GOD BLESS YOU, PLEASE

Un po’ c’era da aspettarselo. Da giorni quotidiani e siti riportano in evidenza il bel volto stanco di Demi Moore. Oggi, l’affondo:  ovvero, il tramonto delle “coguare” (le donne mature che hanno al proprio fianco un compagno molto più giovane).  La prima osservazione, e la più banale, riguarda il compiacimento nel circoscrivere la disparità anagrafica al sesso femminile: laddove, tuttora, stupore e scandalo non toccano le coppie dove a essere in età molto più avanzata della partner è l’uomo. La seconda riguarda il corpo: come se l’amore fosse sempre e necessariamente legato a una bellezza senza tempo, uniformata a un modello unico a costo di sforzi inenarrabili.  In proposito, Vanna Vannuccini ha scritto un saggio molto bello, L’amore a settant’anni, dove affronta il tabù dei tabù: persone, soprattutto donne, che provano desiderio nonostante l’invecchiamento e nonostante il mutamento fisico.
Sull’argomento, interviene questa mattina Michela Marzano. Ecco l’articolo.
“Per alcune era diventata una moda. Da film, da telefilm. Avere più di quarant´anni e uscire con un “ragazzo giocattolo” da portare in giro. Andare la sera in discoteca per incontrarne un altro da mostrare alle amiche.
Utilizzare tutto il proprio savoir faire di donne mature e sofisticate per sedurre i più giovani, invece di trascinarsi accanto a uomini un po´ troppo spenti o, peggio ancora, farsi scaricare dal marito. Quante volte l´abbiamo visto sullo schermo negli ultimi tempi? Era diventata una moda e, come tutte le mode, aveva le sue icone di riferimento: Madonna e Demi Moore.
Che cosa succederà ora che queste icone cominciano a scalfirsi?
Le immagini delle lacrime di Madonna a New York, arrivata estenuata alla prima di W.E., e soprattutto quelle dell´ormai scheletrica Demi Moore, crollata durante le riprese del film su Linda Lovelace, stanno facendo il giro del web, riaccendendo la polemica sulle cougars. E se queste donne-puma non ce la facessero più e dovessero accontentarsi dei propri coetanei? Se fosse l´inizio di un ritorno all´ordine così tradizionale delle cose?
Ma il problema, forse, non è qui. Perché in fondo, nelle relazioni umane, non c´è alcun ordine da rispettare. Ormai ognuno può decidere con chi e quando vivere un´avventura o una storia d´amore. Ognuno può decidere quanti e quali partner avere. E quando si parla di amore o di desiderio, l´età conta relativamente. Anche se queste donne intraprendenti non hanno mai attirato molta simpatia, piuttosto invidia o scetticismo. A meno che non si tratti di personaggi eccezionali o di grande successo, come accadeva già nel passato, quando nessuno trovava niente da ridire di fronte alle innumerevoli avventure di Colette o di Marguerite Duras. Ma questo fa parte del conformismo generale e dei pregiudizi. Visto che gli uomini, da sempre, hanno fatto delle giovani conquiste femminili un trofeo di cui essere orgogliosi.
Il vero problema delle cougars, oggi, non è quello della differenza di età. Le quarantenni e le cinquantenni, ormai, sono quasi tutte atletiche, dinamiche, toniche. Talvolta, sono anche più attraenti e più sensuali delle ventenni. Che si tratti della chirurgia estetica, dello sport, delle diete o dei trattamenti anti-invecchiamento, tutto contribuisce ad aiutarle a mantenere inalterata la propria immagine. Il corpo è il loro nuovo biglietto da visita, che si sono costruite a forza di sacrifici e di rinunce. E poi, con gli anni, hanno imparato a mettersi in valore e sanno come comportarsi con gli uomini. Perché allora sembrano oggi in crisi? Perché Demi Moore è crollata e Madonna piange?
Forse è un semplice problema di realtà: quello che si è o meno capaci di fare e di sopportare, per evitare che i castelli di carta, un giorno o l´altro, crollino. Perché nonostante tutto, gli anni ci sono. E la fatica. Quella che non si può cancellare né con le creme, né con i bisturi. Quella che non si può ignorare, nonostante tutta la buona volontà. Quella che lascia una traccia sul nostro corpo perché “il corpo c´è, c´è e non trova riparo”, come scriveva Wislawa Szymborska. Niente impedisce di amare, o di essere amate, da un uomo più giovane. Ma un conto è dire che la passione o il desiderio non invecchiano mai. Altra cosa è negare che il tempo sia passato e fare “come se” si avessero sempre vent´anni. Marguerite Duras e Édith Piaf non giocavano a fare le “ragazzine”. Hanno amato e vissuto le proprie passioni restando fedeli a loro stesse. Senza adeguarsi alle aspettative degli altri. Senza pensare che il proprio valore dipendesse dallo sguardo innamorato degli uomini che le hanno accompagnate. Anzi, è proprio per quello che erano, e non per quello che cercavano di diventare, che sono state amate. A differenza di tante cougars che, in pieno delirio di onnipotenza, pensano di poter approfittare della vita grazie alla determinazione e alla forza di volontà. Dinamiche e ottimiste, fanno di tutto per restare sempre in forma. Diete, sport, chirurgia, farmaci. Come se il tempo non passasse mai. Solo che gli anni passano. E prima o poi si crolla. Non tanto quando l´altra persona se ne va via, perché nella logica delle donne-puma, l´altro può sempre essere rimpiazzato. Ma quando la realtà prende il sopravvento. E allora ci si accorge che il proprio compagno ci tradisce con una nostra “fotocopia” più giovane di vent´anni. Perché si era puntato solo sull´apparire. E l´apparire è transitorio. Crisi delle relazioni tra donne mature e giovani allora? Forse no. Forse è solo una crisi delle cougars, di quelle donne che, in fondo, non cercano solo la passione. Cercano soprattutto di cancellare la propria età… “

