Certo, naturale, ovvio.
E’ uno dei soliti dettagli, una minuzia, che vuoi che sia, perchè occuparsene, in momenti come questi dove “ben altro” dovrebbe essere al centro dell’attenzione.
Certo, naturale, ovvio.
Eppure, la lettera di risposta di un albergo italiano a un padre che vive in Svezia, fa pensare. Stefano la riporta nel suo blog. La riporto anche io.
“…Per le pappe noi prepariamo il brodo di verdura ogni giorno secondo le indicazioni della mamma. Abbiamo inoltre uno spazio dove le mamme possono cucinare…”.
Cambi i dettagli, cambi l’insieme. Mi hanno insegnato questo, molto tempo fa.
Il diavolo si nasconde nei dettagli…
“la mamma la mamma la mamma, e il BABBO?”
come disse Benigni in un lontanissimo film, Berlinguer ti voglio bene.
🙁
loredana altro che brodo di verdura….un colabrodo!!!
mentre ieri sera la gelmini giustificava il nostro premier con :”chi non ha mai fatto una telefonata in questura per salvare un amico…” (io per esempio e mi sa anche te) comunicavo a mio marito i nuovi orari per il prossimo anno 8.05 l’entrata invece che 8.20 e 16.00 invece che 16.20
dettagli…cosa vuoi che siano 20 minuti cosa vuoi che sia un pomeriggio per i genitori che lavorano mamme e papà?!!
caro stefano goditi la vacanza in italia e lascia che tua moglie cucini con le mamme italiane
queste donne destinate ai fornelli alla polvere ai pannolini o a ridere sguaiate in televisione (vedi anselma dell’olio) perchè per questo paga l’uomo
io organizzo una vacanza in svezia e se non torno sapete perchè
Non è un caso che in Svezia la legge sul congedo parentale
sia al passo con i tempi, con i cambiamenti in seno alle nuove famiglie italiane. La legge sul congedo parentale in Italia è sconfortante, al contrario. E la risposta dell’albergo italiano conferma l’idea dell’immaginario collettivo del nostro paese dove la questione figli è una questione solamente legata alla funzione materna.
dimenticavo
su http://www.tornogiovedi.it/ giovedì appunto partirà una nuova rubrica da me voluta da me ideata che è la voce dei padri
una serie di interviste ai papà
il primo sarà un giornalista di repubblica…
Ieri dal dentista mi è capitato tra le mani un giornale femminile vecchio di mesi. Trovo al suo interno un articolo in cui si lamenta il fatto che le italiane fanno pochi figli e bla bla bla. Si dicono cose ovvie e risapute: confronti con altri paesi del nord Europa, asili nido che mancano, ecc. ecc.
Ora la stessa rivista nelle pagine precedenti si concentrava sul gossip con servizi fotografici di vario genere, devo dire tutti molto casti. Ovviamente alcune pagine erano dedicate a Ruby: lei in un negozio, che sce da una banca ecc. ecc. Poi la pagina dei consigli alle mamme. La pagina delle ricette. Ecc.
Ora mi domando: ma il fatto che non si facciano figli a causa di questa disarmante situazione culturale e sociale, non è causata anche dalla reiterazione di un modello di donna che è quello rispecchiato nelle pagine della rivista? Ovvero: se io come “giornalista” veicolo SOLO un modello di donna che è o deve essere bella come una modella o un’attrice, brava in cucina e a educare i figli, spregiudicata come Ruby, insomma cosa pretendo poi? Che le donne normali, senza aiuti di sorta, facciano figli?!
pretendono che le donne normali per diventare quello che hai scritto sopra siano consumatrici (di creme anticellulite di brodi pronti di mutande sexy)
@elenaElle secondo me incide anche sullla sessualità perchè quando sei bombardato da immagini di donna di un certo tipo è facile anche creare delle barriere per non associarsi a queste figure. Il problema culturale e sociale esiste e difatti se ne parla, mi domando solo se siamo pronti ad un cambiamento così radicale. La presa di coscienza c’è da parte di alcuni ma il lavoro da fare è davvero lungo.
vado subito a verificare cosa ho scritto sul mio sito nell’angolo pappe …. argh….. ho scritto angolo pappe x le mamme!!! Cancello x gli svedesi, perchè per gli italiani c’è poca speranza ….
“Cambi i dettagli, cambi l’insieme.” O quanto hai ragione! In fondo è questo il modo più proficuo di ‘lavorare’: la cura del dettaglio!
