STORIA VECCHIA DI DIECI ANNI, MA.

Continuano ad arrivarmi storie sulla pillola del giorno dopo e sull’interruzione di gravidanza. “Sono ancora in tempo?”, mi ha chiesto, via mail, la donna che si firma “giovane puttana”. La risposta è sì. Ecco la storia.
Sono arrivata a Milano per studiare dieci anni fa, mi trovavo qui, come molti studenti, lontano dalla famiglia e dalla sicurezza di un paese dove sei cresciuta. Avevo un ragazzo, il mio e, come è giusto, bello e normale che sia ho fatto l’amore con lui una domenica mattina. Avevo vent’anni, ero una studentessa e non desideravo figli, quindi abbiamo usato, come sempre il preservativo.
Quella bloody sunday, come la chiamo io, il preservativo si è rotto. Ne sapevo abbastanza da calcolare di essere purtroppo in periodo di ovulazione e che quindi sarebbe stato giusto prendere la pillola del giorno dopo. Con la paura di ciò che poteva accadere, ma con la CERTEZZA e la FIDUCIA nelle strutture di una città come Milano, siamo andati al pronto soccorso. Il primo della serie.
Arrivata lì non sapevo di essere diventata una Giovane Puttana (ti chiedo scusa per il tono, ma la rabbia, come vedi, non è svanita). Mi affibbiarono subito, e in malo modo, il codice meno grave. Ero d’accordo, mai mi sarei permessa di passare davanti a chi era ferito! Dopo 5 ORE, mi liquidarono dicendomi che il medico era UN OBIETTORE. Io non sapevo il significato di questa parola (sapevo solo quella inerente all’ambiente militare) e chiesi cosa intendesse.
“Significa che è, siamo, contro l’aborto!” Io ero incredula. “Non devo abortire” risposi “ho bisogno della pillola del giorno dopo!” “E’ la stessa cosa!” E ci lasciarono lì come due allocchi, passando al paziente successivo.
Al secondo p.s. la stessa cosa e via dicendo. AL QUARTO quando mi dissero che AVREI DOVUTO PENSARCI PRIMA risposi che io ci avevo pensato prima, ma era stata una tragica fatalità. Poi una dottoressa, di cui ricordo ancora perfettamente il muso mi chiese perché non usassi la pillola. Quando le risposi che non potevo per dei valori del sangue non idonei, si mise a ridere e mi disse che comunque era meglio che me ne andassi. Ed era sera inoltrata!
In quel momento impazzii, ero stanca, terrorizzata, delusa, furiosa! Iniziai ad urlare, a tirare calci alla porta e dissi: giuro che se non fate qualcosa e dovessi essere incinta io vi sbatto il bambino nel cassonetto qua di fronte e vi butto addosso tutti i telegiornali della nazione! (premetto che MAI avrei fatto una cosa del genere, ma volevo terrorizzarli, come loro stavano facendo con me)
Magicamente, a seguito di ciò, ottengo la visita. Mi viene fatta un’ecografia interna e qui, in un clima di odio e ripugnanza verso di me, mi inseriscono lo strumento per la visita SENZA NESSUN GEL LUBRIFICANTE. Quando lo faccio presente, per il dolore che sento, mi chiedono se voglio anche un té coi pasticcini.
Non penso più a nulla, solo che sono una ragazza sbagliata, che sono una Giovane Puttana e arrivo quasi a pensare che me lo merito, che è giusto che paghi per ciò che ho fatto!<
Ottengo la ricetta. Prendo la pillola. Dopo tre giorni mi viene un ciclo devastante, sto male, ho la febbre, non riesco neanche a stare in piedi. Nessuno mi ha detto degli effetti collaterali e come sopportarli, erano troppo impegnati a giudicare, umiliare, offendere!
Ho a che fare per lavoro con giovani ragazzi e ragazze, io non dico mai di NON FARE, ma di andare SEMPRE prima nei consultori LAICI e farsi dire TUTTO, di chiedere TUTTO e di rivolgersi a loro in caso di bisogno, di farsi dare un numero di emergenza per le domeniche e i giorni di festa, di chiedere aiuto a chi lo sa dare e di denunciare l’omissione di soccorso! Perché nessuno di loro abbia una bloody sunday come la mia!
Sono arrabbiata, ancora! Auguro queste persone che ho incontrato dieci anni fa il male, auguro agli obiettori e ai loro figli di non ricevere le cure quando ne avranno bisogno, odio il bigottismo di quest’Italia malata. Non mi interessa se sto sbagliando nel pensare e dire queste cose, ma un’esperienza così, a vent’anni ti segna, ti rende cattiva, diffidente!
Oggi ne ho trenta, ho un lavoro, un compagno, una casa, se rimanessi incinta sarebbe una gioia, ma lo sarebbe perché l’abbiamo deciso noi, non la strafottenza e l’ipocrisia di un branco di stronzi!
Giovane Puttana

52 pensieri su “STORIA VECCHIA DI DIECI ANNI, MA.

  1. Leggendo questo commentarium e quelli precedenti (relativi al tema in questione) sul tema dell’applicazione della legge sull’aborto ho la sensazione che in realtà alla fine si finisca molto spesso a discutere (più o meno velatamente) su “aborto sì o aborto no”. Mi sembra, posso sbagliarmi!, che alla fine della fiera il dibattito madre sia questo e rimane davvero un tema che la nostra società odierna deve di nuovo meditare, metabolizzare e attualizzare. E’ un frutto di battaglie degli anni Settanta che si è come dire cristallizzato in quanto dato per scontato dalle nuove generazioni e forse oggi necessiterebbe di una “rinfrescata”. Non sono un’esperta in questi argomenti, e spero solo di avere offerto una riflessione non offensiva per nessuno/a.

  2. Sono un uomo e voglio, per onore del vero e solamente per questo, testimoniare che ca. otto anni fa nella mia città lombarda molto vicina a Milano che, mi perdonerete, non cito perchè non posso correre il rischio di essere riconoscibile, ho accompagnato la mia compagna in ospedale per chiedere la ricetta della pillola del giorno dopo, causa rottura del preservativo e che abbiamo subito una umiliante procedura che ha avuto soltanto l’esito di non ottenerla perchè i medici presenti erano tutti obiettori. Sono una persona che in genere è capace di farsi valere ma la situazione era così paradossalmente offensiva che l’uregenza era quella di scappare da lì. Abbiamo ottenuto professionale accoglienza poi al consultorio di Busto Arsizio,

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