55 pensieri su “GOD BLESS YOU, PLEASE

  1. Stavolta Marzano non mi è piaciuta, vedo anche tra queste righe un’intenzione punitiva.
    La verità è che lasciare ed essere lasciat* capita a tutt*, giovani e vecchie/i – indipendentemente dal sesso e dalle gerarchie anagrafiche.
    La realtà è infinitamente più complessa degli stereotipi, per fortuna 🙂
    D’altra parte credo che Madonna e Demi Moore si tengano in forma molto più per esigenze di show business che per attrarre fanciulli.
    (oggi Vanna Vannuccini presenta il suo libro a Firenze, tra l’altro)

  2. Forse io ho una visione ancora troppo ingenua o romantica della vita ma quando ho visto le foto di Demi Moore ho pensato che il suo crollo dipendesse dalla sofferenza di aver investito tanto in una relazione che è finita nel peggiore dei modi, il tradimento. La sofferenza sarebbe stata la stessa se il compagno fosse stato un coetaneo? Credo di si. Penso che essere tradite per una donna più giovane faccia male a tutte anche alle donne che non cercano di aver un aspetto da ventenne , sia che a tradire sia un ragazzino sia l’uomo adulto. A dirla tutta credo faccia male essere traditi comunque anche se l’altra è una tua coetanea. Forse il vero problema di queste donne non è tanto la ossessione della loro immagine quanto la capacità di attrazione della loro popolarità, credo che sia lacerante non sapere mai se qualcuno si avvicina a te perchè è interessato alla tua persona oppure alla tua notorietà e da quanto da essa si possa ricavare.

  3. Coco Chanel diceva che “belle si diventa, ma affascinanti si nasce”.
    Ecco, io credo che la bellezza sia, al giorno d’oggi, molto sopravvalutata e, in molti casi, si cerca di sopperire alla mancanza di fascino utilizzandola.
    Purtroppo però non solo la bellezza non può sostituire il fascino, ma la sua ricerca esaperata nuoce al fascino stesso.

  4. scusate, non capisco la definizione di “donne che si rispecchiano solo nel gradimento da parte degli uomini” applicata a due donne che, ci piacciano o meno, hanno avuto un grande successo professionale nel loro campo.

  5. ma un successo personale dovuto al fatto di essere delle sex symbol. se ci pensi bene, laura, persino brigitte bardot (la donna più bella e seducente del mondo, ma povera di contenuti) è stata a un certo punto buttata nel cestino

  6. il vero problema a mio avviso è che lo stereotipo della donna che soffre per amore è una brutta bestia, che fa comodo a troppi e in quanto tale viene rafforzato dai media ad ogni pié sospinto.
    Qualcuno è mai andato a contare le rughe ad Alain Delon quando veniva lasciato da qualche fanciulla?

  7. Fiorenza non sono d’accordo, Madonna è (ripeto, può non piacere ma è) una cantante molto più che un sex symbol, e Demi Moore non avrà fatto grandi film ma è un’attrice da molto tempo.

  8. “Le quarantenni e le cinquantenni, ormai, sono quasi tutte atletiche, dinamiche, toniche. Talvolta, sono anche più attraenti e più sensuali delle ventenni”.
    Sì, come no!!!
    Michela Marzano di sicuro non frequenta quarantenni e cinquantenni del ceto popolare!

