CHE LA FESTA COMINCI

Auguri.
Domenica è la festa della mamma. Lo sapete già, perché in rete impazzano gli inviti a preparare regali e dolcetti per le mamme. Domenica, a Roma, a festeggiare  le mamme saranno gli esponenti di Militia Christi, Federvita Piemonte, Movimento Europa difesa della Vita, Cavalieri della Luce, Fronte Antiabortista (gli altri leggeteli da soli). Si aggiunge il Pd, nella persona di Maria Pia Garavaglia.
Auguri.
Alle donne che hanno abortito si ricorderà che le loro anime bruceranno all’inferno. Alle donne che chiedono la pillola del giorno dopo si ricorderà che stanno compiendo un’uccisione chimica (respirate e fate il quizzone sull’aborto).  A tutti si dirà che legge 194 è un “genocidio”:
“Le Istituzioni devono porre la massima attenzione sull’emergenza derivante dall’enorme numero di vite soppresse prima ancora di venire alla luce. L’interruzione di gravidanza è ormai banalizzata e non più percepita nella sua portata tragica, difatti dall’emanazione della legge 194 sono circa 5 milioni i bambini concepiti, ma mai nati (…) Spero vivamente che la marcia, cui aderirò convintamente, risvegli le coscienze soprattutto di chi ha l’alta responsabilità di legiferare”.
Parole di Lavinia Mennuni, delegata per le Pari Opportunità del sindaco di Roma che ha dato alla Marcia per la Vita, prevista per domenica a Roma, il patrocinio di Roma Capitale. Avete letto bene, e per ribadire il concetto, ecco il manifesto (sui mezzi di trasporto pubblici della città):
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Mentre la legge 194 viene svuotata dall’interno, con l’obiezione massiccia dei ginecologi, e mentre la pillola del giorno dopo, contraccettivo d’emergenza e non farmaco abortivo, viene negata dai farmacisti (per i quali non è prevista obiezione), Roma Capitale applaude.
Auguri.
Auguri anche a noi. Perché, apprendo da qui:
“Alla conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa, questa mattina in Senato, ha partecipato, per il Pd, la senatrice Maria Pia Garavaglia, che ha sottolineato la propia convinta adesione alla marcia”.
Molti auguri.

140 pensieri su “CHE LA FESTA COMINCI

  1. @Binaghi
    Le farò anche ridere ma al posto di sviare per la tangente di un cattolicesimo del come-vorrei, farebbe bene a prendere atto che il Papa è la sua guida in tutto e per tutto e la sua parola è Verità. Qualora le stesse passando per la mente di non condividere la fase precedente allora lei è ispo-facto un protestante, che le piaccia o meno. A me non va certo di dare patenti ma solo mostrare alcune incoerenze che anche le persone intelligenti, come lo è lei, possono celare in cuor loro.
    Che la 194 reciti che l’aborto non è un mezzo di controllo per le nascite non equivale nel modo più assoluto a depenalizzare l’aborto. Legalizzare l’aborto, infatti, implica che il legislatore abbia comunque la responsabilità di considerare che una donna che abortisce non si diverte e non lo fa con la leggerezza malandrina di una scopata incauta. Al contrario, è proprio per tutelare ulteriormente una donna nelle sue difficoltà psicologiche ed economiche che i consultori sono stati pensati. Quindi dire che la legge 194 non è un contraccettivo vuol dire solo che culturalmente implica tutta una serie di valutazioni. L’inghippo è nato nel momento in cui le parti in gioco hanno creduto di avere voce in capitolo in una materia in cui la decisione spetta alla donna.

  2. Infatti, la questione “cattolici/femministi” è francamente ridicola: da Binaghi a Zanardo non si capisce affatto cosa abbiano in mente quando si professano cattolici. Ci spiegassero, magari. Altrimenti io rimango della mia idea di sempre, cioè quella che in questi ultimi anni identifica in certo “neo-femminismo reazionario” un’arma di seduzione di massa il cui fine è solo propaganda elettorale cattolica. Lorenza Lei alla Rai è già un passo di conferma del processo ormai avviato.

