EVANGELISTI E GRILLO

Da queste parti si condivide, e dunque si posta, il commento di Valerio Evangelisti a margine di una discussione su Carmilla a proposito del V-Day.  Gli insultatori senza argomenti sono pregati di contenersi (e, al limite, di astenersi). Grazie.

 Verso la fine dell’Ottocento Andrea Costa, il primo deputato socialista italiano, aveva vita difficile. A ogni fine di legislatura era costretto ad abbandonare l’Italia e a rifugiarsi in Francia, per non essere arrestato, tante erano le imputazioni che gravavano su di lui.
Per fortuna, sia subito prima che dopo il fascismo vennero introdotte garanzie che consentissero ai deputati di svolgere la loro attività, accogliendo un’istanza che proveniva soprattutto dalla sinistra. Che poi di quelle garanzie si sia fatto spesso cattivo uso è più che certo, tuttavia non mi sembra un buon motivo per tornare indietro.
Si dirà che Beppe Grillo non aveva certo in mente, nel proporre la non eleggibilità alle Camere dei condannati in via definitiva, l’Andrea Costa periodicamente latitante. No, però nel suo discorso a Bologna non ha esitato a mettere sullo stesso piano politici collusi con la mafia e un Daniele Farina presentato come terrorista. Chi è Farina? E’ uno dei fondatori storici del centro sociale Leoncavallo di Milano, destinatario, certo, di condanne definitive legate all’occupazione e alla difesa della struttura. A questo si riducono i suoi crimini. E’ lecito compararlo a un mafioso qualsiasi?
Che la piazza reclami i suoi diritti è positivo. Che se ne serva a fini di generico “giustizialismo” non lo è, e rischia persino di risultare infame. Secondo la stampa locale, molti di coloro che hanno partecipato al V-Day abbracciavano un concetto astratto di “legalità”, e dirigevano la loro ira, in egual misura, contro i politici come contro i lavavetri, i rom, i rumeni e gli altri bersagli dei sindaci di Bologna, Verona, Firenze, i comuni del Pavese ecc. (volutamente, e provocatoriamente, li metto tutti assieme).
Bisogna stare attenti a chi si riempie la bocca del termine “legalità” e, rimboccate le maniche della camicia, arringa le folle. Mica sempre è un “progressista”. Grillo a volte lo è, altre volte somiglia a un puro forcaiolo, come si vede vagando sul suo sito. Se fosse per il suo più compassato collega, Marco Travaglio, Adriano Sofri sarebbe ancora dentro (lo dice uno che detesta Sofri), e forse lo sarebbe stato anche Andrea Costa fino alla fine dei suoi giorni. Quanto a Gian Antonio Stella, autore del libro La casta cui sembrano ispirarsi i grillisti, è autore di articoli sul “bolivarismo venezuelano” – lo dico per Pulsinelli, che vive laggiù – grondanti odio.
Eugenio Scalfari e Giovanni Sartori esagerano certamente, e in maniera interessata, quando vedono dietro Grillo il supposto pericolo di un fascismo di ritorno. Però evitiamo di enfatizzare la lucidità politica di un attore che, in nome di uno slogan vecchio come il cucco (“la politica è sporca, facciamo pulizia”), sembra sollecitare, certo in buona fede, i più bassi istinti della massa quanto Berlusconi.
Prima e seconda Repubblica sono finite malissimo, c’è bisogno di una terza? In quanto a democrazia diretta, personalmente mi auguro qualcosa di meglio.