Tanti dettagli del vivere insieme secondo me vengono ancora vissuti in maniera ambigua da noi. Ovvio che nelle coppie che lavorano si è quasi obbligati ad una parità di compiti, ma notavo la differenza tra amici italiani e stranieri: molte amiche italiane si riservano comunque alcuni ambiti (tipo lo stiro) per ‘affettività’ o perchè proprio alcune cose i loro uomini non gli va di farle… gli stranieri discutono su cosa fa l’uno o l’altro ma senza caricare affatto quel dato compito di valenze affettive (o di competenza). Sparisce così il concetto di mamme che si occupano di pappe o quan’altro specifico dei pargoli, e ci si deve riferire per forza ai ‘genitori’, anche nella comunicazione! Ora, l’importante è anche notare che Stefano si è accorto del dettaglio nella lettera dell’albergo italiano. Mica tutti…
C’è ancora tanto lavoro da fare perché la mentalità comune evolva
Perdonate davvero, ma gli uomini italiani hanno davvero ancora ‘sta pretesa delle camicie stirate e della casa sempre pulita in perfetto ordine? No perchè a me di queste cose non importa granchè anzi direi niente, e sicuramente non le esigerò mai dalla mia compagna (se e quando la incontrerò)
queste donne, quell’altre donne, noi, voi, loro..
Non esistono. Esistono solo ‘le donne’.
mi piacerebbe che contrattaccando o rintuzzando offensive un giorno parlaste di film nocivi per la causa che avete sposato(e sono gli unici matrimoni che ormai riesco a prendere in considerazione) inserendo in un’ipotetica famigerata top five Prova a prendermi(recitato benissimo da 2 attori con le carte in regola per essere adorati da diverse generazioni)in cui le figure femminili sono disegnate in maniera così subdola da costringermi a sottolinearlo.Da una parte ci sono le hostess pronde a sciogliersi di fronte alle avances del giovane bel capitano e dall’altra la moglie pronta a mollare i suoi amori appena è chiaro che bisogna stringere i denti.In mezzo il nulla
re: Prova a prendermi
La prima domanda è:
esistono donne così? E anche: esistono uomini come quelli rappresentati nel film, irresponsabili, inetti e bugiardi (come il padre del protagonista), o sleali e senza scrupoli (come quello che intrattiene una relazione con la madre del protagonista). La risposta credo che sia sì. Quella storia è andata così. E’ una storia vera, tra l’altro. All’epoca ho visitato il sito del vero protagonista, un personaggio davvero fuori dal comune.
la seconda domanda è:
sarebbe lecito truccare le carte, manipolare la realtà o infiocchettarla per rendere un servizio migliore ‘alla causa’?
Di “Prova a prendermi” non dimenticherò mai la stupenda scena in cui il protagonista ancora ragazzino, esce di casa e si mette a correre. Non si fermerà per un bel pezzo. Il film parla di lui, di un figlio tradito due volte. Non di una causa.
Sono d’accordo con Diana. Prova a prendermi è un film molto bello. Il cinema è arte, trattarlo alla stessa stregua di uno spot pubblicitario o di Striscia la notizia mi pare scorretto..la logica del “nuoce o no alla causa” (qualunque sia la causa, anche la più nobile) applicata per giudicare film, telefilm, romanzi, fumetti o canzoni mi lascia perplesso…per quanto ogni approccio sia legittimo
la prima volta che l’ho visto mi ha lasciato una sensazione talmente simpatica che ho sentito nello stesso semestre la voglia di guardarlo ancora.Dalla seconda visione sono uscito disgustato.C’era uno sguardo non malevolo verso tutti,quasi come fosse un film di neil jordan,tranne che per la moglie di walken,quasi che la cosa corrispondesse a un disegno teso a fomentare una misoginia che,trattandosi di una storia vera,avrebbe preso il posto di un razzismo destinato a passare di moda(negli stati più evoluti,almeno fino al secolo scorso)
Mah..diamonds io il film l’ho visto ormai un po’ di tempo fa, è una commedia dai risvolti amari ispirata ad una storia vera scritta e diretta con brio.. questo sguardo malevolo verso Paula, la madre di Frank (interpretata da Nathalie Baye) non l’ho visto (non è un film che “giudica”)..e tantomeno un disegno, un’intenzione tesa a fomentare alcunchè.
Semmai se c’è sguardo malevolo, mi è parso, è verso le carceri francesi.
Comunque l’approccio “militante” davanti a film come questo continua a non convincermi. Ognuno poi la pensi come vuole.
RE: “Prova a prendermi”
al contrario, io invece mi sono stupita di come una donna così completamente incapace di amore e di onestà, fosse tutto sommato presentata come una creatura dolente e sconfitta (aveva puntato sul cavallo sbagliato), che ha fatto quello che poteva – cioè, dal mio punto di vista, niente. Credo che si possa riconoscere che il cinema, come tante altre forme d’arte, resta aperto a interpretazioni e proiezioni diverse. A me è sembrato, come a Paolo, che giudizi non ce ne fossero. L’ho letto come una specie di “I quattrocento colpi”, all’americana.
Per caso, questo era un post sul cinema?
e basta dai, insomma le mamme possono cucinare le pappine in quell’albergo… ma non credo che se le cucinano i papà succede qualcosa di brutto. insomma basta con le fissazioni formali.
irene, femministina e 25enne
La forma è la sostanza.
Virginia, femminista e 33enne.
@Virginia: concordo, nominare le cose correttamente corrisponde, talvolta, a farle esistere.