QUANDO I FATTI CHE HANNO MATURATO VENGONO A SFOCIARE

A questo punto della mattinata avrete già fatto il pieno di analisi post-elettorali. Non aggiungerò la mia. Chi segue questo blog sa, o ha intuito, come la penso, e immagina anche che non correrò in soccorso nè del vincitore nè dello sconfitto.
Ho poche cose da dire, e riguardano le questioni sul tappeto: quelle che ci toccano tutti, qualunque sia il genere sessuale di appartenenza, qualunque sia il voto espresso da ciascuno tra domenica e lunedì. Perché – e neanche questa è una novità – considero la cosiddetta questione femminile un apriporte, attraverso il quale prendere atto delle disuguaglianze, delle ingiustizie, della negazione dei diritti.
Diritti, questa è la parola, questa è la misura. Chiunque governerà, o si proporrà di farlo, ha sul famgerato tappeto una serie di emergenze:
occupazione femminile, tutela dei lavoratori atipici e precari,  articolo 18
welfare (asili nido, tempo pieno scolastico, assistenza agli anziani e alle persone non autosufficienti, congedo di paternità)
finanziamento dei centri antiviolenza
educazione sessuale nelle scuole
applicazione della legge 194
revisione della legge 40
nascite sicure e libertà di scelta in materia (epidurale gratuita, rimborsi per chi sceglie il parto in casa)
Sono i cosiddetti fondamentali, infinite volte ripetuti, infinite volte giudicati non prioritari. La discussione è su questo, su questo l’azione.
Il resto è silenzio.

60 pensieri su “QUANDO I FATTI CHE HANNO MATURATO VENGONO A SFOCIARE

  1. Quanto è vero. Ma a parte SEL, non trovo scorci di sinistra tra i seggi. Gli italiani mi pare abbiano preferito rinunciare alla sinistra quando si è trattato di votare per Grillo. Il PD sarà costretto a fare accordi e scendere a compromessi con le frange più tradizionaliste e cattoliche – da altoatesina penso alla SVP e ai futuri ricattini e a Monti, naturalmente che vule “rafforzare la tutela per la maternità” -. Con questi presupposti ho davvero forti dubbi che qualcuno si dia priorità di questo tipo …

  2. Anche io nutro dubbi. Ma, ripeto, chiunque si è presentato a queste elezioni promettendo cambiamenti, e chiunque è stato eletto in base a queste promesse, va misurato su questi punti. Altrimenti non incarna il nuovo, ma un terribile arcaismo. Questi sono, questi vanno richiesti.

  3. Posto che quoto Elena Elle.
    Ma il fronte è così frastagliato, coi 5 stelle che poi so a loro volta frastagliati tra loro, che passeranno molto più tempo a litigaasse per la carta igenica, che a pensare alle priorità e alle secondarietà.

  4. Loredana, Elena Elle mi ha preceduto ma io lo ribadisco: tra i temi che hai elencato non ce n’è uno che possa rientrare tra le priorità di un governo uscito da queste elezioni, qualunque esso sia. Piaccia o no, e a me non piace, di queste cose ci dovremo occupare in prima persona. Quanto al voto, mi viene in aiuto la famosa affermazione di Longanesi quale unico commento: “Non è la libertà che manca; mancano gli uomini liberi”. Data l’epoca, possiamo perdonargli la formulazone al maschile. Oggi possiamo rideclinarla includendo anche le donne. Purtroppo sono non solo in tanti, ma anche in tante, ad aver votato come hanno votato.

  5. La vostra amarezza è la mia, credimi. E’ quella dello sguardo incredulo e poi arrabbiato dei miei figli, mentre seguivamo la diretta elettorale. Ce ne occuperemo in prima persona, come abbiamo fatto, del resto, fin qui. Ma quel che voglio è, ripeto, che chi si presenta tuttora come l’orgoglioso ciclone che ha eliminato il vecchio, si confronti su questi punti. Possibile che non lo faccia. Ma,allora, di questo dovranno rispondere.

