LETTURE (IN CORSO E CONCLUSE)

Facciamo i sintetici, stavolta: I viaggi di Mel di Marco Philopat (Shake) vale decisamente la lettura. Primo: perchè ricostruisce narrativamente la fine degli anni Sessanta e l’inizio di quella che poi si chiamerà controcultura (e che passò, come spesso avviene, presso il pubblico degli osservatori e dei giornali come mero fenomeno di costume, dove il "colore" di Barbonia City aveva più appeal mediatico della filosofia beatnik). E non ce n’è mai abbastanza, visto che i conti con quel periodo, e i successivi, sono ancora aperti. Secondo: per il modo di narrare che è quello del racconto orale, con i ricordi in prima persona di Melchiorre Gerbino (l’uomo che "ha inventato la contestazione), dei suoi genitori, del figlio, delle sue donne, degli amici. Terzo: perchè il fascino del libro sta non soltanto nella singolare (ma non rara) epopea del ribelle che fondò Mondo Beat e poi finì al Costanzo Show, ma nell’epopea del viaggio, di cui oggi a ben vedere poco si parla (e poco se ne sente avvinti). Si intende viaggio con marsupio per unico bagaglio (dentro, passaporto, spazzolino, dentifricio, saponetta, limone per disinfettare bicchieri e posate, pennello e tre boccettine con i colori base per dipingere e vendere acquerelli, un mazzo di tarocchi per emergenze e seduzioni dell’ultimo momento).
Il romanzo di Endrigo: non riapro la discussione su cosa sia la letteratura e se Quanto mi dai se mi sparo? la rappresenti. Dico che è un bel romanzo secco e cinico, che racconta parecchio sul mondo dell’organizzazione e promozione musicale. E che molto bene ha fatto Stampa Alternativa ad accettarlo. Poi, fra poco esce per Bompiani il romanzo di Bruno Lauzi, Il caso del pompelmo levigato, pure quello rifiutato da una bella messe di case editrici e infine pubblicato grazie a Franco Battiato. Quindi avremo occasione di riparlare del caso.
In corso di lettura, al momento, c’è Come vola il corvo di Ann-Marie MacDonald (la stessa di Chiedi perdono che uscì per Adelphi, questo viene pubblicato da Mondadori): mi sembra bello, ne riparliamo.

23 pensieri su “LETTURE (IN CORSO E CONCLUSE)

  1. Croniche epifaniche rappresenta la letteratura, quella auspicabile. Allen Ginsberg, Jack Kerouac sono già la Letteratura. Comunque è il mio punto di vista: sempre il critico inteso come artista, come ebbe a dire Oscar Wilde. Si dovrebbe leggere molto attentamente quel mirabile pezzo di Wilde per non cadere nei trabocchetti dell’odierna narrativa.
    Cari saluti,
    Iannox

  2. anni fa, giocando a “100 modi per iniziare un romanzo”, avevo partorito questo glorioso incipit: “la sua tesi di laurea su lando buzzanca non fu mai presa realmente in considerazione dal professore di antropologia”. grazie per avermelo ricordato… 🙂

  3. Loredana, Trenta, è indiscusso che Lando rappresenterà il vero fenomeno mediatico del 2005: vera letteratura + vera tendenza, e che io ne sono il fautore fin dal mio primo commento qui (cioè in tempi non sospetti) … son soddisfazioni eh?

  4. lippa, fuori tema una curiosità a cui rispondere se e quando vorrai: quanto legge un giornalista letterario? brutalmente, quanti libri al mese/settimana/giorno? e ce la fa davvero a leggere per intero i libri di cui deve/vuole occuparsi? (lo chiedo senza malizia, qui qualche confessione puoi farla, no) 😉

  5. Ciao Miic. Confessione semplicissima: in media, due libri a settimana (che si portano ovunque, in autobus soprattutto).
    Poi io mi riservo una lettura “lunga” da comodino, da centellinare. Seconda domanda: io leggo fino in fondo- e ammetto, con matita a portata di mano – quando devo scrivere di un libro. Quando ne affronto uno per curiosità personale, mi prendo il lusso di abbandonarlo, riprenderlo, riabbandonarlo (definitivamente, se è il caso).

