NIE: REAZIONI DE PANZA

1. fallacia del “non è letteratura”;
2. fallacia del riduzionista;
3. fallacia del pigro o del ritardatario.

Questi i frame individuati da Wu Ming 1 nella prima parte di un lungo intervento che si chiama New Italian Epic: reazioni de panza, e che riguarda alcuni articoli, di sorprendente unanimità, usciti in questi giorni a proposito del Nie.
Il testo è su Carmilla.
Ps. Per qualche ora non sarò davanti al computer: metto dunque i commenti in moderazione, dal momento che, come ben sapete, basta la parola e la salivazione dei troll aumenta.

245 pensieri su “NIE: REAZIONI DE PANZA

  1. A questo punto della discussione sul NIE e indipendentemente da questo articolo su Carmilla, reazione che non solo è più che giusitficata dalle critiche avanzate da quegli specifici mediatori culturali che sono intervenuti maniera poco informata e con tono fra il paternalistico e lo sprezzante, ma è ampiamente argomentata, vorrei dire una cosa: mi sembra poco dignitoso per la critica di questo paese, e anche per i commentatori dei blog, attaccare chi si presta ad un lavoro serio, puntuale, argomentato, corroborato da esempi testuali, tutto ciò che fa insomma un saggio di interpretazione e storicizzazione letteraria, senza proporre una contro argomentazione che utilizzi lo stesso tono pacato, civile e più che aperto al confronto dialettico che l’autore di quel saggio ha utilizzato per mesi (precisamente dall’aprile del 2008).
    Credo che la qualità editoriale, stilistica e dei contenuti di questa breve e illuminante raccolta di saggi sia sotto gli occhi di tutti.
    C’è che ci vuole vedere autopromozione: io so (e cito Pasolini apposta perché qualcuno si incazzi o risponda con sufficienza, perché i cretini sono sempre in agguato) che questo saggio sta avendo una ricezione seria fra chi è realmente interessato, anche in ambito accademico, agli sviluppi della narrativa italiana contemporanea.
    Rispondere anche a osservazioni prive di contenuto dimostra da parte dell’autore una disponibilità e una pazienza veramente eccessiva.
    Detto questo spero da oggi di poter leggere osservazioni che stabiliscano un rapporto diretto con il testo, perché di leggere geremiadi su quanto sono potenti i Wu Ming credo che ne abbiamo davvero le tasche piene tutti.

  2. WM1, quando ci fu l’incontro – l’ultimo – a bologna con Evangelisti e Moresco che presentavano la rivista IPA insieme all’editore, Evangelisti si tirò fuori dalla tasca due fogli piegati in quattro, li passò a Moresco dicendo che era la tua recensione. Moresco disse: ci dovremo conoscere prima o poi con WM1. Ecco, nessuno credo ce l’ha più davvero con nessuno.
    Te lo scrivo qui perché voglio che leggano tutti quelli che accusano la gente di fare camarille, così avranno altro materiale per le loro stronzate. Ma anche per fare felice chi crede che tra gli scrittori deve esistere confronto, e quindi rispetto. E infine per rendere un piccolo omaggio alla grandezza di Evangelisti, perché per fare come lui bisogna essere grandi.