  6. Incarnare il nuovo (che avanza) non è il bene in senso assoluto. Come parlare di riforme e poi mettere le mani sulle poche cose che funzionano egregiamente (riforma Gelmini vi dice niente?).
    Aggiustare quello che non va sarebbe già un degnissimo obiettivo.

  7. Il mio timore è che si esasperino le spaccature e le divergenze fuori e dentro il Parlamento, che centrosinistra e grillini giochino al più puro su temi vuoti o di facciata e il centrodestra faccia come sempre gli interessi di uno o pochi, tutto questo sulla nostra pelle, usandoci come strumenti o consumatori a seconda dei casi.
    Sulle questioni prioritarie che il post ricorda temo il clima che si scatenò attorno alla vicenda di Eluana Englaro.

  8. Elena, dillo a me 🙂 Guardiamoli all’opera. Stavolta non avranno scuse. Laura, molto possibile, perchè, ripeto, sulla questione femminile si gioca la credibilità di parecchie parti politiche, adesso.

  9. io sono d’accordo e sono anche un po’ stufa di essere delusa e ipercritica.
    Vorrei soltanto che ci fosse la volontà di affrontare i temi del lavoro, quelli sociali e quelli della cultura.
    E se non si fa questo: rivolta. Di qualunque genere.

  10. Non credo che l’ italia andrà allo sfascio e ci ridurremo tutti in povertà.
    Penso che perderemo ancor più sovranità rispetto all’ europa, che continuerà il suo rafforzamento e la sua sempre più veloce marcia verso uno status di macronazione.
    Ma la crisi si accentuerà, i salari perderanno percentuali a due cifre, sia per riduzione che per potere d’acquisto.
    Spero di no, ma temo anche episodi, credo isolati, di violenta protesta.
    Il “costo”, come al solito, sarà a carico della classe dei lavoratori. Quello che temo è che all’ interno di questa classe ce ne sia un’altra, quella delle donne, che avrà maggiori oneri.
    Io sono convinto che dobbiamo fare di tutto perchè non ci sia questa ulteriore divisione. Questo deve essere l’ impegno di tutti, in questo momento, il primo passo.
    Oppure rinchiudiamoci in compagnia dei pochi privilegi conquistati dopo anni di lotte, guardiamoli tristemente svanire a uno a uno, e piangiamoci addosso. Ma credo che saranno pochi a fare questa scelta. 🙂

  11. Sarebbe bello, sì, per le donne, ma non solo, che il tuo elenco fosse davvero quello delle priorità da affrontare. Significherebbe vivere in un paese che ha risolto il problema del prezzo delle patate. In un paese normale ciò che tu indichi come priorità potrebbe rappresentare la chiave di volta per approdare alla soluzione di problemi anche più vasti: una sorta di paradigma al femminile per fare il definitivo passo avanti.
    Invece no. Perché la politica oggi è soltanto il prezzo delle patate, non possiamo permetterci il lusso di parlare d’altro. Tra l’altro nessuno ascolta più, l’elettorato è cambiato: qualcuno dovrebbe essersene accordo, dal rossore delle proprie schieffeggiate guance. Paladini di stravecchie ideologie come Sel sono ancora vivi solo grazie alla coalizione.
    Il problema è la fame e siamo inguaiati da doveri, ficchiamocelo nella testa, primo tra tutti il dovere di assicurare un futuro alle generazioni incolpevoli che la classe politica ha compromesso. Il pd ha frantumato l’ennesima possibilità cincischiando per quaranta giorni su slogan a proposito di diritti, e parole vuote a proposito di lavoro: non si sono resi conto che abbiamo problemi molto concreti: la fame, l’ambiente, la rovina del territorio, il ruolo devastante del potere finanziario, la disparità sociale, i privilegi inaccettabili, tanto per citarne alcuni.
    Riuscire a farsi rimontare da un ladro evasore fiscale, corruttore di minorenni, dovrebbe convincere Bersani e i suoi che hanno fatto il loro tempo, che non sono adatti a questo millennio.