33 pensieri su “EVANGELISTI E GRILLO

  1. … embè? E questo per difendere chi, scusate? Farina..?.. 😮 ah, bella roba… se ha condanne in via definitiva in Parlamento non deve poterci andare: punto. Equipararlo al mafioso??!! Ma questo è un argomento?! :-\ esiste un codice, non siamo noi a farlo: è la Legge.
    Che, dobbiamo scomodare – proprio qui dove tutti sono coltissimi – principi fondativi della democrazia come quella che afferma che «chi infrange una legge che considera ingiusta legittima gli altri a infrangere tutte le altre?» (Diderot; ma, volendo, basta Socrate)

  2. Mi sembra che Evangelisti abbi da tempo imparato a farsela fuori dal vaso da notte. A me mi sembra che questo Evangelisti ci ha da difendere questo governo di ladroni. Gira che ti rigira, questo Evangelisti è un sassolino nelle scarpe però niente che conta, non fosse che pure lui ci ha il diritto di dire la sua opinione per quanto stupida e rancorosa per il successo popolare di Beppe Grillo.

  3. Mi sembra di aver chiesto commenti argomentati. L’ultimo non lo è. Oltretutto, l’autore dimostra di non sapere neanche chi sia Evangelisti e quale sia il suo pensiero, o certo non scriverebbe che intende difendere l’attuale governo.

  4. Bah, sono sempre perplesso quando leggo le considerazioni ‘politiche’ di Evangelisti. Hanno un sapore strano, dolciastro, anche quando, come in questo caso, sopravvivono aggrappate a… Ecco, capire a cosa sono aggrappate mi risulta difficile anche se, di primo acchito, la storia del V-Day di Grillo ha lasciato perplesso anche me.
    Mi lascia ancora più perplesso il fatto che sia concesso tanto spazio a una manifestazione che a malapena ha mosso, in decine di piazze, 300.000 persone. Lo 0,005% della popolazione italiana. Un nulla che mediaticamente si sta trasformando (tentando di trasformare) in un ‘qualcosa’. Un fiasco con un sacco di gente a parlare della paglia che lo avvolge.
    Solo una domanda mi rimane, accompagnata da un dubbio, e non ho ancora trovato una risposta: per chi sta realmente lavorando Grillo?
    Blackjack.

  5. Evangelisti, uno scrittore per bambini: non ho mai letto niente di suo, non intendo iniziare oggi. Ho letto il suo intervento e mi ha lasciato male: parla come qualcuno che non sa, scrive: “Secondo la stampa locale, molti di coloro che hanno partecipato al V-Day abbracciavano un concetto astratto di “legalità”, e dirigevano la loro ira, in egual misura, contro i politici come contro i lavavetri, i rom, i rumeni e gli altri bersagli dei sindaci di Bologna, Verona, Firenze, i comuni del Pavese ecc. (volutamente, e provocatoriamente, li metto tutti assieme).” Io non l’ho visto in piazza, in nessuna piazza: è un trombone che parla dopo che il V-Day c’è stato. Questa la mia impressione. Quale stampa locale? Perché non cita le fonti, invece di fare pensierino così della sera? Questo fare informazione grossolana è gettare fango su Grillo, sport diventato nazionale dopo il grande riscontro popolare ottenuto. Grillo non ha avuto l’appoggio di nessun giornale, non ha avuto pubblicità dalle televisioni: ci provi Evangelisti a raccogliere 300.000 persone in piazza cos’ come ha fatto Grillo invece di parlare così per un sentito dire. Questo pezzo è un insulto Signora Lipperini. Quello che avevo da dire l’ho detto e ora la saluto. L’ho detto qui perché sull’altro sito non si può commentare ed è cosa brutta che non si può commentare, sennò non avrei scritto qui da lei il mio parere. Ma dico che quello che dice Evangelisti è un insulto a quello che Beppe Grillo sta facendo. Comunque non ho bisogno di leggere i suoi libri per capire quando uno dice un sacco di falsità gratuite.

  6. la mia pacata riflessione ha a che fare con che cosa c’è in gioco; non credo che si stia parlando di giustizialismo, non credo che si vogliano rivedere i diritti degli imputati o mandare alla forca i condannati; credo che si dica: in parlamento ci sono tot posti, nella vita ci sono un sacco di altre cose belle che si possono fare oltre che il parlamentare, cose anche molto nobili e molto utili per la società; perché non favorire il ricambio delle persone in parlamento partendo, perché no, anche dal richiedere che queste persone non abbiano pendenze con la giustizia? perché (questa è la domanda fondamentale) è così doloroso e impossibile per un parlamentare non esserlo più?

