Due libri che aspetto, fra gli altri.
Quello di Babsi, su cui tornerò: leggete intanto questo articolo.
Quello di Henry Jenkins, in uscita presso Apogeo (è il suo primo testo tradotto in italiano, peraltro).
Un libro che sto leggendo adesso: il quasi-horror di Marco Vichi.
Un’invettiva che mi fa sentire meno sola e sbagliata del solito: quella che apre Giap.
Ps. Umore non radioso, come noterete. Succede, di questi tempi.
145 pensieri su “MINIME IN RIBASSO”
I commenti sono chiusi.
sta’ uscendo Zelda per Nintendo DS..
lo prescrivo a tutti quanti
da Pieratozzi a Babsi a questo blog
“..pronto? Dio? ma che cazzo sta’ succedendo?..tutti pazzi propio ciao..”
Eh no, Lipperini… perchè? Non chiudere adesso. Prima ti spiego:
l’articolo di Bucknasty non è nè su Pierantozzi in quanto Pierantozzi (dubito che interessi davvero a qualcuno di noi) nè sul libro di questa Babsi. E’, e questa è l’ultima barzelletta che spiego in vita mia, contro, o meglio, a proposito del “Pierantozzismo”.
Ma che ve lo spiego a fare. E come dire la verità al meeting di Comunione e Liberazione.
Per quanto mi riguarda è qui che si chiude
Davvero Solla? E per essere contro il “pierantozzismo” è necessario innescare un linciaggio di massa? A me sembra un alibi.
Ma io, che vuoi farci, sono tonta.
Che la Triforza sia con voi.
è logico che l’intera rete ignori la vita sessuale dell’alcide (oh, almeno spero O_O)
fare ironia su questi aspetti però fa parte della critica, e se si è artisti, bisogna accettarla. Non si può correre a frignare dalla prima elite che si trova per strada, e la rete ha come scopo primario quello di mettere ognuno sullo stesso piano; se non si accetta questa condizione NON SI APRONO BLOG, non si promuovono libri, non ci si pavoneggia come futuri vincitori del nobel/pallone d’oro/Parma d’argento al festival di S.Daniele.
voi potete anceh scrivere che tutto il mondo è un gigantesco troll che mira a distruggervi moralmente, ma prima o poi dovrete anche rendere conto a voi stessi.
“Se si è artisti bisogna accettarla”?
Davvero? E chi lo stabilisce? Chi detta le regole secondo le quali i blog si aprono o meno? A me sembra che siate dei poveracci che si arrampicano su specchi parecchio scivolosi.
Ma possibile che non riusciate a scrivere qualcosa che non sia vittimistico e banale? Oh, sforzatevi un po’, siete INTELLETTUALI o no?
Linciaggio? OMG!!! Mi impiccano a mezzo internet! Aita! Aita! E di massa poi? Ma ci saranno 10 persone (a dir tanto) che vi rispondono argomentando logicamente il fatto che non avete capito un beneamato!
Peraltro c’è in giro chi si lincia da sola:
http://it.youtube.com/watch?v=9OZuEryQl1o
no, dico…
– Perché?
– Perché ritieni di fare coincidere la tua attività professionale con la tua identità?
– Perché la tua attività professionale non la svolgi bene, come fanno tutti gli artigiani?
– Perché disprezzi, irridi, mandi affanculo – con perifrasi per nulla ardite e piene di risentimento – il popolo, che tacci di essere una massa cretina di bovinidi allevati in stalle industriali?
– Perché sei l’uomo, o la donna, del risentimento?
– Perché non hai alcuna sapienza linguistica e svolgi una professione che ha nella lingua uno dei suoi strumenti fondamentali?
– Perché ritieni di disporre di capacità linguistiche quando non le hai?
– Perché ti gonfi come un pallone esaltando tu da te stesso/a la falotica parvenza di lingua che comprimi in prodottini editoriali, nei quali peraltro attacchi i prodottini editoriali?
– Perché autoinveri le tue stesse facilissime e inutili profezie da Tiresia o Cassandra dei poveri?
– Perché, avendo tantissimo tempo a disposizione, non studi per davvero?
– Perché non capisci che l’1 o il 2 percento di quello che stanno realmente dicendo o scrivendo quelli che supponi essere tuoi colleghi?
– Perché hai trasformato l’interlocuzione e il confronto in un esercizio così penoso anziché in un atletismo pensoso? Perché l’agonia al posto dell’agonismo? Perché non più il campo di confronto, sostituito con una genericità sconfortante?
