L'ORIZZONTE

Era segnalato in fondo ai commenti del post di ieri. E’ l’intervento di Franco Bifo Berardi su Rekombinant. Lo riporto integralmente.

La bufera ha spazzato via i detriti del ventesimo secolo.
Non c’è di che rallegrarsi. Il Novecento fu un secolo tremendo di violenza e di guerra, ma aveva per lo meno un orizzonte al quale guardare, una speranza da coltivare.
Oggi non vi è più nessun orizzonte, solo paura dell’altro e disprezzo di sé.
Questo è l’argomento del quale dobbiamo occuparci, non del risultato delle elezioni.
La scomparsa della sinistra e la vittoria definitiva dei razzisti e della mafia è un fatto prevedibile e previsto.
La sinistra ha preparato accuratamente questo rovescio. Timorosa di ripetere l’errore del 1998 ha accettato tutto quello che la Confindustria e la Banca Europea hanno imposto, e il risultato è quello che ora vediamo. Come se due errori di segno contrario potessero mai fare una cosa giusta.
Gli operai hanno rifiutato di votare (come non capirli?) oppure hanno votato per i peggiori tra i loro sfruttatori (come non compatirli?).
Ma occuparci delle elezioni passate o di quelle future sarebbe pura perdita di tempo. La democrazia rappresentativa da tempo non ha più niente da dare. Ora ha chiuso ufficialmente i battenti.
Olindo e Rosa hanno vinto le elezioni politiche. E allora? Si tratta di curare la malattia, se ne siamo capaci, non di restaurare vecchi apparati. Dobbiamo occuparci della malattia psichica che si manifesta in Italia con l’emergere di un esercito maggioritario di zombie assetati di sangue.
E’ già successo in Francia qualche tempo fa. La vittoria di Sarkozy è stata accompagnata dalla scomparsa della sinistra dalla scena politica parlamentare. Perché disperarsi se ora accade in Italia?
La sinistra, che avrebbe dovuto essere strumento di organizzazione dell’autonomia della società dal capitale, nel corso del Novecento si è trasformata in un ceto parassitario che succhia il sangue dei movimenti per tradirli in maniera sistematica.
Nella versione bolscevica quel ceto politico ha massacrato le avanguardie intellettuali e operaie. Nella versione socialdemocratica ha venduto le conquiste operaie in cambio di potere economico per le burocrazie. Nella sua attuale versione americanizzata si illude di poter condividere il potere con gli aguzzini. Non si accorgono gli americanoidi all’amatriciana che l’America dei loro sogni sta sprofondando, sconfitta dalla resistenza regressiva dei popoli islamici, e sommersa da una recessione senza vie d’uscita. L’Occidente sprofonda in una recessione che annuncia guerra civile planetaria. Questo lo scenario, questo l’orizzonte.
Ora la società non ha più difese, in compenso non c’è più il ceto politico che la parassitava.
Lasciamo perdere l’idea di ricostruire la sinistra, perché la sinistra non ci serve. E’ un concetto vuoto, che si può riempire soltanto di passato.
La società non ha bisogno di un nuovo apparato di mediazione politica. Non ci sarà mai più mediazione politica. Il capitale ha scatenato la guerra contro la società. Non possiamo far altro che adeguare ad essa i nostri strumenti e i nostri linguaggi.
Non possiamo combattere quella guerra sul piano della violenza, per la semplice ragione che la perderemmo.
La società deve costruire le strutture della sua autonomia culturale: dissolvere le illusioni che sottomettono l’intelligenza al lavoro al consumo e alla crescita, curare lo psichismo collettivo invaso dai veleni della paura e dell’odio, creare forme di vita autonoma autosufficiente, diffondere un’idea non acquisitiva della ricchezza.
Non abbiamo altro compito. Ed è un compito gigantesco.

69 pensieri su “L'ORIZZONTE

  1. Noi siamo il bene, la verità e la vita, gli altri le forze di satana, l’orrore e la paura. noi scendiamo nelle catacombe ma risorgeremo e costruiremo il paradiso in terra. oggi siamo soli, anche i più vicini ci hanno traditi vendendosi al male, ma solo così torneremo ad essere puri ed erediteremo la terra.
    e poi zombie assetati di sangue, mafia, razzismo, aguzzini, guerre planetarie (naturalmente scatenate dalla recessione, come in ogni buona analisi M-L che si rispetti). e strutture autonome della povertà collettiva fuori dalla rappresentanza, ovviamente (come in ogni buon approccio autop che si rispetti)
    una struttura narrativa e concettuale che guerre stellari gli fa un baffo e matrix è un pallido esempio
    millenarismo e sindacalismo soreliano, agostinismo e psicologia del risentimento. l’idea infantile e comica di poter maneggiare le potenze del mito, di sapere come si fa. l’assenza totale di qualsiasi traccia di disposizione pragmatica e di coscienza della complessità: basta la parola ed essa è una.
    e un monismo di fondo irriducibile: non esiste dialettica, non esiste evoluzione, non esiste molteplicità, non esiste l’altro, l’altro è un fantasma di irrealtà e orrore: esiste la storia autobiografica e insieme metafisica di un uno che si perde e si ritrova.
    i poveri erediteranno la terra, e poi la faranno a pezzi.