  7. grillo, al pari di tutti gli altri che i sentono ‘chiamati’, se serve a smuovere le acque di un lago che sta rapidamente mutando in palude, sia il benvenuto.
    ricordi però che il saso gettato nell’acqua provoca sì una serie di cerchi concentrici, ma poi affonda nella melma del fondo e scompare. insomma, se a grillo bastano i cerchi sto con lui. ma se si crede un sasso capace di galleggiare allora è giusto che qualcuno gli spieghi la legge di gravità. inoltre spero che il sasso non serva a spingere i pesci verso la sponda dove siede un opportunista pescatore.
    marco salvador

  8. Lasciando perdere l’inconsistenza di un commentatore che dice di non aver mai letto nulla di Evangelisti, ma ciononostante ritiene di avere sufficienti informazioni su di lui per poterlo definire uno scrittore per bambini (a quanto pare quelli il cui nome ha come sigla DS sono condannati all’inconsistenza).
    Evangelisti secondo me ha ragione su Farina. Certo, è perfettamente accettabile che qualcuno pensi che, buone ragioni o meno, chi viola la legalità non debba essere eletto, ma allora bisogna essere coerenti. Grillo difende le ragioni del movimento No-Tav o delle comunità locali contro le opere dannose. Questi movimenti spesso compiono azioni illegali quali occupare i siti dei lavori o bloccare camion e tir: Grillo li ha mai attaccati? Ma siamo sullo stesso livello di azione di Farina.
    Tuttavia, sempre Evangelisti sembra cadere nello stesso comportamento di Grillo e fa di tutta l’erba un fascio quando giudica gli altri “idoli” dei grilliani, Travaglio e Stella. Non mi piace che si possano giudicare delle persone a partire da un loro singolo comportamento, positivo o negativo. Stella è sicuramente un antichavista, ma è anche uno che ha scritto libri molto belli sull’immigrazione del passato e ha criticato l’atteggiamento odierno di chiusura e paura verso gli immigrati, ma in tutti i casi la sua visione distorta sul Venezuela non dovrebbe cambiare il nostro giudizio su ciò che è scritto nel libro La Casta. Travaglio si farà guidare forse da un criterio di moralismo troppo rigido, ma è un giornalista e non ha mai tentato di fare il leader, e da un giornalista mi aspetto proprio quello che Travaglio fa, e cioè riportare le notizie, i fatti, le contraddizioni, e poi che siano i lettori a valutare quali azioni siano giustificabili e quali meno. E soprattutto, a differenza di Grillo, Travaglio evita di fare crociate su temi di cui non sa molto (mi ricordo alla presentazione di un suo libro, c’erano tizi che gli facevano pressione perché parlasse ad Anno Zero di signoraggio e di altre cose, e lui ha risposto dicendo che preferiva concentrarsi su certe tematiche, informandosi il più possibile, che disperdersi su tante).
    Sia Travaglio che Stella, come tutti, hanno meriti e demeriti, e che Evangelisti cerchi di screditarli appigliandosi a singoli demeriti mi sembra una tecnica retorica francamente discutibile

  9. Che poi si infanghi in questo modo il nome di Demetrio Stratos, uno che aveva posizioni vicine all’autonomia operaia, faceva concerti per i detenuti politici del movimento, cantava “Gioia e rivoluzione”…

  10. Ma se i condannati in via definitiva non possono fare politica, che ci fa Beppe Grillo – condannato (con sentenza passata in giudicato) per omicidio colposo nel 1980, dopo che alla guida della sua auto aveva provocato la morte di un’intera famiglia, padre, madre e bimbo piccolo… – che ci fa Beppe Grillo alla guida di un movimento che è a tutti gli effetti politico?

