UN ADDIO: LA MORTE DI ANSELMO TERMINELLI

E’ un post quasi personale, questo, anche se non del tutto. Poche notti fa, non capisco neanche bene il momento esatto, ma dovrebbe essere fra sabato e domenica per quel che vale, è morto Anselmo Terminelli.
Anselmo era il marito di Chiara Palazzolo. Non sono mai riuscita a dire il vedovo, perché la presenza di Chiara era così viva nella sua vita, così forte anche a dieci anni dalla sua morte, che non l’ha mai lasciata andare (né lei, credo, sia voluta andare).
E’ morto improvvisamente, dopo anni trascorsi nella memoria e nel ricordo di Chiara. Anche nel desiderio di giustizia. I lettori di questo blog ricorderanno forse il pamphlet Tanto ormai, che scrisse denunciando le condizioni in cui Chiara ha trascorso i suoi ultimi giorni in un ospedale romano.
Ci tenevamo in contatto, a volte discutevamo sulle vicende editoriali dei libri di Chiara e su alcune scelte con cui magari io non concordavo. Ma custodiva dentro di sé l’enorme rispetto per il suo lavoro, l’amore per quello che scriveva, il desiderio che la sua opera non scomparisse, come spesso avviene nel mondo dei libri.
Aveva un desiderio, che poi era uno degli ultimi espressi da Chiara: un premio letterario di scrittura gotica destinato a scrittrici under 35. Ci siamo visti a marzo per parlarne, ci siamo sentiti via sms il 31 ottobre, il giorno del compleanno di Chiara.
Raccolgo, custodisco, rimpiango. Saluto. Nella speranza che ci sia davvero un livello di realtà dove possano di nuovo incontrarsi, loro che non si sono mai lasciati.

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