  3. @claudia boscolo. Prendiamo una delle tante lunari affermazioni del saggio: “gli autori targati NIE utilizzano tutto ciò che sembra loro giusto e serio utilizzare”. Trovami un solo autore che non sia convinto di averlo fatto. Ma il giudizio di merito a chi spetta? A Wu Ming stesso?
    Prendiamone un’altra: “gli autori targati NIE utilizzano punti di vista inconsueti” (fanno parlare cose inanimate, animali)… Trovami una sola fiaba in cui non parli qualche sasso o nuvola o rospo…
    Terzo esempio: l’ucronia. “Che cosa sarebbe successo se… “.
    Suvvia, se l’innovazione è questa… Per quanto mi riguarda, mi domando anch’io che cosa sarebbe successo se Wu Ming 1 fosse risultato appena appena più convincente. La risposta che mi dò è: magari si sarebbe risparmiato tutti questi sfottò, che lui può benissimo imputare alla natura trollesca dei suoi detrattori, ma che in realtà nascono da una delusione vera, data la statura intellettuale precedentemente dimostrata dal personaggio.
    Comunque: se Wu Ming 1 è convinto di aver fatto un buon lavoro, evviva lui. Se poi ha trovato anche degli estimatori, ancora meglio. Personalmente trovo i suoi parametri d’analisi assolutamente inservibili e inani e non mi sogno nemmeno lontanamente di applicarli per vagliare chi ci rientri e chi no. Non mi porterebbe a nessuna conclusione interessante rispetto alla qualità e all’importanza delle opere prodotte negli ultimi lustri.

  4. @ Critico anonimo
    Di te (dei tuoi argomenti) mi occupo la settimana prossima, aspetta il turno della tua fallacia, per favore 🙂 E’ la fretta che vi incasina tutti, la fretta.
    Una cosa: ma in questo caso che bisogno c’era di essere anonimi? Boh.

  5. “Trovami una sola fiaba in cui non parli qualche sasso o nuvola o rospo…”
    Appunto, nelle fiabe. Ma nei thriller e nei romanzi di spionaggio io davvero non l’avevo mai visto succedere. E’ qui la cosa particolare, non ha senso dire che a l t r o v e si trova questo oppure quello oppure quell’altro, è il fatto che nei romanzi italiani degli ultimi anni si trovino i n s i e m e tutte o quasi tutte le cose dette da wu ming a creare una atmosfera, un qualcosa che segna il tempo di oggi.

  6. @Aldo. Ma no. Fiabe a parte, punti di vista inconsueti ce ne sono sempre stati e sempre ce ne saranno. Quando si parla di “originalità” di un’opera secondo te a che cosa ci si riferisce? All’utilizzo di cliché triti e ritriti? Wu Ming trilla di gioia all’idea che nel Ciclo del Metallo di Evangelisti la nascita del capitalismo industriale venga vista con gli occhi di uno stregone del culto afro-cubano noto come “Palo Mayombe”. A me, sinceramente, interessano altri elementi.

  7. P.S. Sento dall’altra stanza annunciare il titolo sanremese: “Piove il sole”, della figlia di Zucchero. Più inconsueto di così…

  8. @Wu Ming. Attento a non esagerare con le fallacie altrui: potrebbero tornarti addosso a boomerang. Non hai esattamente la fama di Oriano Infallace…

  9. “A me, sinceramente, interessano altri elementi.”
    E’ legittimo, ma allora perché prendersela con chi invece ha a cuore proprio quelli? Come si domanda Wu Ming: perché l’odio? Cosa rivela?

  10. @andrea barbieri a proposito del ben ricordo che mi scrivi eccetera eccetera ricordi male e io ho scritto altro e altre cose, oltre. Ritengo questo libro un testo inutile, superfluo.
    @wu ming Non hai proprio compreso il senso del mio “è noto eccetera eccetera”. Né te lo spiego perché non riguarda te.

  11. Incollo qualche passo della passata conversazione sul memorandum.
    Luminamenti – “Oggetti non identificati? Mi sembra che da sempre ci siano stati questo tipo di oggetti. Persino uno come George Steiner considera l’opera di Joseph Needham un’opera narrativa”
    WM1 – “Luminamenti: appunto. E’ quello che stiamo dicendo un po’ tutti. Segui una discussione, ogni tanto, e leggi i libri, prima di intervenire a gamba tesa sfondando le solite porte aperte.
    La forma-romanzo si evolve inglobando oggetti narrativi che all’inizio non erano considerati romanzi, e a volte nemmeno letteratura.”
    Luminamenti – “Scusa Wu Ming la presunta discussione l’ho seguita, il libro che è proprio in stile libera fantasia l’ho letto e ho preso tanti appunti e se tu permetti capita che a qualcuno possa non piacere, non condividere senza per questo pensare sempre fuori luogo di avere subìto un’attentato alla propria integrità di scrittore.”
    WM1 – “Luminamenti: sul fatto che tu sappia esattamente di cosa parli, lasciami avere i miei dubbi, almeno in questo caso.
    Hai scritto una cosa che era già stata specificata, anzi, era una delle premesse di tutto il discorso. Ma l’hai detta come se fosse in contrapposizione a quanto assunto finora, e come se fosse chiara soltanto a te. Io mi sono limitato a farlo notare, poi tu prendila come vuoi.”
    Uhm, invece mi sa che ricordavo bene.