– Perché, se pensi, ti dimentichi dell’empatia e, quindi, della pietà?
– Perché sei così pretesco o pretesca, ma fai professione di assoluta laicità?
– Perché le parole per te davvero sono evaporate nel già semplicissimo piano del significato?
– Perché non capisci che la lingua è flusso e ritmo e incanto e mitopoiesi?
– Perché te ne strafotti delle storie e, quindi, non ti poni minimamente il problema di cosa ci sia sotto le storie?
– Perché il tuo orizzonte culturale è così limitato?
– Perché non esplori o percorri con entusiasmo territori immensi che non sono identificati con l’àmbito del tuo già minimo specialismo letterario? E che possono essere psicologia o psichiatria, matematica, fisica meccanica o quantistica, medicina, astronomia, filosofia, religione, antropologia, storia, geologia, archeologia, architettura, politica e geopolitica, cronaca, televisione, musica, cinematografia, zoologia, climatologia, marketing, magia ed esoterismo, fumettistica, scienza aruspicina, giurisprudenza, teatro, geografia, mnemotecnica, fino all’essere su un prato a guardare le nuvole?
– Perché non provi né esprimi entusiasmo?
– Perché non ti interroghi sull’etimologia di “entusiasmo”?
– Perché hai paura della follia e della mania?
– Perché non sai nulla di ritmi o di metrica e, quand’anche ne sai, non capisci la differenza tra sapere e sentire e praticare?
– Perché non cogli il benché minimo sottolivello o anche uno solo dei rimandi di chi scrive davvero?
– Perché ti scagli contro l’ispirazionismo, quando sei l’incarnazione stessa di un ispirazionismo deteriore e uterino, viscerale ed espresso senza il minimo stile?
– Perché non sai nulla, ma davvero nulla, della nuova scena poetica francese, americana, canadese? Non sai nulla di nulla della cultura e della letteratura orientali ed estremorientali? Non hai la più pallida idea di cosa sentano esprimano elaborino in un continente così centrale come l’Africa? Non conosci i nuovi tedeschi, non conosci dei sudamericani se non quanto esce da Guanda o Feltrinelli, non sai nulla degli inglesi se non quando escono su Granta (che non leggi) e vengono tradotti in Italia? Non ti occupi delle grandi saghe che sono state lanciate nell’immaginario ovunque e in ogni tempo? Perché non ti piace occuparti, anche solo per cinque minuti, di cose del genere? Perché non capisci che non è affatto necessario occuparsi di e ragionare su queste cose, ma è proprio bello?
– Perché, se non sai, non lo ammetti e non chiedi ai tuoi amici di parlarti di queste cose belle che non sai?
– Perché non solo non ti fidi, ma addirittura diffidi?
– Perché sostituisci alla possibilità di una comunità aperta l’idea pregiudiziale di una cricca chiusa, apribile soltanto a chi bussa pensandola esattamente come te?
– Perché brighi, disfi e ti agiti per andare a sostituire il precedente fintointellettuale scaduto nelle trasmissioni televisive più trash e indegne?
– Perché non hai nulla di morale ma sei moralista?
– Perché sentenzi senza avere le competenze?
– Perché interpreti la Rete come sostituto della realtà?
– Perché nel pettegolezzo, che è un’attività anzitutto ludica e dopotutto connaturata all’umano, esprimi non il giocoso, il surreale, il patafisico, ma una radice di cattiveria verace, piccina, mostruosamente meschina, macchinica?
– Perché il tuo veleno non è mai un farmaco? Perché, se cogli che la domanda sottintende Platone rimesso in abisso da Derrida, sei vittima di una felicità orgogliosa?
– Perché, se riconosci, ti identifichi?
– Perché pensi che la preghiera non sia una forma aperta, ma un rito svuotato da oratorio?
– Perché ti avvicini ai tempi passati e a quelli futuri proiettandoci sopra immancabilmente quello che tu pensi essere il tuo tempo?
– Perché non comprendi che il tuo tempo è qualcosa di più largo e per chiunque incomprensibile rispetto alla tua ideuzza occidentale di tempo presente (per non dire di tempo tout court)? Perché non capisci che in questo momento un drappello di Boscimani del Botswana sta vivendo nella savana un tempo che ha il medesimo statuto di presente rispetto alla cazzata omologata che hai ossessivamente in mente?
– Perché tiri in ballo i Padri a proposito di stronzate di cui senti di essere autore (o autrice), oppure eminenza grigia?
