La discussione su immaginazione e narrazione prosegue e proseguirà. Lunedì pubblicherò un intervento di Giuliana Misserville, per esempio, ma ribadisco che, in attesa dei nuovi Stati Generali, fissati per il 4 febbraio a Bologna, questo blog è aperto a ospitare il vostro punto di vista. Il tema sono le storie, la curva autonarrante della letteratura contemporanea, nonché, volendo, la difficoltà (di lunga data, per l’Italia) , a dare il giusto valore al romanzo o al racconto non realista. Potete contattarmi attraverso il blog, rispondo sempre (tranne ai messaggi di autopromozione, perché non è questo lo strumento).
In attesa, riprendo un passaggio della lezione che Margaret Atwood, che oggi ha postato su Instagram un video dove balla il tip tap dopo un’operazione al cuore per un pacemaker, ha tenuto ad Alba nell’ottobre 2019 durante il Premio Lattes Grinzane. Lo faccio perché dà, almeno per me, il senso ultimo della scrittura.
Buon week end e a lunedì.
Tag: Margaret Atwood
Abbiate pazienza, so che non bisogna lanciare una riflessione che sarà lunga il giorno prima di partire per il Salone del Libro di Torino, e sapendo che non potrò riprenderla prima di martedì. Però, alcune cose che sono accadute in…
Come raccontare questi tre giorni? Cosa volete sapere di Margaret Atwood? Vi dico quel poco che capisco dopo una manciata di ore che rimarranno preziose nella mia memoria. Che è una donna di straordinaria fantasia e straordinaria cultura, e che…
Dunque, domani parto in direzione di Alba. Sabato ci sarà la cerimonia di premiazione del Premio Bottari Lattes: sia per quanto riguarda i cinque libri in corsa, sia per il Premio Speciale attribuito a Margaret Atwood, che poi avrò l’onore…
Oggi cedo la parola a Atwood. Alla sua ironia, alla sua profondità, alla sua umanità, al suo essere capace contemporaneamente di incanto e disincanto. “Per registrare il mondo così com’è. Per fissare il passato prima che tutto sia dimenticato. Per…
Ho finito di leggere “Tornare a galla” di Margaret Atwood. E’ il suo secondo romanzo, uscito nel 1972, dunque aveva 33 anni, ed è impressionante per costruzione narrativa, per linguaggio, per la capacità di tirarti in questo caso a fondo,…
“Una storia d’amore con Raymond Chandler, che meraviglia! Non per i suoi corpi maciullati, i poliziotti alcolizzati o le allusioni a eccentrici exploit sessuali, ma per la sua passione per i mobili. Chandler sapeva che i mobili respirano e sentono,…
Non è una novità, o forse per qualcuno lo è, e in quel caso sarà bene ribadire, in tempi in cui, fra talent televisivi, contest dal vivo o in rete, l’esordiente viene inseguito dalle case editrici. Un bene, un male?…