  12. Lo ripeto, siamo in un paese che affoga nella merda, abbiamo bisogno come mai di gente che sappia raccontare le cose, invece affoghiamo anche qui in disputine: è disperante.

  13. Andrea ricordava bene. E’ un altro atteggiamento tipico quello di rinfacciarmi – come se le ignorassi – cose che invece sono presenti nel memorandum, precisate in una nota ad hoc o addirittura poste come premesse a tutto il discorso.
    Ad esempio: “Ma queste cose le diceva Rodari!”, quando questa cosa è detta… nella nota su Rodari già presente nella versione 1.0.
    Oppure, io scrivo: “Abbiate pazienza, ora devo tornare un momento all’ABC”, e arriva l’accusa: “Ah, ma questo è l’ABC!”.
    Oppure si ripete pari pari un’accusa citando un passaggio della versione 1.0, ignorando che quel discorso è stato affrontato e chiarito nella 2.0 (ad esempio, la questione del “realismo”).
    Oppure si restringe il campo in maniera ottusa, rimanendo alle primissime formulazioni del problema e ignorando che nel corso del dibattito ci sono stati interventi che precisavano in modo molto chiaro (es. l’intervento di Girolamo De Michele su “New Italian Epic e allegoria”).

    La mia domanda continua a non avere risposte, purtroppo. Io ho proposto alla pubblica discussione degli appunti, un testo provvisorio, volutamente problematico e difettoso, aperto (anzi, spalancato) a modifiche, integrazioni, critiche, superamenti. Una proposta, questo era, e l’ho più volte specificato. La scelta della parola “memorandum” (e non “manifesto” come continua a ripetere qualcuno) parla già abbastanza chiaro. Molti hanno saputo usare questi appunti che avevo tirato fuori dal disco rigido e socializzato, e lo testimonia la ricchezza della discussione (abbiamo tentato di renderne conto con puntualità su Carmilla), mentre alcuni – chissà perché – li hanno vissuti come una minaccia.
    Degli appunti.
    Se in alcuni casi è facile riconoscere una difesa corporativa e castale di un ruolo (quello del critico) minacciato da radicali trasformazioni, in altri è più difficile capire cosa sia accaduto senza sconfinare in psicologismi etc. La questione rimane aperta.

  14. “Wu Ming trilla di gioia all’idea che nel Ciclo del Metallo di Evangelisti la nascita del capitalismo industriale venga vista con gli occhi di uno stregone del culto afro-cubano noto come “Palo Mayombe”. A me, sinceramente, interessano altri elementi.”
    Critico Anonimo: a me invece non interessa minimamente sapere quali siano gli elementi che interessano a te, perché non riguardano questa discussione, e quindi non capisco perché interveni se la discussione non ti interessa.
    Non vorrei neppure sapere chi tu sia, perché il modo in cui ti poni è talmente imbarazzante e poco dignitoso che è meglio per te se rimani anonimo. Sufficiente per me per sapere che non sei un critico perché non hai argomenti, e forse ti è stato permesso di esercitare una professione per quale non sei portato. Nel qual caso mi rammarico davvero per il tuo fallimento, perlatro prevedibile, visto che prima o poi i nodi vengono al pettine. Voglio dire, un medico che sbaglia regolarmente le diagnosi prima dovrà essere sostituito. Anche senza rancori.