  2. Caro g, una preghiera, a te che sei illuminato.
    Chi è l’altro?
    Daccene analisi, così che possiamo toglierci da questo incubo marxistaleninistaautonomiaoperaio in cui ci hai gettati.
    E non è (solo) sarcasmo, è una richiesta sincera.
    Bifo dice che abbiamo votato mafia e razzismo. Tu, che ci dici?
    Lucio, lungi da me contraddirti, che sappiamo tutti come reagisci, ma a me sembrava che il catastrofismo non c’entrasse un cazzo, qui, anzi, sembrava ben più una chiamata all’azione, ma evidentemente sono io che sono vecchio…

  3. Torqul mi precede di un istante.
    Non solo nel rivolgere le stesse domande a g, ma ad interpellare Lucio, con il quale mi sembra che il commentarium dimostri una pazienza infinita, che non sempre viene ricambiata.

  4. 1) Lippa, fammi un esempio di pazienza ***infinita*** (???) dimostrata dal commentarium nei miei confronti. Mi pare che chi ha voluto attaccarmi, ha sempre potuto farlo senza problemi e senza tante cerimonie.
    2) Semplicemente, davanti a frasi del tipo “Il Novecento fu un secolo tremendo di violenza e di guerra, ma aveva ***per lo meno*** un orizzonte al quale guardare, una ***speranza*** da coltivare. Oggi non vi è più nessun orizzonte, solo paura dell’altro e disprezzo di sé”, resto basito. O devo pensare per forza che ogni speranza è morta?

  5. Lucio, potrei fartene tremila. Penso a tutte le volte che posti solo per invitare a guardare il tuo blog: sei l’unica persona che lo fa, e l’unico a non essere stato mandato a quel paese per questo.
    Ma la chiudo qui, e non intendo proseguire su questo punto. E sono seria.
    Per quanto riguarda Bifo: le frasi con cui conclude il suo intervento sono le frasi chiave. Il territorio della ricostruzione culturale e della dissoluzione delle illusioni di questi anni è quello in cui occorre muoversi. E’ difficile quanto indispensabile: e non vedo traccia di catastrofismo su questo punto.

  6. “Olindo e Rosa hanno vinto le elezioni politiche” è geniale.
    “Lasciamo perdere l’idea di ricostruire la sinistra, perché la sinistra non ci serve” è assurdo.
    “l’emergere di un esercito maggioritario di zombie assetati di sangue” mi ricorda troppo Io sono leggenda.
    😉

  7. Cara Loredana, a me, e lo dico con il rispetto dovuto a Berardi, mi sembra molta fuffa retorica un po’ stantia che veramente non ci si puo’ piu’ permettere, canzoni da organetto diceva quello.
    “La società deve fare questo o quello”? E che vuol dire? Chi e’ “la societa’”? Che ricetta sarebbe mostrare a chi crede che consumare sia il fine della vita che il consumo e’ qualcosa che distruggera’ il mondo? Continuamo a raccontarcelo ma il mondo va da un’altra parte, e questo sara’ pure un nostro problema.
    Non trovi sia un po’ semplicistico?

  8. 1) Sono molti di più i casi in cui dal mio blog dirotto i miei lettori qui da te, ***se c’è vicinanza di argomenti***. Anche tu dirotti quasi quotidianamente i tuoi lettori ad altri blog. E allora?
    2) Tra le frasi da te indicate come chiave, mi inquieta: “Non possiamo combattere quella guerra sul piano della violenza, ***per la semplice ragione che la perderemmo***. Gli altri generici inviti finali contraddicono l’inequivocabile (mi astengo dall’usare l’aggettivo “neo-epico”) catastrofismo della prima parte.

  9. Alessandro (a proposito, benvenuto!), forse l’esposizione pecca di semplicismo, ma temo che il concetto sia più che corretto. Del resto, quello di lavorare sull’immaginario è anche un mio pallino: almeno, è soprattutto questo che estrapolo dall’intervento di Bifo. Il mercato non è il diavolo e il consumo non distruggerà il mondo, certo: ma a me inquieta che il mondo delineato, soprattutto ai giovani, sia quasi unicamente questo.
    Il voto leghista lo interpreto così, almeno.

  10. Ma certo, la diagnosi e’ giusta.
    Pero’, per dirne una. La questione e’ capire perche’ Bertinotti parla dei precari, dei loro diritti ecc. E i precari non se lo filano per niente, hanno, perlopiu’, un’immagine (a proposito di immaginario…) della loro condizione lavorativa ed esistenziale lontana anni luce da quella con cui se li rappresenta la sinistra.
    Mi piacerebbe proprio vedere la distribuzione dei voti tra i “precari”. Hanno sbagliato proprio l’interpretazione delle persone alle quali si rivolgevano. Altro che cannibalizzazione.
    E’ vero, l’immaginario e’ un tema fondamentale. Ma come ci si lavora su? Non sara’ che anche la politica, anche se Berardi non lo crede, deve svolgere il suo ruolo? Il problema vero non e’ lo strumento politico, e’ che a quello mancano proprio le idee.