  3. Rita, fatico a seguirti: le donne restano incinte gli uomini no, la gravidanza riguarda il corpo di lei, non il corpo di lui questo è un dato di fatto, è così e basta: nessuno dice che il figlio non è affare anche del padre, si dice semplicemente che quella gravida è la madre e quindi non può essere obbligata a portare avanti una gravidanza contro la sua volontà come non potrebbe essere obbligata ad abortire qualora lui non volesse il bambino. Nel caso in cui lei voglia abortire e lui non è d’accordo..bè ha il diritto di dire la sua, di parlarle ma l’ultima parola spetta a lei e se lei non si persuade, se è decisa ad abortire non c’è niente da fare, lui immagino che non vorrà più stare con lei e lo capisco quello che non può fare in nessun caso è obbligare qualcuno a portare avanti una gravidanza se non vuole (come ripeto, non si può obbligare ad abortire contro la volontà della gestante). Le donne sono quelle che restano incinte e questo non l’ha deciso il femminismo. Il caso di Maria che tiene un bambino inatteso nonostante i rischi cosa c’entra? le Marie di questo mondo sono nel loro pieno diritto e se vogliono tenerlo è giusto che lo tengano, ma questo non cambia il fatto che l’aborto deve restare sicuro e legale per chi lo sceglie. Ogni scelta merita rispetto, quella di chi tiene il bambino e quella di chi abortisce.

  4. @# Ti riferisci a feti ed embrioni come “vite che sono oggettivamente estranee, con cui non è possibile avere relazione”.
    Ora mi chiedo, se tu intenda questa estraneità come una distanza. un distanza. per cui in fondo la loro soppressione dovrebbe lasciare indifferenti; lontano dagli occhi lontano dal cuore.
    Forse non intendi questo.Ma vedi come su questi argomenti, basta poco a fraintendersi.
    Più che parlare di Dio, religione o “anima insufflata”, a me sembra più ragionevole parlare di vita umana, con una sua identità e una sua volontà, ( o almeno capacità) di sviluppo individuale. Per cui mi sembra davvero ragionevole tutelarla. ( lo dice anche la 194) e un male sopprimerla.
    Il sesso è bello finchè è capace di aprire un orizzonte su un futuro, e questo futuro è la vita. altrimenti diventa facilmente una gabbia .
    ciao, k.

  5. K., se permetti, esistono persone che hanno un rapporto col sesso completamente diverso dal tuo – che definirei a scopo “procreativo” – e non mi risulta che si siano ingabbiati da nessuna parte. “E’ triste morire senza figli” lo diceva Moretti nel finale di ‘Bianca’, ma non significa che sia una legge universale.
    In questa discussione noto con rammarico l’esasperazione di un certo “ego ergo omnes”, per cui la posizione individuale su un tema diventa, non si sa per quale salto logico, verità.

  6. Ego ergo omnes sta diventando, purtroppo, la norma, Ekerot. Io penso io credo io dico etc. etc. Pessima consuetudine, ma non mi riferisco ai blog, quanto al vasto mondo. Questo sì è un rischio.

  7. Però anche petitio principii non scherza da queste parti.
    Dicci che cattolico sei, pretendono con un nick name burlesco.
    Cioè dicci che sei il reazionario liberticida che pensiamo, altrimenti è chiaro che non sei cattolico, sei protestante o magari seguace di Ron Hubbard.
    Loro di religione non ne praticano ma, per comodità morale, preferiscono credere che quella altrui sia una caricatura di pensiero, una rinuncia alla piena soggettività. E’ deciso in partenza, come in partenza è deciso che la psicanalisi detta l’unica conoscenza possibile dell’interiorità. La psicanalisi: la razionalizzazione terapeutica di un tizio che definiva la sessualità femminile a partire dall’invidia del pene.