  9. Ancora una volta, anche in questa narrazione, non sono gli individui, con i loro corpi, le loro storie, le loro scelte al centro – ma i modelli e l’immaginario collettivi proposti dai media. La macina dello star system è la stessa dalle origini, prima ti esalto, poi ti schiaccio. Cambiano i suppori dei media, ma le storie hanno solo piccole varianti su un catalogo pittosto limitato.
    Non vivendo nel cielo di celluloide Hollywood ma in un posto ancora abbastanza terreno, posso dire in tutta sincerità che le cinquantenni e più che sanno portare con grazia i loro anni sono infinitamente più affascinanti delle attrici scientificamente curate e rifatte. Anche quando gli anni che portano le hanno segnate con sofferenze e battaglie.
    Ma ci vuole uno sguardo ‘educato’, per cogliere questa bellezza piuttosto che il suo surrogato plasticoso…

  10. Nemmeno a me è piaciuto questo articolo.
    A parte che non capisco come si faccia, da due casi singoli, a trarre considerazioni così generali, ma ci sono due cose da dire:
    – Marzano considera sinonimi il “tenersi in forma” e la ricerca dell’eterna giovinezza, mentre la prima attività (non è il termine giusto ma non mi viene in mente uno migliore ora) non è per forza mirata a preservare la bellezza ma piuttosto al benessere fisico generale – che, per inciso, è necessario a prolungare il più possibile, durante la vecchiaia, l’autosufficienza.
    – Sembra che una donna di quaranta o cinquant’anni che ha una relazione con un uomo molto più giovane debba farlo per forza per sentirsi ancora desiderata. Perché escludere a priori la possibilità di una storia sincera, che se finisce non succede per forza perché lui si innamora di una più giovane? Solo perché questo è successo a Demi Moore, deve valere per tutti?
    Sinceramente, da uomo, questo articolo mi fa rabbia.

  11. Si può dire qualsiasi cosa si voglia sulla vicenda specifica riguardante l’attrice in questione, si possono ripristinare quegli schemi sulla differenza d’età che si pensavano abbandonati per sempre, si può fare del moralismo visto che da un po’ di anni risulta anche molto gradito in certi ambienti…
    Basta che non si estenda però il discorso alle cinquantenni in generale, perchè questo significa essere fuori dalla realtà, quella vera: basta girare i quartieri popolari, quelli ad alta densità di immigrati extracomunitari soprattutto, per accorgersi che di cinquantenni atletiche, dinamiche e toniche e “rifatte” se ne incontrano pochine.

  12. E’ vero che è il “fare come se” il tempo non sia passato, ad essere inquietante, e allo stesso tempo con tutti in agguato per beccarti con la crepa nel cerone. Mi ricordo che fecero il giro del mondo forse un anno fa le foto di Madonna sul set di un film (lei era la regista!), sciupata e senza trucco; siti americani commentarono che aveva perso lo smalto di un tempo.
    http://trovacinema.repubblica.it/multimedia/copertina/madonna-e-stanca-sul-set-e-il-look/26200962
    Pensai, o Madonna, tu che hai tanto potere e influenza nello show business, che hai raggiunto i massimi livelli nel tuo settore, ma fai una cavolo di intervista e diglielo: Embè, IO se voglio vado al lavoro senza trucco, e pure sciupata, e allora? Così sì che faresti scalpore davvero, invece di azzopparti a forza di fitness per fare dei balletti in body sgambato…

  13. E se queste donne-puma non ce la facessero più e dovessero accontentarsi dei propri coetanei?
    chi l’ha detto che con i 50enni è un doversi accontentare? a 50 anni l’uomo è al massimo della tonicità 🙂

  14. oggi mi va di prendere in considerazione la cosa con un’ottica un po da stronzi.E pensare che magari a holliwood si è interiorizzato il fatto che per conquistare i riflettori,alzare il cachet,e apparecchiare al meglio il botteghino bisogna osare fino al punto di simulare un crollo verticale.Il caso del tentato suicidio di Owen Wilson a suo tempo o l’arresto del grande Nick nolte arrestato nel 2002 per guida in stato di ebbrezza potrebbero avallare quest’ipotesi,o decine di altri casi analoghi dalla tempistica sospetta.E del resto gola profonda ormai è un fantasma sbiadito da rinverdire in qualche modo(certo è che l’avere conosciuto così l’esistenza di erba sintetica da fumare potrebbe pure raccontarci la storia in un’altra prospettiva)

