttosto tutti, qualsiasi parte abbiano preso, le vittime di un meccanismo di formazione ed eterodirezione delle opinioni di massa che noi adulti ancora conosciamo poco, comprendiamo ancora meno e forse neppure sappiamo che esiste”.
Così Michele Smargiassi sulla vicenda di Flora, di cui molto la rete, e non solo quella, si è occupata ieri. A margine, solo una riflessione: non che gli adulti si comportino meglio dei ragazzini e delle ragazzine. Basta dare un’occhiata agli infiniti commenti di queste ore su questa o quella candidatura, e si constata che spesso i toni sono identici. Non si augura al candidato o alla candidata una spruzzata d’acido in gola, ma il “devi morire” spunta volentieri.
Nè è solo una questione di rete: la rete amplifica, la rete può incoraggiare. Ma c’è qualcosa che preesiste. Un solo esempio, se ne avete il fegato, e che si deve agli ammirevoli redattori di cronachediordinariorazzismo. Questo. Auguri.

11 pensieri su “MASSA, POTERE E TIFOSERIA

  1. buongiorno,
    sì, è tutto molto avvilente. Sfuggente, aggiungerei pensando alla velocità mista a confusione che trasforma un evento tragico in un ulteriore scontro all’ultimo tweet o post. Dovremmo tirar dentro le nostre pance piene di dolciumi natalizi e provare a riflettere e poi, magari, se il ragionamento c’è, provare a fare dichiarazioni.
    vale per me, e forse anche per gli altri.

  2. E’ importante non relegare il problema a fenomeno adolescenziale, basta dare un occhiata a talune bacheche di fb per notare che attraverso un linguaggio edulcorato, anche persone adulte con alto tasso culturale e dello stesso orientamento politico, esprimono la medesima cattiveria, aggressività e disprezzo verso l’altra/o, aggravato tra l’altro da futili motivi.
    Ci si stupisce dell’incosapevolezza dei ragazzi, ma anche tra adulti e pseudointellettuali mi pare sia la stessa cosa e questo ci riguarda tutti.
    Sempre più i social sono simili alla tv, una sorta di reality in cui si è spettatori e protagonisti, e il clou è quando 2 donne seminude sulla spiaggia si prendono per i capelli esattamente come all’isola dei famosi.

  3. Mi veniva in mente, mentre scrivevo il post, ancora un’immagine dal libro di Giuseppe Marcenaro. Quando Gabriela Mistral, poetessa cilena, riceve il Nobel nel 1945, Camillo Sbarbaro si siede a tavolino e riempie di improperi scritti a matita la pagina di una rivista con i versi di Mistral. Questo, banalmente, per dire che meschinità, invidia, ferocia allignano ovunque. La novità è che oggi quello che era un privato insulto a matita diventa discorso pubblico, a disposizione permanente di decine di migliaia di persone. Il che, molto spesso, invece di spaventare o indurre alla riflessione, ringalluzzisce.

  4. C’è una profonda differenza tra la vicenda di Flora e il suicidio della ragazza di Novara! Flora viene sbeffeggiata da persone che nemmeno conosce e solo per invidia, credo accada lo stesso per personaggi famosi che hanno profili su Twitter o su Face Book. La ragazza di Novara era attaccata dai suoi stessi compagni di classe, era stata isolata e nessuno ha cercato di lenire il suo disagio. Flora può sempre dire che “certi insulti apporteranno più colore alla sue feste”, la ragazza di Novara non dirà più nulla…

  5. Romina, ognuno reagisce a modo suo, ma rispondere per le rime è spesso un modo di reagire al fatto che si è scossi. Difficile non esserlo, può sentirsi scossa una celebrità adulta e vaccinata, figuriamoci una ragazzina.
    La violenza è violenza, l’idea di poter essere aggrediti da sconosciuti genera paranoia forse maggiore di una violenza localizzata in un ambito ristretto e conosciuto. Non mi pare proprio il caso di fare paragoni tra chi si è suicidato e chi no, questo aggiunge violenza.