  12. Piantare i paletti sul terrerno ed essere disposti a difenderne le ragioni e la posizione senza cedimenti o compromessi è l’unica cosa sensata da fare mentre il quadro politico muta ed è di difficile leggibilità. Detto altrimenti, non siamo noi a dover leggere i loro disegni: noi dobbiamo pretendere che loro (cioè i vecchi/nuovi governanti) leggano le nostre richieste e ci diano risposte chiare, sulle quali ci regoleremo (consenso Vs opposizione, quelle cose che si chiamano democrazia). Scusate il “noi”, io parlo per la scuola, ma credo che valga lo stesso per la “questione femminile” in senso ampio, e credo che le due questioni vadano incrociate, assieme a molte altre.
    L’alternativa è scrivere proclami o manifesti in bell’italiano, compiacersi di averli scritti così bene e aspettare fiduciosi che qualcuno li legga e sia illuminato dalla lampadina che gli si accende tra l’area di Broca e quella di Wernicke. E nel frattempo mettere su l’acqua per il thé.

  13. Un po’ invidio la vostra lucidità davanti ai risultati di queste elezioni.
    Io ammetto di essere ancora incredula.
    Sono contenta per chi riesce a esultare per “l’arrivo del nuovo” al Parlamento, io sinceramente mi chiedo cosa ce ne facciamo del “nuovo” quando i numeri non lasciano margine.
    Spero di tutto cuore di sbagliare, di vedere i numeri sgretolarsi dinnanzi al buonsenso, ma il buonsenso di cambiare la legge elettorale non c’è stato (forse perchè aggrappati ai famosi numeri…che poi sono andati a farsi benedire), fatico a credere che tutte queste forze politiche avranno nel medesimo istante il buonsenso di stilare una lista di priorità e discuterne insieme per il bene del Paese.
    Adesso la loro priorità è decidere chi governa per fare marameo agli altri, il resto dovrà attendere (di nuovo).
    PS
    Ma l’epidurale non è stata resa gratuita per tutti un paio di mesi fa? (ovviamente subito dopo che ho pratorito…te pareva…)

  14. Non sono così lucida, Giulia: si prova a stringere i denti, e a stringerci. Sull’epidurale: questo è un bel quesito. Teoricamente sì, ma non si capisce ancora se la delibera del governo Monti sia effettiva dopo il quasi immediato scioglimento delle camere.

  15. Premesso che qualsiasi riforma non è praticabile con berluschini e destra de noantri, secondo me la pacchia dell’antisistema è finita. Adesso M5S deve prendersi la responsabilità di votare o meno la fiducia a un governo.
    Il pd ha la responsabilità di capire che un inciucio con Berlusconi sarebbe la fine sua, ma anche di chi spera in un italia non più condizionata da Silvio. Oppure si torna alle votazioni, e ricordatevi, grillini e piddini, che i Berlusconiani restano un blocco compatto e non scalfibile come si sperava.

  16. Per diventare non credibili si deve essere di sinistra. In un paese profondamente reazionario come siamo, la semplice ipotesi che un governo (sedicente) di sinistra potesse insediarsi ha mobilitato tutti: preti, liberisti, poteri confindustriali, tradizionalisti, marziani, cavallette, esorcisti e chi più ne ha più ne metta. E questo è il risultato. No, non ci credo che se avesse guidato Renzi… se il PD avesse fatto una comunicazione migliore… se Vendola si fosse tolto l’orecchino, o che altro? La verità è che sono stati commessi errori veniali, come sempre e inevitabilmente accade. Ma agli altri viene perdonata anche la pedofilia, mentre la sinistra viene sistematicamente crocifissa anche al semplice profumo di un vago sospetto.

  17. Maurizio, è vero. Poco fa mi sono imbattuta in questo status di Costanza Miriano, che rappresenta la parte più oltranzista e conservatrice del cattolicesimo. Status pre-elettorale. Ecco quali sono stati gli argomenti:
    “La legge 40 rivoluzionata, le adozioni agli omosessuali, la pillola RU486 data via come l’aspirina: questo è il rischio dopo il 26 febbraio. Chi ci difenderà?”

  18. @Loredana, non è così assodato che il prezzo delle patate e l’occupazione femminile siano due elementi non disgiungibili: i più li considerano due problemi distinti e diciamo che il primo prude più stomaci del secondo, ecco.