  15. Ma no, ma no ! Non è così! assolutamente! Mizzica, come dice LAura A. che punitive!
    Potrei Elencare qui decine di amiche dai 40 a 60 che si sono separate, relazione finita con coetaneo. Le relazioni talvolta, oggi spesso finiscono.
    Ma no ma no! Potrei elencare qui numerose relazioni finite lei 5o enne lui 40enne e lei ha lasciato lui!
    Ma no ma no! Potrei elencare lunga lista di amciche ancora in piena forma, che sfarfalleggiano e non ci pensano nemmeno a ricomporre una coppia.
    Secondo voi Demi Moore fa fatica a ritrovare un bonazzo trentenne? scherzate? dite, scherzate? fatevi un giro nelle chat e guardate cosa accade, andate a vedere cosa cercano i trentenni. Non importa se per una botta e via o per qualcosa di piu. Vale la pena di andare a vedere.
    Cosa dire di Hopkins, Douglas, Travolta, Redford ecc ecc che hanno passato periodi nerissimi nella vita: qualcuna si è domandato se era a causa della compagna che li aveva mollati? O se semplicemtne era lo spleen della vecchiaia?
    Ma no ma no! ” OLD AGE AIN’T NO PLACE FOR SISSIES ” si era ricamata sul cuscino la tosta Bette Davies. Che dopo essersi sollazzata con diversi giovanotti, si era stufata perchè la vecchiaia,” non è un luogo per femminucce”, e Kutchner prevede una serie di attenzioni da “femminuccia” a cui, approcciando la sessantina, non hai piu voglia di dedicarti.
    E’ dura ci ricorda Bette. Ma è così. Si chiama VIta che trascorre e finisce. Sia che il tuo partner sia un giamaicano 30enne che un sovrappeso calvo settantenne.

  16. Da un eccesso a un altro: dal considerare un/a quarantenne “un giovane” (qualunque sia il suo lavoro) al dipingere una 49 come se fosse a un passo dalla tomba. Se fosse un magistrato andrebbe in pensione a 75 anni (ora 78)… quindi prima di parlare di “vecchiaia” devono passare almeno una ventina d’anni. Quanto ai suoi problemi – diffidare sempre della psicologia selvaggia.

  17. Non condivido il contenuto di questo articolo. Intanto per parlare di “moda” occorre che vi siano molte persone a seguirla. E dove sono tutte queste donne cattive che vanno in giro di salotto in discoteca a esibire un ragazzo giocattolo? Io non ne ho mai viste a dire il vero. Tra le persone televisive mi viene in mente Rita dalla Chiesa che, in tempi non sospetti (Madonna e Demi all’epoca stavano con gente della loro età 😉 ) sposò Fabrizio Frizzi, minore di lei di dieci anni. Non mi sembra che la cosa fece grande scalpore e quando i due si lasciarono dopo parecchi anni non vedemmo immagini della “vecchia” Rita sfigurata dalla bruciante consapevolezza di essere irrimediabilmente un catorcio che si era illuso di non essere tale. Personalmente conosco una coppia sposata da oltre ventanni, in cui lei ha esattamente venti anni più del marito (era sua professoressa all’università). Dopo uno strenuo corteggiamento di lui e tremila remore da parte di lei (proprio per la differenza d’età), lei ha ceduto. Ora lei ha 66 anni e lui 46 ma sono una delle coppie più coese e felici che io conosca. Insomma credo che nella vita a tutte e tutti possa capitare di ritrovarci sciupati e sfigurati dal dolore. Che sia per un amore perso, per una crisi esistenziale, per il tempo che ci scolpisce. E va bene, è la vita, non è mica colpa delle donne puma 😉

  18. Come diceva William Holden a Gloria Swanson in “Viale del Tramonto”, “Non c’è niente di male ad avere 50 anni, a meno che non se vogliano a tutti costi dimostrare 20”.
    Giusto poche ore fa guardavo una foto di Richard Dean Anderson, meglio noto come McGyver: sfatto, imbolsito. Lontano anni luce dal mitico personaggio degli anni ’80.
    Eppure, avrà diritto e la dignità di poter invecchiare come desidera?
    Io dico: attenzione ad equiparare lo star system al mondo comune (lo cantavano anche gli Abba). Il dramma di un’attrice di 50 anni non è soltanto legato al decadimento fisico – che ovviamente su un’attrice si ripercuote con molta più violenza rispetto ad un’altra donna – ma c’è anche il discorso lavorativo. Hollywood non è un paese per vecchie, per citare la boss.
    Guardate la “fine” di Nicole Kidman, di Meg Ryan, Melanie Griffith.