  8. @ rita
    Penso che credere che gli embrioni ed i feti siano esseri umani sia irragionevole nel senso che noi possiamo credere una cosa del genere solo se smettiamo di ragionare e ci abbandoniamo alla fede. Quando preghiamo siamo irragionevoli. Quando speriamo che una persona si innamori di noi nonostante il suo rifiuto siamo irragionevoli. Però mentre ci innamoriamo e preghiamo a nostra insaputa, nella vita pubblica e politica non possiamo essere irragionevoli. Per questo ad un certo punto ciò che pensiamo non ha più importanza ( nel merito io non credo al bene e al male e ai valori. L’aborto è una possibilità, come il suicidio, l’omicidio, lo stupro eccetera. Sappiamo più o meno tutti cosa genera sofferenza e cosa no. Siamo esseri mortali. Credo che un embrione e un feto non abbiano “una piena anima umana” e che la vita di una potenziale madre conta di più di quella piccola creatura. Credo anche che se mia madre mi avesse ucciso quando avevo qualche anno o se mi uccidesse adesso, non vorrei mai che fosse processata ). Per cui se siamo ragionevoli, dobbiamo per forza ammettere che la nostra fede non si base su certezze, e che non è ragionevole basare sulla fede la vita pubblica e politica di una società che come sappiamo comprende persone che la pensano in maniera diversa e che hanno fedi diverse. Se abbiamo la sensibilità per provare empatia per embrioni e feti, ce l’abbiamo anche per le donne, e siamo di fronte ad un problema insolvibile. Si può predicare la fede e il rispetto per la vita umana tutta senza per questo voler impedire alle donne di abortire? Se non si è in grado, mi spiace, siamo allo scontro. Io comunque non apprezzo affatto la 194, è un legge ipocrita. Vorrei una legge che dicesse chiaro e tondo che le donne sono libere di abortire e che lo stato si impegna nel fornire le strutture e la scienza medica per rendere l’aborto più innocuo possibile.
    Circa le tue domande, riguardano una crescita culturale. Ma tutti i conflitti possibili non inficiano l’idea che scegliere spetti ovviamente alla donna. Una coppia affiatata la prenderà comunque insieme. Un uomo non avrà motivo di restare con una donna che non lo coinvolge in una scelta del genere. L’immaturità poi, è talmente personale che non saprei che dire.
    @ k.
    La soppressione di quelle vite non la possiamo nemmeno immaginare o provare. Io sono un maschio e non ho nessuna possibilità di provare emozioni o sensazioni del genere. Io schiaccio zanzare e mi pongo il problema per un nanosecondo, cerco di evitare di uccidere altri insetti, non mangio animali ma ne ho mangiati; ho ucciso un gatto con la macchina e ho provato tristezza e senso di colpa per qualche ora.
    È ragionevole tutelare quella vita fintanto che non si arriva al corpo delle donne. A quel punto sei di fronte al male della soppressione e al male della costrizione nei confronti di una donna, senza considerare poi che potrebbe comunque provarci. Sul sesso scusa se mi permetto, ma a quello che dici non ci credi nemmeno tu 🙂

  9. @Binaghi
    Il nome Burlesco è l’abbreviativo di Francesco Floris, visto che con quel nome non posso postare in questo isstema (e nemmeno con F F, chissà perché)
    Guardi che non la obbliga mica il dottore di essere cattolico. Se il Papa ha detto così è così. Perché non cambia club se non le va bene che qualcuno le ricordi i fondamentali dell’essere cattolico? E non prenda in giro me solo perché la sua religione ha preso in giro lei.

  10. Francesco Floris, e chiudo subito l’OT (mi scriva in privato, la mia mail è sotto contatti): i suoi commenti non mi appaiono in moderazione e nè IP nè il suo nome sono in alcuna black list. Ho idea che lei ci stia, come si dice a roma, “marciando”. La prego di rispondere privatamente per non distogliere la discussione dal suo tema. Grazie.

  11. @#…
    mi piace molto la tua sincerità, anche se a volte mi pare un po’ brutale e cinica (ma forse è solo dovuto al fatto che non ci parliamo guardandoci in faccia), è una cosa preziosa e rara e io l’apprezzo sempre moltissimo
    E ti dirò: intanto io non ho mai giudicato le donne che abortiscono nè voglio (e neanche potrei) impedire loro di farlo. Tieni presente che, per quanto mi riguarda, io parlo sulla base di convinzioni molti forti ma pur sempre generali e teoriche, pertanto io stessa potrei aver abortito per dire, non so se rendo l’idea: non ho niente, nessun buon esempio da sbandierare o da insegnare a qualcuno.
    Infatti quello che a me interessa in una discussione, è che gli argomenti tornino soprattutto sul piano logico: ad esempio, tu mi potresti dire che, in presenza di reati gravissimi, sei favorevole alla pena di morte. Io ti direi che sono contraria ma non mi innervosirei (come invece mi “tocca” fare spesso) perchè l’argomentazione ha una sua logica.
    Tutto ciò premesso e considerando solo la logica allora ti chiedo: se gli embrioni e i feti sono, come mi sembra tu dica, una specie di “niente”, com’è che la medicina riesce con le analisi prenatali a stabilire che questo “niente” è sano oppure malato e com’è che poi noi decidiamo se tenere o abortire questo “niente” malato?