  15. Bah. A me pare semplicemente che ci sia una presa di posizione da parte di chi vuol difendere il proprio piccolo territorio dall’aggressione del cattivo WM1. WM1 è uno scrittore, un romanziere, e dunque come si permette di arrogarsi il diritto di invadere il campo della critica letteraria? Prima aggravante: è uno scrittore di successo, dunque non si allarghi troppo. Seconda aggravante: come si permette di suggerire un’analisi generale cercando di individuare una tendenza della letteratura contemporanea italiana con tanto di nome straniero? Se ci fosse stata davvero una simile tendenza, pensa qualche critico professionista, me ne sarei già accorto io, ci avrei scritto un saggio, l’avrei battezzata con un bel nome nuovo tipo “superpostmoderno definitivo” e ci avrei campato per i prossimi vent’anni. Se non mi è venuta in mente evidentemente è una stronzata oppure uno stratagemma per attirare l’attenzione. Dunque stronco, ma non mi abbasso ad argomentare perché: 1. Non ci ho voglia. 2. Dovrei entrare nel dettaglio e poi il lettore si distrae e io non voglio che si distragga, dunque meglio liquidare con una battuta. 3. Se mi metto ad argomentare finisco con il legittimare almeno in parte l’oggetto della mia critica. 4. Magari non riesco ad argomentare bene e dunque chi me lo fa fare?
    Tutto ciò non aiuta chi vorrebbe capirci di più.
    Mi sa che va così. Però siccome anch’io ho stima di Trevi, ma non ho potuto leggere per intero il suo articolo né riesco a trovarlo in giro, e vorrei capire se lui invece si discosta (almeno un pochino) dallo schema che ho descritto sopra, non è che qualcuno ce l’ha disponibile in pdf o simili? Grazie.

  16. Innanzitutto saluto tutti anch’io, per questo è il mio primo intervento sul blog.
    Volevo rispondere a @Critico Anonimo: credo che il nocciolo della questione non sia l’innovazione di questo o quel punto nel memorandum di WM1. Ciascuna caratteristica del Nie, presa nella sua singolarità, è ovviamente già rintracciabile altrove. E’ l’insieme a fare la differenza. E’ la compresenza di più elementi nella stessa opera e poi, via via, in tutte le opere identificate come parti della nebulosa, a dare corpo al Nie. Poi, si può continuare a dire che WM1 ha scoperto l’acqua calda. Va bene. Ma prima del memorandum l’acqua calda non c’era. Non c’era uno studio che raggruppasse un corpus di testi in apparenza dissimili. Non c’era, soprattutto, uno studio (giusto e serio) su una fetta importante della narrativa italiana contemporanea che merita di balzare agli onori della critica invece che continuare ad essere accantonata come letteratura di serie B in quanto “di genere”. Tutto qui. A WM1 il merito di avere per primo tirato le fila di un discorso teorico che non poteva più attendere. Pare ora che già in molti ci avessero pensato… “ma sono cose che si sanno sempre dopo”, diceva quello.

  17. @Claudia Boscolo. Ah, sì, hai capito tutto tu. Bene. Brava. Sarai presto cooptata tra gli scopritori ufficiali dell’acqua calda.
    @Pispisa. Ah, sì, il riflesso di Pavlov: ripetere sempre e comunque: “Ma questa NON E’ un’argomentazione. Ma questa NON E’ un’argomentazione. Ma questo NON E’ un entrare nel merito…” e via discorrendo.

  18. @Critico Anonimo: visto che, la cosa non ti offenda, di eventuali argomentazioni sul tuo rapporto col lexotan mi interessa poco, potresti continuare ad argomentare sul Nie? Grazie.

  19. Mha guarda, se la tua è una preoccupazione cavalleresca, ti direi di procedere pure, che con il mio imbarazzo semmai me la vedo io, grazie
    Spero che ora tu veda chiaramente che non hai argomenti da contrapporre.

