TRAPPOLE E CODICI

Venerdì (ma alle 18.30, appena terminata la trasmissione) sarò all’incontro su Donne e media organizzato dall’Associazione Pulitzer. Qui trovate tutte le informazioni. Qui, una chiacchierata con Valigia Blu. Come sapete, la questione dei media mi è sempre sembrata centrale quanto disattesa: e le cronache recenti lo dimostrano.
Mi piacerebbe che si arrivasse a ragionare sugli automatismi dei media così come in altri ambiti, peraltro definiti da altrettanti codici etici: la Carta di Treviso e la Carta di Roma. Mi piacerebbe che i media prendessero infine atto che la loro rappresentazione delle donne, e del femminismo, non corrisponde alla realtà.
Un piccolo esempio: un blog di una ventenne californiana che raccoglie fotografie da tutto il mondo su come sono davvero le femministe. Nella speranza, dice, che “nel prossimo futuro non sia più necessario parlare di femminismo”. Fate una visita.
Poi guardate qui sotto: tanto per rimarcare la trappola in cui i media stessi stanno cadendo negli ultimi giorni, riposto qui la fotografia che circola, già segnalata da Lorella Zanardo.
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52 pensieri su “TRAPPOLE E CODICI

  1. scusa valeria, mi sfugge la logica di questa polemica. tu ed altri rifiutate lo schemino fotografico delle ministre berlusconiane vs. quelle montiane perché secondo voi quella rappresentazione calca troppo la mano sulle differenze fisiche. da un lato le brutte preparate e dall’altro le belle sceme, così associando l’una cosa all’altra (bruttezza & competenza contro avvenenza & stupidaggine) e riutilizzando, seppur specularmente, i criteri di valutazione berlusconiani. ma se io intervengo contestando ciò che molti, sia favorevoli che contrari allo schemino, danno per scontato, e sostengo che per me una delle c.d. brutte (la forleo) non lo è, e che le c.d. belle non mi piacciono (perché volgari come la brambilla o insignificanti come le altre due), questo significa che io vedo lo schemino in modo molto diverso. e se vogliamo restare nell’ambito del berlusconismo, ne è molto più “contagiato” chi accetta quell’estetica (cioè chi vede belle la brambilla o la gelmini). poi si può discettare a lungo sui c.v. delle montiane, sul significato di aver lavorato per la Banca Mondiale o per un fondo d’investimento. magari questi economisti sono degli squali che con l’alibi dell’emergenza default ci spolperanno vivi, staremo a vedere. quello che mi sembra fuori discussione, e che è stato dimostrato (mentre le montiane dobbiamo ancora vederle all’opera), è l’impreparazione delle ministre berlusconiane, o ci siamo già dimenticati le gaffe terrificanti sui neutrini e quant’altro?

  2. Scusa, Sergio, a me sfuggono i termini della polemica. Non era mia intenzione criticare il fatto che tu trovassi bella la ministra Fornero né il fatto che altri vedessero lo schema in modo diverso.
    Ho semplicemente detto come io interpretassi quella immagine, ho tentato di argomentarne il perchè e, su questo sì sono in disaccordo con te, mi sono molto meravigliata e irritata (eufemismo) del fatto di rimandare a un ‘poi’ da definire la ‘discettazione’ (?) sulle competenze effettive delle ministre del governo Monti e su come le potrebbero spendere nel loro ministero. Non si tratta di fare le maghe con la palla di vetro, si tratta di voler capire in quale direzione stiamo andando.
    In quale direzione siamo andati l’abbiamo già visto. L’abbiamo già visto, l’abbiamo già visto, l’abbiamo già visto. L’abbiamo già detto, l’abbiamo già detto, l’abbiamo già detto. Ma quanto ancora dobbiamo parlare dell’impreprazione delle ministre Gelmini, Carfagna &Co.? Dici che è fuori discussione, ecco appunto: fuori discussione. Basta, non se ne può più.
    ‘Io quelle donne le ho deposte sulla riva del fiume, tu ancora le porti con te’ direbbe il monaco buddista.
    Non so come chiarire in altro modo il mio pensiero, per cui chiudo qui.

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