STAGIONI NON DIVERSE: GLI ODIATORI

Che poi, non vogliono neanche essere definiti odiatori. Dicono di sé, anzi, che sono belle persone che difendono la verità in un mondo ipocrita. Dicono di sé che è loro diritto dire qualsiasi cosa passi per la testa. Succede da anni, succede di più. Ieri sera, mentre affidavo ai social la mia candelina sull’acqua per salutare Ernesto Franco (sarà anche inutile, ma è una piccola cosa) arriva il solito troll a postare giulivo “che bella notizia”. Seguono insulti, cancellazione del messaggio su X e finto candore: ma che ho fatto?
Oh, è un nulla, se penso a tutto il veleno che ancora viene sparso su Michela Murgia, che è morta da più di un anno, e che non sono troll sconosciuti come il tizio che sta su X e che prova ad accreditarsi come lettore qualunque, uno di quelli che, oh sì, segue scrittori e scrittrici e posta copertine di libri e magari, visto che et omnia vanitas, viene pure seguito da chi scrive. L’inferno è una buona memoria, diceva Michela, e io di memoria ne ho molta. Purtroppo per me, immagino.
Per esempio, ricordo un articolo di quattro anni fa che Helena Janeczek scrisse per Nazione Indiana, dove già avvertiva che questo desiderio sfrenato di anglisti e critici e giornalisti culturali di somigliare al Signor Distruggere era un problema: “si tratta di dinamiche che investono la spazio pubblico, la polis virtuale che non è il bar sotto casa, anche se fa di tutto per somigliarvi”.
Il problema è che si sta passando ai fatti. Dopo uno dei più spaventevoli episodi di cronaca di questi giorni, l’assassinio di uno scippatore da parte di Cinzia Dal Pino, imprenditrice viareggina, la rete inneggia a lei. Qualche esempio:  “Massima solidarietà alla signora…… Vergogna…… Se quell’essere accoltellava la signora era malato di mente e dopo. Due anni era fuori….. L’ha fatto lei dopo che le ha rubato la borsa allora massima condanna…… Vergogna….. La medaglia alla signora così uno di meno da mantenere…… Poteva stare al suo paese….”- “E la cosa giusta che poteva accadere e se lui invece ammazzava lei??????? Tutto sto scalpore nn ci sarebbe stato solo un’altra vittima colpa dello stato che nn difende in maniera concreta i cittadini che pagano le tasse”. “Un applauso alla signora. È ora di finirla con il perbenismo”.
Ecco, se avete fegato vi basterà una semplice ricerca per leggere il resto.
Ma questa, dirà qualcuno, è una circostanza eccezionale. No, non lo è, ed è esattamente legata all’onnipotenza di chi sui social difende il diritto a insultare e annichilire, anche da posizioni di autorevolezza (eccome). Dunque, dirà il solito, evocando censuratori di Stato, vuoi mettere il bavaglio agli altri? Ecco, quel che mi stupisce è che non bastino dieci lauree e decine di libri pubblicati per capire che è una questione di contagio, e che se si usa un linguaggio violento altri e altre si sentiranno autorizzati a farlo, e persino, in casi eccezionali, a passare alle vie di fatto. La peste è sempre pronta a moltiplicare i suoi topi, e lo ha già fatto. Ci vorrebbe qualche Rieux in più, magari (e c’è, per fortuna, anche se si nota meno).

Comunicazione di servizio: da domani a domenica sarò a Riva del Garda per Intermittenze, a colloquio con belle persone. Il blog tornerà a essere aggiornato lunedì prossimo.

3 pensieri su “STAGIONI NON DIVERSE: GLI ODIATORI

  1. Ma davvero si sta criticando un sentimento insieme a coloro che lo provano e lo esprimono? A questo siamo arrivati? Davvero il problema sono gli “odiatori” e l'”odio”, o piuttosto cosa o chi si “odia”? Perché forse qualcuno si arroga il diritto di stabilire cosa e chi si può o non si può odiare? Oppure chi odia Hitler è un “odiatore” come chi odia la Murgia? L’odio è una cosa seria e non andrebbe banalizzato con queste retoriche ipocrite dai nuovi benpensanti. Da costoro voglio essere odiato.

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