  6. Due soli libri a settimana e quello/i da comodino: uhm, avrei detto di più, almeno il doppio. Evidentemente mi sbagliavo. ;-D Vabbe’, però le riviste, quelle almeno 10 alla settimana e i quotidiani, quelli tutti ogni giorno della settimana così per tutto l’anno. ^^
    Cari saluti.
    Iannox
    P.S.: E buone letture in corso.

  7. No, ma dài! L’ultravista come quella di Superman? ^__^ Però ti avverto che produce effetti indesiderati: io a forza di usarla, alla fine m’è toccato mettermi gli occhiali. Già, come Clark Kent. ;-D
    Scusa… C’è l’Uomo Ragno appeso a un filo che mi chiama sul cellulare. Ci si sente…
    Cari saluti,
    Iannox

  8. Ho comprato i Viaggi di Mel. Naturalmente non l’ho letto, solo sfogliato. Per essere rigorosi uno non lo dovrabbe dire prima di averlo finito ma credo che sia un bel libro.

  9. Nell’introduzione a un “Tirature” di qualche anno fa Vittorio Spinazzola auspicava il ritorno a una critica letteraria che sapesse distinguere tra “oggetti dotati di un valore d’uso reale e la semplice paccottiglia”, tenendo conto dello specifico “indice di leggibilità” di ogni libro e non cadendo nella facile tentazione di disprezzare poniamo i diari della Littizzetto perché non scrive come Salinger. Mi sembra sia questo l’intento della precisazione del post di Lipperini. Quello che, critica o non critica, mi trova invece d’accordo con Benedetti è la preoccupazione per la paventata scomparsa della logica del “doppio binario” editoriale. Che Faletti o Dan Brown vendano, buon per loro, ma che non si possa/voglia vendere altro mi sembra davvero allarmante. E chi mette in croce Faletti mi dà l’idea di non aver capito bene quale sia il bersaglio.

  10. CHI DEVE INSEGNARE A FARE ALL’AMORE AI RAGAZZINI ? IL PRETE?!
    L’ avvenimento amoroso di gruppo, che ha normalizzato finalmente i rapporti didattici tra professoresse giovani e giovanissimi alunni, noi del VAFUSEX salutiamo come momento storico di inizio della rivoluzione che segnera’ il declino del potere del Vaticano in Italia e nell’Unione Europea. Un episodio di amore cosi luminoso non e’ stato tuttavia salutato, come avrebbe dovuto essere, da tanti che si dichiarano progressisti, pacifisti, illuministi, garantisti, ecologisti etc, i quali sono ora tutti assorti ad approvare la “finanziaria” di un Paese che vive nella bancarotta fraudolenta dai tempi del golpe contro Bettino Craxi!… Tace quel fesso di Pannella, spossato dalle liti con quell’ aspirante fesso di Capezzone, tace Luxuria, che farebbe bene a ricorrere a una cura di ormoni maschili e spostarsi nel settore dell’edilizia, tace Pecorario Scanio sprofondato nell’immondizia… Tacciono, costoro, nel momento in cui dovrebbero mobilitare a gran voce le giovani professoresse di base dei loro partiti perche’ facciano dei picchetti davanti le scuole, a seno nudo e senza mutandine, in segno di solidarieta’ con la professoressa di matematica molisana, la Debra Lafave italiana!… Ragazzi e ragazze italiani che frequentate la scuola d’obbligo, contestate la scuola italiana! Espellete il vostro insegnante di religione cattolica, perche’ e’ un insegnante abusivo, e cambiate il nome del vostro istituto in “Istituto Debra Lafave”! Partecipate al piu grandioso happening vandalico dei tempi moderni: La Contestazione Vandalica Globale del Vaticano!
    Contro il macabro VATICAN : VAFUSEX, Vandalica Furia e Sesso!
    Melchiorre Gerbino, direttore del VAFUSEX