  12. @Rita/…#
    L’aspetto interessante è che volendo rimanere alla Tradizione dei padri della Chiesa, il feto non partecipa dell’anima. E questo lo sostenevano sia Agostino che l’Aquinate. Chissà perché i Papi contemporanei abbiano sconfessato la parola dei propri avi. Però poiché il Papa odierno la pensa così voi cattolici dovete pensarla così. Punto.
    Ma questo è solo uno degli innumerevoli casi in cui la religione dimostra ciò che è: una favola inconsistente per soggetti che si dividono in poche categorie cognitive: o deficit mentale conclamato o cecità indotta da bambini, in ossequio al De Maistre il cui efficacissimo motto pedagogico era:”dateceli da piccoli e saranno nostri per sempre.”

  13. da F Fl
    che fai, mi cadi sul “voi cattolici”?: quando ho detto di essere cattolica !?
    Per quel che riguarda poi la prima categoria cognitiva di riferimento per i credenti, parla pure liberamente, dì pure “deficienti”, così è ancora più chiaro e per me non c’è proprio problema anche perchè non ho mai detto nè dirò (dato che non c’azzecca niente) se sono credente o atea o agnostica.
    E purtroppo di deficienti è pieno il mondo, ma che te lo dico a fà: atei, credenti, di destra, di sinitra, grassi, magri, la cosa riguarda tutte le categorie purtroppo o per fortuna.

  14. ancora a F Fl
    Sulla seconda categoria cognitiva: parli di “cecità” indotta da bambini quando però prima dicevi dei papi contemporanei che hanno sconfessato la parola dei propri avi: allora così accecati non sono mi pare, hanno conservato il loro spirito critico no?

  15. @rita
    Cosa c’entra la cecità che affliggerebbe i bambini mandati troppo all’oratorio con i Papi, scusi? Cosa c’entrano le pecore con i lupi? Lei parla di logica come se le appartenesse ma i suoi discorsi mettono dovente assieme pere e mele. E di quale spirito critico sta parlando riguardo ai Papi? Certo che loro hanno spirito critico, altriementi come farebbero a fare i pastori dei loro greggi? Il problema riguarda le modalità con cui vogliono far diventare gli altri delle pecore.
    I papi non sono afflitti dalla cecità che desiderano invece inoculare nei propri fedeli. Ma del resto aveva già detto tutto Papa Leone X: “Historia docuit quantum nos iuvasse illa de Christo fabula”. Per quelli che non capiscono al messa in latino: la Storia ci ha insegnato quanto ci abbia giovato quella favola di Cristo.

  16. ma scusa F Fl (porta pazienza, forse son davvero parzialmente o totalmente deficiente oltrechè ignorante a quanto sembra), nel momento in cui tu parli di cecità indotta fin da piccoli, così, in generale, allora automaticamente io abbino questa idea anche ai papi i quali, in quanto credenti, evidentemente sono stati a loro volta ben indottrinati fin da piccoli da genitori e insegnati e preti.
    O vogliamo pensare che i papi siano tutti degli atei impostori o che parte di essi lo siano? Può essere, tra i vari potenti del mondo (credenti o atei o sedicenti tali) non sarebbero gli unici comunque a voler ridurre le masse a pecore.

  17. @Binaghi
    Assatanao lo vada a dire a sua sorella e ai suoi amici credenti, che sono gli unici che romponoancora le scatole con gli usi e costumi imparati da pastori analfabeti di 2000 anni fa e trattati come se avessero valore diacronico ed eterno.
    Vedo che continua a non rispondere alla domanda fondamentale: è o non è una condizione necessaria per definirsi cattolici ritenere la parola del Papa infallibile? Che la tua risposta sia sì sì o no no: il di più viene dal maligno 🙂
    Quanto all’oratorio, è luogo che fortunatamente non ho mai frequentato. Io i culo li tocco alle donne quando e se gradiscono e non ai bambini anche se non gradiscono. Lei se le cerca.
    Quanto all’aborto, cosa vuol mai difendere scusi? Crede davvero all’anima svolazzante che entra nel feto? Credere a queste palle nel 2012 non è più questione di essere toccato al culo ma dell’essere toccato e basta.

  18. Che tempismo, Lipperini. I miei termini sono moderatissimi e pieni di argomenti. La finisce per favore di usare la censura sottoforma di mancata pertinenza o terminologia offensiva? Vuole favorire il dialogo tra noi o la fedeltà della claque? Ha capito che ciò che la offende davvero è la forza degli argomenti che distruggono i suoi? O no?