  11. Ora stuzzico la gelosia della Lipperini per il proprio blog e dirotto i suoi lettori a quello di Alessandro dove dice: “Tra le righe di una ***catastrofe***, vorrei dire che il partito di Ferrara ha preso meno di un partito ottocentesco come il Partito comunista dei lavoratori di Ferrando”. Ahi ahi. Catastrofista pure lui:-/
    http://stereotypi.blogspot.com/

  12. Nella ricostruzione culturale, della cui necessità ormai nessuno può dubitare, gli zombie assetati di sangue li coinvolgiamo, o saremo noi che capiamo a ricostruire per loro?
    Questo secondo me è il punto debole di questa analisi, e il punto debole dell’analisi della sinistra che ha portato le persone (in carne e ossa, mi sembrano, a vederle) a votare per i più biechi.
    Anch’io condivido il finale dello scritto, ma non ne vedo l’orizzonte se tutti gli altri sono degli olindi e delle rose.

  13. torqui, l’illuminato è bifo, dovresti saperlo 🙂
    al massimo posso farne – anche io con una certa dose di sarcasmo e divertimento, se non si è notato – l’esegesi, come si fa dei testi sacri. non è lesa maestà, solo un modesto contributo, se poi non ti serve passa oltre mica mi offendo.
    l’idea che tutto ciò che si svolge fuori dalla propria setta sia in sé il male (“un esercito di zombie assetati di sangue”) rimanda a un monismo di fondo: noi=tutto=uno=società, in un bel circolo. Ciò che è fuori da questo “noi” – in genere identificato col nucleo degli adepti della setta – è l’altro, e se guardiamo alle strutture narrative del discorso, è solo una parentesi di irrealtà che l’eroe deve attraversare, una landa di orrore, una prova. Ma in realtà tutto si svolge dentro quell’uno: anche la landa è solo una tappa nel cammino iniziatico, tutto si svolge in noi e per noi, infatti l’altro alla fine dovrà – o almeno dovrebbe – essere eliminato, semplicemente svanirà, perché al fondo non è giusto che esista. I violini del lieto fine saranno tanto più commoventi quanto orrenda è stata la prova.
    da qui la soluzione proposta, perfettamente coerente, che vorrei far notare è il vero cento di interesse di questo testo: la mediazione non serve, la società (la società???eh, troppo comodo, ce ne sono migliaia di società, nella società) si autoorganizza, ecco l’esodo. Anche la sinistra è un intoppo, la socialdemocrazia poi una schifezza, la rappresentanza – che per carità, non è un monolite – è un inciampo e una truffa, e l’economia è solo la forma della sottomissione della potenza creativa che non attende che di essere liberata dal comando che la limita (non avete visto la rete e il software libero? si, l’abbiamo vista la rete e non è che siano tutti fiorellini). Tutto, appunto, si svolge dentro il noi-uno e non ha che da essere portato alla coscienza di sé – oggi, poverino, qualcuno lo inganna.
    Spiacenti, ma questa è una soluzione di tipo mistico. Le strutture della mediazione sono in continuo mutamento e torsione sotto la spinta di forze contrapposte, del conflitto (che esprime la certezza che si è almeno in due, se non in molti, a confliggere e tutti con uguale legittimità e ruolo) e devono essere trasformate fino a rendersi irriconoscibili, questo è il nostro compito, ma l’idea che se ne faccia semplicemente a meno, questa idea dell’esodo è catastrofica, oltre che falsa. Le architetture del potere rientrano sempre dalla finestra e peggiori sono quanto più si fa finta che non esistano e non le si sottopone a controlli collettivi (ergo, a regole condivise, le famigerate istituzioni, l’orribile burocrazia). Niente contiene più comando dissimulato delle assemblee non elettive (se hai fatto un po’ vita di csoa lo dovresti sapere). E l’economia senza economia è il pauperismo.
    Quanto alla società che si autoorganizza, caro bifo, ce l’hai davanti: si chiama Lega.
    dici: mafia e razzismo.
    ma secondo te, le cose che auspica bifo, con chi si dovrebbero fare se non esattamente con gli stessi che oggi hanno votato mafia e razzismo? e certo non ricorrendo alla lobotomia, ma riconoscendo una razionalità nelle scelte che fatichiamo a comprendere.
    l’insegnamento migliore del pensiero cui bifo è maldestro erede è il rifiuto di una lettura aristocratica e separata dei processi sociali. quando il dirigente dice: la classe sta sbagliando, correte a cambiare il dirigente, come minimo non conosce ciò di cui parla. e non perché non sbagli, la classe, ma perché tragicamente quell’errore contiene una verità, in cui la soggettività si sta dibattendo (scusate il linguaggio paleolitico, ma mi adeguo al modello). prendilo per l’orecchio quel dirigente e mandalo a “fare inchiesta”, a imparare dai suoi referenti: se non vede dove sta la spinta liberatoria dentro quell’errore, la sua linea non potrà che essere sbagliata, astratta e calata dall’alto. mitologica e commovente, magari, ma inutile.