  19. tutela dei lavoratori precari????????????????????????????????
    da parte di chi, di chi li ha voluti?
    il pd (pci, pds, ds ..) e la CGIL ad esempio?

  20. A giudicare dal numero dei punti interrogativi conosco Adelaide. Che invito a leggere bene: da parte di chi governerà e da chi, al Parlamento, si ritiene il nuovo che è già avanzato. Grazie.

  21. Bisogna arrendersi all’evidenza di un paese profondamente di destra che darà il proprio voto sempre e comunque a una parte politica.
    Stamattina dal panettiere una signora pensionata mi ha detto: “Ho votato Berlusconi perché così ridà a mio figlio l’ Imu della casa al mare” 🙁 Ecco quando le priorità sono queste le mie speranze vacillano pericolosamente.

  22. ah sì? ma tu pensa.
    ma mi spiego meglio: mi fa ridere e mi induce a tutti quei punti interrogativi chi, come lei, appartenendo al pd o essendo molto simpatizzante, piange sulla sorte dei precari!

  23. Cara Adelaide, doppio errore.
    Non appartengo al Pd e non ho mai simpatizzato (sorpresa! Nuova del blog?).
    Sono stata precaria fino a 44 anni, doppia sorpresa.
    Posso chiamarla Rita? 🙂

  24. Però, anche se fosse un paese in fondo di destra, cosa in fondo normale, considerata l’anagrafe e il livello di vita raggiunto, Berlusconi ( prendendo solo i voti diretti a lui ) è al suo minimo storico:
    ha preso 7,3 milioni di voti contro i 13,6 del 2008. nel 2006 prese 9 milioni. 10,9 nel 2001. è andato sotto ai livelli del ’96, 7,7 milioni. nel 94 8,1 milioni.

  25. Io non riesco a gioire perché Berlusconi ha preso “solo” sette milioni di voti. Fossimo un popolo non dico dotato di senso civile, ma anche solo di memoria, quel pifferaio oggi starebbe a suonare le sue tristi nenie all’angolo di una strada con un cappello di spiccioli ai piedi. O, meglio ancora, al piede avrebbe una palla con una catena e indosso un bel pigiama a righe, come la banda Bassotti. Invece ha praticamente rivinto, dopo aver preso in giro tutti per vent’anni. Ma che deve fare per perderle, le elezioni? Viene il sospetto che la gente lo voterebbe anche se lui non si candidasse.

  26. @Maurizio pensa te che qui in Lombardia sta vincendo Maroni ripeto Maroni, dopo le inchieste su Belsito, dopo le multe e i videogiochi e lo stipendio regionale pagati al Trota, dopo aver detto mai più con Berlusconi e poi a fargli le sviolinate. Aggiungi gli scandali Finmeccanica e Formigoni.
    Per me rimane un mistero come si possa rivotarli!

  27. Non è solo una questione di anagrafe, ad esempio in Friuli, tradizionalmente conservatore, il senato è andato al centrosinistra e non si era mai visto. Forse c’è ancora un residuo austroungarico poco amante delle pagliacciate.

  28. Sì, io non sto gioendo, ma il senso è che più di così nel suo versante non dobbiamo aspettarci. Quello che manca è il voto di sinistra, e da una parte non si può criticare chi non ha votato SEL o PD ( io ho votato SEL ), perché se lo sono meritato. Lo so che spingi molto con la “memoria”, però la memoria non c’entra niente con il voto, e oltretutto la “memoria” di cui parli non esiste. In Francia la famigia Le Pen ha raggiunto il 20%. Negli USA Bush è stato votato due volte. Un ragazzo che conosco, di 26 anni, lo ha votato perché pensava al condono e perchè schifa i gay. Molti lo hanno votato perché è simpatico, molti giovani intendo. Questa è la quota di idiozia minima della specie umana, non è una specifica italiana, che al massimo sconta un ritardo culturale, legato all’istruzione. Io ho votato per la prima volta nel 2006, e votai per i verdi. Bene, nel tempo leggendo qua e là credo di aver imparato un po’ di cose sugli ogm e sulla ricerca scientifica, che Pecoraro Scanio ha bloccato. Adesso mi vergogno ad averlo votato, così come mi scoccia aver votato PD nel 2008. Non ho veramente scelto di essere di sinistra. Quindi non posso sentirmi migliore. Lo spazio per fare bene, sia in campo elettorale che nel paese c’è tutto.