  19. Stupendo questo articolo:
    si prendono due persone famose che possiamo trattare come figurine tanto chissenefrega, si prendono le loro difficoltà per farne sociologia, si mette una citazione della poetessa appena morta così la ricordano tutti, si chiude poi con figure della cultura che piace a noi.
    La perla: “perché si era puntato solo sull’apparire”

  20. “Hollywood non è un paese per vecchie”
    anche qua dipende: Meryl Streep, Kathy Bates, Judi Dench, Maggie Smith, Helen Mirren, attrici di talento che mi pare continuino a lavorare.
    I casi di Richard Dean Anderson (ma ricordo anche David Hasselhoff, l’ex divo di Baywatch, finirono sul web delle sue immagini in cui era ubriaco e in pessimo stato) o Demi Moore..credo rientrino in quella forma di sadismo che spesso i media esercitano sulle star (o ex star)..a me non piace per niente come non mi piace il “giochino” di scovare sulla tal diva o il tal divo, le tracce di un “ritocco” chirurgico. A me di un attore o un’attrice interessano i film, se Demi Moore sta attraversando, come mi par di capire, un momento molto difficile dal punto di vista personale, per me c’è solo da lasciarla in pace

  21. Stavolta anche a me l’articolo lascia perlessa. Chi siamo noi per sapere i motivi del crollo di due persone? Le conosciamo? O sappiamo solo ciò che di loro ci dicono i media?
    Categorizzandole, non facciamo lo stesso gioco dei media che definiscono e chiamano pregiudizialmente “coguare” le donne che stanno con uomini molto più giovani?
    Più interessante il discorso dell’accanimento dei media e dell’impietosa ferocia con cui viene additata l’imperfezione e il passare del tempo delle donne di spettacolo.

  22. Mentre leggevo l’articolo in questione, questa mattina, ho fatto due riflessioni. La prima riguardava la meschinità dell’articolo stesso e il fatto che per tutti sia normale che un uomo con un’età superiore ai 40 vada con delle ragazze più giovani ma se lo fa una donna il ragazzo viene subito etichettato come toy boy e lei come “coguara”.
    La seconda riflessione, perdonami, leggermente divertita, è stata: chissà cosa scriverà la Lipperini. Mo so cacchi loro! 🙂

  23. Ma poi voglio aggiungere un’altra cosa; per chi è un tabù questa cosa dell’amore (e del sesso) per le donne di 70 anni (e qui mi riferisco al libro della Vannuccini)? E’ un tabù vero o è solo perché chi se ne occupa non conosce il mondo normale (un po’ come la Marzano che pretende di generalizzare la condizione di Demi Moore a tutte le donne, presupponendo tra l’altro di sapere cosa passi nell’animo dell’attualmente triste Demi)? Mi spiego: sarà perché sono emiliana, ma io il sesso e l’amore a 70 anni l’ho sempre visto. E di conseguenza l’ho sempre classificato come normale. Andate a farvi un giro in balera o al circolo arci e capirete cosa intendo. O ascoltate i testi delle canzoni che in certe radio locali gli anziani si dedicano a vicenda tra innamorati. Quindi certe cose non sono un tabù. E’ solo che magari non vanno in televisione e allora anche l’intellettuale, non vedendole e non avendo idea che esista un mondo normale “là fuori”, dice: “Ohibò, ma qui c’è un terribile tabù. Smascheriamolo!”. Invece quello che va in tv non è la regola ma l’eccezione. La regola è che da che mondo è mondo si ama e si fa sesso (o lo si desidera) a tutte le età. Insomma guardateli i/le 70enni: quelli che non stanno male con serie malattie si godono la vita anche più dei giovani; almeno da me è così, ma non penso che la mia regione sia un unicum.

  24. L’articolo della Marzano, infine, ha lasciato perplessa anche me. Non solo perché, come sottolineava bene Giorgia, fa riferimento a modelli mediatici. Ma perché, ed evviva Lorella, il mondo è pieno di sfumature. Checché ne pensino i media e anche tutti coloro, a qualunque genere sessuale appartengono, che pensano che la felicità spetti soltanto a chi è giovane, di bell’aspetto, in perfetta forma fisica e con un partner di altrettanta prestanza. Ci si può amare ed essere felici anche a cinquanta, sessanta, ottant’anni. Anche in sovrappeso e anche senza essere tirati a lucido. Eppure, lo stereotipo è più radicato di quel che immaginiamo.

  25. chissà se questo articolo, alla Marzano, l’hanno “commissionato”, se le hanno dato un numero ristretto di battute in cui comprimere la sua riflessione, chissà… qualcosa stona, in queste parole, fin troppo dure… e mi sembra che non del cuore intenda parlare, la Marzano, ma del corpo.

  26. Ci ho messo un po’ a capire cosa mi disturba di più: è, sulla scorta di quel che segnala Giorgia, l’incapacità di allontanarsi e osservare il quadro insieme alla sua cornice (mediatica), oltre al fatto che, progressivamente, diventa un processo a (due) donne. Ma Demi Moore non è quella che ha messo su Twitter la sua foto senza un dente? Quanto a Madonna, preferisco di gran lunga l’analisi che dell’invidia nei suoi confronti fa Naomi Wolf sul Guardian: http://www.guardian.co.uk/commentisfree/cifamerica/2012/feb/06/madonna-hating-we-superbowl?INTCMP=SRCH Madonna odiata perché si comporta come un artista uomo.
    Il commento finale sull’ironia di Madonna verso i cerimoniali e gli esibizionismi maschil,i portata proprio al centro dello spettacolo muscolare per eccellenza, la quintessenza di una certa idea di virilità, il Superbowl, chissà perché mi fa accostare lo spettacolo di Madonna a un passo famoso di Virginia Woolf nelle Tre Ghinee, quello dove si parla degli ornamenti degli uomini. Si trova su you tube, e vale davvero la pena di guardarla.

