Parole da sottolineare, fra le molte, dall’intervista a Roberto Saviano che appare su Repubblica:
Sono solo uno scrittore, mi dico, e ho usato soltanto le parole. Loro, di questo, hanno paura: delle parole. Non è meraviglioso? Le parole sono sufficienti a disarmarli, a sconfiggerli, a vederli in ginocchio. E allora ben vengano le parole e che siano tante. Sia benedetto il mercato, se chiede altre parole, altri racconti, altre rappresentazioni dei Casalesi e delle mafie. Ogni nuovo libro che si pubblica e si vende sarà per loro una sconfitta.
Altre parole: Il crack della finanza spiegato al popolo. Da Valerio Evangelisti, su Carmilla.
Ps. Per celia, ma neanche troppo: guardate cosa propone Angelo.
Girolamo, mi sono limitato a sottolineare le INESATTEZZE che Evangelisti ha scritto.
Il meccanismo dei mutui ‘sub-prime’ (da lui ipotizzato) non corrisponde alla realtà: la semplifica e la banalizza, allontanando la comprensione del perché quella truffa sia stata possibile.
Scrivere che l’aumento del tasso di sconto dall’1% (ma quando mai negli USA è stato dell’1%?) al 5% comporta il ‘triplicarsi o il quadruplicarsi’ della rata di mutuo da pagare è una falsità.
Non ripeto gli altri punti perché li ho già evidenziati.
Io sono molto critico nei confronti del capitalismo, molto più di quanto non lo possa essere Evangelisti (a fronte anche delle scarse conoscenze che possiede, più che evidenti leggendo ciò che scrive), ma essere critici non vuol dire negare a priori TUTTO e guardare sempre e solo nel proprio orticello. Quella è propaganda. Propaganda è aggrapparsi alla retorica per vendere opinioni personali e descrizioni inesatte.
Propaganda è aggrapparsi alla solita citazione e al nome noto, pensando che una citazione possa descrivere un fenomeno molto complesso. Quella è propaganda e un ex programmatore, che ora scrive libri, non può fare altro che propaganda, quando parla di temi che NON CONOSCE.
E’ come se io dovessi scrivere un articolo sulla ‘cura del cancro’; posso esprimere le mie esperienze personali, ma non posso pretendere di vestirle con l’abito della verità assoluta.
Questa è propaganda e l’affermazione di Evangelisti “Ci si pensi due volte prima di accusarmi di ignoranza in un campo nel quale, come sa chi mi conosce, mi muovo abbastanza a mio agio (e forse meglio che in quello della narrativa)”, lascia il tempo che trova. Non mi risulta che scritti di Evangelisti siano presenti nella bibliografia economica. Non mi risulta nemmeno che sia stato chiamato, per le sue profonde conoscenze, al capezzale di qualche Stato per trovare la cura definitiva.
O sbaglio?
Così come lascia il tempo che trova il suo aggrapparsi alla solita seghetta del troll quando qualcuno non è d’accordo: io sono sempre lo stesso (a differenza di altri), la mia mail esiste, rispondo e quando, invece di pontificare dal suo scranno, vorrà organizzare un dibattito serio su dati di fatto (non su opinioni) non deve fare altro che scrivermi.
Blackjack.
“non venirmi a citare Baumann, a sostegno delle tue tesi sbilenche, anche se adesso va tanto di moda. Non mi fiderò MAI di un ex KBW (non è difficile scoprire cos’è il KBW): nemmeno dovesse rimanere l’ultimo paladino sulla terra”.
Caspita. Che coraggio. Vedi di confutare Bauman entrando nel merito delle sue tesi, se ne sei capace, altrimenti le tue sono solo ciance ideologiche.
Anna Luisa: l’obiezione sull’inquinamento e sul clima è importante, ma mi riesce difficile discutere sulla catena degli ‘eventi correlati’ continuando a spostare il focus. Un mio limite.
Il punto 4) non è altro che una banalissima constatazione. Che poi questo cambiamento abbia prodotto e produca modifiche radicali a livello mondiale, mi pare altrettanto lapalissiano.