  11. “Wikipedia!”
    ============
    Se si consultano le voci dei personaggi storici nell’Enciclopedia Wikipedia, immancabilmente si nota come ciò che vi é descritto sia oltremodo lacunoso e sfuggente. Ciò perchè quelle voci non sono state compilate da studiosi di chiara fama ma da anonimi dilettanti col pallino di storici, che hanno scopiazzato i dati da altre enciclopedie. A colmare la misura, quelle voci sono state poi sistemate da anonimi factotum di Wikipedia, i suoi ‘amministratori’, che sono andati a cercare riscontri nelle stesse enciclopedie da cui hanno scopiazzato i dilettanti: gli amministratori sono stati costretti a sfrondare aneddoti e dettagli da quelle voci, perchè hanno temuto, a copiarli paro paro da altre enciclopedie, di incorrere in denunce per violazione di copyright, o, a rimaneggiarli di propria iniziativa, di incorrere in inesattezze e svarioni, consci della propria ignoranza. Morale: dopo avere letto la magnifica voce ‘Julius Caesar’ nell’Encyclopaedia Britannica e dopo averne letto l’abominevole in Wikipedia, viene spontaneo chiedersi: “Che scopo ha Wikipedia? Cosa sta dietro la facciata della Libera Enciclopedia on-line?”. Io, che da più di un anno mi confronto con Wikipedia e mi ci scontro, posso fornire una risposta esaustiva in 4 parole: “Wikipedia é un business”.
    Il direttore, Mr. Jimmy Wales, prima di fondarla aveva lavorato due anni alla Borsa di New York: esperienza che lo ha marchiato, questa della Borsa di New York, perchè Mr. Jimmy Wales ha poi concepito la Libera Enciclopedia on-line in questi termini: “A me, la borsa! A voi, le vostre storie!”.
    E difatti il business consiste nelle ‘donazioni’ che Mr. Jimmy Wales imborsa direttamente da una turba internazionale di millantatori e di impostori che si accalcano per apparire in Wikipedia a esaltarci la propria immagine e a mistificarci la propria storia. Nè Mr. Jimmy Wales avrebbe potuto venire incontro a questa sorta di clienti meglio di quanto non abbia fatto: per apparire in Wikipedia basta essere promossi da uno che vi é già apparso! Una volta che il nuovo cliente vi appare, e si mette la coscienza a posto con la ‘donazione’, allora può descrivere alla propria voce, e tramandare come eventi storici, tutti i sogni che fin lì ha fatto a occhi aperti…
    Uno di questi impostori apparsi in Wikipedia, Gianni De Martino, vi si spacciava per “uno dei fondatori della rivista Mondo Beat”, rivista di cui sono stato io uno dei fondatori e il direttore responsabile. Sconcertato che siffatta impostura potesse apparire in una enciclopedia, ancora ignaro del fatto che Wikipedia non rispondesse a criteri di sapere ma di profitto, io mi rivolsi ai suoi amministratori. Essi alla mia prima email fecero orecchie da mercante. La seconda gliela spedii in forma di lettera aperta, intestata pure a quotidiani e a intellettuali, e allora gli amministratori fecero la sceneggiata di quelli che si mettono super partes: “Gerbino e De Martino vadano a bisticciarsi lontano da Wikipedia!”- e lasciarono la voce “Gianni De Martino” così com’era, proteggendoci di fatto l’impostura. Alla terza email li minacciai: io e altri ‘vecchi’ di Mondo Beat avremmo vandalizzato Wikipedia, a viso aperto e a oltranza, fin tanto che vi fosse apparso che Gianni De Martino era stato “uno dei fondatori della rivista Mondo Beat”, e allora, minacciati nel business, gli amministratori bloccarono e oscurarono la voce “gianni de martino”, ma non di meno il loro presidente italiano, tale ‘Senpai’ (?), intervenne direttamente nella ‘discussione’ di quella voce e promise a Gianni De Martino (che é uno che ovviamente ha pagato la ‘donazione’) che gli avrebbe ripristinato la voce quando ‘il maleducato’ (io) non si fosse fatto più sentire.
    E fu così, dopo questo primo approccio, che io cominciai a rendermi conto di cosa sia veramente Wikipedia, e del perchè la voce di Cesare vi appaia mortificata e quella di De Pincopallino magnificata.
    (continua!)
    Melchiorre Gerbino – Copenhagen, marzo 2007

