Ieri sera: telegiornale frettoloso perché c’è il secondo tempo della partita. Ultima notizia, la morte di Sergio Endrigo.
Mi viene in mente l’incontro, quest’ inverno, negli studi di Fahrenheit, dopo i post e gli articoli su Quanto mi dai se mi sparo?, lui contentissimo con un romanzo nuovo già a buon punto sulla sua infanzia, del tutto ignaro del parlare che si era fatto in rete (“perché io col computer non scrivo nulla, fa tutto mia figlia”). Mi viene in mente, qualche settimana dopo, un concitato frammento di Sanremo con Bonolis che lo intervista (un libro a Sanremo?), lui con il volumetto fra le mani.
Mi vengono in mente un bel po’ di cose, mentre, ieri, la partita riprende e buonanotte: ma ovviamente la connessione volante è intanto migrata altrove. Riappare adesso, non so per quanto.
Il tempo di ricordare, brevemente, e di aggiungere un altro ricordo, quello di Wu Ming su Giap!
Ci coglie di sorpresa la morte di SERGIO ENDRIGO, appena annunciata al
telegiornale.
Ho sentito l’urlo di belve
In gabbia e in catena
E il passero in cerca di pane
Il silenzio della prigione
E il grido degli ospedali
Chi nasce e chi muore
Ho sentito la voce dell’uomo
Che canta per fame
Per rabbia ed amore
La voce dell’uomo
Quando canta io l’ascolto.
Sul sito ufficiale, le date di nascita e morte: "1933-2005". Sotto, la
sua firma. La home page diventa un biglietto d’addio, ma lieve, poco più
di un post-it, qualcosa che s’appiccica alla porta e poi giù per le
scale di corsa, giacca sulle spalle, qualcuno che ti aspetta sul portone
e via si va, ché la sera riserva sorprese.
La figlia Claudia ha detto che non ci saranno funerali: "Non siamo
credenti." Semplice, incontestabile, non-rompicoglionabile, niente
zavorre né fronzoli.
Ho sentito fanfare di guerra
E passi in cadenza
Per le strade imbandierate
Le canzoni dei soldati
Di trionfo di dolore
Chi vince e chi perde
Ho sentito la voce dell’uomo
Anche quando è violenta
E uccide il fratello
La voce dell’uomo
Quando parlo mi risponde.
Stava scrivendo ancora, pare. Col suo romanzo era riemerso dall’oblio.
Risalire il crepaccio arrampicandosi a unghiate.
Sul penultimo "Nandropausa", WM1 aveva recensito "Quanto mi dai se mi
sparo", una recensione in forma di racconto, e il testo l’avevano
ripreso qui e là per la rete col titolo "Mitopoiesi di Sergio Endrigo".
Le ultime righe invitavano a occuparsi di lui. Nel tempo che è seguito
alcuni hanno raccolto l’invito, scrivendo a loro volta o riprendendo
quell’espressione, "sbalzarne la figura su lastre d’oro" etc. etc.
È più forte della tortura
E dell’ingiustizia
Delle fabbriche e dei tribunali
Più forte del mare e del tuono
Più forte del terrore
Più forte del male
È più forte la voce dell’uomo
Più forte del vento
Della vita e del tempo
La voce dell’uomo
Quando chiama gli rispondo.
Qualche tempo dopo, una nostra amica l’ha incontrato in uno studio di
Radio 3 e gli ha raccontato di articoli e frammenti pubblicati in rete,
sui blog. Lui ha detto che gli faceva piacere ma non li aveva visti, non
andava su internet, ma se li sarebbe procurati in qualche modo. Chissà.
Questa sera, rispondiamo alla voce dell’uomo e linkiamo quel
racconto/recensione, rinnoviamo quell’invito.
Io ho preferito ricordare ‘Via Broletto 34″, con quel ‘forellino rosso’ così dirompente e INATTESO, dati i tempi.
..ciao è stato interessante leggerti…un saluto da un passeggero…
Te lo leggo negli occhi
(Sergio Endrigo)
Finirà me l’hai detto tu
ma non sei sincera,
te lo leggo negli occhi
hai bisogno di me.
Forse vuoi dirmi ancora no
ma tu hai paura,
te lo leggo negli occhi stai soffrendo per me.
E nei tuoi occhi che piangono
mille ricordi non muoiono
perdonami se puoi
e resta insieme a me.
Tra di noi forse nascerà
un amore vero,
te lo leggo negli occhi
tu lo leggi nei miei.
Ma non sei sincera
te lo leggo negli occhi
stai soffrendo per me.
E nei tuoi occhi che piangono
mille ricordi non muoiono
perdonami se puoi
e resta insieme a me.
Tra di noi forse nascerà
un amore vero,
te lo leggo negli occhi
tu lo leggi nei miei.
OT,
Lolip, ti segnalo un omaggio di Lucio Angelini.
Dovresi considerare seriamente l’idea di linkarlo prima che ne faccia una malattia:
http://lucioangelini.splinder.com/post/5657666#comment
e…poi .è divertente..
il paese di cutigliano, sull’appennino tosco-emiliano, dedicherà una strada a sergio endrigo, con il quale gli amministratori avevani creato un rapporto di amicizia negli ultimi anni.
scusatemi lo so che è OT, ma volevo segnalarvi un episodio simpatico di un poeta sponsorizzato da un gruppo di goliardiche studentesse e dottorande che hanno messo su il blog “Santa subito”
http://santasubito.splinder.com/
(in quel blog io ci sono capitata perchè era stato segnalato nei commenti di NI e solo perchè aveva postato la parodia di un troll su NI).
Ill poeta, roberto amato, postato e commentato dalle ragazze, in molti abbiamo creduto che non solo fosse un nick ma del tutto inventato, invece è risultato vero (ha vinto il viareggio nel 2003) e scrive anche poesie, a mio giudizio, notevoli che potete leggere qui
http://georgiamada.splinder.com/post/5689674
Per piacere non pensate/insinuate che voglio fare pubblicità al mio blog, perchè, anche se incredibile, non è vero, semmai vorrei fare pubblicità al poeta e solo perchè mi piacciono le sue poesie.
georgia
Pare che Roberto Amato sia anche l’autore degli apocrifi di Iannozzi.
La pseudo-imitazione dello stile VMO da parte di Iannozzi è mediocre e malriuscita. Come tutto ciò che scrive.
ATTENZIONE, signora Lipperini, sempre con grande rispetto approfittiamo per scrivere un OT e segnalare che io siamo tornati dal viaggio su Marte e abbiamo messo in linea diagonale sul blog, che è come un giornale (in corso di castrazione), un’INTERVISTA SCOOP all’odiato BEPPE IANNOZZI che si svelano per quello che sono veramente. Noi siamo un po’ ingenui forse, ma non siamo stupidi e abbiamo capito che dietro a IANNOZZI si nascondono non una e nemmeno due persone, ma tante. Noi DENUNCIAMO che il cielo è sempre più BLUES, non siamo mica come gli altri che prima tirano la mano e poi nascondono la pietra.
Signora Lipperini, grazie perché ci dà attenzione; è buona veramente come la lattuga a primavera, glielo diciamo con tutto il grande rispetto che noi abbiamo per lei e per fratello Luna e sorella Sole che da sempre illuminano la nostra terra mai troppo quadrata.
Qui
http://www.biogiannozzi.splinder.com/1126476785#5696850
ANNOZZI e BEPPE (che scrive)
epperò ultrapsichico sì, ultrapsichico sì!