Ciò che volevo dire è altrettanto semplice: le teorie economiche (vecchie, recenti e attuali) sono in una situazione di fault pesante perché TUTTE sono state costruite e pensate quando il perno economico ruotava intorno a 800 milioni di persone e POCHI poli decisionali. Non è più così e siamo in una fase di transizione da comprendere ex-novo e che non è descrivibile ricorrendo a eventi storici e fenomenologie del passato: non è mai successo che il potere economico fosse così diluito e, al tempo stesso, strettamente correlato. Non è più solo un problema di ‘sporco capitalismo’. Fosse così non si spiegherebbe come mai, a fronte della crisi dei sub-prime americani, vadano in receivership anche banche Ucraine o Russe o del Kazahistan. E sono banche che poco hanno a che vedere con quanto è successo.
Blackjack.
@blackjack
“Scrivere che l’aumento del tasso di sconto dall’1% al 5% comporta il ‘triplicarsi o il quadruplicarsi’ della rata di mutuo da pagare è una falsità.”
non hai capito, quella non è una falsità, “è una frase volutamente paradossale”.
Premettendo che non si tratta di mockery ne’ di cervelli in fuga (dal proprio cranio), invito a leggere un nuovo pezzo di Pasquale Giannino sul nostro blog, a rilancio del Real Italian Epic made in Verga, Gadda, Alvaro… you know ammericani?
C’è un tale che per essersi sporto troppo dalla terrazza di un piano attico senza parapetto (strano: non se n’era accorto, della mancanza del parapetto) comincia a cadere giù da un grattacielo di 80 piani. Per strano che sia, quasi nessuno si accorge che sta cadendo, tranne qualche sparuto inquilino (un paio di scrittori di genere, un analista finanziario dalla fama controversa, i soliti docenti radical di economia in qualche università italiana o svizzera, un polacco emigrato a Londra: gentaglia poco affidabile, notoriamente), che cerca di avvertirlo. Ma ad ogni piano il tale continua a ripetere: fin qui tutto bene. E anche gli altri inquilini, e quelli che passeggiano sul marciapiede sottostante, gli danno ragione: non sta succedendo niente, piano dopo piano è ancora vivo e integro. E continua a cadere. E a rimbrottare i pochi che cercano di avvertirlo, correggendo i loro calcoli e accusandoli di falsificare la realtà. L’ultima frase che gli si sente dire, all’altezza del penultimo piano, è: «se per 80 piani non mi è successo nulla, come potere pretendere di avere…»
Quello che resta di lui viene lavato via dal marciapiede da un ex-broker ora disoccupato, che ha preso il posto della pulitrice guatemalteca senza permesso di soggiorno. Tanto ormai il permesso di soggiorno non ce l’ha più neanche il broker.
@evangelisti
[l’economia è] “un campo nel quale […] mi muovo […] forse meglio che in quello della narrativa”
sono d’accordo.
Girolamo: sei parecchio esperto delle tecniche da utilizzare per non esporsi. MAI!
Blackjack.
Avevo deciso di non rispondere più, ma qualche soddisfazione me la devo prendere. Questa volta è però davvero l’ultima.
Premetto che non sono mai stato programmatore, e che non ho citato Baumann, pura invenzione di Blackjack. Ho citato Todd e Wallerstein. A parte questo, veniamo alle obiezioni di Giocatore d’Azzardo, che dice di essere contrario alle ideologie, quando è chiarissima quella che lui professa.
1) “La crisi dei mutui è più complessa di così”. Lo so benissimo, ma il meccanismo basilare è quello che ho descritto io, secondo la maggior parte degli analisti. Smentiscimi, se puoi. Ho poi detto che questa tesi, largamente corrente, non mi soddisfaceva.
