UN FESTIVAL, UN CONCORSO, UN GIOCO…

A proposito di mondi luperinianamente immobili. Intanto, la segnalazione, via Lello Voce, del primo Festival italiano del videoclip di poesia, con annesso concorso. Ovvero, come da comunicato:

“Da tempo la poesia intrattiene rapporti con le altre arti, si mescola con loro, si modifica e le modifica in un processo di ibridazione continua che è uno dei segreti della sua longevità ed anche, paradossalmente, di fedeltà alle proprie radici; l’interdisciplinarietà del verso è stata infatti praticata sin dalle prime Avanguardie. La rivoluzione digitale ha poi permesso la diffusione di massa di una serie di tecnologie di registrazione delle immagini e del suono, dando impulso a cortocircuiti tra mondo audiovisivo e poesia e permettendo l’interfacciarsi della poesia con il cinema, la video-arte e i new media. Nell’ottobre 2004 all’Auditorium – Parco della Musica, nell’ambito dell’ottava edizione del festival Romapoesia, MRF progetti ha presentato il numero zero del primo Festival italiano di videoclip di poesia: una nuova espressione poetica che fa interagire parola ed immagini artistiche; un linguaggio, inventato e praticato dai giovani, che è nato e si è affermato soprattutto nelle grandi capitali internazionali, quali Berlino, Barcellona, Chicago. Roma si è unita a queste città presentando al pubblico una selezione di lavori dello Zebra Poetry Film Award di Berlino e impegnandosi nella preparazione della 1° edizione italiana del Festival. Il lancio ufficiale del concorso, che si chiamerà DOCtorCLIP, è avvenuto il 21 marzo 2005 (Giornata Mondiale della Poesia) dai microfoni di RADIO RAI TRE – SUITE. Per partecipare al concorso, che è internazionale e mira in particolar modo a coinvolgere i paesi del mediterraneo, bisogna inviare alla redazione di Romapoesia, entro il 31 agosto 2005, un videoclip inedito in formato DVD non più lungo di 10 minuti, che abbia come argomento una o più poesie edite o inedite. Il video, a cui va allegata la scheda di iscrizione, deve essere accompagnato da una breve presentazione. I video saranno selezionati da una giuria formata da alcuni tra i maggiori poeti, registi e videoartisti italiani ed internazionali e al vincitore andrà un premio di € 2.500,00. La premiazione si svolgerà in ottobre, nell’ambito della prossima edizione del festival Romapoesia, in una serata interamente dedicata al videoclip in cui verranno proiettati i video in concorso ritenuti più validi dalla giuria. Questi verranno anche trasmessi da canali televisivi nazionali e satellitari. Il bando di concorso e la scheda di iscrizione su www.romapoesia.it”

Quindi. Per chi ama la Interactive Fiction (o letteratura interattiva, volendo), via Luca Giuliano, si annuncia l’arrivo di Mondi Confinanti:

“Minnesota, settembre 2005.
Un serial killer a caccia di giovani donne.

Un poliziotto dal passato segnato da incubi.
“A tutte le unità nei pressi di Little Falls, codice 5150.
Una donna ha chiamato il 911 dicendo di essere in pericolo.
Dirigersi alla 10th Av SW, Little Falls. Probabile 5150″

(è completamente gratuito. Mi  (vi) si consiglia il download della versione per Windows).

48 pensieri su “UN FESTIVAL, UN CONCORSO, UN GIOCO…

  1. Siete tutti maniaci. I blog, i clip, i giochini al computer.
    Ha ragione Luperini, passate il tempo con i vostri giocattoli elettronici e fuori il mondo sprofonda.
    Che bravi che siete.

  2. E tu sei il più bravo di tutti, vero Anonimo? Che perdi il tuo tempo con noi. Se siamo così scarsi perché ci dedichi il tuo tempo? Uhuhuh.

  3. E tu sei il più bravo di tutti, vero Anonimo? Che perdi il tuo tempo con noi. Se siamo così scarsi perché ci dedichi il tuo tempo? Uhuhuh.

  4. A proposito di Voce, di là in Nazione Indiana i commentatori sono di nuovo tagliati fuori… che strazio ‘sti blog del belìn:-)

  5. Per Angela. Il prtimo libro di poesie delle tre Brontë, sotto pseudonimo (Currer, Ellis e Acton Bell) e rigorosamente autofinanziato, vendette ben due copie!

