MODESTO TENTATIVO DI MODESTA PROPOSTA

E’, credo, il problema dei problemi, per chi scrive, non è pubblicato, o si è autopubblicato (in realtà il problema esiste anche per chi è pubblicato dai piccoli, i medi e i grandi editori, ma al momento limitiamo il discorso). Farsi leggere. Perché oltre alle sessantamila (circa) novità annue, cui è già difficilissimo tener testa anche per il lettore più assiduo, esiste un oceano di scritture cui si vorrebbe far fronte: ma è impossibile.  Solo nella mia casella di posta, arrivano ogni giorno dalle trenta alle novanta richieste di lettura: e io non sono editor, né editore, nè agente,. Come si fa? Non credo sia più possibile rispondere citando la famosa lettera di Umberto Eco sul perché non è bene inviare manoscritti: semplicemente perché quella risposta è del 2001, e molte cose sono cambiate nel frattempo.
Certo, è possibile ignorare, dire non ho tempo, non ce la faccio, sono un essere umano, e lasciare l’interlocutore deluso, o incazzato (i soliti collusi, si leggono solo fra amici, noi che non abbiamo santi in paradiso eccetera eccetera), o ringhioso, o sconsolato, o indifferente perché quella stessa mail è stata inviata ad altre cento persone. Si può, ma il rischio è sempre quello di perdere qualcosa: quell’unico testo che ha valore in mezzo a centinaia che hanno ragion d’essere come diletto personale (che mai va sottovalutato, perché la scrittura dovrebbe essere in primo luogo piacere, e non mezzo per il successo, ma questa è altra, lunga e complessa faccenda).
Così, ieri è nata una piccola idea, su Facebook: perché non creare un ulteriore circolo di lettura volontario e on line, sul modello dei gloriosi Quindici (che ci sono ancora, peraltro, e hanno il loro da fare), e dirottare su quel gruppo i testi che arrivano nelle caselle di mail più visibili? Non per lavarsene le mani, ma per avere un supporto:  senza promettere nulla, perché nulla è sicuro (ma scrivi, direbbe Fortini), e soprattutto senza chiedere nulla, senza un centesimo in cambio, ma solo per non lasciar ingolfare il petalo di rosa nel Grand Canyon affollatissimo.
La discussione è qui. Se vi va, dite la vostra. Modalità organizzative a breve.

5 pensieri su “MODESTO TENTATIVO DI MODESTA PROPOSTA

  1. Scrivere libri è ormai alla portata di tutti, quindi non ci resta che scrivere e leggere ciascuno solo le proprie opere, se vogliamo che la sega, pardon, la saga della scrittura giunga finalmente al capolinea.

  2. Potresti creare uno spazio qua, in alto a sinistra, nel quale ognuno può lasciare la propria e-mail e offrirsi come lettore volontario.
    Io comunque ho chiesto consigli e fatto leggere a scrittori e critici, piccole cose, qualche poesia, appunti, e mi hanno risposto e aiutato, facendomi notare cosa c’era di buono e cosa no.

  3. Provo a scriverla in modo divertente, anche se è vera. Poi che sia vera non vorrà dire che sia meno divertente. La settimana scorsa un uomo mi ha domandato se conoscevo lo scrittore Figeraldo Vasul Colle. Quando gli ho detto che non lo conoscevo se n’è andato scuotendo la testa ed ora non mi ascolta più se parlo di letteratura. Non ho fatto in tempo a dirgli che in Italia si pubblicano almeno novemila titoli all’anno soltanto di narrativa. “Ma no,” mi ha detto quando l’ho rincontrato, “viene pubblicato negli USA.”
    “Grazie.”
    .
    Riguardo le pubblicazioni librarie, il questionario dell’Istat mi sembra che sia compilato dalle case editrici. Gli altri modi di pubblicazione non dovrebbero rientrare nei dati e non so se sia possibile riuscire a stilarli in tempi utili per uno studio sulle pubblicazioni del presente. Perciò mi chiedo se si riesca ad essere veramente aggiornati sulle novità librarie a meno di restringerle al campo delle case editrici, che è già quasi un infinito. E io ne rimarrei un po’ irretito, come l’infinito che si spalanca davanti agli occhi ne L’Uomo che Ride, ma tutto sommato contento. Una cosa non ho capito: se ricevi quel materiale esclusivamente dalle persone che scrivono o anche dalle case editrici che vorrebbero un tuo parere.

  4. “Figeraldo Vasul Colle” è un nome di fantasia, che ho sostituito al nome reale dello scrittore. Ho raccontato questa esperienza per descrivere uno dei piccoli effetti legati alla non conoscenza di alcune cifre riguardanti la produzione libraria.
    Si tratta di un effetto che si potrebbe considerale trascurabile, ma che potrebbe anche provocare un po’ di sconforto quando si parla comunemente di libri; penso anzi che si potrebbe venire “declassati” nel credito, se così si può dire, da parte di una persona non aggiornata sulle quantità di pubblicazioni librarie annuali, nazionali o estere. Succede.
    Dipende, credo, dalla propria sensibilità e dal proprio stato d’animo considerare trascurabile o meno questo effetto. Per mio non è determinante, ma non è neanche così insignificante da essere ignorato; altrimenti non avrei speso un po’ del mio tempo per condividerlo. Chissà quali altri piccoli effetti si potrebbero aggiungere a questo, oltre a quello, credo stressante, scritto nel post.

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