  20. Purtroppo, Claudia e Gaia, a cui chiedo scusa personalmente, basta abbandonare la rete per pochi minuti e arriva Lucio Angelini, che è il critico anonimo, naturalmente.
    Vi invito a non rispondere alle sue argomentazioni, e vi ringrazio.

  21. @ tutti
    Si impara sempre qualcosa. Leggendovi ho appreso che, Wu Ming 1 deve avere una fidanzata/compagna/moglie invidiabile, di gran pazienza, lui sta sempre qui a rispondere a tutti! Come nel secondo film di Carmelo Bene, “quella santa è una donna”. Wu Ming 1, che ringrazio dell’attenzione al mio risibile argomento, a cui risponderò. Di certo lei non si comporta da stronzo. (Ha letto “Ideologie del classicismo” di Luciano Canfora ?) Da questa sua frase di ieri “Non amo la parola “serenità” perchè mi fa pensare a un’assenza di conflitto, ma posso provare a maneggiarla con le pinze: bisogna stare sereni. Conflittualmente.” che io trovo rivelatrice, potrebbe venir fuori una discussione interessante. Porti pazienza, a me colpiscono i particolari insignificanti.
    Detrattori e difensori, probabilmente, mi auguro, accade solo in web, il loro atteggiamento, non mi intimidisce, mi fa “”paura””, e lo virgoletto due volte. Sembra una guerra di guerriglia. Genna ieri su Carmilla, ma apparso in origine per il Manifesto, è stato (come ogni volta che non scrive per se o a casa sua) lineare e pacato, un buon intervento sul noir, dove inserisce in maniera consona il memorandum. Poi si, centomila analisi possibili, potenzialità o meno, gusti diversi etc etc etc

  22. @andrea barbieri tu scrivi:”Hai scritto una cosa che era già stata specificata, anzi, era una delle premesse di tutto il discorso. Ma l’hai detta come se fosse in contrapposizione a quanto assunto finora, e come se fosse chiara soltanto a te. Io mi sono limitato a farlo notare, poi tu prendila come vuoi.”Uhm, invece mi sa che ricordavo bene”.
    no no, non è così, ma sei libero di ricordartelo e di interpretare come ti pare e di riportare parzialmente il mio discorso.
    L’atteggiamento è palese:
    1) non lo hai letto
    2)non segui le discussioni, stai dicendo cose che abbiamo già detto (cosa che ovviamente io nego perchè ho ridotto ad unicum tutto quello che sa dire quel libro e quella discussione. Se non si afferra l’ironia che esprimeva perchè non la si vuole afferrare, il problema non è mio, non me lo pongo proprio questo problema – poi ho specificato altro. Che poi io non abbia saputo esprimere l’ironia tanto da non essere stato percepito non mi permetto di escluderlo, la cognizione è talmente complessa, ma non mi preoccupa più di tanto, perchè io so quello che intendevo dire e anche lì dove non è inteso lo sto dicendo adesso ma l’avevo detto anche prima di adesso. La discussione, come le altre, l’ho letta tutta come sempre ed era poca roba da leggere.)
    3) al punto tre ho fatto progressi, si ammette che l’ho letto ma l’avrei letto velocemente e sopratutto non l’ho capito nell’unico modo possibile per poterlo capire. (questo è il migliore dei ragionamenti che ho ricevuto, sono entusiasta di tanta veggenza. Informo che trattasi di ironia per chi non la capisce e per chi continua a non volerla capire trattasi di intenzione dello scrivente, ma sono sicuro che potrei subire pure un processo per l’intenzione)
    4) il punto quattro deve ancora accadere, è possibile che prima o poi qualcuno me lo farà capire quel testo nell’unico dei modi possibili e avremo raggiunto finalmente la pacificazione.
    Più o meno si sono utilizzati questi schemi anche con altri.
    A me va bene tutto, WU Ming non è un mio nemico, ma quel testo per me è inutile e superfluo. Wu ming è convinto di aver realizzato un’apertura di un mondo, non faccio almeno io un processo alla sua buona fede e alle sue intenzioni e convinzioni, ma leggendolo ho realizzato una grande confusione (dell’autore). Non è la fine del mondo se più voci l’hanno stroncato, ci vuole più serenità.
    Se Wu ming vuole venire a parlare davanti a un pubblico del suo libro e discuterne pacatamente con chi l’ha stroncato ben venga. Quello che conta è la libertà di esprimere la propria opinione.