  6. Fanculo! Il mio messaggio è sparito di nuovo! Basta blog, torniamo al cartaceo. Queste diavolerie moderne fanno solo venire l’esaurimento nervoso.

  7. angelini, caso mai ti passasse questa febbre luddista puoi sempre scrivermi una email, lì ti puoi dilungare quanto vuoi.

  8. Andrea C. Vorrei darti una risposta lunga, ma qui dalla Lipperini non c’è mai certezza di essere letti e recapitati, per cui rinuncio. Kataweb non funziona. Nemmno in Nazione Indiana lo spazio interattivo funziona. Basta blog. Hanno proprio rotto il cazzo:-/

  9. Oddio Angelini, non vieni più?!?
    Eri una delle ragioni per cui frequentavo questo blob agh, blog.
    Comunque le cime tempestose ti hanno sciolto la favella, vedo. Scherzo. Non andare in cascetta anche tu!
    Un Angelin-simpatizzante.

  10. Provo a postare due righe per vedere se kataweb, al solito, me le ciuccia nel suo maëlstrom… Dunque: visito Miserabili.com e trovo Giugenna su di giri. Recensisce il nuovo Parente in questi termini: “Esso è visionario, gigantesco, immane, enorme, ciclopico, titanico, immenso, devastante, iperuranico, ultremo, irredimibile, oltreumano, grandissimo, illimitato, infinito, multidimensionale, plurilivello, universale, cosmico, iperbolico, incontenibile, superfetante, ineffabile, inimitabile, incredibile, superno, divino, supremo, inarrivabile, debordante, tracimante, eccessivo, metafisico, estremo, illimitato, bello. Il motivo è che Parente è l’erede designato di Antonio Moresco, la cui interpretazione definitiva è stata data, con una lotta di impressionante virulenza, dalla medesima Carla Benedetti, dopo la quale non è più possibile parlare dell’opera di Moresco in altri termini”.
    Come trattenere uno stracco: “Yawn e poi Yawn!”? Molto più divertente, devo dire, quando mette in bocca alla Morasso le battute per Andersen:-/

  11. fake, di solito sono d’accordo col tuo ribellismo – fuori stagione sia per me che per te, mi pare – perchè teste calde (sperando col tempo di non diventare delle teste d’altro) si può essere tali anche a 900 anni.
    ma sull’articolo “odierno” no. preferisco la provo/prevari/cazione gennica.
    e a costo di essere OT, (mi scuso con lippa e con gli altri a cui l’argomento non interessa) e senza timore invece di apparire una rompipalle, suggerisco invece a Parente che avrebbe dovuto quanto meno citare – e ringraziare – per la “meravigliosa” idea dell’elenco, Arbasino dei “Fratelli d’Italia. un elenco è li, identico, nelle ultime pagine del libro di A. – che non posso identicare perchè le eidzioni sono state diverse – salvo
    contenere 1.nomi molto più chic (nel solito senso) 2. decisamente più originali e meno conosciuti in Italia.
    un’esaltazione dell’elenco come “genere” si potrà trovare su Certi Romanzi, saggio pubblicato (sempre da A.) da Einaudi e mai più ristampato. 🙂

  12. Fake, ma secondo te non stava scherzando, scusa, sa? 🙂
    mi scuso pure per identicare, ormai gioca gioca mi invento le parole. identificare, volevo dire.

  13. Mi capitò di vedere al filmfestival “Linea d’ombra” di Salerno nel 2000 (se non ricordo male) un corto molto bello sulla poesia, con “voci” e volti di Zanzotto, Luzi, Cucchi, Conte…

  14. mi scuso per l’OT e per l’involontario disturbo che creo:-)
    ma, marina, visto nell’altro post parli di discussioni serie che io impedirei, non ti dedicare a me, dandomi per giunta così tanta importanza, ma alle discussioni.
    vai a leggerti sull’altro post la risposta, così ti calmi un po’, vai, tesoro che è primavera per tutti/e 🙂

  15. La figata è che i virgolettati riportati da Genna NON sono presi da La macinatrice 🙂
    Però non ve lo dico, qual è il libro.