– Perché citi soltanto cose scritte dal 1930 al 1950, e poi, con un balzo privo di ogni ragione, salti direttamente alle cose che si scrivono oggi?
– Perché sproloqui di “senso e verità” a proposito di due robine che hai messo su pagina e che ti sembrano un capolavoro, gloriandoti che per tale lo riconoscano i tuoi simili, una tribù che ha un ventimiliardesimo della dignità umana di cui sono portatori i Boscimani?
– Perché il tuo spettro luminoso è così limitato e nemmeno arriva all’infrarosso e all’ultravioletto?
– Perché sei tanto vittima della sete di potere e dici che gli altri sono assetati di potere?
– Perché mai e poi mai ti interroghi, nel silenzio della tua interiorità, su Dio?
– Perché la morte è per te una simile banalità?
– Perché riduci tutto a te? Perché riduci tutto?
– Perché questa paura senza mai chiedersi perché la paura?
– Perché mai e poi mai la percezione di quanto la paura sia splendida? Perché per te nulla è splendido, e figuriamoci se arrivi a percepire che tutto è splendido?
– Perché allestisci macchinette interpretative denunciando macchinette interpretative?
– Perché non parli? Perché non parli mai e vuoi invece che tutti ti ascoltino? Perché straparli anziché parlare? Perché, perfino quando straparli, non senti quanto è umano e bello straparlare?
– Perchè il gioco per te non è gioco ma sempre di più del gioco?
– Perché ogni eventualità, ogni idea, ogni insorgenza, ogni gesto, ogni manifestazione sono condannati in te a essere realmente dei feticci?
– Perché non fai mai un discorso serio? Perché ritieni che la serietà non deve fare ridere? Oppure perché feticizzi, con una protervia che si autogloria, la possibilità che si può essere seri facendo ridere?
– Perché usi l’ironia e mai l’umorismo? Perché non ti riesce di cogliere l’abisso che passa tra ironia e umorismo?
– Perché fai ridere sempre senza accorgerti che fai ridere?
– Perché l’entusiasmo per l’uovo di Colombo, che almeno fu un’intuizione di Colombo e non tua?
– Perché la tua profondità è così superficiale?
– Perché non si ravvisa mai nelle tue parole e nei tuoi gesti lo spreco di te? Perché, paradossalmente, la tua poetica e la tua ideologia enunciano lo spreco di sé (ma più che altro di te) come perno irrinunciabile?
– Perché mistifichi? Perché mistifichi senza immaginare neanche lontanamente che stai mistificando?
– Perché odii una persona e però poi, per ragioni assai meschine di potere massmediatico, chiedi a questa persona di organizzare eventi insieme?
– Perché tiri in ballo il tragico senza avere mai meditato sul tragico?
– Perché, se proprio ti interessa il tragico, pur avendo letto da Aristotele a Hölderlin a Curtius a Szondi, non ne hai tratto nutrimento ma solo una parvenza di riferimenti nominali?
– Perché è tutto un dramma che non lo è mai e mai un dramma che lo è?
– Perché, avendo tu il mal di testa, tutto il mondo ha il mal di testa e che bello sarebbe essere nati con l’Aulin direttamente nel sangue?
– Perché la tua vita fa così schifo? Oh, ma uno schifo, ti giuro, uno schifo…
– Perché ti perdi in labirinti inesistenti, il che non sarebbe un male se solo tu comprendessi quanto è bello ogni inesistente labirinto?
– Perché la maieutica non rientra nelle possibilità?
– Perché quel gran poeta ancora vivente scrive “Chi mi parla mi uccide”?
– Perché non hai pietà di me?
– Perché non hai pietà?
– Perché non capisci che oggettivamente? Perché non comprendi che soggettivamente? Perché non intendi che e oggettivamente e soggettivamente? Perché non senti che o oggettivamente o soggettivamente? Perché non approdi mai a oltre oggettivamente e/o soggettivamente?
– Perché non ti chiedi cosa sei qui a fare?
– Perché per te Shakespeare non è mai Shakespeare?
– Perché spacci?
– Perché spacci non mai la bestia trionfante?
– Perché no?
– Perché mai sì?
– Perché mai boh?
– Perché perché?
– Perchè ti èsti e cosa dopo ti èsti?
Per rispondere a tutte queste domande, hai molto tempo.
Nel frattempo, ciao.
E’ con immensa pietà e sconfinato amore per te, che ti mando ora e per sempre affanculo.