  14. Lucio, Lucio…
    “Anyone leading a violent conflict must be willing to make a similar assessment regarding the possible casualties to a minority population confronting a well-armed, wealthy majority with a fanatical right wing that is capable of exterminating the entire black population and which would not hesitate such an attempt if the survival of the white Western materialism were at stake.”
    Che dici, bacchettiamo anche il catastroficisssimo Martin Luther King?
    Ah, no, scusa, gli hanno già sparato… O forse era suicidio da catastrofismo?
    G. Hai perfettamente ragione. La chiusura nel ghetto autoreferenziale è ciò che ha ucciso la società italiana, la quale, essendo meno solida e monolitica di quella USA, probabilmente non reggerà la condizione zombie.
    La mia proposta è esattamente opposta, allora: Andiamo fuori dai nostri circoli, andiamo a capire noi, la base (della società, non politica), l’altra base cosa cazzo pensa di ottenere da “mafiosi e razzisti”, organizziamo una Resistenza che sia riapertura degli spazi di dialogo, perchè si dialoghi veramente, ovvero, prima si ascolti, e poi si parli.
    Solo così avremo un futuro, solo così capiremo cosa cazzo passa per la testa dei precari, solo così capiremo la “mafia e il razzismo” degli italiani.
    Se no, caro g., si fa come Bifo, niente più che “neo-epica”.
    P.S. Lucio, visto che è il tuo lavoro, ma siamo sicuri che l’epica sia proprio inutile? E se vuoi, le mie idee le trovi addirittura nel mio blog, così non sei l’unico a farsi pubblicità!

  15. Interessante articolo di Bifo Berardi. L’ho letto con attenzione e sono abbastanza d’accordo con l’autore in linea teorica. Solo una domanda: QUINDI COSA PROPONE? A parte le belle parole, non mi sembra di trovare una soluzione concreta in tutto il suo ragionamento.
    La sinistra non é morta. E’ morta una certa idea di sinistra alla quale molti di noi si erano aggrappati più per disperazione che per convinzione. Gli operai già l’avevano abbandonata da tempo. Ora, vedendo i numeri di SA, si capisce che gli unici rimasti erano i lettori del Manifesto e di Liberazione, noi giovani di sinistra, un ceto medio riflessivo post-68. Ora si parte e si ri-costruisce una nuova sinistra sociale di opposizione. Via falce e martello, via una classe dirigente fallimentare, via le conferenze stampa all’Hard Rock Café di via Veneto.
    Ripartiamo da noi, dalle energie e dalle molte idee giuste che la sinistra ha buttato al macero per non si sa bene chi e che cosa. Ci è crollato addosso il ‘900, come sostiene Nichi Vendola. E io, che pure ho solo 24 anni, sottoscrivo in pieno la sua analisi.

  16. @Torqul. Sfido le ire della Lippa (che la mena con ‘sta vecchia storia della pubblicità parassitaria SOLO quando la contraddico) e vengo a visitarti. Però qui non siamo ancora alla feroce dittatura birmana, se permetti… qualche spazietto per rifarci di una fastidiosa batosta elettorale dovremmo ancora trovarlo, con un po’ di pazienza, senza gridare “Pietà l’è morta” o rimpiangere il secolo delle due guerre mondiali.

  17. D’accordissimo sul fatto di uscire dai circoli a cui faceva riferimento Torgul. E sarebbe già un passo enorme. Anche Dario ha perfettamente ragione quando sottolinea la voglia di ripartire. E per farlo occorre “sporcarsi le mani” con un mondo che è stato guardato con disdegno (non da Bifo, però, non certo da lui). So di ribadire un concetto espresso qui e altrove fino allo sfinimento: ma se non si cerca di comprendere quali sono i modelli proposti alla deprecata “massa”, e se non si lavora su quelli, non accade nulla (o accade quel che è accaduto due giorni fa). Vale per la cosiddetta questione femminile: ma non solo.

  18. Dai, Lucio, incredibile.
    E’ per questo, immagino, che a un certo punto si scopre di non poter vivere senza depilarsi le gambe, o le ascelle… il modello si autopone come volontà generale delle masse. Fantastico.

  19. Tornando seri. In controluce al testo di Bifo e alla domanda di Dario vedo le riflssioni di Toni Negri, come in Il lavoro di Dionisio e le lotte anticopyright. Nuovi terreni di scontro, nuove analisi, nuovi strumenti di lotta.
    Mai lasciarsi covincere del fatto di essere disarmati e impotenti! Microcredito, commercio equo, software con licenze GNU…

  20. La sorte della sinistra italiana a medio termine non verrà determinata dall’andare “verso il popolo” per capirlo e poi spiegargli le sue idee, ma dal successo o meno di Berlusconi nel governare.
    Se riuscirà a risolvere un po’ di problemi (fittizi, pare pensi Bifo) economici e di sicurezza, ci sarà poco da “curare lo psichismo collettivo”, la destra avrà semplicemente dimostrato che è più capace della sinistra di far star meglio gli italiani, cosa che fra l’altro gli stessi hanno sempre pensato, e con ciò la partita sarà chiusa per un bel po’.
    Se ci porta all’Argentina dovrà invece pensarci il PD.
    Nelle democrazie occidentali l’alternanza avviene in base ai risultati veri o presunti dell’azione di governo, non all’educazione capillare delle masse.
    A quella purtroppo ci pensa la TV e visto chi l’ha in mano e come la sa usare, il “popolo” sarà a rischio d’inganno sui risultati medesimi, ma non credo in misura massiccia.
    Che il governo Prodi era litigioso e impotente non sono le TV ad averlo inventato.
    Per quanto riguarda gli Olindi e le Rose, sbaglio o già più d’un paio di millenni fa un filosofo greco scrisse che “gli uomini son più cattivi che buoni”? Tutti gli uomini, s’intende. E allora l’“educarli” diventa un utopia.
    Quanto a “dissolvere le illusioni che sottomettono l’intelligenza al lavoro al consumo e alla crescita”, boia deh, ci vive un impero su queste illusioni, c’è n’è crollato un altro per non aver saputo soddisfarle e Cina e India sono ben avviate su questa strada. Cosa bisognerebbe fare? “Dissolvere le illusioni” di 4 o 5 miliardi di esseri umani ? Non mi pare la strada più semplice…bontà sua, lo sa anche Bifo, lo chiama un compito gigantesco. Non è più realistico: “impossibile” ?
    Altro fatto se tutto va a puttane: economia, ambiente. Ma fino ad allora la realtà è questa e mi pare immutabile.