    “Last night, at half-time during the Super Bowl – that military-industrial complex factory of western masculinity, in which beefed-up men were pounding the stuffing out of each other, in between shots of the troops in Afghanistan – Madonna was marched on stage by a glistening gladiator muscle-troupe and flipped the flowing cape of LMFAO’s RedFoo. Madonna was invited to perform at the Super Bowl — and ended up satirizing the Super Bowl. The girl can’t help herself, and thank God for that.
    So Madonna’s refusal to be less powerful, less entitled, less desiring and less not-ordinary, is always going to bring out the haters, whether she is playing with sacred iconography or just pissing people off. But I would say that this ongoing hostility is just the proof she should need that she is doing her proper job in the collective female psyche.”

  27. A me, prima ancora dell’articolo di Michela Marzano, lascia perplessa l’unione di due argomenti che non riesco a vedere come un’unica cosa. Quello del corpo chirurgicamente modificato e palestrato è l’ossessione degli ultimi vent’anni, o giù di lì: l’assoggettamento a una macchina che incatena il desiderio a oggetti preconfezionati, e la conseguente “conquista” dell’identità che ti viene indicata come degna di essere “liberamente” conseguita. Per inciso, ma non per caso: non vale solo per le donne.
    Quello delle donne-coguare invece mi sembra in primo luogo un’invenzione mediatica: prendo una decina di donne over-40 che hanno una relazione con un uomo under-30 e ne faccio un caso, in barba a una banale considerazione statistica (10 vip su quante? su migliaia, decine di migliaia?) e al fatto che ogni decennio ha avuto i suoi “scandaletti” incentrati su questa o quella famosa cantante o attriche, quando ancora non si chiamavano coguare. Ma soprattutto, perché questo bisogno di psicanalizzare un desiderio, questo sì, che si sceglie il proprio oggetto come le piace e pare, e dunque talvolta anche più giovane? Perché questo psicanalismo da manualetto o da Porta-a-porta che vuole la donna che si accoppia col più giovane sempre e solo desiderosa di mentire a sé sulla propria età? Ma una sporta di cavoli loro, questi giornalisti pruriginosi, mai?
    @ Ekerot: la battuta che citi è in Eva contro Eva, rivolta a Bette Davis/Margo Channing (l’ho visto iersera): stesso anno di Viale del tramonto, peraltro. E anche con Bette Davis si potrebbero scrivere trattati su come una donna viene etichettata e liquidata a partire dall’anagrafe, persino quando è Bette Davis; che a 54 anni, non trovando più scritture, pubblicò questo annuncio: “Madre di tre bambini di 10, 11 e 15 anni, divorziata, americana, trent’anni di esperienza come attrice cinematografica, versatile e più affabile di quanto si dica, cerca impiego stabile a Hollywood”

  28. forse è OT, ma dopo l’articolo e dopo tutti i commenti, noi più giovani “dobbiamo” fare a gara per sembrare più grandi, per non sembrare ragazzine. Le più grandi si “devono” impegnare per sembrare ragazzine appunto…
    bè? quando è che saremo giuste come noi stesse e basta?

  29. @Loredana,
    mi era uscito solo un commento molto breve, basato più su sensazioni che altro…
    mi ritrovo nell’articolazione che ha dato @girolamo: si mettono insieme due questioni che non sempre sono legate, e che forse avrebbero bisogno di più spazio e attenzione per essere trattate (in fondo, cosa possiamo conoscere della vita di un’attrice e di una cantante, se non l’aspetto “superficiale”?).
    Colpisce che a firmare l’articolo sia Michela Marzano, e non un qualsiasi “pennivendolo pruriginoso”. Per questo mi interrogavo sul “committente”,e cercavo di capire quanto del pensiero della Marzano sul corpo sia tra queste righe.
    Avverto, nell’articolo, una sorta di allontanamento del corpo, un respingimento. “Prima o poi si crolla” è un’espressione forte. Da rimpianto impotente, quasi. Un disequilibrio.