  16. Ma è uno scherzo, wu. pure leggendo – o forse proprio per quello – con un occhio Cassola e con l’altro il web me ne sono accorta 🙂 non foss’altro per questo – anzi solo per questo – meriterei di non essere cacciata dai blog! 🙂
    a difesa di chi non se n’è accorto che era uno scherzo c’è da dire che – giu, tu scrivi sempre così 😉 mo’ cacciami pure tu , vai!

  17. No, non è uno scherzo. Il libro di Parente merita davvero, è l’alternativa al genocidio culturale in corso, è la Letteratura. Genna mi ha convinto e ora lo sto leggendo, ho visto la luce! Comprate “La macinatrice”, sfrutta tutte le possibilità della lingua (sintattiche, paronomastiche)… Vi faccio un esempio, guardate come Parente parla dell’eroina (sostanza mai nominata nel libro, a quanto pare, eppure sempre presente:
    “Sostanza che rilassa cuore e sfintere, nettare che placa ribellioni nei muscoli, storie di fate raccontate a ossa e articolazioni. Frutto acerbo di Papaver somniferum. Mano di turco, mano di laotiano, mano di birmano. Polso fermo, lama che incide, lattice che tocca l’aria e si rapprende. Poltiglia marrone che appiccica le dita. Filamenti e polpastrelli, bimbi che giocano con resina di pino.
    La cravatta stringe il braccio. Ago infilato di fretta nell’incavo del gomito squarcia la vena, ben visibile sotto la pelle scura. Schizzo di plasma, eritrociti, leucociti, inutili trombociti sbalzati nel mondo esterno. L’imprecazione chiama in causa il Creatore. Nessuno la sente.
    A parte il Creatore.
    E le blatte, da dietro i battiscopa.
    Ma il Creatore chi lo sa se esiste davvero. E le blatte non hanno orecchie.
    Corpo: involucro di tremiti e sussulti, nemmeno un muscolo che faccia il suo dovere senza lamentarsi. Sangue di morto in piedi, odore di gengivite acuta, sudore freddo.”

  18. non ho detto che è uno scherzo il libro. ho detto che è uno scherzo la recensione di giugenna.
    e se non lo è, resta una terza possibilità: sono uno scherzo io, (io, io, io, io, io) della natura. 🙂
    comunque per l’odore di gengivite acuta l’editore di disturbando famiglie felici, mi confessò un giorno, di non aver mai fatto gli sciacqui. basta un colluttorio qualsiasi. anche del discount. 🙂
    invece per l’odore del morto in piedi suggerirei una lettura della smorfia. odore di morto (in piedi) che parla.

  19. Angela, e che ti devo dire. Dialogo tra sordi. Ho capito che da ora in poi zomperò i tuoi post a pié pari, visto che sono irritabile tout court, come dici TU. Comunque, per gli autoreferenzialismi e per il parlare (quasi soltanto) di sé, l’apertura di blog personali è estremamente semplice.
    Buona notte
    Una lettrice

  20. lettrice, io ti capisco. 🙂
    ognuno di noi ha qualcosa che la/lo irrita, giusto. è così. è quasi piacevle che sia così.
    a me per esempio mi irrita la tonnellata di roba mal digerita scodellata lì. e che uno non parta mai dall’esperienza personale. con ciò non dico mai a nessuno, “sei un/a coglione/a parli ad andare bene come un derivato del Leski, o un sottiderivato di Severino, o un derivato di Grazia o dell’Espresso!!” 🙂
    è solo che IO VORREI CHE TUTTI parlassero un po’ più di loro. è una conquista per me, non un limite, il partire da sè (per me). invece – come direbbe wu ming – mi trovo lì gente che caga lì tonnellate di roba mal digerita 🙂 ma un blog è anche leggere tonnellate di roba mal digerita 🙂 o no?
    non c’è scritto da nessuna parte che cosa un blog sia. certo ogni tanto faccio degli OT. ma mi scuso. e poi, chi non li fa? 🙂