  19. Signor Floris, se permette in questo commentarium si argomenta in modo meno banale rispetto ai toccamenti di culi e di assatanato a sua sorella (la qual cosa riporta dritti agli anni della scuola dell’infanzia e di “specchio riflesso”). La claque non c’entra e, come vede, NON C’E’, perché si dà spazio a opinioni diversissime (non vorrà dire che k fa parte della claque, spero bene). Mi offendono la maleducazione, il livore, la bava alla bocca, la violenza anche verbale. Dunque, lei va in moderazione, da adesso.
    Ps. Valter Binaghi, conosco la tua intelligenza e continuo a chiedermi perché, ciclicamente, scivoli nell’insulto da bambino. Per cortesia (e anche questo è un avvertimento)

  20. @F Fl
    (poi passo e chiudo perchè per prima sto sconfinando nel cazzeggiamento con tutte queste disquisizioni sterili sui credenti deficienti; disquisizioni nate e cresciute unicamente per tua intolleranza e per mio inutile spirito polemico: in questo caso me ne sto rendendo conto).
    Io invece credo che la Lipperini abbia molto ragione.
    Anche perchè le tue argomentazioni, la forza degli argomenti rivolti a Binaghi quali sono?
    Io vedo solo affermazioni molto dogmatiche e intolleranti, dunque ben poco laiche.

  21. @Loredana
    “perché, ciclicamente, scivoli nell’insulto…”
    Perchè continuamente alcuni dei commentatori di questo blog trattano il cattolicesimo in quanto tale e chi lo professa come un minus habens?

  22. @FFlor
    “la parola del Papa infallibile”
    ex cathedra fidei, e solo in quel senso.
    Vada a leggersi qualcosa di meno caricaturale del solito e vedrà che significa. Significa che le posizioni politiche, calcistiche, estetiche dell’individuo Ratzinger non mi riguardano.

  23. Che delusione Luziferszorn, ti avevo qualificato cattivello ma perspicace: se Mancuso è il nuovo in filosofia religiosa (non dico teologia perchè l’amico di Augias ha smesso da tempo di essere un teologo cristiano) allora Loisy, Buonaiuti, e tutto il modernismo del primo novecento è proprio dimenticato. Sveglia, amico: Mancuso è roba trita e ritrita trasformata in best seller da chi in editoria può.
    Leggiti Ivan Illich, piuttosto: quello sì che fa tremare le vene e i polsi al Vaticano. Quando dice che la Chiesa ha pervertito il messaggio di Cristo trasformandosi in istituzione che amministra la salvezza come “merce scarsa”. E’ uno dei pochi che chiamerei maestro.
    Lui però ha rinunciato allo status clericale (era un prete) ma non a Cristo, per sciacquare il vangelo nell’ennesima forma di hegelismo per i poveri. Come Mancuso.

  24. Binaghi, lei continua a replicare ma non sta fornendo uno straccio di spiegazione a chi le ha ripetutamente e gentilmente chiesto come fa a professarsi cattolico e poi tradire fondamentali precetti come il no all’aborto, immaginiamo il no al preservativo e alla pillola, il no al sesso anale e alla fellatio, il no a, ci scommetto, un’altra dozzina di veti che la sua religione sessuofobica e oscurantista impone ai suoi fedeli. Questo è il punto. Poi Mancuso non va bene, Hillman neanche, la psicoanalisi e roba da stregoni se non seguono Freud e da sessisti reazionari se lo seguono, e io ho un nick satanburlesco. Ci passi un suo testo che magari ci troviamo le risposte che cerchiamo. Grazie.

  25. Quando ti si danno argomenti fai un bel giro di 180° e attacchi la persona.
    Questo è il punto.
    Poi tu e certi vescovi potete darvi la mano: avete la stessa idea del cattolicesimo ma non è la mia nè quella di moltissimi altri.
    Per esempio io distinguo tra precetti, che riguardano la perfezione dell’amore, e scrupoli moralistici, che sono il succedaneo piccolo-borghese della religione.
    Il no all’aborto riguarda la mia coscienza e non impegna quella altrui, soprattutto non pretende di legiferare sul corpo altrui.
    Quanto al “no al preservativo e alla pillola, il no al sesso anale e alla fellatio”, li professava anche mio nonno che era ateo e comunista.
    E’ costume, non religione.
    Che poi le gerarchie cattoliche abbiano a volte confuso l’uno con l’altra, certo è un problema, ma anche in nome della psicanalisi e del marxismo sono stati commessi autentici stupri della verità e della libertà.
    L’invidia del pene non l’ho inventata io, quanto a Hillmann se ti piace sosatelo. Per me il suo “politeismo pulsionale” è un incentivo alla frantumazione del soggetto.
    Un mio testo? Il mio blog e i miei libri son pieni.
    Accomodati.