  30. Il tuo commento è in attesa di approvazione.
    bonazzo, sollazzarsi, una botta e via?
    Mizzica davvero …!
    Postato giovedì, 9 febbraio 2012 alle 2:09 pm da rita
    ________________________________________________
    Cara Lipperini, elimini pure questo mio commento col quale volevo solo sfottere un po’ la Zanardo, non si faccia scrupoli, non sono mica Aldo Grasso io! Non vorrei mai che lei passasse questo fine settimana a tormentarsi per questo, anzichè divertirsi con le palle di neve!
    p.s. certo che lei va in crisi con poco!

  31. @ Ilaria, condivido quel che dice Wolfe, e a maggior ragione mi fa incavolare che Madonna, che avrebbe il potere di fare letteralmente quello che vuole, e farlo magari diventare di moda, contribuisca invece coi suoi atteggiamenti a consolidare l’idea per cui è doveroso avere per sempre il corpo di una trentenne bionica. Non mi riferisco alle sue storie sentimentali, sessuali, alla sua vita privata insomma, ma al suo personaggio mediatico, che sbandiera leggendarie sedute di allenamenti, ossessione per le diete, trattamenti estetici dai costi faraonici e ritocchi chirurgici.
    Insomma mi piacerebbe che il suo “Nietzschean self” non le avesse fatto dichiarare che avrebbe festeggiato i 50 anni spendendo un milione di dollari in chirurgia estetica per dimostrarne venti di meno, ma magari le avesse fatto sfidare un po’ anche il luogo comune per cui se sei donna il potere è strettamente collegato alla tenuta perfetta del corpo.

  32. io invece vorrei che una cantante e performer venisse giudicata per il suo lavoro, la sua produzione artistica e non in base a cosa dichiara di voler fare per festeggiare i suoi cinquant’anni o su cosa avremmo preferito che avesse detto, sono affari suoi e rimangono tali pure se è famosa. Personalmente sto iniziando a desiderare di non sapere quasi nulla sulla vita privata e le abitudini di attori, attrici cantanti pop eccetera perchè saperlo porta a esprimere giudizi su cose che non ci riguardano..perdonate ma la vedo così

  33. Paolo, io su Veronica Ciccone e la sua vita privata, che sia sentimentale, religiosa, familiare ecc. non ho nulla da dire, infatti.
    Madonna però è stata maestra nel fare un uso spregiudicato della propria immagine, facendo del proprio personaggio qualcosa di molto vicino a un prodotto, o a un marchio, per meglio vendere la propria produzione artistica e altro. A me l’ossessione per la tenuta del corpo che lei comunica (donna di successo e volontà di ferro, che non si piegherà alle leggi della natura) pare che si possa considerare non una cosa privata, ma parte integrante del suo diciamo “prodotto”, del suo personaggio pubblico, e come tale commentabile.

  34. @danae: mi sono posta le tue stesse domande, e non vorrei sembrare indelicata nei suoi confronti, ma mi sembra che in questo momento lei sia troppo coinvolta emotivamente dalle questioni legate al corpo femminile per parlarne in modo equilibrato.

  35. @ danae
    Sia chiaro che non mi riferivo a Michela Marzano quando scrivevo di “giornalisti pruriginosi”:e se è sembrato, faccio ammenda (a M. Marzano, non certo ai gossippari)
    @ Ekerot
    Incredibile, ma vero! Sarebbe interessante (ma siamo in pieno OT) il parere di chi i due film li ha visti in originale.

  36. Vorrei mi giustificasse il suo livore la giornalista Michela Marzano: forse che non riesca a mantenersi tonica? forse che è stata rifiutata da un giovane palestrato?.
    Non mi interesso del Mass Media fidanzamenti, matrimoni, figli etc. ma
    Demi Moore e Madonna potrebbero (e lo hanno fatto..) insegnare MOLTO
    alle donne anche a non fare i commenti di fiorenza da rold alle ore 10.05 di ieri.
    Possibile che noi donne ci si debba sentire sempre migliori di altre? E poi
    Madonna giustamente ha tutto per poter fare quello che vuole (anche la volonta’..) ma se facciamo ‘casino’ per un viso triste di Demi Moore cosa mai non faremmo per un seno cascante ed una pancia che occhieggia di Madonna???
    Il problema è che noi PER PRIME spettegoliamo su una Demi Moore o una Antonella Clerici e quando va loro male ne siamo un po’ liete.. ma vediamo piu’ che giusto un Briatore e la sua Ely Gregoracci -30 anni- gratificati anche del dissequestro x evasione iva …tutta la sua vita un’ inchiesta giudiziaria o truffa, sequestri da parte della Finanza …qui ce ne sarebbe da scrivere… ma non è interessante!
    e che dire di Charlie Chaplin ed Oona O’Neill? qualche anno c’era di differenza o no??