  23. Volendo integrare la lettura dell’articolo apparso su Carmilla, vi chiedo se sono disponibili in rete i testi completi (meglio se sotto forma di scansioni delle pagine ma chiaramente è ok qualsiasi formato) delle varie stroncature apparse sulla carta stampata.
    E (OT, scusatemi) esiste un motivo particolare per cui su Carmilla non è possibile commentare?
    Grazie

  24. “esiste un motivo per cui su Carmilla non è possibile commentare?”
    Si: perché almeno nel fare Carmilla siamo liberi di disporre del nostro tempo e del nostro lavoro nei modi che crediamo opportuni (e, alla faccia della presunta rivalità con IPA, questo è uno stile condiviso da entrambe)
    altre riviste hanno i commenti aperti? appunto, sono altre, c’è spazio per tutti, se tutti facessero nello stesso modo…
    non ti piace lo stile di Carmilla? Fai tu una rivista migliore, te ne saremo tutti grati
    vuoi commentare i testi di Carmilla? apri un blog, postali e apri i commenti, non te lo impedisce nessuno
    vuoi dirci tu come dobbiamo lavorare? grazie, no
    girolamo (uno dei redattori di carmilla)

  25. @luminamenti, il punto a mio avviso non è la mancanza di serenità perchè c’è chi stronca il testo di WM1. è che c’è chi lo stronca senza averlo letto, come è stato ampiamente dimostrato in varie occasioni. ho partecipato a un dibattito in cui WM1 parlava del NIE (allora eravamo alla versione web 2.0) e ti assicuro che c’era una grande serenità e gioia da parte di Roberto nel parlarne, anche di fronte agli scettici o a chi non era d’accordo. per come lo conosco (come scrittore e saggista, non siamo amici, anche se ne sarei onorato) dubito che il suo atteggiamento professionale di fronte alle critiche o alle osservazioni sia paranoico, o che creda di non poter scrivere o argomentare meglio. anzi, tutt’altro. tutta questa vicenda del NIE sta facendo fare passi avanti alla critica letteraria e alla narrativa italiana, e sta facendo venire alla luce i pregiudizi che la pervadono, ahimè.
    grazie loredana dello spazio.

  26. muovere qualche critica al NIE perlomeno si può. sollevare qualche dubbio sulla qualità di un libro come “Davide” di san Carlo Coccioli su vibrisse è impossibile

  27. Girolamo, in realtà credo che la domanda che poneva Elvezio fosse autentica e non provocatoria, anche perché tempo fa me lo chiedevo pure io, prima di constatare che gente assurda c’è in giro per i blog.
    Penso che sia utile reiterare che alcune riviste online, per esempio Carmilla, non aprono ai commenti perché non ne vedono l’utilità, in quanto la moderazione ruba eccessivo tempo al lavoro di analisi, e aprire senza moderazione è un atto di eroica fiducia nel prossimo (che come nel caso di Loredana, a volte, troppo spesso, viene tradita).
    Sono completamente d’accordo con Sergio. La mancanza di serenità si respira SOLO in rete. In conferenza l’atmosfera è completamente diversa, e la ragione è molto chiara. Presenziare ad incontri pubblici, porre domande e discutere è un’attività costruttiva che però richiede un certo impegno. Invece spalare merda sul web è facile e non impegna particolare acume.
    Liquidare un filone letterario che pone quesiti fondamentali per un’analisi costruttiva dello stato in cui versa questo paese non solo è assurdo e controproducente, ma significa in qualche modo anche rendersi conniventi con chi questo paese lo sta affossando.
    Questo aldilà di meriti e demeriti letterari, su cui si può tranquillamente discutere.