  21. Ti assicuro, Paolo S., che non mi depilo né gambe né ascelle, pur avendo una certa massa (85 kg). Ma se il popolo dei giovani è lasciato veramente allo sbaraglio, alla lunga si inventa da solo i modelli di sfogo della propria esasperazione. E’ solo questione di tempo. Nel nostro caso, perché preoccuparsi? Berlusconi ha promesso a tutti una casa e un lavoro…

  22. Ha ragione la Lipperini, personalmente ho una pazienza infinita con Lucio: è spesso acuto e sempre simpatico, perchè non dovremmo averla ?

  23. (Cazzo, aveva ragione la Lipperini ! E io ci ho ironizzato su…e invece..se non li conosce lei i suoi polli..)
    Ne approfitto per complimentarmi con g, specie il primo post m’è piaciuto molto.
    Sperando che pure g non mi mandi affa..

  24. “Oggi non vi è più nessun orizzonte, solo paura dell’altro e disprezzo di sé”. “L’Occidente sprofonda in una recessione che annuncia guerra civile planetaria”. “Il capitale ha scatenato la guerra contro la società”.
    L’analisi di Bifo mi sembra semplicemente nuda e cruda. La scomparsa della sinistra parlamentare rafforza la sua, costante, rinuncia alla mediazione politica e offre, per forza e per amore, più energie ai movimenti e alla (neo?)sinistra extraparlamentare.Un’ analisi tragica, ma un intervento non arrendevole. Anzi, con conseguenti proposte quasi obbligate, quasi impossibili, molto impegnative, bellissime “La società deve costruire le strutture della sua autonomia culturale […] diffondere un’idea non acquisitiva della ricchezza”.
    Vi sembra una fuga?
    lucio

  25. Ho cancellato un commento perchè, come mi pare di aver precisato più volte, non ammetto gli insulti personali.
    E mi pareva anche di aver detto che le questioni personali erano da considerarsi inadatte a questa discussione. Grazie.

  26. Non si possono dipingere questi scenari e poi meravigliarsi se i ragazzi muoiono perchè si fanno qualsiasi cosa passi sotto il loro naso, o si rincoglioniscono su myspace/facebook, o se si vendono via webcam, o se si schiantano in macchina al sabato sera.
    Mi sembra che il risultato di queste elezioni abbia autorizzato tutti a fare proclami catastrofici, a dipingere scenari apocalittici, a dire che l’Italia è fottuta, che finiremo tutti in mezzo a una strada, che fra un po’ si useranno gli zingari e gli albanesi come bersagli al poligono di tiro, che saremo governati dalla mafia…
    L’intervento di Bifo Belardi sembra preso da 1984…
    Anche io ho paura che sia così, ma non si può sparare sul piattello prima che l’abbiano lanciato.
    Non mi sembra che siamo già a quello scenario.
    Io sono convinto che chi dipinge questi scenari in realtà cerchi di trovare una scusa al fatto che stiamo tutti a guardare.
    E’ una catastrofe quindi non ci possiamo fare niente.
    L’intervento non è arrendevole, ma le proposte sono fatte di paroloni, e visto che le elezioni le hanno vinte Olindo e Rosa, i paroloni non servono, servono soluzioni semplici e attuabili nel piccolo e nell’immediato.
    Mi piacerebbe, ogni tanto, sentire questi discorsi in prima persona, non sentir dire “la società deve costruire”, ma IO devo costruire.

  27. Qualcuno spieghi ad Angelini che qualcun altro sta cercando di fare discorsi sensati continuamente interrotti dal suo ego.

  28. lucio, giacchè cortesemente lo chiedi, ebbene sì :”diffondere un’idea non acquisitiva della ricchezza”, a me sembra una fuga nell’utopia.
    L’avidità mi sembra una delle caratteristiche umane insopprimibili, e chi si è provato anche solo a limitarla ha fallito totalmente.
    Nè si vede come e perchè ora dovrebbe andar meglio. Ma naturalmente è la mia opinione.

    Sig. Angelini, scusi se mi son preso confidenza, non si ripeterà assolutamente più, ci può contare.

  29. Ammetto che l’articolo di Bifo mi lascia perplesso, ma non per i motivi indicati da Nautilus, G, Luca e altri. Non mi convince l’analisi della sconfitta della sinistra italiana come punto di partenza per una discussione sulla sinistra mondiale: non voglio citare il solito Zapatero, ma è pur vero che in Europa la situazione è molto complessa, basti vedere la Germania, ma anche la Svezia dove la destra che è arrivata al governo non vuole certo stravolgere il sistema socialdemocratico in nome del liberismo; la stessa Francia mi sembra citata a sproposito, come se il Ps di Segolène Royal sia paragonabile per posizioni e risultati elettorali al Pd di Veltroni, o la variegata gauche all’Arcobaleno nostrano.
    La seconda cosa che non mi convince è che la crisi attualmente vissuta dagli Usa debba portare necessariamente ad una guerra civile planetaria: guerra decisa da chi? Tra chi? Per cosa? In questa fosca profezia tutti gli altri attori del sistema internazionale (Russia, Cina, India, America Latina…) sembrano scomparire o restare inerti. Una visione che potremmo definire eurocentrica, o occidentocentrica, forse più vicina alla realtà rispetto a chi magnifica il liberalismo ma altrettanto presuntuosa.