2) Proprio perché i meccanismi sono complessi, la quintuplicazione del tasso d’interesse può portare a una variazione in aumento dei mutui per percentuali maggiori o minori. Lo ha dimostrato la puntata di Report di ieri sera, portando casi concreti di famiglie americane, passate da rate di 800 dollari mensili a rate di 4000. Io parlo di tasso d’interesse, non di tasso di sconto, che non è ciò che dice Blackjack. Non è, cioè, “il prezzo a cui la banca centrale vende alle banche che operano sul mercato il denaro”. Quello è il Tasso Ufficiale di Sconto. Il tasso di sconto è quanto trattiene una banca nell’accettare, dagli imprenditori, cambiali presentate per la riscossione prima della scadenza. Ha riflessi sugli investimenti, non direttamente sui mutui. Sarebbe bene, prima di attingere dai giornali, leggersi qualche buon testo di macroeconomia, caro Blackjack.
3) La questione della scala mobile è frutto di scelte politiche, e quelle di Blackjack sono chiarissime. Quanto all’abbattimento del “tasso di sconto”, è il solo Blackjack che ne parla, visto che non sa cosa lo differenzi dal tasso di interesse. Personalmente, ritengo che diminuire adesso il tasso di sconto sia irrilevante. Non lo sarà quando la recessione vera avrà inizio, e toccherà l’economia reale.
4) Il capitalismo avrebbe arricchito, in soli vent’anni, il mondo intero, più di qualsiasi ideologia alternativa. Indonesia, Cina, Brasile, India sono lì a dimostrarlo. Mah, questo è un discorso prettamente ideologico che lascio tutto a Blackjack. Secondo me ha approfondito le distanze tra le classi sociali, aumentando la ricchezza di una élite e affossando le classi subalterne, in Oriente come in Occidente (l’Africa non esiste). Ciò non toglie che le macrovariabili economiche delle potenze emergenti si siano in effetti accresciute. Mi sembra però mancata la promessa dal liberalismo: che arricchire pochi fosse arricchire tutti. Alcuni lettori di questo blog, precari, impiegati, insegnanti, disoccupati, forse concorderanno con me.
5) Parlavo del 1971 come di “un’epoca remota”. Me ne scuso, dipende dall’età. Allora avevo 19 anni, e il contesto era tutto diverso. Adesso ne ho 56.
6) Mi scuso anche per avere parlato male delle guerre sacrosante in Iraq, Afghanistan, Somalia, ecc. Avete ragione voi, le avete già vinte, oppure le vincerete presto. Una democrazia modello l’avete già creata: il Kossovo indipendente. Una specie di San Marino balcanica.
7) Nulla da dire, già detto.
8) Boh? Blackjack continua a parlare di “tasso di sconto” e io non riesco a capire. Non l’ho mai menzionato. Però anticipo la mia risposta a una sua e-mail successiva. In effetti gli Usa non hanno mai abbassato il tasso d’interesse (NON IL TASSO UFFICIALE DI SCONTO) all’1%. Si sono limitati allo 0,96%. Chiedo perdono in ginocchio per avere arrotondato all’1%.
Ormai un po’ stanco, rimando a Report di ieri sera. Parlava, attraverso testimoni direttamente coinvolti, dell’aumento del prezzo dei generi di prima necessità per l’azione dei fondi pensione americani (il più potente è notoriamente quello dei maestri elementari). Parlava, per bocca di operatori americani, del fatto che gli Stati Uniti producono troppo poco, in rapporto a ciò che importano. Parlava di tassi di interesse con effetti sul prezzo delle materie prime.
Non che Reporter sia la Bibbia, però dimostra che ciò che ho detto io non è particolarmente folle, o isolato, o non documentato.
Noto che il Garufi, scodinzolando, si accoda a Blackjack, su temi di cui non sa niente di niente. Pare una sua costante caratteriale. E’ una creatura simpatica. D’ora in poi lo chiamerò Scodinzolo.
Valerio Evangelisti
Lo sporco capitalismo è riuscito laddove tutti gli altri sistemi economico-politici hanno fallito: non ci basterà invertire la rotta o fare fuori il conducente per evitare di finire in bocca al simpatico mostro di dimensioni e potenza cthulhiane che ha generato.
Fantastici tutti questi cuor di leone (anonimi e garufi vari, giusco e sfigati giocatori d’azzardo, oltre all’ossesso Angelini a cui andrebbe detto di trovarsi una vita da vivere) che approfittano del ricovero ospedaliero della Lipperini x riempirle il blog di trollate… Viva il coraggio e lo stile.
