Io non la conoscevo, Savina Disanti, ma la conoscevo attraverso le parole delle amiche. Io non la conoscevo, la “libraia di Vieste”, ma conosco molte, moltissime libraie, e moltissimi librai, perché in questi anni di cammino sono stata loro ospite, e ho sempre pensato che senza librerie chi scrive non raggiunge nessuno, e che quando si piagnucola sulla propria bravura non riconosciuta si pensa sempre a se stessi, come al solito, e pochissimo a chi fa di tutto perché chi scrive abbia il suo riconoscimento.
Non la conoscevo, dico. Ho solo letto la notizia di questa donna che annega per salvare la nipotina di tre anni, l’ho letta in mezzo alle decine di notizie tragiche oppure sciocche, un serpente in un ascensore a piazza Bologna che ha tenuto l’home page di un quotidiano online per tre giorni, e persino i consigli su cosa comprare su Amazon. Mi ha colpito perché era una libraia e perché si definiva “attivista culturale” che è un’espressione che mi piace moltissimo.
Sapevo, di lei, che organizzava incontri e collaborava con manifestazioni estive, e sapevo che era un punto di riferimento, come sono molto, molto spesso, le libraie e i librai. Per questo la ricordo anche io, scegliendo le parole di chi, invece, la conosceva bene, Lucia Tancredi:
Non la conoscevo, dico. Ho solo letto la notizia di questa donna che annega per salvare la nipotina di tre anni, l’ho letta in mezzo alle decine di notizie tragiche oppure sciocche, un serpente in un ascensore a piazza Bologna che ha tenuto l’home page di un quotidiano online per tre giorni, e persino i consigli su cosa comprare su Amazon. Mi ha colpito perché era una libraia e perché si definiva “attivista culturale” che è un’espressione che mi piace moltissimo.
Sapevo, di lei, che organizzava incontri e collaborava con manifestazioni estive, e sapevo che era un punto di riferimento, come sono molto, molto spesso, le libraie e i librai. Per questo la ricordo anche io, scegliendo le parole di chi, invece, la conosceva bene, Lucia Tancredi:
“Oggi dovrebbero spegnere il faro, oscurare l’azzurro e prosciugare tutto il mare, perché troppo grande è lo strazio di aver perso così tragicamente e all’improvviso Savina Disanti.
Che per tutti non è solamente la libraria di Vieste, ma quella meravigliosa e discretissima creatura che, senza clamori estivi, ogni giorno e ogni stagione, con tenacia e lungimiranza, rendevano i libri una cosa possibile.
L’altro giorno ti ho ordinato l’ultimo libro delle poesie di Mariangela Gualtieri, ho comprato un quaderno di Claire Fontaine, avevamo organizzato per settembre… Savina, tesoro”
Rendere i libri una cosa possibile. Questo dovremmo fare, invece di piangerci addosso, ogni santo giorno, rinchiudendoci sempre di più nella gabbia della nostra autostima ferita. E ricordare chi lo ha fatto, con amore.
Non la conoscevo. Ho visto le foto, ho letto quel che hanno detto di lei. Una perdita grande.