—————————–
Giuseppe Genna, Terzo grado all’emulazione fallita dell’intellettuale italiano, 14.9.2005
Copio e incollo uno dei pochi commenti sensati dal blog in questione, quello di Giulia Blasi.
Non so perché, ma fra Bucknasty che chiede a gran voce applausi per essersi scagliato contro un libro che non è nemmeno uscito e la sua autrice che non so se conosca di persona, e l’autrice in questione che si offende per essere stata chiamata “attention whore” come una gemella Cappa qualsiasi, non vedo grandissima differenza. Ovvero, non so chi dei due sia più attention whore, almeno in questo caso.
Bucknasty è stato negli anni una voce divertente e dissacratoria perché conosceva perfettamente il suo target. Questa volta, ho la sensazione strisciante che si sia limitato a fare del tiro al bersaglio un po’ gratuito, per vedere di nascosto l’effetto che fa. Legittimo. Su Internet si fa da sempre. Ma non scambiamola per critica. Non è critica. Non è “se non ti lecco il culo tu ti offendi”. C’è una ragionevole via di mezzo fra l’insulto gratuito e la leccata di culo. Ergersi a paladini della verità e della giustizia solo perché si è deciso di prendere un po’ per il culo un personaggio per cui non si ha simpatia è un’operazione per cui non ho, personalmente, molta simpatia. Piuttosto, dillo: ti volevo prendere per il culo, niente di personale.
Mi sembra più onesto.
E’ che la reazione ti dà un assist: se qualcuno che hai offeso ti dice “mi hai offeso”, puoi sempre dire che non capisce la satira e non ha senso dell’umorismo. E quindi tu sei automaticamente in una posizione di prestigio, con tutte le piccole iene che ti circondano intente a sbellicarsi. Tanto, mica ci mettono la faccia.
E’ piuttosto facile fabbricarsi un senso di indignazione nei confronti degli “scrittori”, in questo caso. Qualsiasi cosa, pur di farsi una sana risata e applaudire il castigamatti, no?
In questo senso, la sua reazione ti ha dato dignità. Se ti avesse ignorato, la cosa sarebbe finita lì. Ci sarebbero stati altri bersagli.
Poi: dei prodromi di questa piccola querelle ne so poco o niente. Ma così, a pelle, mi pare che si sia fatta un’operazione odiosetta e meschina, con un grande spreco di capacità satirica.
Just my two cents, eh
Argomentando logicamente! CUTTUPPO pure io dai commenti:
rolling stone è merda.
alcide è merda.
basbi è merda.
letteratura italiana ora come ora è merda.
hipster è merda
Cuttuppami pure questo allora:
*** A me sembra tanto che se uno parla bene della vostra pappa preferita, che sia su una dubbia rivista o su qualche blog/forum nell’internet e’ un grande critico talentuoso e bla bla bla. Chi invece ne parla male e’ un troll. L’opinione non esiste piu’, se non e’ un elogio e’ un’offesa.
Sfoggiate il vostro vestito migliore per il prossimo carnevale ragazzi, vi noteremo tutti. ***
Oppure quest’altro:
“Non capisco perchè chi ritiene (ed è assolutamente libero di farlo) che tali scrittori siano dei geni non argomenti i suoi punti di vista invece di parlare di troll, polizia postale et simila.
Perchè messa così è un po come il bambino che inizia a farsi venire le crisi epilettiche quando dopo aver costretto i genitori a vedere il video di qualche idolo pop, convinto di ricevere l’affetto che gli manca, sente dirsi “ma a me sinceramente mi sembra un po na cazzata”.
Il bambino non sa argomentare perchè nella sua mente vede ciò che lui vorrebbe essere entro uno schermo o dentro un libro e prende l’accusa al suo idolo come un’accusa a se stesso. Il bambino non comprende infatti ancora la differenza tra libera opinione e accusa”.
“E rompe tutto. Anche un po i coglioni”.
Ma chi ha parlato di polizia postale, oh? Sono i vostir argomenti ad essere patetici. Vi sentite fighi a citare FOster Wallace e accusate gli altri “di non far ridere”, e chiamate tutot questo SATIRA?
Ma sì, ma dai, facciamo il tiro al bersaglio sul primo che pubblica, tanto voi siete i migliori, giusto? Tanto VOI non ci mettete nè la faccia nè la fatica.
Lipperini perché le cose che scrivi te cercando di essere simpatica, tipo “che la Triforza sia con voi”, non fanno ridere, mentre i visitatori (in sede o in trasferta) di 7year sono tanto più brillanti, incisivi e divertenti?