Infatti. Ma sono ancora qui, divertita più che indignata: perchè gli indirizzi mail creativi che Lucio Angelini usa per postare qui sono esilaranti.
“angelininonèuntroll”, “notrollangelini”…e via così. 🙂
Però alcuni di questi sono a loro modo divertenti, la loro linea è:
RIPETERE TUTTI CON ME: NESSUNO STA PARLANDO DI “NEW ITALIAN EPIC”
RIPETERE TUTTI CON ME: NESSUNO STA PARLANDO DI “NEW ITALIAN EPIC”
RIPETERE TUTTI CON ME: NESSUNO STA PARLANDO DI “NEW ITALIAN EPIC”
RIPETERE TUTTI CON ME: NESSUNO STA PARLANDO DI “NEW ITALIAN EPIC”
RIPETERE TUTTI CON ME: NESSUNO STA PARLANDO DI “NEW ITALIAN EPIC”
RIPETERE TUTTI CON ME: NESSUNO STA PARLANDO DI “NEW ITALIAN EPIC”
etc. 🙂
con qualche variante tipo:
E’ INUTILE CHE GLI SCRITTORI DISCUTANO TRA LORO DI NEW ITALIAN EPIC“: NESSUNO STA PARLANDO DI NEW ITALIAN EPIC”
E’ INUTILE CHE SI ORGANIZZINO CONVEGNI SUL NEW ITALIAN EPIC“: NESSUNO STA PARLANDO DI NEW ITALIAN EPIC”
E’ INUTILE CHE SI SCRIVANO SAGGI SUL NEW ITALIAN EPIC“: NESSUNO STA PARLANDO DI NEW ITALIAN EPIC”
E’ INUTILE CHE SI DICA NEW ITALIAN EPIC“: NESSUNO STA USANDO L’ESPRESSIONE NEW ITALIAN EPIC”
😀
Non ho capito bene: qualcuno sta parlando di New Italian Epic, per caso? 🙂
(E’ innamorato di te. Tiette pronta che un giorno o l’altro te se para sotto case chelle rose rosse)
Ripara una cataratta, e si aprono le lucenti cateratte dell’imbecillità.
cambiare il proprio IP è una cosa facilissima, e tra l’altro alcuni provider te lo cambiano in automatico a ogni connessione…
Lipperini, tanto per chiarire: io non sono Angelini!
Evangelisti: possiamo rimanere qui ad arzigogolare finché vogliamo, il riferimento al tuo articolo era al ‘tasso di sconto’ e non agli interessi.
Sei tu che scrivi: ““Perché le rate dei mutui erano aumentate? Perché la Federal Reserve aveva, tra il 2003 e il 2007, quintuplicato il tasso di interesse, dopo averlo ridotto nel triennio precedente a un semplice 1%.”
Questa affermazione è FALSA! La FED non può aumentare direttamente i Tassi di Interesse, che è l’elemento importante per i cittadini, ma SOLO il Tasso di Sconto.
Partendo da una simile affermazione FALSA, è impossibile costruire un ragionamento serio. L’interessante puntata di ieri sera di Report (che ho visto solo a sprazzi), ha spiegato UNA PARTE dei meccanismi e nessuno, di quei meccanismi, ha a che fare con il ‘tasso di sconto’ (che tu utilizzi come riferimento nel tuo impreciso mini trattato di economia pratica).
Ciò che è emerso, pur con qualche semplificazione necessaria per una trasmissione divulgativa, è la TRUFFA FINANZIARIA che è stata possibile per una mancanza assoluta di controllo; mancanza di controllo che le banche (generatrici di questa crisi) hanno favorito (con l’aiuto di speculatori ESTERNI!) sostituendo la carta straccia al denaro.
Puoi scrivere ciò che vuoi e fare l’offeso quanto vuoi, ma il tuo articolo rimane un pozzo di errori e chiunque abbia seguito la trasmissione di Report di ieri sera e la confronti con quanto hai scritto, è in grado di capire gli errori marchiani contenuti nel tuo articolo.