  12. QUESTO ULTIMO DALAI LAMA
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    Questo ultimo Dalai Lama dacchè vive in Occidente assolve alla funzione di narcotizzare, con nenie ayurvediche tibetane, giovani irrequieti, che potrebbero agitarsi contro l’attuale ordine mondiale e contestarlo. Da ciò la grande importanza che i media gli attribuiscono.
    Ma questo é solo il lavoro di routine del Dalai Lama. Perchè c’é di più.
    In quest’anno 2007 il governo cinese, senza essersi consultato con la Santa Sede, ha riconosciuto come vescovo cattolico di Pechino monsignor Joseph Li Shan, un cinese che crede nella divinità di Gesù di Nazareth senza per ciò sentirsi obbligato a tradire gli interessi nazionali della Cina: figurasi con che bava alla bocca il papa ha dovuto dichiarare diplomaticamente “Sì! Sì! Joseph Li Shan é una brava persona!”. Poco dopo averlo detto, il papa ha mandato il Dalai Lama da Angela Merkel e George W. Bush, con grande risonanza dei media, per null’altro se non per irritare il governo cinese, che difatti si é irritato, e quando noi italiani ci sarremmo attesi di vedere apparire il Dalai Lama in parlamento, il governo cinese ha minacciato che, se il Dalai Lama vi fosse apparso, avrebbe ritirato gli investimenti cinesi dal nostro Paese.
    I cinesi hanno così privato gli italiani di assistere a uno spettacolo squisitamente comico, che avrebbero dovuto interpetrare Tenzin Gyatso, Romano Prodi e i maggiori attori del parlamento italiano, per la regìa di Joseph Ratzinger.
    Secondo me il governo cinese sopravaluta il Dalai Lama, che non ha risorse autonome per minacciare la Cina, mentre non fa abbastanza per contenere l’infezione cattolica, il cui focolaio si é manifestato a Hong Kong, che minaccia seriamente di propagarsi.
    Con l’acquisizione di Hong Kong, da cui la Cina non ha tratto benefici, perchè i grandi capitali si sono spostati altrove, la Cina ha avuto lo svantaggio di acquisire una massa di cinesi snaturati dal colonialismo, che ammirano oltremodo la cultura inglese e soggiacciono al pontefice romano.
    E’ evidente che un cinese snaturato, come il vescovo cattolico di Hong Kong mons. Joseph Zen Ze-kiun, sia un pericolo reale per la Cina. Difatti il vescovo cattolico di Hong Kong mons. Joseph Zen Ze-kiun e i preti della sua area tradiscono la Cina, perchè obbediscono al peggiore nemico che la Cina abbia, il Vaticano, un tarlo che baca tutte le società dove si annida.
    Per proteggersi da questo tarlo, prima che il focolaio di Hong Kong la infetti tutta, la Cina dovrebbe bandire dal proprio territorio la pratica cattolica della CONFESSIONE, che é una pratica che fu istituita dall’Inquisizione ed E’ INQUISIZIONE. Con la pratica della Confessione gli agenti del Vaticano estorcono segreti e plagiano menti per carpire beni materiali e creare simpatie per politici che simpatizzano col Vaticano.
    Una legge sull’interdizione della pratica della Confessione troverebbe fondamento giuridico nel fatto che, tra le confessioni che i preti cattolici raccolgono, ce ne sono di crimini che la magistratura cinese persegue d’ufficio e che pertanto i preti cattolici cinesi sarebbero obbligati a denunciare alla polizia, come qualsiasi altro cittadino cinese che ne venisse a conoscenza, pena la loro stessa incriminazione: non solo questi crimini il vescovo cattolico di Hong Kong mons. Joseph Zen Ze-kiun e i preti della sua area non denunciano alla polizia cinese, ma li svelano pure al Vaticano, il peggiore nemico che la Cina abbia!
    Se la Cina avrà bandito per legge la pratica della Confessione, alla giustizia cinese non resterà che applicare, a quei preti cattolici colti in flagrante mentre la praticano, la pena di morte (alto tradimento) da comminare nei lavori forzati a vita, di modo che le energie di criminali irrecuperabili venissero convertite dal disfattismo alla produttività.
    Non é il povero Tenzin Gyatso, che si guadagna da vivere come può, il vero pericolo per la Cina, ma Joseph Ratzinger, che manovra Joseph Zen Ze-kiun.
    Melchiorre Gerbino
    vafusex@yahoo.com

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