  28. Girolamo, vede ? Anche Claudia ,asciadiguerra munita, la invita a riflettere sulla sua piccola miopia internautica…
    ah (sospiro) questo pazzo pazzo web…

  29. Morganthal: “piccola miopia internautica” mi sembra un po’ eccessivo. Si trattava di un semplice fraintendimento, e forse neppure, visto che io ho espresso la mia opinione, ma può ancora darsi che mi sbagli e che la domanda posta fosse in effetti inficiata da malizia.
    E’ con questo tipo di battutine – leggi: la tua – che si accendono polemiche senza senso e senza fine. Anche perché se non sbaglio nei tuoi confronti è stata usata una gentilezza che hai dimostrato col tuo tono arrogante di non meritare affatto.
    Chiediti, Morgathal, se ci sia davvero necessità di introdurre del sarcasmo in un dibattito letterario, e se questo sarcasmo non sia piuttosto rivelatore di pulsioni estranee a questo dibattito.

  30. i commenti su Carmilla sarebbero utili. Che so anche per avere dei feedback dai lettori. Il confronto non è mai disprezzabile. Ma vista la risposta de panza pure un po’ indisposta di girolamo si capisce forse il perchè di tale cattiva scelta.

  31. @ claudia
    Nessuna polemica intenzionale o meno, solo leggiadra ironia
    a dire il vero per smorzare i toni. La mia arroganza (inesistente) (e davvero non entro nel merito di chi qui dimostra realmente arroganza) è stata già sconfessata 30 commenti sopra con una mia risposta. Lei è una newbie della comunicazione web ? Malizia, arroganza, pulsioni esterne… Su, finiamola un po’ con queste proiezioni. Nel caso, perdoni la mia idiozia, che è pari alla sua seriosità fuori luogo.

  32. Ah, non era una polemica? E allora che bisogno c’era di fare quella osservazione?
    Leggiadra ironia detto di se stessi non è un po’ piacione?
    E poi senti senti, uno/a che ti dà del lei in rete e ti accusa di seriosità fuori luogo.
    Comunque, ecco un ottimo esempio del perché Carmilla ha chiuso ai commentatori.

  33. @ claudia
    Mea culpa, la credetti operare nello specifico campo della scienza del testo, ma noto che lei si muove in quello del diritto. Un consiglio, risparmi sovente il lessico forbito, qui appare forzato e da piazzista. In segno di non proliferazione ulteriore, le offro dolcezza http://www.fuerst.cc/index_e.php