Blackjack.
Per quanto riguarda i ‘tassi di sconto’, questi sono i tassi di sconto della FED a partire dal 2001 e li potete trovare qui: http://www.federalreserve.gov/fomc/fundsrate.htm.
2008
October 8 … 50 1.5
April 30 … 25 2.00
March 18 … 75 2.25
January 30 … 50 3.00
January 22 … 75 3.50
2007
December 11 … 25 4.25
October 31 … 25 4.50
September 18 … 50 4.75
2006
June 29 25 … 5.25
May 10 25 … 5.00
March 28 25 … 4.75
January 31 25 … 4.50
2005
December 13 25 … 4.25
November 1 25 … 4.00
September 20 25 … 3.75
August 9 25 … 3.50
June 30 25 … 3.25
May 3 25 … 3.00
March 22 25 … 2.75
February 2 25 … 2.50
2004
December 14 25 … 2.25
November 10 25 … 2.00
September 21 25 … 1.75
August 10 25 … 1.50
June 30 25 … 1.25
2003
June 25 … 25 1.00
2002
November 6 … 50 1.25
2001
December 11 … 25 1.75
November 6 … 50 2.00
October 2 … 50 2.50
September 17 … 50 3.00
August 21 … 25 3.50
June 27 … 25 3.75
May 15 … 50 4.00
April 18 … 50 4.50
March 20 … 50 5.00
January 31 … 50 5.50
January 3 … 50 6.00
Osservandoli è relativamente semplice capire come, il ‘tasso di sconto’ sia stato abbattuto da Greenspan dopo l’11 Settembre 2001 per fronteggiare la crisi successiva a quell’episodio, abbia toccato il suo minimo nel 2003 e nel 2004 abbia ricominciato, a fronte della ripresa economica (finta o vera che fosse), a riportarsi a livelli più normali; per poi diminuire nel 2008 a fronte dell’esplosione della bolla dei mutui sub-prime per cercare di raggiungere due obiettivi (taglio con l’accetta):
1) tentare di limitare le ricadute della crisi finanziaria sull’economia reale
2) diminuire i margini di manovra alla speculazione.
Per il resto basta andarsi a rileggere o rivedere la puntata di ieri di Report per capire i meccanismi di base (la TRUFFA), messa in atto dalle Banche, e dalle finanziarie che hanno agito da braccio armato, per generare questa bolla speculativa.
Il vero punto sul quale interrogarci, invece di inventare astruse teorie economiche, è quello di capire PERCHE’ i meccanismi di controllo, a carico della SEC, delle Agenzie di Rating, dei Ministeri Economici, non abbiano funzionato e non siano stati in grado di individuare in anticipo un fenomeno speculativo che era chiaro da ANNI agli addetti ai lavori.
Si è ripetuto, su larga scala, quello che capitò con Enron negli USA o con Parmalat e Cirio in Italia. Anche in quei casi la situazione era più che chiara agli addetti ai lavori e che Parmalat e Cirio fossero sull’orlo della bancarotta era noto da anni, tranne a chi avrebbe dovuto controllare e intervenire; a quanto pare.
C’è poi un’ultima cosa che dovrebbe essere detta chiaramente e che ancora non è chiara, almeno per la finanza: se ti offrono rendimenti troppo alti, o interessi troppo bassi, se paragonati al ‘costo corrente del denaro’, vuole semplicemente dire che stai correndo un rischio MOLTO alto. Nessuno regala nulla!
Blackjack.