Commento n°9 di questo thread:
Loredana, Pino, ok ma cercate di non pigliare una piccola parte del commento per farci sopra i vostri.
– “Sgherri di sest’ordine con il cimurro, quelli del link” credo sia abbastanza indicativo di quel che penso del trollario. Pero’ i monatti, nella loro sgradevolezza, non mi pare abbiano tutti i torti: i soliti tristissimi motivi non sono mai stati tirati in ballo per Gomorra, che pure e’ nato sulla rete. Allora, Loredana, prova a rispondere alla domanda che la feccia ti pone: “perchè pubblicano lei/lui e io no?”
– la citazione completa e’ “un esamone di coscienza su cosa-come scrivono”, non su come vivono e cosa sentono, tanto il sig. AP quanto la sig.ra BJ. Pino, leggo anch’io a volte la sig.ra BJ, mentre AP l’ho scoperto oggi e la sua rappresentazione in autobiografia mi lascia francamente perplesso (non tanto riguardo lui, ma chi gli da’ retta). L’adesivo dei troll e’ un’operazione molto piu’ letteraria della medaglia conferita dalla sig.ra BJ senza alcuno sprezzo del ridicolo.
Per tutto il resto che appare eccedente nel trollario, ci sono polizia postale e magistratura.
Postato Mercoledì, 5 Settembre 2007 alle 2:14 pm da GiusCo
Questo direi che risponde alla curiosità di LM…
OMG, Babsi sei stata ridicolizzata su internet! Cose che succedono. Uno in questi casi può fare due cose: o fare finta di niente oppure stare al gioco.
Tutte le altre reazioni (tipo, invocare cancellazioni, internetmagistrati, ex-fidanzati hacker, etc) generalmente non funzionano e sono logicamente oggetto di ulteriori prese per il culo.
Considerando che da quello che scrivi non traspare molta autoironia io ti consiglio di fare finta di niente, e un po’ di camomilla.
GiusCo è un provocatore ed è noto che lo sia. Lipperini ha probabilmente sbagliato a non sottolinearlo. Ma voi? COntinuate a fare distinguo patetici sul significato di attention whore (fiiigo, eh, l’urban dictionary? facevate prima a dire sboroni/e) e a piagnucolare: non ho detto puttana, io no! però cose come
“bugsy jones è un contenitore di stereotipi così grosso che manco ghezzi troverebbe del significato in questo video. non va bene manco per i titoli di coda di fuori orario”.
O
“Alcide: se nei tuoi articoli non si capisce un cazzo non sei superiore, alternativo, intelligente. Sei un fallito, come tanti altri. Fattene una ragione e non piagnucolare mentre vai chiamare le tue bitches per difenderti.”
SAREBBERO ARGOMENTAZIONI????
Ciao WM1
purtroppo non ho tempo adesso per rispondere al tuo interessante post, solo una cosa: concordo sul fatto che di “moderati” ce n’è pochissimi e in ogni caso non penso affatto che coincidano col centro. Fra l’altro anche quella definizione di moderato come persona che dubita m’è venuta in quel momento, può essere discutibile. Quanto alla liceità del dubbio sul turpe attacco ai lavavetri, spero di poterti rispondere stasera, saluti.
Introdurrei anche in questo blog letterario il concetto di OWNAGE, che vi fornirà un utile elemento per capire questo pazzo, pazzo mondo ggiovane che vi circonda…
Questo mondo di fighetti, ovvero.
Ownage=stracciare qualcuno.
Gli stracci che volano mi sembrano quelli vostir comuqnue.
Scusate , visto che qui si parla di letteratura , quando esce Harry Potter 7 In Italiano ?
Grazie !
Introdurrei, se mi è lecito farlo, anche il concetto di MANIOMIO, utile a molti per comprendere dove sono ora ed orentarsi al meglio per ritrovare la via di casa.
Sempre che a colpi di internet-lawyer non vogliano ammirare le gesta del più famoso di essi: Dikembe Mutombo.
“Tanto VOI non ci mettete nè la faccia nè la fatica.”
Postato Giovedì, 6 Settembre 2007 alle 12:15 pm da LM
“GiusCo è un provocatore ed è noto che lo sia.”
Postato Giovedì, 6 Settembre 2007 alle 12:27 pm da LM
LM, anche te come troll non sei per niente male, non molto differente dai monatti arrivati stamani: anonimo che lo rinfaccia ad altri, convinto di essere nel giusto, diffamatore. Provocatore vai a dirlo a tua sorella. Grazie.