  30. Noto con dispiacere che la discussione a questo post è in alcuni casi sfociata in insulti o divagazioni poco pertinenti. Forse è proprio questo il vizio della sinistra italiana: non riuscire a cominciare un percorso di autocritica seria senza ricorrere alla demonizzazione dell’avversario e di chi ci sta accanto.
    Poi, sui giovani: Luca scrive che non si può invocare uno scenario apocalittico e poi lamentarsi se si “rincoglioniscono” su Facebook e MySpace, si schiantano in auto il sabato sera. Lo scenario che ci sta attorno non è apocalittico ma neppure roseo. L’unica cosa da fare mi pare sia prendere atto della situazione e invitare buona parte della nomenklatura di sinistra a lasciare spazio a facce e idee nuove e più articolate. Il progetto per una nuova sinistra europea promosso da Rifondazione a me pare la strada giusta. Tentiamo un dialogo con ciò che resta del socialismo italiano, e rimbocchiamoci le maniche. Ne ho scritto anche qui: http://www.queerway.it/dblog/articolo.asp?articolo=977
    Un abbraccio a Loredana, donna e giornalista insuperabile!

  31. A Milano, quindici anni fa, i miei alunni adolescenti cominciarono timidamente a nominare Berlusconi. Di lui sapevano poco, ma quel poco bastava loro per considerarlo un modello da seguire. Cercai di capire cosa li avesse tanto colpiti del personaggio in questione.
    Cominciai a chiedere e loro iniziarono a parlare ( anche perchè, così facendo, avrebbero evitato di far lezione )
    ” E’ ricco, ricchissimo, si è fatto da sè, è simpatico, instancabile, pieno di idee ” mi dissero, facendomi capire che lo consideravano un vincente. Mi accorsi che il loro mondo era fatto di vincenti e perdenti. Qualcuno aggressivamente, altri timidamente mi fecero capire che appartenevo alla seconda categoria.
    Mi documentai sul personaggio: stavamo parlando di finanziamenti e quindi portai loro una serie di articoli per spiegare come avesse ottenuto, in barba alla normativa vigente, di finanziare le sue brillanti iniziative. Parlai di corruzione, di privilegi, di favori e documentai ogni mia parola.
    Fu tutto inutile. Arrivarono ad insinuare che gli articoli di Scalfari fossero dettati dall’invidia e che io non ne fossi immune. Pochi mesi dopo fu la volta di Bossi, uno che, secondo loro, ” parlava chiaro ” , ” uno che avrebbe fatto i loro interessi fregandosene del Sud “.
    Intanto i vari ministri, che si andavano succedendo all’Istruzione, massacravano la scuola e gli insegnanti, abolendo gli esami e sostituendoli con ridicoli strumenti di recupero, promuovendo in massa,
    svilendo il lavoro di tanti, troppi docenti.
    Per creare una massa di consumatori acritica e ignorante si iniziò dalla scuola e forse bisognerebbe ripartire dalla scuola per tentare un recupero culturale dei giovani. Non credete?
    Penso che dal disastro della scuola sia partit

  32. Dario, penso a tutte le volte che posti solo per invitare a guardare il tuo blog: sei l’unica persona che lo fa, e l’unico a non essere stato mandato a quel paese per questo.

  33. Mi ricollego a quello che ha detto Lalla.
    I ragazzi vedono Berlusconi in questo modo perchè tutti gli attacchi rivolti verso di lui hanno l’effetto contrario rispetto a quello che si vorrebbe.
    Questo perchè è solo lui e sempre lui ad essere attaccato, ed è naturale pensare all’invidia, all’accanimento gratuito, perchè uno si può domandare, possibile che sia lui tutto il male dell’Italia e gli altri siano santi?
    Rendiamoci conto che oggi essere ribelle non vuol dire più essere anarchico o comunista, vuol dire essere CON Berlusconi, CON la Lega.
    Perchè nonostante sia la maggioranza al governo il popolo di Berlusconi nella vita di tutti i giorni è la stragrande minoranza, perchè non si vede, non si sente mai qualcuno dire bene, perchè chi lo vota sta zitto, ne parlano sempre e comunque tutti male.
    Paradossalmente passa per un povero cristo che si è fatto il culo tutta la vita, e viene attaccato ingiustamente per invidia e gelosia.
    E spero che d’ora in poi, come diceva Giannini su Repubblica, si accorgano tutti che è inutile demonizzarlo. SErve solo a farlo diventare un martire.

  34. Oh, che bello, siamo già alla farsa!
    Avete già parlato dei ggiovanidoggi e di minchiamyspace?
    A chiunque fosse interessato ad una discussione:
    Le proposte in prima persona ci sono, basta saperle cercare, per esempio la padrona di casa ci scrive libri e li va a presentare, ognuno fa il suo?
    Io ci provo…
    Ciao, e al prossimo post, che questo è già oltre la data di scadenza!