  37. Capisco benissimo, Francesca. Che devo dire? Sarò strano io o poco sensibile ai “marchi” ma di Madonna o di chiunque altro preferisco commentare, apprezzare o criticare la musica o i film anzichè le interviste. E’ indubbio che buona parte del suo successo sia dovuta alla sua immagine e a come ha saputo e sa gestirla e modificarla, ma chiunque si esibisce davanti ad un pubblico mette in gioco il suo talento, la sua immagine, il suo corpo e vale a maggior ragione per una pop star: Madonna ha la sua immagine (come ce l’hanno altre pop star che pure a Madonna si sono ispirate) e Beth Ditto ne ha un’altra, Adele un’altra ancora…ma ciò che conta (per me) è la loro musica

  38. @Francesca Violi Non è che anch’io non mi sia posta lo stesso problema – a questo mi riferivo con la mia difficoltà iniziale. Mi ha colpita, però, il fatto che sia proprio l’autrice di The Beauty Myth a non ritenere che in questo momento il discorso da affrontare su Madonna sia quello del corpo e della ricerca di una perfezione ed eterna (per così dire) giovinezza. La risposta che mi sono data parte da riflessioni vicine a quelle di Girolamo: concentrarsi su uno stereotipo – tra l’altro così misogino – anziché metterlo in discussione e contestualizzarlo, rischia di portare fuori strada, se non addirittura contribuire alla diffusione dello stereotipo. E il contesto è quello di una ricezione dello spettacolo al Superbowl fatta di commenti su quanto è vecchia, troppo vecchia Madonna, mentre commenti del genere non si fanno per artisti maschi, come si legge qui: http://www.forbes.com/sites/lizgarcia/2012/02/06/response-to-madonnas-half-time-show-was-ageist/ E un altro pezzo di contesto è che il sessismo è un’arma usata volutamente contro le donne famose dai media, e le donne che non accettano di “stare al loro posto” sono obiettivi primari, come infatti è il caso di Madonna. Colpiscono lei per colpirci tutte. Alla fine credo che gli eccessi davvero smisurati di Madonna siano meno pericolosi dei volti e dei corpi (e dei discorsi apparentemente banali e innocui) trasmessi quotidianamente e inesorabilmente in tv o attraverso la pubblicità.
    L’articolo mi crea difficoltà anche perché mi ha reso evidente quanto sia sottile la linea tra una giusta preoccupazione per i messaggi che ci vogliono sottomesse (e sottomessi, come giustamente è stato fatto notare) a una dittatura estetica – e politica – e il rischio di rendere quelle rivendicazioni una nuova gabbia fatta di giudizi. In questo caso a me è sembrata inopportuna la scelta di quale contesto considerare rilevante, e soprattutto l’avere accettato una certa mappa del territorio anziché proporne un’altra. Ma, di nuovo, mi rendo conto che ci muoviamo su un terreno molto scivoloso.
    E i miei dubbi li porgo a Michela Marzano come tali, senza giudicarla a mia volta e senza presumere un livore di cui non vedo traccia.

  39. Grazie Ilaria, e anche a tutte le altre e gli altri nei commenti: appunto, l’articolo in questione non mi sembra all’altezza di una filosofa, peccato. D’accordo sul distinguere i due argomenti 1) l’ossesione per l’eterna giovinezza 2) la coppia formata da donna più vecchia e uomo più giovane e il suo discredito culturale. Per il primo altroché se ci sarebbe da dire, epperò mi limiterei ad auspicare un mondo utopico i cui tutte e tutti fossero in grado di “tenere in forma” il proprio corpo, a cominciare dalla possibilità di mangiare a sufficienza, oppure di non mangiare in eccesso, e a seguire tutto il resto. Per il secondo, ci ho l’imprinting sbagliato, dato che ho avuto l’esempio in famiglia di una zia (classe 1904) che a quarant’anni aveva sposato un ventottenne: passati a miglior vita assai anziani, entrambi lo stesso anno, l’eccezionalità della situazione veniva commentata con “ma la zia xxxx a quarant’anni sembrava una ragazzina”: potenza degli stereotipi.

  40. Eppure qualche elemento che ci riguarda tutte nel caso di Demi Moore c’è. Attrice volitiva e manager di se stessa, come Madonna. Quello che nell’uomo è abituale, come la seconda moglie più giovane quando si è all’apice della carriera, nella donna è molto più recente. Per entrambi i sessi è un misto di paura d’invecchiare ma anche esercizio di potere, il quale è in ultima analisi una delle fonti più sicure di fascino. E’ questa seconda motivazione psicologica e sociale più nuova per la donna e forse sta proprio qui la sua maggiore fragilità.
    Se l’abbandono è sempre un momento difficile, perchè ci sentiamo rifiutati e giudicati non all’altezza dal partner che lascia, la crisi può essere maggiore se s’intacca quel fascino del potere che abbiamo costruito intorno a noi.

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