  11. Per Marco V: “legalità” in sé non vuol dire niente, per avere una condanna definitiva, in Italia, basta una lite condominiale, ma non per questo si è criminali, bisogna distinguere tra infrazioni e crimini altrimenti non ne usciamo più.
    Come ricorda Evangelisti, l’eleggibilità anche di un “pregiudicato” serve anche come garanzia a chi potrebbe essere certosinamente perseguitato (con mezzi legali di diritto ma vessatori di fatto) per via delle sue idee o di pratiche di disobbedienza civile (e occupare un centro sociale molto spesso rientra in quest’ultima casistica). Se applichiamo il metro di Grillo, allora era un criminale anche Gandhi, e se in Sudafrica avessero ragionato come lui, Nelson Mandela (un pregiudicato, un ex-galeotto!) non sarebbe mai diventato presidente.

  12. Ma infatti il problema è proprio che la “legalità” non basta come parametro, se viene brandita come arma e come discrimine genera mostri. E poi siamo sicuri che i veri camorristi e i veri mafiosi siano quelli condannati anziché quelli che, grazie ai loro agganci e alla loro posizione, sono riusciti a tenersi la fedina pulita?

  13. Condivido al 100% la frecciata di Anghelos a chi definisce Evangelisti scrittore per bambini. Ad averne di scrittori e critici letterari e osservatori sociali così…
    Non ho firmato per il v-day. Mi fa paura la massa, specie in tempi in cui un vaffanculo urlato da qualunque media scuote i timpani di centinaia di migliaia di persone. Gli slogan facili, anche se pronunciati da gente a modo, infiammano i cervelli deboli e la storia insegna come va a finire. I lanci di monetine scalzano vecchi padroni e non proteggono dai nuovi.
    Mi interessa però la sua sfida al Potere. Oggi Grillo non gestisce la tivvù e quindi non ha il Potere (non la carta stampata e tantomeno internet, solo la tivvù può portare in piazza milioni di persone che non cercano altro che slogan da urlare). Ma si mette sul suo stesso piano e questo è interessante.
    Sono convinto sia destinato al fallimento e la sua proposta di liste civiche non farà che affrettare questa sconfitta. E la sconfitta in Italia si paga anche vincendo: il Potere ti assimila e ti imbavaglia.
    Ascoltando, però, i discorsi di certi politici, si sente la paura. Il v-day è stato uno schiaffo. Improvvisamente Fassino si è ricordato che biglietti per treno e teatro si pagano e l’ha urlato manco avesse lo stesso codice genetico di Savonarola.
    Questa è la vittoria di Grillo: far paura al Potere. Far capire che potrebbero saltare equilibri. Fare la voce grossa da dietro la porta con quelli che stanno all’interno della stanza.
    Ma deve fermarsi qui. Se prova a entrarci perde, perchè diventa come loro.
    Se insiste troppo nelle sue minacce perde, perchè il Potere ha la capacità di trascinare in piazza milioni di forcaioli, più o meno in buona fede, più forcaioli di lui (Genova 2001 dovrebbe averci insegnato qualcosa).
    E se pensa di avere acquistato Potere anche lui, non solo perde, ma non ha capito niente.
    Se resta un comico particolarmente incazzato ho invece la sensazione che può dare ancora fastidio al Potere.
    Ma non creasse liste civiche. Le facce che ho visto raccogliere firme al v-day (non generalizzo, ci mancherebbe, ma quelle mi bastano e avanzano) sanno già di Potere che lavora per ingoiarselo.