  29. Un bell’editoriale, da un premio Nobel che guarda l’Italia da lontano ed è (mi pare) fin troppo buono nel giudicarci.
    http://www.nytimes.com/2013/02/25/opinion/krugman-austerity-italian-style.html?smid=tw-NytimesKrugman&seid=auto&_r=1&
    Oppure, in italiano, si può leggere il meno blasonato ma sempre graffiante Mario Seminerio: http://phastidio.net/2013/02/25/quel-mutevole-ed-ingannevole-significato-della-parola-riforma/#more-8975.
    Parlano di economia in modo molto semplice, leggono in un certo modo le vicende politiche, si può non essere d’accordo con molte delle loro affermazioni, ma c’è sempre da imparare leggendoli.

  30. OT ecco, ad esempio, sto ascoltando il discorso di Bersani. Una giornalista domanda: pensa che con Renzi avreste fatto meglio? Ecco, questa persona ha studiato degli anni e prende uno stipendio per produrre una domanda così idiota?

  31. ah,forse sempre a sproposito,ma siccome mi è venuto in mente solo sabato(a causa della presenza in zona di loredana credo)mi piacerebbe sapere come coloro che ritengono un abominio l’adozione di un figlio da parte di una coppia gay in quanto secondo questi signori per crescere decentemente si ha bisogno come l’acqua di un padre e una madre “classici” giustificano i non rari esempi di persone che hanno perso un genitore quando erano nascituri appena concepiti o neonati e il genitore superstite li ha cresciuti senza essersi trovato compagnia,e nonostante ciò sono diventati adulti normalissimi,anzi decisamente più svegli della media direi almeno stando ai casi a me noti,in barba ai dogmi di un Giovanardi qualsiasi

  32. Diamond codesta è la “classica argomentazione al ribasso piuttosto pericolosa direi.
    Per esempio conosco fior di intelligenti e normalissimi giovanotti , che pure nell’infanzia hanno preso sberle e cignate da genitori violenti, eppure non credo che questo possa giustificare una legge che liberalizza ( libertà di scelta) le botte da appioppare ai figli “in barba ai dogmi degli psicanalisti di grido”. Perdona l’esempio rozzo estremo ma effettivamente, anche nel caso dell’adozione, mi sembra normale orientarsi verso la condizione (ideale) migliore. Per quello che mi riguarda vedo un abominio l’adozione ai gay, non tanto per le conseguenze sul singolo bambino, comunque difficili da valutare, quanto per come questo sradicamento della nascita dallo spazio naturale della famiglia, offra enormi possibilità alla mercificazione dell’essere umano. Bambini programmati e selezionati come merce, da offrire ai ricchi o alle multinazionali. E non è una fuga in avanti, già adesso le donne del terzo mondo, molte indiane, vengono schiavizzate a fini riproduttivi. Il mahatma Ghandi considerava abominio anche l’aborto, chissà cosa penserebbe dell’utero in affitto. chissà cosa ne pensa beppe grillo
    cioa,k.

  33. @ k.
    perché l’adozione per le coppie etero non ti dà problemi, mentre l’adozione per le coppie omo diventa mercificazione dell’essere umano?

  34. @k: …. no, vabbè. Non ne vale la pena. Mi ritiro in buon ordine, lascio la replica ai documenti che chiunque si avventuri su questo terreno dovrebbe leggere, prima di sputare sentenze. Per esempio: http://sip.it/notizie/genitori-gay-una-riflessione-di-giovanni-corsello.
    O anche: Development and homoparentality: a review of studies comparing homosexual and heterosexual families, disponibile anche in Italiano: http://www.francoangeli.it/riviste/Scheda_rivista.aspx?IDArticolo=33920.
    E quanto ai figli su ordinazione, consiglierei più teatro e meno film di fantascienza.

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