Chi ha parlato di polizia postale? Tu o io?
All’ectoplasma anonimo chiamato Gingie, che ben riporta le parolone “polizia postale e magistratura”, rispondo che molto di quello scritto nel blog che frequenta e al commento 2 linkato, e’ reato di ingiuria e diffamazione. Se questo non gli/vi entra in cio’ che di simile agli umani forse avete come testa (anche se probabilmente e’ testa di altro e qui invoco la polizia postale anche per me), rimarrete zucche da cannone e da magistratura. Auguri. Adesso torniamo alla recensione del prode Alcide, della sua nuvola di fumo e di come e perche’ al giorno d’oggi ogni lettura di libro che vada appena oltre l’asettica segnalazione diventi capolavorismo? Do una traccia: era un anno buio e tempestoso nella rete letteraria italiana, poi apparve il troll per eccellenza, l’ultrapsichico. E da li’ parti’ la rovina, con la schiera di imitatori. Continuate voi.
ora dighe una,poesia:
“Io stesso una vacillante dinastia,
Sempre piu’ ubriaco che potevo,
Colto, affamato, depresso, ma in realta’
Un bel pezzo di figa avrebbe sciolto tutto il mio rancore”.
Charles Bukowski
“Do una traccia: era un anno buio e tempestoso nella rete letteraria italiana, poi apparve il troll per eccellenza, l’ultrapsichico. E da li’ parti’ la rovina, con la schiera di imitatori. Continuate voi.”
E poi arrivò la polizia postale, e furono cazzi amari per tutti!!!
GiusCo sei il mio negro!!!
Avete dimestichezza con la Polizia Postale…Pauraaaaa… Salutiamo allora l’Ispettore M., l’Ispettore S., il Sovrintendente S. e tutti i ragazzi e ragazze di via Moisé Loria, 74 😀 :D, non sia mai che leggano questo thread :D:D
Tra l’altro ti dirò che la tua definizione di macro-categoria mi piace… Dopotutto i monatti di base levavano di mezzo i cadaveri, no?
Accomodatevi pure sulla carretta, offro io
Ehi, feticisti dell’urbanslanghe: GIusCo e SOLO LUI parla di polizia postale. Fino a quanto devo contare prima che uno dei voi cominci a dare della zoccola a qualcuna qui dentro?
Uno
Due
Tre
Primo!
Per caso, ma solo per caso, ieri ho piazzato un click sul post di Bucknasty e… sto ancora ridendo. Era un sacco di tempo che non mi capitava di sghignazzare in questo modo. Il Bollino poi: geniale! Chiedo scusa, ma che ci posso fare?
Se poi considerate che di mestiere, se mestiere si può chiamare, gioco d’azzardo, mi sbilancio in un risultato finale: troll vs intellettuali 2 a 0 secco.
Peccato che nessun bookmaker accettasse scommesse 🙁
Blackjack.
Sono contenta che tu ti diverta, Blackjack. Peccato che, almeno da queste parti, nessuno volesse esibirsi per il divertimento altrui (rispondo a Sputnik, anche), nè fare partite o sfide o gare. Questa vicenda, personalmente, a me suscita amarezza e basta.
Per LM: evidentemente mi dissocio dal discorso sulla polizia postale, se ci fosse bisogno di un chiarimento.
http://217.220.124.215/hacca/filesTPIAV/1153985857172.16.3.250.jpg
uaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa! anche Parente!
Poi qalcuno sostiene che la rete (e i comportamenti al suo interno) sia mturata rispetto a (per dire) dieci anni fa…
Lipperini il fatto è che siete banali. E po un’altra cosa, siete banali.
Niente che scriviate è brillante, incisivo o degno di nota.
Vabbè, che dire, grazie per l’ospitata.
L’unico rammarico è aver perduto GiusCo troppo presto. Ho la netta sensazione che avrebbe potuto dare molto di più.
Di nuovo condoglianze,
Sp.
Lipperini, provo a tornare serio, ma credimi, sto facendo una fatica tremenda. Io mi sono divertito – e continuo a divertirmi – perché è stupendo questo ‘incontro’ tra mondi e generazioni.
Fa addirittura il paio con l’ultimo articolo sulla scuola in Italia che riproponi da L’Espresso. Tutti, a ragione eh, a raccontare che la scuola in Italia fa un po’ schifo. E’ sicuramente vero, in parte, ma non mi pare che tutto sia da buttare.