  21. …e in quanto alle blatte, con tutti i soldi che spero per parente, gli darà dell’utri – e se non se li fa dare fa male – perchè parente non ha una collaboratrice domestica?
    chi pulisce casa di parente? di che colore sono le tende della casa di parente (questa domanda fa sempre incazzare da morire il mio compagno. lui va a una riunione, torna e io chiedo, “Com’erano le tende?” “Ma che ti frega com’erano le tende? Così, mi voglio immaginare la stanza” Alla fine me le descrive quelle cazzo di tende”)
    perchè la domestica sta lì con le mani in mano? e poi, se ha le blatte: in che casa abita parente?
    una casa moderna presuppone pulizia. secondo me lui vive in una casa senza blatte, ma un immaginario alternativo, blasè – per rifare la capria – presuppone le blatte.
    quindi. dove abita parente? perchè non fa ginnastica invece di dedicarsi al derivato dell’oppio? e invece se non è una sua esperienza perchè ne parla? un bravo scrittore, per dare verosimiglianza dovrebbe occuparsi e preoccuparsi di duplicare (replicare) descrivere, solo situazioni che riesca almeno a immaginare.
    ha almeno un parente, parente che sia morto a causa dell’eroina? certo che se no, è strano. tutti oggi come oggi conoscono almeno una persona amica che sia morta a causa del derivato dell’oppio. anche due, anche tre (ma questo non c’entra).
    comunque, un lexotan, almeno, sto parente, l’ha mai preso?
    no? be, allora io do ragione a chi dice:”qui tutti parlano, parlano, ma stanno a casa con la mamma o con la moglie anni ’50 che gli rimbocca le coperte” (hitler). ma non è quell’hitler lì, questo è uno pseudonimo. 🙂
    ditemi che sono OT. ditemi, “Angela, parli troppo e questo è un OT!”. ditemelo. 🙂

  22. ma giugens, tu hai fatto bene, a me piacciono gli scherzi. come mi piace andare a ballare. (mo sditemi che è un OT e che il ballo non c’entra!) mi piace farli e non me la prendo se me li fanno. mi diverto. chi sa ordire uno scherzo bene, di solito è intelligente. di solito.telligente. di solito.

  23. ma giugens, tu hai fatto bene, a me piacciono gli scherzi. come mi piace andare a ballare. (mo sditemi che è un OT e che il ballo non c’entra!) mi piace farli e non me la prendo se me li fanno. mi diverto. chi sa ordire uno scherzo bene, di solito è intelligente. di solito.

  24. Le citazioni, le citazioni da Parente! Mi sono sbagliato! C’erano un mucchio di profughi che cercavano di fuggire dal genocidio culturale sulla mia scrivania e ho sbagliato libro! Ma adesso è tardi, lo dico domani da dove sono tratte quelle citazioni…

  25. Scusa Franco, ho ben recepito il senso del tuo post, cioè: è ironico? Mea culpa (o c’è qualcuno che mi appoggia?). Non capisco cosa c’è di fantastico nel brano che hai riportato.
    Saluti
    Una lettrice
    P.S. per Angela. Non te la prendere con Marina: dice in modo un po’ pesante, forse, quello che *probabilmente* pensa la maggior parte dei frequentatori. Un blog letterario viene scelto soprattutto per il tipo di discussione che vi si svolge (e per le litigate in tema, perché no). Gli OT, gli autoreferenzialismi e gli scivoloni chatteschi one to one, se eccedono la misura, come dire… irritano un po’. Non te la prendere anche con me 🙂

  26. Scrive Giugenna: “Chi non gli piace, è culo. Oppure cospira contro di noi, che siamo parte di uno tsunami immenso, esploso, fiorito, profumato.”
    Apro la mia mail box e trovo una lettera con uno strano titolo: “Tsunami presents suppliers with huge contract opportunities”.
    “Cazzo!”, mi dico, mi ha scritto Giugenna.
    Apro e leggo: Hello Lucio Angelini, we are looking for companies to participate in the Reconstruction and Relief Programs for the Tsunami Disaster Affected Areas. Do you own, work for, or know of a company that can supply goods or services for major relief and rebuolding programs? [Eccetera].
    “Cazzo!”, mi dico, “quasi quasi gli segnalo il sito di Giuseppe Genna:-)

  27. All’anonimo: Scarparo sta su questo blog per ottenere visibilità che non avrebbe sul suo.
    E purtroppo mi sa che non sarà facile liberarsene.