  34. @ Tutti
    Invito a porre l’attenzione su questo: in rete è difficile trovare gente più disposta a discutere degli animatori di Carmilla. Il fatto che su Carmilla non ci siano commenti è ininfluente al fine del confronto anche serrato coi redattori. Basti vedere con quante persone abbia scambi Genna su Facebook quotidianamente, con quale rapidità Girolamo risponda a sollecitazioni e chiamate in causa sui blog, a come io mi spendo per rispondere a tutti, al tempo che dedica Evangelisti alla mailing list “Eymerich” etc.
    Se su Carmilla, Il Primo Amore e altre riviste on line non ci sono i commenti aperti, è perché veniamo tutti da esperienze negativissime in tal senso. Ci sono spazi che, purtroppo, i commenti aperti non se li possono permettere, perché i loro gestori, per il solo fatto di esistere e comunicare, fanno saltare la mosca al naso dei neurolabili. E’ provato e documentato che in rete basta nominare “Wu Ming” e qualche altro nome (Genna, Moresco, Scarpa, Evangelisti, per limitarci a qualche esempio) e istantaneamente si alza la tensione, e a qualcuno “parte la scheggia”.
    Noi su wumingfoundation e su manituana.com abbiamo sì spazi aperti ai commenti (il forum di “New Thing”, il forum di “Manituana”, il forum di “Lavorare con lentezza” e il blog di “Stella del mattino”), ma per commentare è necessario *iscriversi*, e c’è una storia dietro questa scelta.
    Quando abbiamo gestito spazi completamente aperti non si riusciva più a discutere perché basta una persona o due con niente da fare tutto il giorno e voglia di intasare un forum perché venga revocato a tutti gli altri il diritto di discutere e riuscire a seguire la discussione.
    Abbiamo dovuto chiudere e riaprire con iscrizione il forum di “Lavorare con lentezza” perché era diventato impossibile trovare i messaggi “veri”, nascosti dietro autentiche muraglie di ingiurie da parte di una sola persona che cambiava IP a ogni connessione e non era perciò filtrabile. E non vi dico certe mail ricevute da indirizzi-spazzatura email.com etc.Questi miei occhi hanno visto cose che al confronto Nazione Indiana è un monastero benedettino.
    Comunque, non c’è bisogno di andare lontano nel tempo e nello spazio: basti pensare a come una sola persona, da un anno a questa parte, trascorra pressoché *tutto* il suo tempo di veglia spammando qui su Lipperatura con decine di nick, e quanto l’opera di moderazione e “pulizia” che fa quotidianamente Loredana (e che rimane quasi del tutto invisibile ai commentatori veri) le sottragga tempo per fare cose più costruttive.
    @ Elvezio
    PEZZO DI RONDOLINO:
    http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/Libri/grubrica.asp?ID_blog=54&ID_articolo=1928&ID_sezione=81&sezione=
    PEZZO DI LA PORTA (già linkato su Carmilla in calce al penultimo post sul NIE):
    http://archiviostorico.corriere.it/2009/febbraio/07/Macche_New_Italian_Epic_Questo_co_9_090207058.shtml
    PEZZO DI CHIABERGE:
    è tra i commenti in calce a questo post
    http://loredanalipperini.blog.kataweb.it/lipperatura/2009/01/26/new-italian-epic-dal-web-alla-carta/
    PEZZO DI TREVI:
    non ne esiste alcuna versione digitale, è solo su carta, credo si potrebbe chiedere a Trevi di postare il file da qualche parte.
    @ Luminamenti
    ancora con ‘sta storia del “non capite la mia ironia”? No, non la capiamo.

  35. @ Morganthal
    mandalo anche a me, per favore. Lo carico su wumingfoundation e poi metto il link qui, così è a disposizione.
    E invito tu e Claudia B. a limare le asperità, perché il confronto tra voi due è possibile. In rete è facile fraintendere i toni.

  36. Mi sono reso conto che è sempre meglio fornire i link dei posti sul web che vengono nominati in una discussione, almeno di quelli non immediatamente intuibili (es. “Il primo amore” ha come url ilprimoamore.com, non c’è nemmeno bisogno di indicarlo). Per cui, ecco quelli degli spazi wuminghiani dove si possono lasciare commenti:

    Blog di “Stella del mattino”
    http://www.wumingfoundation.com/italiano/stelladelmattino/index.php

    Forum di “New Thing”
    http://www.wumingfoundation.com/ourbooks/forum_viewforum.php?2

    Spazio commenti di “Lavorare con lentezza”
    http://www.lavorareconlentezza.wumingfoundation.com/commenti.phpsc

    Forum di Manituana (sul Livello 2, solo per chi ha già letto il libro)
    http://www.manituana.com/section/83

  37. No, guarda, WM1, ho appena finito di leggere una sfilza di commenti di Morganthal sul thread di Trevi su NI, e non mi pare che fra noi due il confronto sia possibile. Fra l’altro, la perifrasi “leggiadra ironia” il luogo di “stronzaggine” mi irrita a prescindere, quindi vedi che da parte mia non c’è apertura.
    Morganthal, La ringrazio dei cioccolatini che apprezzo, ma siamo su due pianeti diversi, e direi anch’io di non fare proliferare oltre questa conversazione, in quanto temo che entrambi scarseggiamo di tempo da investire in futili attività. Un cordiale saluto.

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