Si intitola così l‘ultimo capitolo de L’arte della guerra. Il passaggio che, credo, ci deve interessare è quello sulla “capacità di previsione” del principe illuminato. Ma prevedere è difficile quanto guardare lontano: non solo oggi, non solo in un paese che, come il nostro, si rivela smemorato e poco incline al concetto stesso di lungo periodo.
Eppure, cercando di guardare attraverso le infinite emergenze che si affollano quando si parla di questione femminile, e dunque la questione del convivere sociale e civile, credo che la strada sia una: la cultura. E dunque la scuola. E dunque le narrazioni. Dopo sette anni in cui, a livello personale, le strade si sono intrecciate, penso che vadano fuse: vale per me, e non pretenderò mai di avere una ricetta valida per tutti. Anzi, delle ricette è sempre bene, almeno per un po’, diffidare.
La cultura, dunque. Sabato pomeriggio ero a Merano, in un incontro molto bello organizzato da Se non ora quando?. Un intervento, su tutti, è stato prezioso: quello di Annalisa Cicerchia dell’Istat (nonché splendida economista della cultura), quando ha detto che in tutte le fasce d’età e in tutte le aree geografiche le donne battono gli uomini nella lettura di libri. Senza le lettrici, non ci sarebbe storia editoriale, non ci sarebbe possibilità alcuna per diffondere storie.
Allora, si torna ai fondamentali di cui parlavo nell’ultimo post: è qui che vale la pena agire. E’ qui che risiedono speranza e possibilità di riuscita. Anche perché, come dice Sun Tzu, “L’arte della guerra consiste nello sconfiggere il nemico senza doverlo affrontare”.
ecco, ma ha senso una frase come le donne battono gli uomini nella lettura dei libri? ha senso farci una ricerca? ovviamente sono domande retoriche. per caso l’incontro è stato filmato o registrato?
L’ arte della guerra è uno dei libri che tengo sempre a portata di mano. Ma Sun Tzu non è il solo autore cinese che mi fa riflettere quasi ogni giorno. Un altro scrittore è per me fonte di riflessione, un autore per lungo tempo censurato e la sua opera considerata pericolosa. Io però non credo che esistano libri pericolosi, anche se alcuni devono essere “maneggiati” con attenzione. Per questo mi permetto di suggerire la lettura del Libro del Signore di Shang, e così facendo conosceremo meglio il nostro nemico.
Una precisazione: la ricerca ha per oggetto la lettura di libri in Italia, non il piazzamento delle donne. Ma dai dati si ricava anche questa informazione. Chi fosse interessato al testo completo e alle tavole, potrà scaricarli da qui:
http://www.istat.it/it/archivio/62518
“E dunque la scuola. E dunque le narrazioni. Dopo sette anni in cui, a livello personale, le strade si sono intrecciate, penso che vadano fuse”
Loredana posso chiedere se hai in cantiere un progetto specifico che coinvolge le scuole?
l’uso delle Seppie ;P
Francesca, per ora non specifico sulla scuola. Sulla cultura, sì.