  35. grazie lo di avere riportato questo testo di bifo (che qui saluto: ciao franco). e un abbraccio anche a te, da beppe

  36. Sono anni che mi chiedo perché, l’autore e i solidali con lui, non abbiano già fatto richiesta per la cittadinanza cubana e non si siano trasferiti in loco già da decenni. Perché?
    Grazie Veltroni!
    Blackjack.

  37. Nautilus, l’avidità intesa come caratteristica insopprimibile non mi convince, e fortunatamente conosco molte persone generose e disinteressate, e pochissime avide (dalle quali, tra l’altro, non riesco a sentirmi danneggiato). Se fossimo in un carteggio personale sarei curiosissimo (sono serio) di sapere se ti ritieni avido e come tenti di sopprimere la tua avidità.
    Qui, invece vorrei dirti che fallire il tentativo di limitare l’avidità non mi sembra sufficiente per decidere di non riprovarci. Preferisco riproporlo “alla Bifo” come diffusione di un’idea non acquisitiva della ricchezza, o di un’idea non velinata delle proprpie possibilità, non coronata dai paparazzi ….; e mi sembra una proposta positiva, costruttiva. Più interessata a costruire e diffondere qualcosa di concreto, esperienze condivise, piuttosto che impegnata a limitare l’avidità o altro. Per questo mi sembra che sarebbe una dichiarazione d’intenti utopica, qualora pretendesse di eliminare l’avidità, o di convertire l’universo al potlatch, ma ogni volta che si riesce a realizzarne un prototipo si fa qualcosa di concreto, molto poco, molto difficoltoso, ma molto concreto; “costruire le strutture della sua autonomia culturale”. La diminuizione dell’avidità potrebbe esserne, o no, una conseguenza, e sono d’accordo con te nel contemplare la possibilità che sta benedetta avidità rimanga inalterata, ma non per questo ritengo inutile fare qualcosa. Insomma, anche se un altro mondo è possibile, non mi sembra che si pretenda di cambiare il mondo, magari si tenta di modificarne parti infinitesimali.
    Per Luca. Sottoscrivo la tua chiusura, “Io devo costruire”.
    Per il resto mi sembra che Bifo dica il contrario di “E’ una catastrofe quindi non ci possiamo fare niente”. Fa delle proposte concrete per quelli che considera i problemi di fondo, al di là della crisi della politica e ancor di più, di questi partiti politici. E non offre “soluzioni semplici e attuabili nel piccolo e nell’immediato”. Per fortuna.
    lucio