RIPETERE TUTTI CON ME: IL LIBERISMO FUNZIONA BENISSIMO, LA COLPA DELLA CRISI E’ DI QUALCHE MELA MARCIA
RIPETERE TUTTI CON ME: IL LIBERISMO FUNZIONA BENISSIMO, LA COLPA DELLA CRISI E’ DI QUALCHE MELA MARCIA
RIPETERE TUTTI CON ME: IL LIBERISMO FUNZIONA BENISSIMO, LA COLPA DELLA CRISI E’ DI QUALCHE MELA MARCIA
RIPETERE TUTTI CON ME: IL LIBERISMO FUNZIONA BENISSIMO, LA COLPA DELLA CRISI E’ DI QUALCHE MELA MARCIA
RIPETERE TUTTI CON ME: IL LIBERISMO FUNZIONA BENISSIMO, LA COLPA DELLA CRISI E’ DI QUALCHE MELA MARCIA
E continuo a trollar divertendomi (con auspicio di pronta guarigione alla signora di questo blog)…
“l’interesse non e’ solo nella tematica verista, nel ciclo dei vinti, nel realismo provincial-regionale, nell’artificio stilistico del discorso libero indiretto che pure Giannino usa magari involontariamente… cosi’ come non e’ un discorso puramente centro-meridionale, oggi meglio ripreso da letterature di reportage arrivate infine alla “Gomorra” di Saviano (nel quale i vinti trovano via di riscatto nell’antistato).
Il fondamento dell’interesse e’ nelle dinamiche di una integrazione ancora oggi “impossibile”, certamente non borghese ne’ urbanizzata, ne’ tantomeno fascista (si veda il compromesso storico antelitteram di Giannino); cosi’ come l’interesse viene nel considerare con distacco -fin dal principio- il modello americano mitizzato in Italia dagli anni ‘30 come aspirazione al “superamento” del realismo povero (ma “la competizione e’ per pochi”, ancora Giannino). Del resto, anche Pascoli, quindi Fogazzaro e Svevo sono modelli italiani, italianissimi del nord, precedenti la colonizzazione culturale.
E’ il debito con la vulgata statunitense che e’ qui assente, nonostante l’incidente storico della seconda guerra mondiale e le sue larghe conseguenze; un debito che non ci tocca, che quindi ci riduce inesorabilmente la portata di tutto cio’ e’ venuto e ancora oggi rimasuglia in nipoti e nipotini. L’evoluzione di nostro interesse e’ invece europeista, il tentativo di formare una comunita’ piu’ grande che risolvesse anche i problemi interni; filone ben perseguito a livello politico nel secondo dopoguerra, fino all’attuale configurazione a 27, ideale che ha quali padri artistici recenti il Kieslowski dei Tre Colori e l’Angelopoulos di L’Eternita’ e un Giorno, e quali eminenti quesiti politici la discussione sulle radici cristiane da inserire o meno in Carta.”
GET A LIFE
http://iltempo.ilsole24ore.com/2008/10/19/941008-proposito_santo_subito_roberto_saviano_vale.shtml
Qualcuno sa dirmi chi è l’autore di questo articolo?
Urca, mi ero perso tutto questo dibattito!
Valerio (mi permetto di chiamarlo per nome, perché ho con lui una bellissima, anche se univoca, frequentazione intellettuale da molti anni) dice:
“Per lo meno, in questo caso una base di ragionamento c’era, solo che l’interlocutore sottovalutava le mie conoscenze. Un paese in cui l’industria manifatturiera produce appena il 28% del PIL (nel 2002: oggi è molto meno) e le importazioni superano enormemente le esportazioni, è un paese che “non produce un cazzo”. Non lo dico io.”
Bene. Ammettiamo che il PIL degli USA sia diventato manifatturiero (che poi, voglio dire, bisognerebbe intendersi su che cosa significa “manifatturiero”. La Microsoft, con i suoi 7 miliardi di dollari di spesa all’anno per ricerca e sviluppo, è manifatturiera?) “solo” per il 15%. Questa sarebbe, comunque sia, una cifra pari all’intero PIL della Cina, manifatturiero o no. Se questo vuol dire “non produrre un cazzo”, allora forse abbiamo proprio uno scarto cognitivo, io e lui, su che cosa si intenda per produzione di merci.
Anita, vedo solo ora il tuo commento e me ne scuso. La risposta è semplice: se, come nel mio caso, hai una madre che di cognome non fa Rossi, ma Zaijchenok e con i “lindi” personaggi del KBW ha avuto a che fare, credimi, non c’è nulla da confutare.
Blackjack.