Un post lungo, e forse avrei dovuto scriverlo prima: perché, e questo è un mio errore, dopo tutti questi anni avrei dovuto sapere che le polemiche non si fanno sui social. Ricapitolo: qualche giorno fa, Walter Siti rilascia a Rivista Studio un’intervista. Segue polemica.
Le considerazioni di questo post contengono: un piccolo riepilogo sul perché ho sempre considerato Siti un grande scrittore (anche quando altri e altre lo linciavano); la questione del non vedere la questione stessa; il perché odio il politicamente corretto (paura, eh?); il perché si confonde la cosiddetta cultura woke con il problema dell’autorevolezza delle scrittrici; il perché a volte e non sempre etica ed estetica vanno anche di pari passo in letteratura.
Con una rivelazione finale: Michela Murgia, per dire, lodò “Bruciare tutto”, laddove altre e altri lo avevano già messo sul rogo.
Buona lettura.
Tag: Walter Siti
«I delinquenti sono sempre quelli dell’appartamento di fronte, o dei casamenti vicini, con uno snobismo stupefacente. […] Al vertice dell’antropologia borgatara c’è forse la pulsione suicida di sparire dall’anagrafe, lasciando che il peggio accada senza il minimo tentativo di evitarlo:…
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