  6. @Romina
    Non so se la distanza virtuale dai bulli protegga più. Tra relazioni fisiche e relazioni online ormai per gli adolescenti temo non passi più tanta differenza. Basta vederne un gruppo nel parchetto, parlano tra loro e intanto digitano col naso nello smartphone. Gli “amici” di Facebook o i followers di Twitter sono presenze reali nella vita dei nostri figli, la loro approvazione viene spasmodicamente cercata e la loro disapprovazione pesa, fa male e isola come quella “in presenza”. Non sottovalutiamo, non sottovalutiamo.

  7. Non sappiamo amare, non sappiamo accogliere chi è diverso da noi. Amiamo e accogliamo soltanto chi ci somiglia, chi ci completa, chi ci riconosce. Il diverso è una minaccia alla nostra precaria esistenza, tanto più è precaria tanto più reagiamo con violenza alla diversità. Pur di appartenere a qualcuno, alla cerchia, alla banda, siamo disposti a comportamenti violenti che non sono i nostri.
    Non siamo diversi dall’uomo delle caverne, anche se la clava è digitale, abbiamo bisogno di qualcuno che ci insegni ad amare.

  8. Di questa vicenda mi interessa una questione relativamente nuova, specie per i territori dell’adolescenza: perchè le chat esistono da tanto, i social network ormai pure, e anche le lotterie, e i biglietti omaggio ai concerti. Il sistema di caccia all’uomo e il bullismo di massa sono stati – in tutte le generazioni – come dire sindacalizzati dai social network e dalle loro dinamiche interne, dando forma telematica a virus sociali e patologie che prima si esprimevano – e tranquilli continuano anche ad esprimersi in un altro modo.
    Ma questa invidia nera per l’occasione, e sostanzialmente per il misero pacchettello di quattrini rappresentato dall’occasione, mi sembra il segno di un cambiamento dei tempi, cambiamento che arriva dagli adulti e dai discorsi degli adulti, dove una volta sua due l’esasperazione si mischia all’invidia, diventa assenza di democraazia e perdita di discernimento. Dietro i ragazzini che farneticano alla poveraa Flora che oltre che schiattare dovrebbe anche essere figlia niente popò di meno che del signor Ovetto Kinder, si sentono i cori contro le varie caste, contro gli stipendi alti a prescindere dal lavoro, o che ne so lo scandalo assolutamente immotivato del danaroso divorzio tra Veronica Lario e Silvio Berlusconi, il quale ha seguito le normali procedure e proporzioni dei divorzi tra comuni mortali ivi compresi operai e dipendenti statali. Scotomizzando cioè quanto magari deve guardagnare il Silvio e perchè e per come.
    E’ l’espasperazione, è la crisi, ma è anche il regresso della democrazia e della consapevolezza degli adulti.

  9. Questo post mi sembra , nel suo insieme, semplificatore e consolatorio; di fronte alla violenza che nasce tra bimbi e ragazzini, una violenza che evidentemente pone delle domande difficili anche sul nostro essere più profondo di noi adulti, viene prima elargita ai ragazzi una semplice e falsa assoluzione, che però permette soltanto di spostare altrove il male. come in questo caso, in cui infatti viene subito linkato lo sfolirelegio elettorale di manifesti criminali. Così gualche ingenuo lettore penserà ok. la causa del bullismo è dei leghisti e se ne andrà con la sua nausea rassicurante…. Chissà se Smargiassi quando indicava “qualcosa di preesistente” pensava ai manifesti leghisti, io penserei a qualcosa di più antico e comune. Visto che qui si parla anche di letteratura , voglio ricordare Golding e “il signore delle mosche” un romanzo nobel ma che dice ai tempi non abbia avuto poi tanto successo in italia anche per ragioni “politiche”. in effetti mi è piaciuto parecchio e l’ho letto diverse volte, ma non mi è riuscito di trovare anche in rete articoli o saggi a riguardo ( nessuno sa niente?) grazie
    ciao,k.

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