  28. ma questo corteo antiscarparo per circolare l’ha chiesto il permesso alla questura? 🙂
    spettatrix, grazie. sapevo di poter contare su di te. (e anche su qualche altro/a!)

  29. No c’è che dire: G.G. è ispirato da Parente o Parente fa di tutto per ispirare G.G.
    Un Parente di G.G.? non direi, Parente è sempre parente della sua Mamma e G.G. e sempre più parente di sè stesso.
    Devo spiegarla?
    lo farò solo quando Parente si spiegherà o C. De Benedetti e G.G. spiegheranno il loro Parente.
    Sono io loro Parente? non direi, ma leggendo delle recensioni sul Parente scopro una vena parentale con G.G.
    Insomma, mi piace la sua recensione, solo che per capire meglio andrò a cercare il libro del Parente in biblioteca (non lo compro, no) e così ricostruisco tutte le parentele sino alla settima generazione (quella su cui si estendono le maledizioni, per intenderci).
    Se Valla non stesse facendo un ottimo lavoro sul coccige da Vinci lo si potrebbe invitare a occuparsi degli effetti degli amminoacidi e dei derivati oppiacei sulle mamme e i loro Parenti.
    G.G. potrebbe cercare di sostituirlo in questo gratissimo compito.
    Angela (ex posto, e io ti preferivo prima con tutti i posti che riuscivi a inventare, ma con il veto sui nik, vabbè…resterò sola), non ti fare intimidire dalle anonime parenti in reti: vai bene così. Se il parentado vuole può fare discorsi seri, nessuno lo ha mai impedito da Lolip. Che la smettano di lamentarsi per gli OT e ci illuminino.
    Besos anche a tutti i nostri/vostri Parenti

  30. Be’, se i virgolettati non sono di Parente, se è una messa in scena, finalmente qualcuno ha capito che ci stiamo annoiando, che abbiamo bisogno di svaghi intelligenti per sentirci un’élite di lettori fichi e allegri, finalmente.

  31. Non è mia intenzione fare la maestrina, per carità. Ma per favore, Spettatrice (sapevo che saresti intervenuta, chissà com’è) non ribaltare i termini della questione, su, non scendiamo nel battibecco “Se il parentado vuole può fare discorsi seri, nessuno lo ha mai impedito da Lolip. Che la smettano di lamentarsi per gli OT e ci illuminino.”
    Io chiedo scusa a Lipperini, perchè certo non ho il diritto di imporre regole di … blogtiquette? sul suo blog. Chiedo scusa perchè mi rendo conto che stiamo, e sottolineo stiamo, berciando come galline. Credo però che siano significativi due punti: 1 – il disagio, l’antipatia, l’irritazione, chiamatela come volete, per l’interventismo di cui s’è parlato sopra e che ha fatto sbottare Marina, è venuto da più parti, compreso qualche gallo, in maniera più o meno velata; 2- mi vedo coinvolta in un ennesimo OT che non ha neanche il pregio di chiudere con una chiarificazione la questione: ci abbiamo già provato, ad illuminarvi, ma vi ostinate a non capire. Trovo infinitamente più interessanti – e divertenti – le litigate tra Roquentin e Angelini, almeno si scannano in un contesto che anche nelle pièce peggiori resta delimitato ai loro nervi scoperti nel campo letterario.
    Detto questo, ognuno fa quel che vuole. Avevo sentito dire che il blog è nato anche per riunire gente con gli stessi interessi, eliminando la confusione ed il ciarpame delle chat. Evidentemente avevo capito male la premessa e mi ero lasciata fuorviare dal fatto che ogni post (e soprattutto blog) ha un suo carattere ben definito. Se sono io a dovermi adeguare lo faccio, comportandomi come descritto nel mio precedente post. Vedete? Ho chiesto scusa a Lipperini per il mio atteggiamento, e non per ogni singolo OT, come se fosse una formuletta di rito per autorizzarmi a continuare a farli.
    Saluti
    Una lettrice.

  32. lettrice: “spettatrice, sapevo che saresti intervenuta chissà com’è”. che tono è? che modo di fare è? ti da fastidio che qualcuno si voglia bene? ti sembra strano? ti da fastidio? si può parlare di letteratura e intanto essere contenti di sentire una persona?
    il blog è tanto cose, fra cui un ricovero per disgraziati quali tutti più o meno siamo, io una sola domanda mi faccio. perchè aggiungerci un tono che non giudico – solo lo constato?

