UNA STRANEZZA, UN LINK E DUE RECENSIONI

Uno.
Strano, no? Un fumetto vince il premio dei lettori di una trasmissione sulla lettura e ci si aspetta, sospirando un po’ sui tempi che non cambiano, che siano i lettori che giudicano il fumetto medesimo “non degno” a protestare. Invece no. Protestano i lettori (o meglio, alcuni addetti ai lavori) di fumetti. Perché, sostengono, noi e loro non dobbiamo mischiarci. Perché, sostengono, il riconoscimento significa sdoganamento, e noi non si ha bisogno di essere sdoganati, vogliamo restare fra noi, per piacere, questa è una festa privata, il fumetto non è letteratura ed è brutto e sporco, via quel cashmere.
Cosa dire? Una sola cosa: fatevi un dono. Leggete (o rileggete) le Risposte a un questionario sulla fantascienza di Antonio Caronia. Sono, garantisco, un sollievo e naturalmente NON si applicano solo alla fantascienza.
Due.
Due recensioni per Questo trenino a molla che si chiama il cuore. Bellissime.
Una di Emma Berenyi e una di Giuliana Misserville per Letteratemagazine. Grazie, grazie infinite.

7 pensieri su “UNA STRANEZZA, UN LINK E DUE RECENSIONI

  1. Davvero hanno protestato per Zerocalcare?!
    Ma non è che dietro a “non ci sdoganate” si nasconde toma toma una banalissima forma di invidia?

  2. No va be’ se Maus o Persepolis non sono letteratura a fumetti, non so proprio cosa sono. Sembra che questi addetti al fumetto abbiano un’idea di letteratura, e in genere di narrativa, piuttosto bizzarra, come se non avessero mai letto un romanzo.

  3. Oggi per alcuni Milanesi è una giornata speciale.Nel nostro piccolo costringe a ricordare un passato che sembra sempre più presente,anche se in forma diversa.E ricorda le amiche di un tempo scomparse e quelle a loro sopravvissute.Quelle di altre,non le nostre.E dato che l’astronauta italiana nello spazio ha ascoltato battisti al risveglio,per te un brano dello stesso cantante modificato ad arte:tu chiamale se vuoi provocazioni.Cordiali saluti.

  4. « Vi amo, figli di puttana. Voi siete i soli che leggo, ormai. Voi siete i soli che parlano dei cambiamenti veramente terribili che sono in corso, voi siete i soli abbastanza pazzi per capire che la vita è un viaggio spaziale, e neppure breve: un viaggio spaziale che durerà miliardi di anni. Voi siete i soli che hanno abbastanza fegato per interessarsi veramente del futuro, per notare veramente quello che ci fanno le macchine, quello che ci fanno le guerre, quello che ci fanno le città, quello che ci fanno le idee semplici e grandi, quello che cí fanno gli equivoci tremendi, gli errori, gli incidenti e le catastrofi. Voi siete i soli abbastanza stupidi per tormentarvi al pensiero del tempo e delle distanze senza limiti, dei misteri imperituri, del fatto che stiamo decidendo proprio in questa epoca se il viaggio spaziale del prossimo miliardo di anni o giù di lì sarà il Paradiso o l’Inferno. »
    (Da Dio la benedica, signor Rosewater o Le perle ai porci (1965). Kurt Vonnegut. Dedicata ovviamente agli scrittori di fantascienza)

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