  26. Potresti chiederlo al signore (o signora) qui sopra.
    Ma la risposta vera (e secondo me lo sai) è che non ci sto all’alternativa cattolicointegralista – libertario. E allora chi ci marcia da una vita con questa alternativa ti provoca, vuol vedere se ci sei o ci fai. Se non possono arruolarti ti falsificano o provano a distruggerti.
    E tu tiri fuori il bazooka, perchè è vero che adesso sei cattolico, ma le vecchie abitudini durano a morire e l’altra guancia al momento buono non si trova.

  27. Binaghi sembra abbia scritto:
    “Quanto al “no al preservativo e alla pillola, il no al sesso anale e alla fellatio”, li professava anche mio nonno che era ateo e comunista.
    E’ costume, non religione.
    Che poi le gerarchie cattoliche abbiano a volte confuso l’uno con l’altra, certo è un problema […]”
    – – –
    Ecco… A volte hanno confuso… Confuso?… Ma Lol! Io cedo.

  28. @ rita
    Quando parlavo di ragionare intendevo anche l’idea che tutte le scelte etiche possono avere logiche interne ferree ma non possono essere considerate giuste su base logica. Per cui quando io parlo come parlo dei feti e degli embrioni ripeto ciò che ho potuto apprendere nel corso delle mie letture. La mia visione materialista si accorda con l’idea che gli embrioni ed i feti sono certamente vita, ma non sono soggetti umani (parlare in questi termini fa prima o poi venire in mente il nazismo, ma il punto è che non ha importanza la mia visione, e volendo azzardare neanche ciò che pensano i nazisti; il punto è cosa facciamo ). Ovviamente la distinzione è arbitraria, io non pretendo di stabilire con la logica che sia una giusta divisione, ma piuttosto i termini della divisione. Così come non pretendo di stabilire che è giusto o sbagliato mangiare animali, ma attraverso le conoscenze a mia disposizione scelgo su quali esseri viventi esercito un potere. La ragionevolezza sta nel capire che abbiamo dei limiti, fisici e conoscitivi, e che viviamo con gli altri. Le tue domande dicono che in qualche modo, la madre e il padre possono considerare “il bambino” a partire dalla sua vita potenziale. Ma con lo stesso criterio si può pensare ai virus e ai batteri come sacri e inviolabili. C’è un film di Zanussi che si intitola “Vita come malattia fatale sessualmente trasmessa”.

  29. #..
    non ho visto il film, certo il titolo è accattivante….
    Per il resto ho idea che rimarremo sulle nostre (legittime) posizioni.
    Comunque ci mediterò … però, anche te (dimmi se ho capito male), paragonarmi un embrione a un batterio … quale dolore (si perchè, tutti, ma proprio tutti, forse solo tu fai – sempre legittimamente – eccezione, parlano dell’aborto come di un grande dolore) si potrà mai provare per l’eliminazione di un batterio?
    Ti saluto.

  30. @ekerot
    Capisco che ci sono persone che sul sesso hanno idee e comportamenti completamente diversi dal mio e diciamo pure che se lo godono meglio di un Berlusconi .
    In ogni caso, qualsiasi idea uno abbia del sesso, l’esito di questo atto spesso è la nascita di una nuova vita. Se in qualche maniera accettiamo che questa vita umana abbia un valore, si capisce bene, quanto idee e comportamenti individuali possano contribuire a difendere o a distruggere questo valore. Questo per spiegare il salto logico, per il resto, continuiamo così, facciamoci del male
    Ciao,k.

  31. @ rita
    alla fine ciò che mi premeva di dire è che non mi pare sensato lasciarsi sopraffarre dalle proprie convinzioni e di non credere mai davvero a ciò che diciamo, sentiamo e pensiamo. la provocazione batteriologica mette in risalto che in linea di principio non possiamo dire quale vita vale di più. possiamo però avere la netta sensazione di quale valga di più. la stessa umanità e solidarietà la rivolgiamo alle donne che abortiscono, probabilmente le uniche in grado di avvertire la vita al loro interno. solidarizzare con gli embrioni ed i feti oltre una certa misura mi pare possibile solo mentendo a noi stessi.
    saluti a te e a k. ( e mannaggia, io la sacher torta ancora la devo assaggiare )

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