La ‘combriccola’ di Bucknasty sta dimostrando, con qualche inevitabile incomprensione linguistica e di età nel mezzo, una notevole capacità dialettica e una fantasia non da poco; assieme a una conoscenza della lingua inglese non comune (vedi il titolo dell’ultimo post).
Mi ricorda quando, una quindicina di anni fa, tolsero le buche ai biliardi e, improvvisamente, i grandi vecchi, che fino a quel momento avevano sempre stravinto, iniziarono a perdere. Brutta cosa smarirre le vecchie abitudini e non avere più la vincita sempre garantita.
Fu un perio drammatico (per chi giocava d’azzardo, i vecchi specialmente), ma la soluzione arrivò: i vecchi, ora, non giocano più soldi a biliardo, ma scommettono, seduti all’esterno, sui giovani.
Blackjack.
Qui, è chiaro, non ci vogliamo capire (o forse io non so spiegarmi, ovviamente).
Abbiamo deciso che si deve fare la guerra (fra poveri).
Io ho fatto un semplice commento sulle parole usate. Le parole sono pietre. E non mi interessa che, se utilizzo polirematiche quali “rottinculo telematico”, “baldracca informatica” o “frocio virtuale”, in realtà sto dicendo qualcosa che… non è esattamente quello, ma in realtà… e se fossi aggiornato linguisticamente saprei che… etc. etc.
“Rottinculo”, “Baldracca”, “Frocio” restano parole che vorrei vedere bandite. Tutto qui. Perché comunque portano con sé del sessismo che, anche se all’apparenza si stempera col nuovo significato, resta tale.
Non sto litigando con nessuno. Non faccio parte di nessun “noi” contro nessun “voi”. Conosco personalmente uno dei commentatori autore di una delle più divertenti vignette fra i commenti al pezzo sul blog in questione.
Comprendi cosa intendo, Gingie? O dobbiamo (lo chiedo retoricamente a te, ma è rivolto a tutti) necessariamente sputarci in faccia per segnare il nostro piccolo territorio?
Ah sì? Io sono giovane, per esempio. Ma non mi riconosco neanche un po’ nella volgarità, nella superficialità, nella vigliaccheria, nel machismo di bucknasty e dei suoi compari.
Hai letto cosa scrivono, caro giocatore?
Uh uh Ammaniti fa i pompini a salvatores. Ah-ah, Santacroce è una ninfomane.
Ma quale conoscenza della lingua inglese? Ma quale incomprensione di età? Finti guerriglieri di strada. In realtà, un perfetto pubblico da Bagaglino, aspetta che gli capiti l’occasione.
Siamo banali Sputnik! La prossima volta provo anche io a scrivere commenti come
Giulia, posteresti una foto dei tuoi piedi per piacere?
Questa sarebbe la dialettica non comune? O ti riferisci a buck-coso? Solo perchè …WOOOW….quanto fa figo intercalare con un LOAL…
Per quanto riguarda il territorio: devo dirti che io frequento abbondantemente anche il tuo/vostro di territorio, Gianni (i tuoi 4 romanzi, un po’ di luoghi del cuore a Milano, la serata di Biblioteca in giardino con Travaglio, nazioneindiana – dove scrivo commenti con il mio nome e cognome). Questo penso che chiarisca una parte dell’equivoco. Anagraficamente vado per i 35 anni, e questo penso che chiarisca un altro pezzo dell’equivoco.
Per le parolacce, che cosa ti devo dire? Non lo faccio io il linguaggio. Prenditela con l’editor di questo libro: http://www.internetbookshop.it/ser/serdsp.asp?isbn=9788861920095
Quello che mi preme è dissipare l’ultima parte dell’equivoco, non sono parolaccia-dipendente: da oggi in poi userò il neologismo attenzioninfomane, ti suona? 😀
Ripeto … qualcuno sa quando esce Harry Potter 7 In Italiano please ????
Datemi una mano !!!
uno che scrive “io sono giovane” non lo può essere. E’ uno di quei “sono giovane” che dicono i tipi di 36 anni quando la madre presenta il figlio alla propria panettiera. Io non dico “sono giovane” io dico “ho 23 anni”.
Noto che siete tutti vigliaccamente concentrati a ravanare il commento e la frasetta meno opportuna lasciata sul mio blog. Nessuno invece ha provato a controbattere al mio, di commento/post. Anzi, uno c’è stato ma ha fatto una brutta fine.