  38. …Il mimetismo è quindi uno strumento fondamentale nella costruzione del gradimento sociale. E risulta essere uno strumento importante anche nella costruzione di stereotipi cognitivi. Un esperimento ha esplorato il ruolo del mimetismo cognitivo nell’espressione delle competenze di cultura generale, chiedendo a soggetti volontari adulti sani di rispondere a domande di cultura generale del gioco di società ‘Trivial Pursuit'(vedi Ferguson e Bargh 2004). I soggetti che prima di essere sottoposti alle domande erano stati impegnati per trenta minuti a leggere articoli sugli Hooligans hanno mostrato performances significativamente inferiori rispetto a soggetti che per trenta minuti avevano letto narrative su scienziati o scrittori. Se – grazie alla simulazione – entriamo anche solo per mezz’ora nel framing cognitivo di un Hooligan, il nostro preesistente bagaglio culturale produce una performance più scadente rispetto a quando entriamo per un periodo equivalente nel framing cognitivo di un intellettuale…….
    http://www.unipr.it/arpa/mirror/pubs/pdffiles/Gallese/Gallese%20-%20Riv%20Psicoanalisi.pdf
    Non si tratta di new age, ma di studi molto seri (sembra che stiano rivoluzionando le Neuroscienze) sui cosidetti ‘neuroni specchio’. L’articolo è di uno degli scienziati che hanno scoperto il fenomeno. Nell’articolo è indicata anche la mail di V. Gallese, se avete dubbio, potete rivolgervi a lui io prendo l’esperimento per buono visto che ne verifico tutti i giorni le dinamiche ‘sul campo’.
    Molti lamentano l’egoismo, la regressione, l’abbrutimento della società. Ci rendiamo conto benissimo che è così e vorremmo fare qualcosa, ma più andiamo avanti e più la situazione diventa difficile da affrontare.
    Aumentano i leghisti, i forzidioti, la destra più bieca. Quante mezz’ore della vita ciascuno di noi è immerso in questa merda?
    da dove nascono i miti der ‘vincente’ e lo schifo per il ‘perdente’ (il poveraccio)?
    ci chiediamo mai cosa significa ricevere, quotidianamente e da tuttele fonti, giustificazioni preventive e a posteriori per azioni di guerra che sono autentico bullismo e stragismo internazionale?
    Se i ragazzi arrivano a scuola e non si ‘cataminano’davanti alla reltà dei dati su un mostro narciso e strafottente forse è il caso di andare a vedere di cosa si ciba la loro mente (a casa per esempio) e quali sono i ‘modelli imitativi’ a cui si rifanno.
    I cinesi dicono che ‘se un figlio uccide il padre la cosa non è maturata in un giorno’.
    Anche le idee di ‘sinistra’ (non i partiti che sono altra cosa) non sono morte in un giorno tra quelli che prima ci credevano e adesso votano lega.
    Ci sono voluti anni per convincere le persone ad aderire a modelli di vita (vincenti, piccoli proprietari, egoismi come valore ecc..) che sono in contraddizione palese con i loro reali interessi. Parallelamente chi aveva idee e ‘comportamenti di sinistra’ non è stato più in grado di contrastare (per mancanza di impegno, strumenti, lavoro sul campo, reali motivazioni, partiti vampiro ecc) la marea nera montante. E’ vero che le masse a volte gli obiettivi ‘se li danno da sole’, ma è sempre bene controllare se qualcuno non abbia, interessatamente, aiutato. Direi che nel caso Italia questo processo ha visto attori molto interessati e carogne consapevoli che hanno lavorato sul campo e da tutte le direzioni. La paranoia di un grande vecchio? no, la constatazione di un processo che ha visto convergere molte volontà.
    Oggi è sempre più difficile invertire la tendenza perchè il numero dei partecipanti all’obnubilamento generale è alto. Difficile portare dubbi (non solo de ‘sinistra) dentro gruppi coesi dalle proprie paure convogliate su, presenti e futuri, capri espiatori. Più facile che persone incerte, insicure e con pochi strumenti di analisi finiscano con il ‘leggere’ gli Hooligans/Lega per una mezz’ora di troppo.
    Sono consapevole che questo accade. Bado bene a non caderci dentro (lavoro e passo buona parte del mio tempo con persone che odiano o ignorano le idee de sinistra oltre che una sana attività di ‘libero pensiero’), ma non è facile. Ancora più difficile, come singola, poter avere degli scambi dialettici. Mi limito ai ‘dubbi trasversali’ ogni volta che si presenta l’occasione. Però non mollo, Sono impegnata ‘sul campo’ su diversi temi di solidariatà e difesa dei diritti. Lì passo le mie mezz’ore migliori e mi ricarico. Non abbiamo davvero molto tempo davanti a noi per cercare di impedire un fenomeno di erosione progressiva delle menti (prima ancora che de sinistra si tratta di annullamento del senso critico e semplificazione della realtà a partire da umanissime paure/egoismi) e se capiamo la reale importanza della cosa dobbiamo cercare di ‘fare gruppo’ e lavorare insieme (o stra noi e l’intorno) il più possibile. Ricominciare a portare in strada e nel confronto con gli altri almeno visioni critiche, punti di vista differenti. Dialogare e fare scelte comportamentali diverse non con l’intento di indottrinare bovinamente gli altri, ma per far capire (vedere, sentire) che la realtà di tutti può avere altre spegazioni e che noi stessi possiamo essere portatori di ragioni che ci appartengono solo come bovina imitazione.
    Poi io sarei de sinistra/libertaria e quindi come tale cercherò aggregazione e quant’altro sino a quando non sarà impedito e l’olio di ricino scorrerà a fiumi . Sob
    besos
    ,
    Urca, dimenticavo, ci sarebbe anche W. Reich e la ‘psicologia di massa del fascismo’. Aaarg, come non ricordare che anche nella Germania pre Hitler c’era un grande partito de sinistra. ….
    http://www.informationguerrilla.org/reich_e_la_psicologia_del_fascismo.htm

  39. -(o stra noi e l’intorno)
    forse volevo dire (tra di noi e nell’intorno)?
    spero che questo ‘tra parentesi’ non infici tutto il resto.
    Come scusa la fame e la stanchezza.
    sorry

  40. Io ho 22 anni e non riesco ad avere nessuna fiducia o speranza nel mio futuro.
    Il sentimento che provo adesso è paura, mi sento sull’orlo del precipizio e purtroppo mi rendo conto che nessuno può rassicurarmi, perché non c’è niente da rassicurare.
    Avverto un senso di catastrofe intorno a me, come l’odore dell’asfalto bagnato prima che cominci a piovere.
    Che futuro ho io? Che futuro i ragazzi della mia età? Che futuro il paese dove vorrei avere il diritto di crescere, vivere e morire?
    Provo tanta amarezza…

  41. Ciao Lalla
    i ragazzi (e non solo loro) sono particolarmente colpiti dal carisma e dall’energia di una persona.
    Madonna, cantante mediocre, donna bruttina e ballerina scarsa si è imposta a milioni di menti adolescenti solo in grazia della folgorante forza ed energia della sua immagine.
    Berlusconi sotto questo punto di vista è stato un vero campione, un personaggio carico d’elettricità naturale. Di fronte a questa manifestazione di forza i ragionamenti pacati servono a poco e ancor meno i documenti .
    Un uomo energico, instancabile, ottimista, dalle idee semplici e chiare, avesse fatto l’insegnante sarebbe stato vincente anche lì.
    Personalmente ho idea che il fallimento più grosso del governo Prodi (che per me non ha malgovernato) è stato proprio nell’immagine di debolezza, incertezza e provvisorietà che ha comunicato, era chiaro che al timone c’era un capitano che contava poco e con una ciurma riottosa.
    -“Per creare una massa di consumatori acritica e ignorante si iniziò dalla scuola “-
    Non mi pare fosse questa l’intenzione: la dequalificazione attuale anzi mi pare il frutto del tentativo generoso di fare una scuola di massa che non escludesse nessuno. Vabbè, si sono inclusi tanti (nemmeno tutti) ma a che scopo se non impara più nulla nessuno?

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