  14. oh, bella… e io che credevo che la disobbedienza civile si basasse sulla resistenza passiva, la non violenza… adesso siamo passati al di là del confine e OPS! Eh, no: Ghandi per primo sculaccerebbe [ ;p ] Fornasetti… ma lasciamo perdere.
    Il punto è che come al solito si inculano mosche con gli spilli: la situazione attuale di questo Paese «devastato e vile» non ci permette il lusso (perché è un lusso…) di elencare tutte le eccezioni: non c’è neppure la norma!! Allora, ripeto: siccome di Pasolini non ce ne sono più e non mi risulta che la Giustizia italiana, in questo momento, sia una istituzione capace di tormentare politicamente il cittadino (sapete com’è: in questi anni è stata troppo occupata a cercare di continuare a fare il suo lavoro tra i tormenti procurati dal governo Berlusconi e le sue leggi ad hoc, ma forse siente convinti come Silvio che la magistratura è politicamente schierata).. forse la regola del pregiudicato-fuori-dal-Parlamento ha oggettivamente più pro che contro.
    No..?…
    A me hanno insegnato che la politica è prassi (oltre che inevitabile compromesso): e la proposta di Grillo è una pratica che otterrebbe subito molto più di tante altre riforme presunte e mancate.
    Per non parlare dei discorsoni su Ghandi….

  15. a proposito: anche per Mandela, insomma… non semplifichiamo.
    Quell’uomo è diventato presidente perché nel frattempo c’è stata una cosina come la fine dell’apartheid e una nuova costituzione.
    A qualcuno di voi risulta che stiamo cambiando la Repubblica Italiana?
    Se ci sarà una rivoluzione, ben vengano i pregiudicati di un sistema che si sarà voluto far cadere (magari perché appunto come l’apartheid! Non come il governo Prodi..!). Ma fino a quel momento… magari, così… se non rispetti la Legge non puoi diventare Legislatore… regolina semplice semplice…

  16. Voglio rileggere con più calma (ora sono un po’ di corsa) quel che dice Evangelisti.
    Lo ritengo intelletualmente onesto, e quindi voglio rileggere.
    Chiaro che Grillo abbia generalizzato, chiaro che nel v day abbia confluito di tutto: e nel di tutto, probabile, c’è anche feccia.
    Ma io ho visto nel v day un segno dell’esasperazione.
    Di chi non si sente tutelato, oggi, da nessun soggetto politico.
    Io parto dalle sfumature, dai piccoli problemi.
    Un ragazzo di vent’anni che mi fa vedere una busta paga con 289 ore.
    Son questi gli effetti delle (interpretazioni) della nuove leggi in materia di lavoro (mentre il sindacato tutela i tutelati)?
    Un ospedale che cadeva a pezzi amministrato dal centro destra e che continua a cadere a pezzi amministrato dal centro sinistra con un assessore alla sanità di rifondazione.
    Silenzi ed omertà.
    Di tutti.
    Di tutte le caste.
    Grillo è demagogico e popolare, certo.
    Ha un grande merito: sa parlare alla gente come nessun poltico di sinistra sa fare.
    Ho votato per protesta, non sono un fan di Grillo.
    Ma chiedo: dove sono le alternative?

  17. evitando commenti pelosi, evangelisti ha ragione. c’è una bella differenza tra una condanna per mafia, una per concorso esterno in associazione mafiosa e una condanna per aver bloccato un cantiere, una fabbrica, occupato uno spazio o per diffamazione a mezzo stampa. Non sono la stessa cosa, altrimenti non ci sarebbe nè un codice penale nè una procedura penale. Il problema di grillo è che non distingue, parla alla pancia delle persone, sollecita istinti presenti, probabilmente nella maggioranza delle persone. Io lo rispetto e di cose oneste e corrette ne dice molte. Poi, però, scivola su affermazioni troppo nette che invece andrebbero analizzate con molta attenzione. non è che anche questo si chiama massimalismo?
    saluti
    m.fv.