Ciao pino.
P.S. Mi spiace biondillo, ma quella non è questione di “sessismo”, è questione di obsolescenza vostra.
saluti al caro defunto.
d’accordo.
chiunque tu sia,giovane lettore Che Non Si Riconosce Nel Machismo Di Bucknasty,tu che non ti procuri nemmeno un’identità per firmare le tue opinioni,perché probabilmente sono prive di identità,non hai capito niente.
nessuno qui dentro ha compreso alcunché,nessuno qui dentro si è premurato,prima di berciare e di esprimere opinioni,di comprendere il discorso.
vi comportate come in questo momento di sta comportando mio fratello di 6 anni.l’ho pregato di lasciare in pace la nostra mamma dormiente e lui,dall’alto del suo egocentrismo infantile(Piaget docet) si è automesso in punizione.
lui ha sei anni.
ma voi,schiere di intellettuali,di giornalisti,perfetti esemplari da zoo dell’italietta intelligente,quanti anni avete?
io ne ho 17.
non ho mai pubblicato nulla.sono una figlia di nessuno.non ho mai conosciuto Kusturica.
ho un blog di cui male mi curo.non pretendo di fare arte.non pretendo neanche di cercare di farvi capire un discorso tanto semplice.
del resto gli unici discorsi che voi,prostitute mediatiche,fate la grazie di comprendere sono quelli dei critici che fanno di voi dei Fenomeni,che creano dei personaggi.
Bucknasty ha creato un intercalare,caro signor Senza Nome.
questo ragazzo che non si è premurato di pubblicare su alberi morti,ha creato un intercalare.ha CREATO.in una maniera discutibile,ma ha creato.
cosa ha creato Ammaniti?cosa ci racconta del Suditalia la sua penosa opera omnia?cosa ci racconta delle donne la Santacroce?e del sesso,Pornoromantica? che tutti voi siete dei tiepidi e insicuri cacciatori di Fenomeni.
anche Bucknasty è stato un Fenomeno,a suo tempo,ma non ha avuto il ciclo di vita di una collezione di hm.
io sono fiera di usare Loal,perché il Loal a volte salva la vita.
e non c’entra il Bagaglino.
il Bagaglino siete voi,siete il circolo intellettuale che non mi attrae,siete tiepidi.desertici.aridi.
mio fratello si è levato dalla punizione.ma voi?
voi ne state ANCORA parlando.
non si sta parlando di voi,l’avete capito?
non siete poi così importanti.avete l’importanza di un capriccio.
Martina.
perché io un nome ce l’ho,e ho anche le palle di dirlo.
Ne ho trentuno. Scusa, evidentemente non sono abbastanza fresca per la tua platea.
La vigliaccheria è di chi quei commenti li tollera, bucknasty, non arrampicarti sugli specchi, che si scivola.
Ah, per Martina.
Non sono una giornalista, non ho un blog, non ho pubblicato niente. SOno una che legge, e basta. E quando lancio invettive ISPIRATE: VOI….prima ci penso e mi documento. Non ho mai letto in questo blog una parola a favore nè di pornoromantica e manco della Santacroce.
Quindi, rileggiti piaget e guardati kusturica, che male non ti fa.
bene ora sappiamo che non sei giovane e che non hai risposto a quello che ho scritto io. Continuate a concentrarvi su insulti inesistenti e sul vostro vittimismo che fa sempre presa. Che comportamento da attention whores.
Attention whore, semmai, caro il mio gagliardo guerriero urbano, è colui che scrive post a effetto per gufare su qualcun altro. Aspetto con ansia di leggere il tuo futuro romanzo, sono sicura che ce l’hai nel cassetto.
Bucknasty, scrivi: “è questione di obsolescenza vostra”.
“Vostra”, ad es. Buck, è un errore, per me. E’ un mettere “voi” contro “noi”. Non c’è nessun “voi”. Prenditela con me, dammi dell’obsoleto. A me. Le parole sono pietre, insisto. Tu, così, parli per luoghi comuni, fai la guerra a un “voi” generico.
Poi sul giovane sono d’accordo: ho 41 anni, una moglie e due figlie. Il primo che mi da del “giovane scrittore” gli spezzo un braccio. Ma l’essere “giovani” in sé, non è una garanzia di qualità ma, semplicemente, una condizione anagrafica.
Ehi buck,ecco i tre giovani(da notare il capofila!!)eheh
http://217.220.124.215/hacca/filesTPIAV/1178527591172.16.69.98.pdf