Ma sì, è faccenda parzialissima, e altrimenti non potrebbe essere. Oggi giochiamo, a Radio3, e a Fahrenheit soprattutto, con i libri. Perché è tempo anche di giocare, in questa strana, stranissima Giornata Mondiale del Libro che prima di questo 2020 era fatta di incontri, ma che di incontri, in modo diverso, è fatta ugualmente. Una frase, un rigo appena, o magari due. Giocare con i libri che amiamo e ci accompagnano anche in queste settimane, postarla sui social, raccontarla, oh vecchia e bellissima storia, perché gli scrittori questo fanno: osservano, intuiscono, restituiscono, ieri come oggi. Così, ho scelto le mie, saltellando nei secoli, un po’ rispecchiando lo stato d’animo comune, un po’ no. A più tardi.
Niente è più forte dell’abitudine
Ovidio, Ars Amandi
Le donne son venute in eccellenza | di ciascun’arte ove hanno posto cura
Ludovico Ariosto, Orlando Furioso
L’universo (che altri chiama la Biblioteca) si compone di un numero indefinito, e forse infinito, di gallerie esagonali, con vasti pozzi di ventilazione nel mezzo, bordati di basse ringhiere.
Jorge Luis Borges, La biblioteca di Babele
È l’amore, non la ragione, che è più forte della morte
Thomas Mann, La montagna magica
Questa notte ho sognato di tornare a Manderley
Daphne Du Maurier, Rebecca, la prima moglie
Un universo di orrore e smarrimento circonda un palcoscenico illuminato, sul quale noi mortali danziamo per sfidare le tenebre.
Stephen King, 22.11.63
Su
un insulto non si può tornare indietro, mentre di una gentilezza ci si può sempre
pentire, e è meglio abusare di quest’ultima piuttosto che far uso anche una sola volta
del primo.
Da ” Nella solitudine dei campi di cotone ” di Bernard Marie Koltes
“Vale per tutti quelli che vivono tempi come questi, possiamo solo decidere cosa fare con il tempo concesso” Gandalf, dentro Moria, a Frodo scoraggiato. “La compagnia dell’anello” J.R.R. Tolkien.