  18. restiamo,con bianciardesco spirito,in attesa della rivluzione ad interiori homine(scusate il mio pessimo latino).Nel mentre si preparano nuovi satrapi(non firmerei liste relative alla liberazione di antichi sovversivi di sinistra sopratutto perchè diversamente prima o poi vorrebbero rientrare ufficialmente pure quelli di destra.E quelli hanno i triliardi,tanto per intenderci).E’ paradossale ma come dice osvio grillo doveva fermarsi qui o limitarsi a replicare senza cedere alle lusinghe di un successo facile da ribaltare.Ai pusher l’ardua sentenza(ormai le battaglie si giocano sulla raccolta pubblicitaria.Se non l’avete compreso,allora forse non comprenderete che non è normale che il protagonista di un’omonimo sceneggiato di successo intraprendesse una deriva criminale ai vertici della categoria,e cioè che questo è tutto un sogno)

  19. No, io quello che non capisco è il “Da queste parti si condivide”… TU, Lipperini, condividi. Non “SI” condivide… Non è una parte di cosmo, questa. Questo è blog su kataweb!

  20. “No, io quello che non capisco è il “Da queste parti si condivide”… TU, Lipperini, condividi. Non “SI” condivide… Non è una parte di cosmo, questa. Questo è blog su kataweb!”
    E forse, visto che questo blog su kataweb è della Lipperini, “da queste parti” si riferisce a lei, non ai commentatori che magari sono in disaccordo, non credi?

  21. Non mi interessa che cosa ha scritto questo Evangelisti per fare i soldi di comunista arricchito. Pubblica libri con belle copertine, questo ho visto, piene di disegni per bambini, pure un fumetto molto brutto. Ma però non mi interessa. Il punto è un altro, cioè che uno che scrive tutte altre cose e due saggi, può venire qui a raccontarmi come stanno le cose sul V-Day quando lui nemmeno ci ha messo un piede in piazza. Ma però meglio perché di gente come a lui non ce ne abbiamo bisogno. La storia è che ha insultato il V-Day e chi ci ha partecipato gettandoci fango, dicendo menzogne grosse come case: se non sa perché non se ne è stato bello zitto invece di infangare chi è stato in piazza? Dovrebbe chiedere scusa pubblicamente, invece qui leggo tanti cortigiani senza palle. Quello ci metterebbe quello là assassino brigatista Battistia al governo, perciò non gli sta bene che questo paese cambi le regole del gioco. Le ho viste le sue stupide campagne per gli assassini. Capito molto.

  22. Già già. E sul sito di Iannozzi c’è il banner anti-terroristi con la foto di Cesare Battisti. Uno e uno fanno due, due e due…

  23. “Però evitiamo di enfatizzare la lucidità politica di un attore che, in nome di uno slogan vecchio come il cucco (“la politica è sporca, facciamo pulizia”), sembra sollecitare, certo in buona fede, i più bassi istinti della massa quanto Berlusconi”
    D’accordo con il “commentino” di Evangelisti.
    Però non capisco come questa frase
    “Eugenio Scalfari e Giovanni Sartori esagerano certamente, e in maniera interessata, quando vedono dietro Grillo il supposto pericolo di un fascismo di ritorno”
    possa andare d’accordo con lo spocchiosissimo degli “Agit-Prop” sopra il “commentino” di Evangelisti.

  24. Gandhi, Gandhi… non c’è niente da fare: pur sapendolo, lo riscrivo sempre alla mia maniera… e mi capita con altri termini o nomi propri, si vede che preferisco così… ho l’acca ansiosa

  25. Domanda a Evangelisti, se mai legge questo blog: perchè il populismo di Chavez è bene e quello di Grillo è male? Non sarà che il populismo è adatto al Sud America, ma non alla civile Europa?… Mi piace come scrivi ma quando leggo i tuoi commenti politici mi sento sempre un idiota o un ignorante, insomma non all’altezza. Sarà colpa mia (probabilmente sono sia idiota che ignorante) o sei un po’ fighetto? Con affetto
    Un vecchio lettore
    P.S. comunque Grillo non mi convince per niente. Ma neanche Chavez del tutto.