  33. >Spettatrice, festina lente
    e che vor dì?
    >Rifletti prima di scattare come una molla
    AAAArgghhhh, mò l’ammazzo e……..
    sciff-splug-palm-burk-pamm-pamm-sblang-scrascc-
    e scusate se è poco, adesso mi lavo le mani (quanto sangue, puah) e torno 🙂
    >Non sono mica la matrigna cattiva che si dispiace se qualcuno vuole bene a Biancaneve ..
    ops, ops, cerca pure di intenerire con le fiabe, senza sapere che io sono un …lupo…vabbè la pelliccia c’è , che ci pozzo fà
    >Io mi sono già espressa, queste scaramucce non ledono la mia obiettività.
    Lettrice cara, mai presa di mira la tua obiettività, sono ben contenta che tu ne abbia una, io credo di non averla mai avuta e credo che non mi sia mai mancata.
    Però, scusa, abbiamo perso tanto tempo a fare a botte, che ne diresti di cominciare il discorso serio di cui parlavi? Lo attendo. Lo leggerò. Non farò ironie.
    Besos

  34. Spettatrice, festina lente. Rifletti prima di scattare come una molla. Non sono mica la matrigna cattiva che si dispiace se qualcuno vuole bene a Biancaneve (cogli solo l’esempio, non c’è nessun significato recondito).
    Io mi sono già espressa, queste scaramucce non ledono la mia obiettività.
    Saluti
    Una lettrice

  35. eureka. ho capito perchè non ci si piglia!
    “queste scaramucce…non ledono la mia obbiettività”, dice l’anonima.
    io, angela scarparo nell’obiettività non ci credo ma proprio per niente. e sono in buona compagnia, però. vedere ultima domanda all’ intervista wu ming http://www.ilpostodeilibri.it n. 31.

  36. Franco, potresti essere più preciso? Normalmente non ho la coda di paglia, ma non vorrei cadere nell’eccesso opposto ignorando che la tua allusione, postata subito dopo il mio ultimo intervento, sembra diretta proprio a me, ed inoltre non è la prima volta che vengo scambiata per qualcun altro. I nickname sono consentiti con l’unica regola, credo, che ciascuno usi il suo in tutta onestà. Ti posso assicurare, al solo scopo di non lasciare che il silenzio alimenti l’equivoco, ed io mi trovi a trarne vantaggio per rivestire i miei post di ben altra considerazione, che NON SONO Carla Benedetti. Se invece il tuo dubbio non mi riguarda, ignora per favore il fumo della mia coda in fiamme.
    Saluti
    Una lettrice

  37. non mi spiegare che lo scherzo l’avete fatto assieme.
    preferisco pensare di no. mi tappo le orecchie
    (.||.) ciao 🙂

  38. Ahi Ahi Ahi, se complotto vi fu ai danni del Parente, abbiamo anche un fiancheggiatore, visto che l’estratto conto del libro parentale citato da Franco in realtà si riferisce al ben noto 54 dei WM.
    Visto che tra gli ultimi argomenti in discussione nella lippasfera c’è anche quello della recensione di libri ignoti, libri mai scritti, libri manco pensati et similia direi che G.G. a modo suo e quasi in sintonia con Bartezzaghi (:-P) ha inaugurato la recensione: caccia al tesoro, ovverossia la forma blanda del complotto del critico in versione enigmistica (:-P). No non la spiego. Spiegatevela da soli. Come volete.
    A me interessa giocare, ma solo se WM1 cambia premio, le prugne, ancorchè biologiche …vabbè, meglio non descrivere. Si tratta di altro caso di cosa solo pensata.
    Besos

  39. ma io spero che quella che si firma scarparo non sia davvero lei. è proprio poco interessante se è lei. molto banale e ingenua. comunque parlate di citazioni che non esistono. di persone che non sapete neanche chi siano. di libri non letti. almeno fatelo con un po’ di fantasia e intelligenza. e poi che stronzata che uno deve avere vissuto l’esperienza di una cosa per parlarne. che grandissima cazzata. kafka ha parlato dell?america senza averci mai messo piede.

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