  26. Non sono stato nella piazza di Bologna, eppure i “tre punti” di Grillo mi convincono poco. Tuttavia in giro, ascoltando i commenti della gente, ho colto un bel po’ di “Vabbe’, ci sono cose che non condivido ma ci voleva qualcuno che desse una scossa a questi politici che ci affossano… Dove devo andare per firmare anche io?” Oppure: “Non si era mai arrivati a questo punto, il merito e’ di Grillo e anche di chi ha scritto quel libro, , la gente e’ infuriata, ne ha – ne abbiamo – le tasche piene”. Aggiungo che, per quel commentatore – su queso sito – secondo il quale 300 mila persone sono lo zero virgola etc. della popolazione italiana: attenzione, e’ vero, ma MAI, credo, avevamo visto tanta gente rivoltarsi contro i politici. Non per nulla questi ultimi hanno drizzato le orecchie. Non cadiamo nell’errore (forse consapevole) del Berluska: uno o due milioni di lavoratori scioperavano, e lui se ne veniva cianciando che gli altri 40 (o quanti sono) erano rimasti a casa… Ridicolo, grottesco, patetico, subdolo (e infame). Comunque sia, su Grillo ho i miei dubbi. Personalmente i suoi argomenti mi lasciano tiepido. Mi piacerebbe che si mettesse in seria discussione anzitutto il predominio della visione neoliberale dell’economia – venerata quasi fosse una legge di natura – che lascia le cose come sono anzi sta procurando sfasci planetari colossali, facendo arricchire chi e’ gia’ ricco e comanda piu’ degli stessi politici, mentre continua a far impoverire chi ricco non e’, e in ogni caso fa crescere a dismisura il “divario” anche nei paesi occidentali, oltre a distruggere l’ambiente. I cittadini non vengono mai interpellati, ne’ vengono mai fatti e diffusi SERI sondaggi (eppure siamo inondati da sondaggi: il Berluska ne sforna uno alla settimana) riguardanti altri e numerosi punti-chiave: privatizzazioni, sistema sanitario, sistema pensionistico, conflitto d’interessi, televisioni, partecipazione alle cosiddette “missioni di pace”, “DICO”, ogm, prelati che a ogni pie’ sospinto cagano la loro scienza; e mentre si vogliono sbattere in galera lavavetri & simili nessuno prende analoghe e gagliarde iniziative contro i grandi mafiosi, i grandi evasori, i grandi intrallazzatori della finanza, quelli che fanno crollare le Borse o le manovrano. Usano il “metodo Giuliani”? Non fateci ridere. Quello, se non altro, ha anche sbattuto in galera centinaia di fra grandi evasori e mafiosi di New York. Quanto a Evangelisti non ha bisogno di mie difese e i fatti (romanzi, sito, Carmilla) parlano da soli. Ok: e’ stato un piacere…:-) Vikkor

  27. complimenti a evangelisti per la lucidità del suo intervento, perchè c’è da ammettere che la campagna – populistica demagogica forcaiola ecc ecc – del Grillo ha suscitato in tutti, volenti o nolenti, dei sentimenti tanto contrastanti quanto “di viscere”, se mi passate il termine. In questo, Grillo ha centrato il bersaglio. E solo questo dovrebbe farci riflettere, al di là di quel che voleva prefigurare – e prefigurerà, dato l’enorme successo – il V-Day. Che i “tribuni”, come li chiama Scalfari, sapessero parlare alla gente è cosa risaputa, per cui non serve scomodare paragoni storici alquanto impegnativi. Ciò che dovrebbe indurci a riflettere, a parer mio, è sul perché la gente voglia sentirsi dire certe cose in un certo modo: anzi, soprattutto in un certo modo. Trecentomila anime trepidanti nelle piazze di tutta Italia sono difficilmente catalogabili come “antipolitica”.

  28. E’ lecito compararlo a un mafioso qualsiasi?
    E’ lecito compararlo a un indagato qualsiasi.
    Sul V Day non mi pronuncio, non ho le idee chiare.
    Ma se la legalità è un valore va interpretata in senso digitale, non analogico. L’indagato, non importa per cosa, non perda diritti civili ma il parlamento può farne a meno.

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